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Autore: pikkola_cullen94    31/01/2010    0 recensioni
Questa è una storia romantica, che si svolge nel mondo della moda, dove tutto improvvisamente può divenire niente. La protagonista è Emma. Una ragazza ferita dal corso della vita, che si trova nel presente ad essere una ragazza viziata, miliardaria ed egoista. E' la modella del momento, tutti la vogliono tutti la cercano...Ma quando le ombre del passato torneranno su di lei, vivrà una grande avventura...per salvare l'uomo che ha sempre amato
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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moda1 Il rumore delle sue Gucci, nel corridoio scuro e cupo del commisariato erano l'unica cosa udibile nei dintorni. Le era sempre piaciuto il rumore dei suoi tacchi dodici, deciso e ben delineato, un po come lei, per segnalare il suo arrivo. La sua posizione era dritta e decisa, sul l'avambraccio piegato, vi era poggiata un enorme borsa bianca e nera lucida, sulla la parte frontale ,ben esposta, eccheggiavano tre grandi lettere: D&G. Il suo abigliamento, ricercato e sopratutto costosto, stonava terribilmente con l'ambiente trascurato e poco grazioso del commissariato. La sua gicca avvitata, candida, color bianco latte, pareva in pericolo, attaccata dalla polvere visibile se solo ci si metteva ad un metro dai grandi finestroni di ferro arruginito, che facevano trapassare un po di sole. Finalmente, smise di camminare, si fermò dinnanzi ad una porta, grigia con una targhetta, che si reggeva solo ad un lato che recitava, ufficio capoispettore Cook. Fissò per un po la porta, lo sguardo contrariato, poi la spalancò, senza bussare.
La sala era semplice, perfettamente in tono con il resto dell'edificio. Dietro la scrivania, l'unica cosa ingonbrante, presente nella sala, c'era un uomo, sulla cinquantina, al massimo quarantacinque portati male. Indosso portava una divisa, consumata ai gomiti, che gli calzava leggermente stretta, sopratutto sulle spalle. Fissò anche egli la ragazza, disturbato.
-"Non le hanno mai detto che sarebbe buona educazione bussare?" La ragazza fissò il capoispettore come se l'uomo avesse appena fatto una battuta riuscitagli male.
-"Si qualcuno deve avermelo detto...ma ho l'abitudine di rimuovere molto in fretta le cose che non dico io" Avanzò decisa nella piccola sala, dinuovo il rumore imponente delle sue scarpe, scandi il suo passaggio, si accomodò sulla piccola seggiola in plastica grigia, non osò poggiare la sua schiena allo schienale impolverato.
-"Oh...facciamo dell'ironia...sa che non è affatto nelle condizioni?" L'uomo appoggiò i suoi gomiti alla scrivania, si avvicinò alla ragazza. Lei, invece tirò la testa indietro, sul viso un espressione perplessa.
-"Non...sono....de...condiz...ahhhh okay okay" Portò una mano in avanti, facendola sventolare a pochi centimetri dal naso dell'uomo. Poi assunse un espressione serie, quasi scocciata, accavallò le gambe.
-"Se è perchè sua moglia è in depressione a causa della mia intervista a Vanity....Beh le dica che...sono solo chiacchiere...che presto dimagrirà...che è solo la menopausa....la-la-la-la sempre le solite chiacchiere" agitò le mani per aria -"E se comunque vuole farmi pagare le spese dello psicologo beh si rivolga al mio avvocato ora ho da fare se mi scusa" Dinuovo le sue scarpe scandirono un suo movimento. Poggiò con forza a terra il piede che prima teneva accavallato sulla gamba destra, raccolese la borsa dalla sedia  al suo fianco, fece per andarsene.
-"No. Non l'ho affatto congedata. Ma...cosa...Signorina Torni immediatamente qui!!" La ragazza, che fino a pochi secondi prima, si trovava nella stanza, aveva appena spalancato la porta, per uscire.
-"Floresss Riporti immediatamente la signora qui!" Un ragazzo, sui venticinque anni, la faccia un po da bambino, uscì dalla sala, si avvicnò a lei, con fare cauto.
-"Ehm mi scusi...io...ecco..io dovrei riportarla dentro se permette" Aveva una candenza strana, probabilmente francese.
-"Oh...andiamo" La ragazza rientrò nell'ufficio, si posò una mano sul fianco, con l'altra sorreggeva la sua borsa. -"Se le pago le spese e in piu porge le mie scuse" Inclinò la desta di lato, socchiuse gli occhi, e sottolinenò l'ultima parola, con un movimento del indice ed il medio di tutte e due le mani, come per formare delle virgolette -"a sua moglie mi lascia andare ho una giornata che lei non può neanche immaginare..." Aprì la mano avanti a se, facendola rotare.
-"Oh beh mi sa che dovrà annullare qualche impegno...signora cara...Flores fai accomodare la nostra star" Il ragazzo, che prima aveva esitato, questa volta agì sicuro. La spinse sulla sedia, si sedè anche egli.
-"Suvvia...andiamo" una risata, lontanamente isterica le uscì dalla bocca -"Sia buono capoispettore..." Si sporse un po sulla scrivania, per leggere il nome indicato sulla targhetta appogiata al tavolo -"...Scook non..." fu interrotta
-"E' Cook! non Scook" La ragazza sbattè leggermente le palpebre
-"Oh certo devo aver sbagliato a leggere" Liquidò l'uomo veloce, con un sorriso appositamente finto.
-"Oh beh non si dispiaccia troppo ora la schediamo"
-"Schediamo? Cos'è una nuova parola?" Questa volta si rivolse al ragazzo affianco a lei.
-"Non importa ora lo scopre...Iniziamo" Tirò fuori da un cassetto dei fogli da compilare, poi prese una biro, la provò su un foglio per assicurari che funzionasse.
-"Bene. Nome completo." Di nuovo la ragazza sbattè per un po le palpebre confusa
-"Come scusi?"
-"Deve.Dirmi.Il.Suo.Nome.Completo"
-"Oh certo" La ragazza si tirò su sulla sedia, poggiò le mani sulla scrivania
-"Lei non lo conosce il mio nome?" La sua espressione, che nascondeva lo sconcerto, sembrò neutra
-"Il suo nome!"
-"Okay...Emma Johnson" Abbassò lo sguardo sconcertata. Come era possibile che qualcuno, per quanto potesse essere arretrato e stupido, non conoscesse il suo nome?
-"Johnson scritto come con l'h?" Il tono calmo e pacato dell'agente di polizia, fece anadare su tutte le furie Emma
-"J-o-h-n-s-o-n Vuole che le faccia lo spelling anche di Emma o crede di riuscir a mettere insieme quattro lettere col suo cervello?" L'uomo non parve cogliere la vena ironica nelle parole di Emma.
-"No grazie faccio da solo" Bene. Pensò Emma...andava prpio bene.
-"Età"
-"Cioè quanti anni ho?"
-"Così sembra"
-"Uhm...beh non si dovrebbe mai rivelare l'età di una signora..." Osservo l'uomo difronte a lei, rimase serio e inespressivo, si arrese
 -"ventuno" Ancora una volta segno tutto sul foglio Emma si soprse per leggere, ma la scrittura pareva arabo.
-"Dove è nata?"Le sembrava di essere accusata di chissà quale reato. Insomma era solo una stramaledetta intervista voleva gridargli. Avrebbe dovuto incominciare ad interessarsi a ciò che pensavano le sue fan. Promemoria: Ricordare a Serena di organizzare un sondaggio.
-"Seattle"
-"Seattle?"
-"Seattle"
-"Okay"
-"Perchè non le piace Seattle?"
-"Sono io che faccio le domande!!" Isterico. Forse era lui che andava dallo psicologo non la moglie pensò.
-"Era così per dire..." Abbassò lo sguardo come un cane bastonato.
-"Qui non c'è propio niente da dire signorina cara! Qui bisogna solo agire...E agiremo! Come se agiremo!Lei verrà accusata di favoreggiamento!" Sarebbe potuto essere gay? Si da come urlava lo sembrava! Cavolo pensò. Magari e sposato e gay! Si ma cosa centarva lei?
-"Senta capoispettore...Scook quell"
-"COOK!!! E' Cook!!!!! Come diamine devo spiegarglielo?"
-"Okay...capoispettore...come si chiama lei...Favoreggiamento? Insomma...chi avrei favoreggiato? Okay ammetto che nell'ultimo servizio fotografico avevo perso quache chilo ma...ciò non vuol dire che io favorisca il dimagrimento di mogli in pantofole che spolevrano la casa..."
-"Ohhhh...certo certo faccia finta di non sapere niente...Bene allora glielo faccio io il nome...Miguel Iglesias!" Il viso di Emma, assunse vari colori. Passo dal verde, al blu, al rosso, per poi fermarsi al bianco. Bianco bianco. Divenne un tutt'uno con la giacca immacolata di Valentino appena comprata.Si portò il ciuffo accuratamente stirato dietro l'orecchio, in modo distratto mentre osservava un punto indefinito della anonima parete.
-"Cosa centra Iglesias? Cosa centro io con lui?"
-"Il suo amico, diciamo così, è stato arresto! E' accusato di traffico illecito di stupefacenti! E' stato fermato due notti fa. Completamente fatto, mentre guidava una sgargante spider nera...come le mura che da oggi in poi osserverà in carcere...Allora vuole parlare?" Emma l'osservo per qualche secondo, poi parlò in modo inespressivo.
-"Non vedo Iglesias da due anni circa! Non so nulla dei suoi afffari ne vorrò saperne mai niente! Per tutto il resto si rivolga al mio avvocato" Questa volta si alzo dalla sedia con la decisione non di una modella sfacciata, ma con la decisone di chi si sente soffocare. Lo sguardo sconvolto il volto ancora bianco. L'uomo la lasciò uscire senza fiatare, Emma si chiuse la porta alle spalle.
Il rumore delle sue gucci questa volta, non era deciso e sicuro. Era un andatura lenta, portata avanti per forza d'inerzia. Uscì dal commissariato, si portò un braccio agli occhi, poi lo abbassò tirò su col naso. Poi girò lo sguardo in cerca della sua limusine, quando la vide si avviò con passo veloce verso essa, aprì la porta, se la richiuse veloce alle spalle.
-"A casa" Disse, poi si appogiò al finestrino e mentre osservava la frenetica New York si accorse che calde lacrime le stavano rigando il viso.
  
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