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Autore: AzzurraWeb    11/07/2005    3 recensioni
Amore ad Hogwarts... che cosa c'è di più poetico? Hermione Granger non è dello stesso parere. Ama e odia il suo Ron, non sa che fare, persa in un'incessante indecisione... vediamo come metterà un pò d'ordine nel suo cuore e nella sua testa. "Growing Up" vi aspetta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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quelle parole dette a bruciapelo mi colpirono all’istante. Incredula voltai il capo per scorgere colui che con sforzo le aveva proferite e quest’ultimo, irritato dai nostri sguardi indagatori, decise di volgere il viso imperlato da lacrime e sudore da tutt’altra parte. Capisco il perché di questa ritrosia e per la prima volta dopo sette anni mi rendo conto che è anche lui una vittima del male. È sempre stato un ragazzino prepotente e dall’indole arrogante, una persona viziata ed egoista… ma del resto non gli è mai stato insegnato nulla di diverso e nulla di diverso ha mai potuto imparare. Le persone nascono malvagie? Le persone nascono buone? Non so rispondere a queste domande, ma so solo che in quel momento Draco Malfoy aveva scacciato una parte di se stesso in un angolo, forse se n’era già pentito… ma l’aveva fatto comunque.
Io volli dire qualcosa e feci molto male… non appena tentai di sussurrare un grazie lui ci mandò via con parole che non oso ripetere. Ma era chiaro che stava maledicendo soprattutto se stesso.
Quanto più forte di un Imperio è la coscienza quando l’occasione lo richiede!
Ma subito io e Ron ci siamo scambiati un cenno d’intesa e siamo corsi via velocissimi lasciando Draco ai suoi conflitti interiori. L’aula del Wizegmot… non c’ero mai stata ma cose terribili erano accadute lì. E cose terribili stavano sicuramente accadendo.
Mi chiedevo se ci avesse mentito, del resto la sua fama non è delle migliori… ma so anche che come attore è pessimo. L’imitazione di Ron ne è una dimostrazione! Quest’ultimo poi mi stupiva ogni attimo di più. Lo vedevo incerto, un po’ terrorizzato. Ma lo amo per questo. Non ho bisogno che sia senza macchia e senza paura, lui mostra coraggio proprio perché lotta nonostante i suoi innati timori. Non avrà mai la forza di chiamare “Voldemort” per nome, ma so che per Harry sarebbe disposto anche ad affrontare un corpo a corpo con lui. E so che anche per me farebbe lo stesso…
Il nostro obiettivo era quindi il vecchio Tribunale, l’Aula dieci. Ricordi dell’anno scorso mi suggerirono che dovevamo scendere nel nono livello. Al momento eravamo nel terzo ergo ci siamo presi per mano e ci siamo smaterializzati di sotto. Dirlo non è stato facile quando farlo. Ron non ha ancora preso il brevetto ed io l’ho conseguito da poco, ma la situazione era critica, quindi ci siamo fatti forza e siamo andati avanti noncuranti del pericolo. E abbiamo fatto bene… nonostante una partenza stentata e un atterraggio piuttosto infelice.
Pareti spoglie, né finestre né porte tranne una a noi ben nota che abbiamo evitato. Eravamo vicini all’ascensore del nono piano. Ci siamo precipitati a sinistra dritti verso la rampa di scale correndo poi a perdifiato lungo un altro corridoio. E poi abbiamo visto una cosa strana… la dannata entrata era aperta, più precisamente scardinata e disintegrata al suolo con l’interno ben in vista da fuori.
Ho temuto il peggio per Harry… ma prima di tutto, dov’era?
Poi capii e ciò che i miei occhi videro mi fece rabbrividire. Il nostro amico era legato alla sedia da tortura, quella stessa sedia che tanti avevano saggiato. Attorno chi vi era? Erano vestiti di nero… mangiamorte.
Feci un passo in avanti per vedere meglio quello che stava accadendo e una strana sensazione di atterramento mi pervase, gelida l’aria si fece intorno a me. Quelli che apparentemente sembravano mangiamorte erano in realtà dissennatori. Luridi complici di Voldemort.
Aleggiavano intorno ad Harry circondandolo con prepotenza e lui impallidiva ogni istante di più tenendo la testa reclinata all’indietro e invocando disperatamente sua madre, non era ancora svenuto, ma era chiaro come il sole che tutte le forze lo stavano abbandonando. Quel ragazzino era sempre riuscito a cavarsela… ma con quelle creature spettrali aveva avuto sempre un difficile rapporto. E non potendo disporre della bacchetta, potevano essergli letali…
Come se fossimo stati sincronizzati, io e Ron ci precipitammo nella stanza gridando EXPECTO PATRONUM e due creature argentate si sprigionarono dalle nostre bacchette. La mia lontra saltellò in quella direzione scacciando qualcuno di loro, anche il patronus di Ron si precipitò meglio che poteva. Fummo felici di constatare come molti di essi siano stati scacciati via con queste abili mosse, ma non abbiamo avuto tempo di rallegrarcene che ne comparsero altri alle nostre spalle… e più combattevamo più apparivano. In breve ci ritrovammo nella stessa situazione di Harry ed io e Ron stavano spalla a spalla sull’orlo del precipizio.
L’infelicità che prendeva il mio cuore era immensa ed indomabile, tutto ciò che nella mia vita era stato di buono svanì all’istante sostituendo ad esso ogni più disperato pensiero. Il mio compagno di sventura era del mio stesso avviso, lo vedevo riverso e sofferente.
Eppure lui nella mia vita era stato una presenza confortante e aveva rischiarato tutto ciò che di negativo poteva esserci stato. La forza del suo amore mi ha dato nuova linfa e da questa ho costruito la base per il mio recupero. Man mano ho riacquistato padronanza di me stessa e mi sono sentita rigenerata in ogni fibra del mio essere. Ed è forse in quel momento che ho capito, che anche se volessi… non potrei mai più innamorarmi con la stessa forza e lo stesso ardore di nessun’altro sulla faccia della terra. Non potrei baciare nessun’altro senza sentire la mancanza delle labbra di Ron, senza sentire che c’è qualcosa di incompleto in me, qualcosa che non può essere recuperato con qualche banale galanteria.
A quel punto mi sono alzata e ho visto che anche Ron lo stava facendo… è stata la più bella conferma che potessi ricevere da lui. Spesso aveva detto di amarmi, ma è facile proferire la parola “amore”. Mi ha dimostrato che così come lui poteva salvare la vita a me, anch’io potevo fare altrettanto. Nonostante in passato l’abbia aiutato in una miriade di modi… tra compiti e ripassi, questo mi ha fatto sentire indispensabile per lui in un modo che le parole non sanno descrivere.
Ci siamo rimessi in piedi a stento e abbiamo ricominciato a lottare, un patronus dopo l’altro, un ricordo dopo l’altro. L’incontro sotto l’albero, il primo bacio, le nostre fughe nascoste, la prima volta, la seconda… la terza hehe e via dicendo!
Furono troppo potenti… i Dissennatori hanno iniziato a digradare in numero piano piano e nonostante la fatica sentivo di essere soddisfatta e incredibilmente grata ad Harry per tutte le utili lezioni di Difesa che ci aveva impartito.
Harry pian piano riacquistava colore e alla fine siamo corsi verso di lui a liberarlo. L’abbiamo steso… parlava… invocava i suoi genitori, ma diceva qualcos’altro ancora che all’inizio mi fu difficile comprendere… diceva… “Ginny”. Solo in quel momento Harry mi ha dato la prova che cercavo. Mano man si è ripreso e dopo qualche istante di disorientamento si è alzato a sedere cercando convulsamente qualcosa per terra…
“Stavi cercando forse questa?” disse una voce atona mostrando nella mano destra la bacchetta di Harry e noi istintivamente ci siamo voltati verso il banco che doveva essere del giudice ed…
Era un essere dagli occhi malvagi, profondi, glaciali e rossi, vividi, senza allegria, occhi penetrati, pieni di risentimento, di rancore… occhi del male… occhi di Voldemort.
“Ridammela subito!”
“Che bambino impertinente!”
“Ho detto… ridammela!
“Altrimenti?”
“Altrimenti io…”
“Altrimenti tu… cosa? Senza la mia gemella? Le bacchette dei tuoi amichetti non hanno pari dignità…”
“Intanto sono riusciti a scacciare via i Dissennatori”
“I Dissennatori… hanno fatto quel che dovevano. Non voglio la tua fine… no, no… io voglio la tua distruzione!!! Voglio vederti piegato in due. Ho impedito loro di somministrare il bacio per questo motivo appunto, desidero avere il piacere io stesso di ucciderti, dopo una lunga e dolorosa agonia! Il fatto che essi siano stati cacciati via da quei due non mi ferisce minimamente. Anzi… renderà più interessante i miei piani…”
“Sono riuscito a batterti già una volta. E non avevo ancora la bacchetta”
“Ti farò perdere la voglia di essere così insolente, ragazzino! CRUCIO!”
E crucio fu… ma non per Harry… ma per me! E poi contemporaneamente con l’altra bacchetta arrivò una seconda maledizione… per Ron.
“Cosa si sente a veder soffrire così i tuoi salvatori? Avevo ragione, no? La cosa si fa decisamente più interessante!” disse la voce senza gioia.
Harry era nelle mie orecchie, stava gridando… chiedeva che venissimo sciolti da una tale tortura, che così facendo era diventata anche la sua. Ma in quel momento ero consapevole solo del mio stesso dolore, forte, lancinante, troppo per essere solo immaginato! Un dolore intenso, una sofferenza senza pari. Che è cessata improvvisamente, lasciandomi inerme sul pavimento con una flebile coscienza. So solo che è successo di nuovo e poi ancora un’altra volta… finché un lampo non mi ha spedita a sbattere contro un gargoyle che si è spaccato in due. La testa mi scoppiava, non solo ero stata ferita prima… adesso pesanti pietre mi ricoprivano totalmente e seppur cercassi di rimaner sveglia… non ci riuscivo. Caddi in un oblio profondo dal quale mi sono risvegliata solo ora… e non puoi capire come tema la visita di qualcuno. Sono viva… ma Harry? Ron? Voldemort è stato sconfitto??? Non lo so, ma sento dei passi avvicinarsi… e la paura sale.

  
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