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Autore: Lila_88    31/01/2010    1 recensioni
Kaori nasconde un terribile segreto, che torna a tormentarla. Ryo cerca di capire cosa possa turbare in modo tanto evidente la sua socia.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3


Kaori stava camminando senza apparente meta, per la città. Tanti anni al fianco di Ryo le permettevano di avere quell’esperienza necessaria a capire che qualcuno la stava seguendo. Tuttavia era convinta che si trattasse di Ryo, dunque non se ne preoccupò molto e continuò il suo girovagare. All’improvviso, una macchina le tagliò la strada. Accadde tutto in pochi istanti, in maniera troppo concitata e veloce, perché Kaori avesse modo di reagire. Così, quasi senza rendersene conto, la sweeper si trovò all’interno dell’auto, che era partita immediatamente, a tutta  velocità. Ryo era troppo lontano e a nulla valse la sua corsa per intervenire. L’unica cosa di utile che riuscì a fare, fu di prendere il numero di targa. Con un gesto di stizza, girò i tacchi, per tornare a casa e studiare un piano per salvare la collega. Appena fu rientrato, il telefono squillò e lui si affrettò a rispondere, pensando che potesse trattarsi del rapitore. Ma così non fu.

-    Parla Saeba, chi sei?
-    Sono io, Saeko. Tutto bene, Ryo?
-     Non ho tempo, è importante?
-    Si, ho le informazioni che volevi.
-    Arrivo.

Il tono di Saeko non gli era per niente piaciuto, quindi Ryo decise di andare prima a vedere di cosa si trattasse. Magari avrebbe avuto elementi utili per trovare Kaori.


Forse per la prima volta in vita sua, Ryo entrò nel commissariato senza neanche calcolare le donne che vi lavoravano e che, in quel momento, lo osservarono perplesse, dirigersi a passo svelto e sicuro verso l’ufficio di Saeko. Entrò senza bussare e si richiuse la porta alle spalle. Andò a sedersi di fronte a Saeko, che lo guardava con un’espressione molto seria. In realtà, la poliziotta non sapeva da che parte iniziare. Vedendo che lei non pareva voler aprir bocca, Ryo si alterò.

-    Saeko, maledizione! Non ho tempo da perdere! Kaori è stata rapita!! Quindi dimmi quello che hai scoperto subito!!

Saeko sospirò, e si decise a parlare.

-    Ok, te lo dico. Ryo, è stato Hydeyuki a chiedere di tenere nascosto il nome della ragazza coinvolta.

Ryo si fece più cupo, avendo un brutto presentimento.

-    Dimmelo.

Saeko chiuse per un momento gli occhi, poi, fissandolo, parlò.

-    All’epoca aveva solo quindici anni... Ryo, cerca di restare calmo, qualsiasi cosa tu abbia in mente di fare.
-    Saeko...
-    Era Kaori.

Scrutando negli occhi di lei, Ryo seppe che Saeko non gli stava dicendo tutto.

-    Che cosa le hanno fatto?
-    Ryo...
-    Saeko! E’ stato solo un sequestro di persona o c’è dell’altro? Cosa non vuoi dirmi? Cosa le hanno fatto? L’hanno picchiata?... L’hanno...

Finalmente intuita tutta la verità, Ryo sbatté i pugni sulla scrivania. Furioso, con lo sguardo che gridava vendetta e odio, si alzò, buttando un foglietto davanti a Saeko.

-    Controlla questa targa. Voglio sapere a chi appartiene.

Saeko, quasi intimorita da come Ryo stava reagendo alla notizia, obbedì, senza dire niente. Si mise a cercare nel suo pc e non ci mise molto a scoprire a chi appartenesse l’auto.

-    E’ intestata a Yoko Takami, la donna di Yamamoto all’epoca dei fatti.

Ryo uscì non appena avute tutte le informazioni che cercava e Saeko provvide a chiamare Falcon, prima di inseguire Ryo.


Quando Ryo uscì da casa sua armato di tutto punto, Umibozu, Miki e Saeko erano lì fuori ad aspettarlo. Lui osservò i suoi amici. Capì che non avrebbe potuto sbarazzarsi di loro se non con la forza. Quindi sospirò e salì sulla jeep di Falcon, vicino a Saeko.

-    Ho localizzato la villa dove, probabilmente, Kaori è rinchiusa.
-    Forza, allora. Andiamo.




Kaori era legata, impotente, su un letto. Aveva paura. Ryo non avrebbe neanche saputo da dove cominciare per venire a salvarla. E tutto perché non gli aveva voluto raccontare nulla. Probabilmente Ryo non l’aveva affatto seguita quel pomeriggio, quindi non sapeva neanche del suo rapimento. Stavolta si era cacciata veramente in un brutto guaio. E non sapeva come uscirne. Sapeva solo chi l’aveva rapita. Quel folle di Yamamoto l’aveva già fatto in passato, strappandole, fra tante cose, anche la sua innocenza. Kaori ci aveva messo tanto a riprendersi da quella brutta esperienza e aveva finito con il relegare in fondo alla sua memoria quello che era accaduto durante quel sequestro. Non ne aveva mai parlato con nessuno e Maki, l’unico che sapeva tutto o quasi, aveva capito fin dall’inizio che quel tasto non doveva essere mai più toccato. La porta della camera in cui era segregata si aprì senza gentilezza. Una risata maschile riempì la stanza e un uomo si fece avanti.
-    Felice di rivederti mia dolcissima Kaori. Non hai idea di quanto tu mi sia mancata in tutti questi anni!! Ma adesso che ti ho ritrovata, non ti lascerò mai più andare. Contenta?


  
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