IL ragazzo
si allontanò ed
andò dai Tokugawa, fu Ritsuko sola in casa
ad aprire la porta Con un bel sorriso gli disse: “Ciao
Shinji, qual buon
vento?” ma l’allegria e il bel sorriso non durarono
molto perché notò subito
l’espressione cupa del ragazzo e non potè fare a
meno di chiedere ragguagli
Ritsuko:
“Shinji, stai bene? Hai un’espressione cupa,
brutta”
Shinji:
“MI
dispiace di averti intristito zia Sai, hai sempre un bel sorriso da
quando sei
incinta
Il fatto
è
che ho davvero una cosa da chiederti, ma ho paura di sembrarti uno
sfacciato”
Ritsuko
aveva capito l’importanza della situazione e il bisogno del
ragazzo di
sfogarsi, così lo incoraggiò: “Dai
sediamoci sul divano e non temere di
chiedermi tutto ciò che vuoi sapere” Per
incoraggiarlo meglio gli accarezzò i
capelli
Shinji:
“Non
so bene come chiederlo quindi lo chiedo e basta,
è’ vero che eri l’amante di
mio padre?”
Una
bella domanda a
bruciapelo… la dottoressa fu tentata di non
rispondere sinceramente, ma sapeva che non sarebbe stata una cosa
saggia
Era infatti
una domanda a bruciapelo, a cui era più facile rispondere
con uno schiaffo che
con una bugia Ma perché me lo chiede? Qual è il
suo scopo? Con quale diritto mi
interroga? Queste e tante altre domande albergarono nella mente della
scienziata, finchè non si convinse che la cosa migliore
sarebbe stata essere
sincere e gli rispose: “Si siamo stati amanti”
Shinji:
“Quindi lei ha amato mio padre anche fisicamente?”
Ritsuko:
“Si, da quando è morta mia madre fino a quando lui
non ha cercato di uccidere
Rei ed è stato arrestato Io poi ho conosciuto Toskiki e il
resto lo sai”
Shinji:
“Era
innamorato di lei?”
Ritsuko:
“Tuo padre ha amato veramente una sola persona, tua madre Yui Io invece lo amavo davvero
e vedevo in lui
anche quel sostituto paterno che non ho mai avuto”
Entrambi
rimasero in silenzio per un po’: la dichiarazione non era
stata facile, non era
semplice ammettere che anche Ritsuko avesse cercato in lui un padre e
una
persona da amare
Shinji:
“Così abbiamo avuto entrambi un destino
simile”
Ritsuko:
“Già e poi pensa che ho perso mia madre
bruscamente, avevo appena iniziato
a lavorare alla Nerv quando lei si suicidò Fu
proprio per quel suicidio che lui si fece avanti e mi chiese di
sostenerlo
Persi quella madre che non ero mai riuscita ad amare
veramente”
Shinji fece
come per alzarsi: “Non avrei mai dovuto fare simili domande,
sono uno scostumato,
uno…” ma la mano di Ritsuko sulla bocca lo
fermò: “Non dire nulla Shinji In
fondo era pur sempre tuo padre e un giorno lo avresti saputo comunque
Per me
anzi è liberarmi di un peso, il peso di starti accanto senza
poterti dire che
siamo stati amanti, che siamo andati a letto per cinque anni, che ho
avuto la
sotterranea paura di restare incinta perchè non sapevo cosa
avrebbe voluto fare
del bambino, che la notte in cui ho concepito la mia creatura con
Toskiki è
stata una notte di fuoco, in cui l’abbiamo fatto per tre volte e poi ho sfidato il mio
dottore ad arrivare a
quattro, eppure provavo del dispiacere per lui, solo in quella cella
mentre io
provavo il vero piacere, il vero amore..”
La
dottoressa si fermò come se lo sfogo lo avesse stancata,
aveva le lacrime agli
occhi: “Scusa, mi sono sfogata un po’
troppo”
Shinji:
“Non
fa nulla, sono io che ho cominciato e che sono troppo bambino per
capire il
mondo degli adulti”
Ritsuko:
“Io
invece temevo di non capire il mondo dei sentimenti, dei rapporti uomo
e donna
perchè non sono logici e io seguo solo la logica.. non siamo
poi così dissimili
Poi, incontrando Toskiki e Rei, mi sono resa conto di quanto abbia sbagliato, quanto
siano belli i
sentimenti e che anch’io avrei potuto farcela non sai quanti
sforzi stia
facendo per cambiare e ci sto riuscendo E poi la relazione con Gendo e
la
sofferenza per la perdita di mia madre non mi hanno fatto bene Quello
choch
improvviso mi ha segnata, lo capisco solo ora Ma dimmi, mi detesti, mi
consideri una donna indecente?”
Shinji:
“Non
posso certo giudicarti, sono troppo piccolo In ogni caso non mi
dispiace, è una
cosa in cui non ho motivo di prendermela, il male che ha fatto a me non
deriva
certo da questo anzi, io ti voglio un gran bene zia, nonostante questo
Ma dimmi,
Rei sa qualcosa?”
Ritsuko:
“Si, lo ha sempre capito”
I due
rimasero in silenzio ancora per un po’, poi la dottoressa
fece un sorriso e
accarezzò Shinji: “Sai, tu sei così
diverso da lui,non sei un uomo terribile,
sei gentile, pronto a d aiutare gli altri.. però , e il suo
volto divenne
serio, fammi una promessa”
Shinji:
“Cosa?”
Ritsuko:
“Che rispetterai sempre le donne: tuo padre è
sempre stato un signore quando
eravamo a letto e poi hai visto lo stupratore di Maya Non dovrai mai
disprezzare, sfruttare, maltrattare le donne
promettimelo”
Shinji:
“Non
avevi bisogno di chiedermelo, ma dopo ciò che mi hai detto
è tutto diverso,
rinnovo quindi la mia promessa
Ritsuko:
“Bene, allora vieni qua ti farò vedere una cosa
molto bella”
La
dottoressa andò a prendere uno strano oggetto che
incuriosì molto Shinji, poi,
rimessasi seduta, si scoprì il grembo, poi mise i due
estremi dell’apparecchio
nelle orecchie del ragazzo e appoggiò l’altra
estremità sul ventre Il ragazzo
allora capì la verità e stette ad ascoltare a
lungo la dolce musica del cuore
del bambino”
“Come
è
bello, chissà se un giorno riuscirò a suonare
qualcosa di simile“ non potè fare
a meno di chiedersi”
Alla fine si
sentì molto rilassato e non potè fare a meno di
sorridere: “Ti ringrazio zia
per avermi fatto sentire una musica così bella eppure mi
spiace un po’ di aver
iniziato una simile, intima conversazione, forse non avrei
dovuto”
Ritsuko:
“Non ti devi preoccupare, sai tutti noi ti vogliamo bene ed
è giusto che tu
impari a fidarti di noi, anche se ti fossi comportato male non ti avrei
certo
sparato, tu sei importante per noi”
Shinji:
“E’
che sapere che sei stata la sua amante, per certi versi mi fa piacere,
è come
se una parte di lui fosse ancora qua”
Ritsuko:
“Capisco, in fondo hai ragione, sono una testimone che lo
porta nel cuore. Ti
manca quell’uomo, ora?”
Shinji:
“No,
in gran parte lo detesto con tutte le mie forze Vorrei sapere tante
cose su di
lui, ma ora preferisco andare rei
non è
in casa?”
Ritsuko:
“No, è da Horaki, ma domani la troverai”
Shinji:
“Vorrei parlarle da solo”
Ritsuko:
“Domani pomeriggio sarà il momento ideale, io ho
la visita di controllo assieme
a Maya Inoltre sappi (gli prende la testa tra le mani) che tua mamma
Yui sapeva
tutto, eppure mi ha perdonata”
Senza
volerlo gli inflisse come una frustata: il ragazzo, anziché
essere sereno si
mise a piangere di rabbia: “Ma perché mi ha
chiesto di perdonarlo, anzi, mi ha
detto che l’ha quasi uccisa il sapere che lo odio?”
Non volle
parlare ancora, era evidente che temeva di dire cose di cui si sarebbe
pentito
e se ne andò senza salutare
La
dottoressa rimase sull’uscio a lungo meditabonda:
“Era andato tutto bene, ma
poi nel finale… in fondo ha ragione, Yui non può
certo chiederle di perdonarlo
tanto facilmente Perdonami
Shinji,
pensavo che sarebbe stata una carezza, non una frustata,
perdonami”