Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: MelCullen    31/01/2010    1 recensioni
Uno di loro sarà il mio nutrimento. Preferisco chiamarlo così, ma la verità è un’altra. La mia preda. Sarà la mia preda. La protagonista di questa storia si chiama Vivianne, giovane demone orfana di genitori. Da tempo tra i Demoni e un altra razza, i Vampiri, c'è una contesa che al momento sembra che si sia tramutata in tregua. Cosa può accadere quando si mischia la tristezza, il dolore per aver perso delle persone care, la bramosia di una vendetta e una strana attrazione per un altro essere? Son tornata con le solite follie!=P Se leggete mi farebbero piacere dei commenti =) ma non pretendo troppo u.u - Ps non ci sono Angeli!! Solo Demoni e Vampiri..-
Genere: Romantico, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E rieccomi!! Connor innamorato, Gabriel soo sexy.. E io che complico sempre tutto! Ebbene si, amo complicare la vita di poveri personaggi indifesi, in un modo o nell'altro; questo non deve farvi subito pensare "e ora che le farà combinare??", ma è solo un avviso u.u"
Ringrazio _Vampire girl_ di aver messo questa storia nelle preferite, e tutti quelli che la seguono senza segnarla ne recensirla!! Però ripeto, qualche recensione è sempre gradita ^^
Ora basta però! Vi lascio al capitolo.
Baci :)





Sorrisi e ritardi.


Un'altra notte è iniziata, finalmente. Mi metto la camicetta bianca un po’ scollata e la gonna nera a tubino velocemente, mentre raggiungo la scarpiera nel buio più totale dato che se accendo la luce Stefan si sveglia; e se si sveglia è la fine... Apro il cassetto dove tengo le mie adorate decolté nere e le prendo infilandole in modo impacciato tenendomi in equilibrio.
< Vivì?? Dove sei?>sento la dolce vocina ancora un po’ assonnata del mio fratellino, preoccupato perché non mi sente. Sorrido dolce tra me e me e lo raggiungo.
< Ehi piccolo, sono qui... Dai, torna a riposare...>gli sfioro il visetto, mentre lui mi prende la mano con la sua piccolina, che sembra quasi fragile.
< Accendi la luce?> No. Oh cavolo... Se mi vede vestita mi fa storie! Gli prendo la manina tra le mie e ci lascio un bacio leggero.
< Ma se accendo la luce poi non riesci più ad addormentarti.>gli sfioro il viso, sentendo che un ciuffo di capelli glielo copre. Anche papà aveva sempre i capelli ribelli che volevano sempre stare sul viso, come se ne fossero follemente innamorati.. Sento che scuote piano la testolina, ma senza troppa convinzione. Sorrido e mi stendo accanto a lui, prendendolo tra le mie braccia e coccolandolo, iniziando a intonare una dolce ninna nanna. Sento il suo corpicino rilassarsi e le sue manine posarsi sul mio petto. Gli accarezzo i capelli, continuando a sussurrargli la ninna nanna, e lui torna a riposare sereno. Ascolto il suo piccolo cuoricino battere piano, il suo respiro sereno; gli lascio un bacio leggero sulla fronte e lo rimetto bene sotto le lenzuola, mettendogli tra le braccia il suo pupazzetto preferito. Mi sento un po’ in colpa, ma so che mi perdonerà.. E un giorno farà lui così con me, uscirà di nascosto e troverà tante belle ragazze che cadranno ai suoi piedi!
Trattengo una risatina al pensiero, prendo la pochette che ho lasciato sul comodino ed esco, cercando di non fare nemmeno il minimo rumore...
< Dove credi di andare tu??>sobbalzo e mi giro, vedendo Kelly assonnata e indispettita che indossa il suo solito pigiamone bianco domenicale. Strano.
< Shh! O Stefan ci sente>sussurro piano, lei sbuffa e mi trascina giù per le scale, portandomi in cucina. Lì, Carmilla è seduta al tavolo con un espressione tristissima sul viso, mentre Millarca lì accanto gli dà pacchette sulla spalla. < Ma che è successo?>
< Ieri notte, quando siamo tornate tardissimo, Carmilla ha ricevuto il suo primo rifiuto.>Carmilla mugola qualcosa e nasconde il viso tra le mani.
< Vuoi dirlo a tutti Kelly? Non rendere la mia umiliazione pubblica a tutti!>a Millarca scappa una risatina, mentre io sospiro e vado accanto alla mia cugina “umiliata”.
< Dai Carmilla.. Il mondo è pieno di bei ragazzi.. Se uno è stato così pazzo da rifiutarti, affari suoi!>lei fa spazio tra le dita della mano e mi osserva con i suoi occhioni rosa perlato. Sorrido, e scopro che mi scruta attenta. < Che c’è?>
< Tu hai un appuntamento.>e in quel momento Millarca e Kelly mi osservano più attentamente. Cazzo. Scuoto la testa.
< Non stavamo parlando di te?>
< è vero! Non ti vesti mai così per andare a caccia..>dice Millarca, e gli cade l’occhio sulla pochette.< Oddiomio. Hai anche la pochette!>Kelly sgrana gli occhi.< Non la porti mai la pochette!!>
< Sputa il rospo Vivianne, chi è?>domanda Kelly serissima. Io tento di sorridere.
< Voi non siete normali... Solo perché mi porto la pochette, non è detto che abbia un appuntamento!>
< Invece si! Te la porti dietro solo nelle occasioni speciali!>replica convinta Carmilla, già ripresa dalla umiliazione. Sospiro e faccio per andarmene.
< Non esco con nessuno!>Kelly mi ferma.
< E secondo te ci crediamo? Non siamo così sceme>
DRIIN.
Il campanello.
Il campanello non suona mai. In tutti questi anni non ha mai suonato. Guardo allibita le altre, che sembrano pensare la stessa cosa.

Sembra siano passati secoli da quando suonò l'ultima volta. Riguardo le altre nervosa. < Chi và ad aprire?>
< Tu Vì! Sei l’unica vestita!!>bisbiglia Carmilla, mentre Millarca tenta di vedere chi è dalla finestra. Io sospiro e vado alla porta; prendo fiato e apro.
Ciò che vedo è un uomo. Un uomo alto, bello, occhi chiari e camicia azzurra elegante con i primi due bottoni non allacciati su dei pantaloni scuri. Lo guardo negli occhi attentamente.
< Salve Vivianne. Quanto tempo!>mi sorride. Apro e richiudo la bocca, come un automa. Maximilian.
Il ragazzino con cui io e Connor passavamo le notti estive da piccoli, ma lui è sempre stato un pò più grande di noi. Lo stesso ragazzino che intrappolava le lucciole per farle vedere a noi, lo stesso ragazzino che baciò per la prima volta Kelly, lo stesso ragazzino con cui a volte passavo nottate intere a leggere nella biblioteca.
Ora è qui, sulla porta della mia casa, uomo e sorridente. Gli occhi che risplendono della stessa luce che aveva fin da piccolo, la mascella ben definita, il sorriso di chi è felice e non vuole nasconderlo.
< M-Max..?!> balbetto, per poi riprendermi e aprirmi in un sorriso felice ed abbracciarlo di slancio. Lui ride e ricambia, stringendomi forte.
< Mi hai riconosciuto!! Mi fa davvero piacere!>rido e gli do un bacio sulla guancia, lasciandolo andare.
< Quanto tempo! Ma dov’eri finito?>
< Ero in America! Ma ora sono tornato.>sorride, mentre io lo faccio entrare.
< Chi è Vivì?>arriva Kelly dal piano di su indossando un paio di jeans e un top scuro, ma appena vede Max si blocca a guardarlo a bocca aperta. Millarca e Carmilla si sporgono dalla porta della cucina con la testa e lo fissano.
< Ma che gnocco!>dice Carmilla deliziata, mentre Millarca lo osserva incuriosita; lui scoppia a ridere.
< Voi dovreste essere le gemelle Carmilla e Millarca! Ho sentito parlare di voi! E... Ciao Kelly...>sorride alla mia cugina maggiore, che lo fissa. Ah, vero. Loro stavano insieme. Lui è stato il suo primo ragazzo... In tutti i sensi. Lei sbatte gli occhi per riprendersi, e sorride allegra.
< Ecco il disperso!!>viene verso di noi e lo abbraccia, mentre lui ricambia l’abbbraccio. E dalla cima delle scale spunta Connor, mezzo addormentato, allarmato e con indosso una canotta bianca aderente e dei pantaloni di tuta. Fa per parlare poi squadra tutti e fa il punto della situazione. Mi guarda, e io annuisco. Sì, è proprio lui.

< Quindi abitate da soli. Me lo aveva accennato mia madre...>
< A proposito, come stà?>
< Bene... E voi? Come và la convivenza?>
< Dura! Tra tutte femmine, io e Stefan siamo oppressi dal potere femminile!>sghignazza Connor, e Max sorride. Carmilla dà una botta sulla spalla di Connor infastidita; sembra che non voglia che si parli male di lei quando c’è un maschio in giro! E ho notato i suoi sguardi a Max... Ma è troppo piccola. Connor sbuffa e alza le spalle. < Senza scherzi, và tutto abbastanza bene...>
< Ormai sopportiamo bene questo qui e le gemelle... Anche se ci è voluto un po’ di tempo!>dice Kelly ridacchiando. Millarca e Carmilla sbuffano scocciate, mentre Connor alza gli occhi al cielo, stando al gioco. Sopporta più cose da quando si è baciato con Giulia, quella ragazza gli fa bene! Max annuisce.
< Beh, tra caratteri diversi può essere complicato capirsi, figuriamoci conviverci..>
< Ma se sono tutti fatti allo stesso modo! Allegri, impiccioni e tremendamente testardi.>parlo con convinzione, mentre Connor scoppia a ridere.
< Ma senti chi parla!!>borbotta Millarca, mentre io torno a guardare l’ospite.
< E tu che hai fatto in America?>alza le spalle.
< Mi ci ha mandato mio padre, per controllare i demoni che ci sono lì... Devo dire che sono più moderni di noi!>annuisco. Vero, suo padre è uno degli “anziani”, color che fanno le leggi e che tengono d’occhio il popolo dei demoni da quando la monarchia è stata abolita. Nessuno sa il perché, e nessuno osa chiedere.
Sono le più alte cariche della nostra “politica”, e anche mi padre ne faceva parte; ma era speciale, andava da loro solo per le questioni importanti. Non so perché lo trattassero così bene, anche mia madre lo sapeva, ma nessuno mi ha mai detto niente.
Mi viene un dubbio. Per la prima volta in tutto questo tempo mi viene un dubbio. E se non fossero stati i vampiri ad uccidere mio padre? Se fossero stati altri demoni, contrari alla sua carica?
Osservo Max e la mia famiglia che parlano. Non avevo mai pensato a questa possibilità, ma ora riflettendoci potrebbe anche essere... No, ma che penso. Che motivo avevano di uccidere anche i miei zii e i genitori di Connor se c’entrava solo la carica di mio padre? Nessuno...
Guardo distrattamente l’orologio, e mi blocco. Merda, è tardissimo! Gabriel!!
< Ehm, scusate, devo andare! Max, mi ha fatto piacere rivederti, rimani qui ora?>lui annuisce.
< Verrò a trovarvi anche tra qualche sera, se a voi non spiace ovviamente!>
< Certo che no!>dice Kelly facendo un sorriso, io annuisco e do un bacio veloce sulla guancia a tutti.
< Allora alla prossima! Ah, e voi state attenti a Stefan!! Ciaoo!>e mi dirigo di corsa in garage senza nemmeno sentire le risposte, entro in macchina e parto veloce. Sono davvero in ritardo.
Spero che sia rimasto lì... E se per caso se ne è andato con un'altra, lo cerco e lo ammazzo; non può farlo dopo che mi sono arresa a frequentarlo!


Corro verso la panchina dell’altra sera, anche se con i tacchi che ho non è proprio l’ideale! Sento il fresco notturno che mi investe nella corsa, il profumo dell’erba bagnata del prato, il mio profumo appena accennato messo per far piacere a Gabriel... Arrivo e lo vedo, seduto sulla panchina; la camicia bianca che indossa mette in risalto i suoi pettorali e addominali, ma non troppo. Sopra indossa una giacca nera ne troppo elegante ne troppo sportiva, dei jeans scuri e lo sguardo rivolto verso il vuoto. Si gira e appena mi vede si alza e mi viene incontro. Io prendo fiato e lo raggiungo. Ci fermiamo l’uno davanti all’altro guardandoci negli occhi.
< Due ore di ritardo... Non ci speravo più che arrivassi.>sospiro.
< Scusami tanto... Ma è arrivato un ospite improvviso, era da anni che non lo vedevamo...>annuisce sempre serio.
< Ospite eh? Uomo? Bene.>borbotta. Io lo osservo. Aaah
< Sei geloso Garbiel?>mi fissa, come se avessi detto una bestemmia. Scuote la testa nervoso.
< No! Puoi fare ciò che vuoi. Dopotutto, sono solo un mezzo sconosciuto per te.>continua a borbottare. Io rido e gli prendo il viso tra le mie mani.
< Non negarlo... Sei geloso!>e gli do un bacio a stampo. Lui fa un mezzo sorrisetto.
< Ok, si sono geloso.>sorrido e gli do un bacio sulla guancia, per poi passare le mie braccia attorno al suo collo.
< Mi piacciono le persone gelose! Però che non esagerino.>lui sorride sexy e mi dà un bacio passando le sue braccia attorno alla mia vita.
< Ma lo sai che sono geloso... Te l’ho detto anche la scorsa volta. I vampiri sono gelosi e possessivi...>mi stringe a se, come per sottolineare il fatto che non vuole che sia di qualcun altro. Rido e mi stacco un po’, mentre lui mi prende per mano e mi osserva, facendomi anche fare una giravolta. < Wow... Elegante splendore! Anche se sento la mancanza delle tue minigonne...>alzo gli occhi al cielo.
< Anche perverso. Andiamo proprio bene Gabriel!>ma sorrido e ci incamminiamo tenendoci per mano. < Parlami un po’ di te.>mi guarda, per poi farmi un piccolo sorriso e tornare a guardare avanti, intrecciando le dita con le mie.
< Beh... Mi chiamo Gabriel McGregor, ho 29 anni, sono astemio da ben 4 ore.>dice con un tono serio, ma scoppio comunque a ridere come una demente. Mi guarda e ridacchia < Non morire dalle risate eh!>
< E tu sii serio!>sorrido tentando di riprendere fiato.
< Ok, tutto ciò che vuoi Vivianne... Allora, Sono nato in Inghilterra, da genitori vampiri e mai stati umani. Ho una sorella tragicamente gelosa di me e rompiscatole, una madre ambiziosa intenta a cercarmi una sposa adatta tra la nobiltà dei vampiri e un padre assente, dato che nemmeno lui riesce a sopportare né moglie né figlia e si rifugia nel suo “lavoro”, cioè capo del consiglio dei vampiri... è una carica alta ereditata da mio nonno ormai morto... L’unica simpatica della mia famiglia è mia nonna paterna. Non ha peli sulla lingua, è più testarda di un umano innamorato e anche se è anziana è una cerca grane. Sottomette mia madre, tenta di educare inutilmente mia sorella e stravede per me, modestia a parte...>faccio un sorrisino e appoggio la testa sulla sua spalla. Lui mi dà un bacio tra i capelli. < Ma dopotutto voglio bene a quei pazzi..>
< Capisco... E per quanto riguarda vecchie fiamme?>silenzio. Gli accarezzo piano il braccio mentre continuiamo a passeggiare;sento che prende fiato. Ahia.
< Sarò sincero, ho avuto delle storie... Molte, tante... corte. Solo una è durata a lungo, ma poi lei si è messa con un altro.>lo guardo e gli do un bacio leggero sulla guancia.
< Era umana?>scuote la testa.
< Una vampira. Ma è successo tempo fa, e ora sono coccolato dalla più bella donna dell’universo!>mi sorride e io gli sorrido di rimando. Oltre ad essere presuntuoso ed un ottimo baciatore è anche dolce e lecchino... Accostamenti strani, devo dirlo.
< Guarda che se dici queste cose per portarmi a letto ti avverto che non ci casco...>ridacchia e mi lascia la mano, mettendo il braccio attorno alle mie spalle.
< E io che ci speravo! Pazienza, troverò un altro modo. Ora tocca a te parlare della tua vita..>lo osservo, per poi fare un piccolo sorriso e riprendo a camminare con lui.
< Io... Beh... Ho una vita complicata. Abito con le mie cugine, il mio amico Connor e il mio fratellino Stefan. Ha solo 3 anni e mezzo ma è molto intelligente.>
< Come mai abiti con i tuoi cugini e quello lì? I tuoi genitori?>guardo basso.
< Sono stati uccisi brutalmente anni fa... Carbonizzati al sole. Come i genitori delle cugine con cui convivo e i genitori di Connor.>cade il silenzio più totale, mentre i ricordi tornano a galla. Sento che mi dà un bacio sulla guancia.
< Mi spiace. Non sapevo...>alzo le spalle.
< Ovvio, come potevi saperlo... Comunque, mi prendo cura del mio fratellino assieme alle mie cugine, e quando vado a nutrirmi lo tengono loro. Mio padre era uno dei nostri anziani. Un demone di nascita, e mia madre era un umana, ma quando sono nata era già una demone... Entrambi erano ottimi genitori, non mi facevano mai mancare niente. Ho sempre studiato con mio padre o con dei professori demoni che venivano apposta a casa, e mia madre mi diceva sempre che papà mi viziava troppo così...>faccio un leggero sorriso al ricordo.sospiro, appoggiandomi nuovamente a Gabriel; lui mi tiene stretta con un braccio e accarezza il mio di braccio. < Ma stiamo bene! C’è sempre allegria in quella casa, e siamo molto uniti...>
< Beh, almeno questo.>mi dà un bacio dolce sulla testa.< Però ti prego, ora sorridi. Vederti triste mi fa male.>mi gira mettendomi col viso verso di lui e mi guarda negli occhi.< Dal primo momento che ti ho vista, ho solo desiderato due cose. Averti e vederti sempre felice. E se me lo permetterai, io cercherò in tutti i modi di renderti felice, sempre. Ma se tu vorrai.>mi perdo nelle sue parole, nei suoi occhi così espressivi, che ora trasmettono dolcezza e determinazione. Sembra davvero sincero..
E io voglio crederci. Voglio credere a ciò che mi dice, perché ne ho bisogno. Gli sfioro il viso con una mano, seguendo premurosamente ogni lineamento del suo viso e godendomi la sensazione della sua pelle sotto le mie dita. < Grazie..>mormoro felice, e lo bacio piano. Lui ricambia dolce, stringendomi forte a se; e scordo tutto: Stefan che mi aspetta a casa, i miei genitori e la vendetta, i pensieri e dubbi sul loro omicidio, le mie cugine, il mio migliore amico, Maximilian appena tornato dopo anni.. Tutto.
Anche il senso di colpa che avevo quando stavo venendo qui, per uscire con un vampiro. Ma ormai è tutto scordato, tutto in un angolino della mia mente. Lui è un uomo. Il mio uomo, che mi vuole vedere felice.
È questo l’importante, no?
   
 
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