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Autore: littlemoonstar    01/02/2010    9 recensioni
-lo sai che scherzo. - dissi svelta,afferrando la valigia – e poi starò bene da papà. -
-d'accordo,Bella...ma fai attenzione. -
-non preoccuparti. Las Vegas non può essere tanto male,no? -
E se Bella non si trasferisse a Forks?
Se invece suo padre abitasse nella peccaminosa Las Vegas e fosse il proprietario di un noto casinò?
E cosa accadrebbe se in quel luogo non ci fossero solo umani?
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Las Vegas
poker face.jpg
9.
.Sunset.
Las Vegas
xxx












-Jake! Così non vale! - gridai,tentando di aggrapparmi al bordo della grande piscina.
Jacob mi aveva preso per mano,e in meno di un attimo mi ero ritrovata in acqua.
Dovevo ammettere che quella decisione da commedia adolescenziale mi aveva leggermente sconvolto,ma ora mi stavo divertendo come una bambina in un negozio di caramelle.
Ridevo,ridevo di continuo.
Jacob mi diceva di rimanere seria per evitare di bere,ma questo non faceva che scatenare altre risate.
Che diavolo,stavo diventando matta.
Risalii sul bordo,con i piedi ancora in acqua e i vestiti completamente zuppi,ma non feci in tempo a prendere un respiro che Jacob mi buttò nuovamente dentro.
Ricordai la prima volta che ero andata al Twilight,e il tuffo purificatore che avevo fatto: questa volta era diverso.
Sorridevo,non mi sentivo affatto in colpa e per una volta avevo eliminato tutte le preoccupazioni,come se queste fossero improvvisamente cadute sul fondo della piscina.
Come se quelle paure fossero di piombo,ed io riuscissi a rimanere a galla.
Jacob mi stava tenendo a galla,ed io dovevo solo ringraziarlo.
Mi immersi completamente in acqua,chiudendo gli occhi per sentire solo ciò che mi circondava: acqua,solo tanta acqua morbida e sinuosa che volteggiava avvolgendomi completamente.
Tutti i suoni erano ovattati,tutte le sensazioni ridotte al minimo.
Risalii in superficie,e sfruttando la momentanea distrazione di Jacob riuscii ad arrampicarmi sul bordo,correndo verso casa.
Afferrai un telo poggiato poco prima sul lettino di legno, asciugandomi i capelli e il corpo come meglio potevo.
-ehi,dove scappi! -
La voce di Jacob mi arrivò da fuori,mentre entravo nel salotto: rinvoltato nel telo bianco,che ovviamente non riusciva a coprire il suo immenso corpo color cioccolato, Jake iniziò a rincorrermi per farmela pagare.
Ecco,come minimo sarei scivolata.
Salii le scale verso il piano di sopra,gridando al contempo qualcosa affinché la morsa di Jacob non mi colpisse in pieno.
Mi infilai in camera,ma non feci in tempo a chiudere la porta che Jacob si infilò nella stanza,abbracciandomi con il telo completamente zuppo.
-ah! Jake,mi sono appena asciugata! -
-ma se hai i vestiti completamente zuppi! - rispose lui,osservando la tuta scura e gocciolante.
E dopo poco mi ritrovai sul letto,ancora immersa in una risata fragorosa,con il suo corpo a premere contro i miei vestiti inzuppati d'acqua e cloro.
La luce color arancio del tramonto iniziava a trasparire dalla finestra,mentre le prime luci di Las Vegas facevano capolino lungo la strada principale.
-ti sta bene, il rosso...- disse lui,mentre la luce rossastra sfumava sul mio viso,contrastando gli occhi nocciola.
-grazie...-risposi,in imbarazzo.
Non ci eravamo ancora mossi di lì,ma in qualche modo lo trovai quasi un gesto innocente.
All'improvviso una serie di immagini confuse mi tornarono alla mente,alla rinfusa.
I flash confusi del Gala al Casinò Tresor, di Edward che mi baciava con passione sul letto,staccandosi poi bruscamente e lasciandomi lì,sola,con mille dubbi.
L'emozione che avevo provato nel vederlo,quella sera.
L'attrazione che mi provocava la sua vicinanza.
Eppure,in quel momento, non trovai per nulla sbagliato quell'atteggiamento: lo consideravo come un appiglio,qualcosa a cui aggrapparmi in quel momento.
L'unica cosa che mi facesse sentire bene in quel momento era proprio lì,di fronte a me,e aspettava solo un gesto per proseguire.
Un solo,piccolo e semplice gesto.
Uno...
Socchiusi gli occhi,mentre Jacob si avvicinava lentamente a me.
Due...
Sporsi la testa in avanti,inspirando il suo profumo.
Tre...
E,all'improvviso,mi ritrovai a baciare Jacob Black.










In effetti la decisione non era stata solo mia.

Era stata una scelta da parte di entrambi,ci eravamo avvicinati nello stesso momento e le nostre labbra si erano sfiorate.
D'accordo,forse il rum che mi aveva portato Jacob aveva aiutato – e anche parecchio – a velocizzare le cose,ma la decisione che avevo preso era stata mia.
Eppure,in quel momento,mi resi conto che forse avevo fatto la scelta sbagliata.
E ora un'unica domanda tamburellava,frenetica,nella mia mente confusa: dove diavolo mi trovavo? E perché non ricordavo nulla dopo il bacio?
Aprii gli occhi,infastidita dalla luce accecante del sole di primo mattino.
Misi a fuoco la sveglia a forma di mela sul comodino – ero ancora a casa mia,grazie al cielo! - e riuscii a distinguere l'ora.
Le otto del mattino.


Che??
Aprii gli occhi di scatto,tirandomi a sedere sul letto e accorgendomi del terribile cerchio alla testa che mi opprimeva senza alcuna via d'uscita.
Grazie mille,rum del cavolo.
La combinazione “rum e lunga dormita con i capelli e il corpo quasi completamente bagnati” non aveva aiutato per niente,ma il bello doveva ancora arrivare.
Pensai al “corpo” perché non avevo più i vestiti addosso.
Ero in mutande,e in senso letterale.
Chiusi gli occhi,mordendomi nervosamente un labbro.
E voltandomi verso l'altro lato del letto vidi Jacob che dormiva beatamente accanto a me.
-J-Jake...Jake! - gridai,in preda al panico.
Porca miseria. Porca miseria!
-mm...- mugugnò lui,prima di voltarsi dall'altra parte.
-Jacob! - gridai,esasperata.
-Bella? - sussurrò lui,aprendo gli occhi.
Si mise a sedere accanto a me,ed istintivamente mi tirai su il lenzuolo per coprire il seno scoperto.
-Jacob,dobbiamo...dobbiamo parlare. - dissi,con voce tremante.
Mi sorrise,sfiorandomi il viso con il dorso della mano.
Sentivo le lacrime pulsare e pronte a scendere: ed ognuna di esse tagliava,incideva come lame affilate il nome di Edward sul mio viso.
Chiusi gli occhi.
Ti prego. Ti prego,ti prego...non lasciarmi anche tu.
-non preoccuparti,Bella. Non è successo nulla. Tra...noi,intendo. -
Rimasi a fissarlo,confusa: niente? Niente niente?
-Jake...-
-avevamo bevuto un po'...eravamo qui,ci siamo baciati,ma poi...niente. Senti Bella,io...-
-no. - dissi,chiudendo gli occhi.
Il tonfo silenzioso delle lacrime sul lenzuolo risuonò violentissimo nella stanza.
Che sciocca,in fondo ero in mutande: come pretendevo di farlo in quel modo?
Eppure...mi sentivo in colpa.
Avevo fatto del male a Jacob.
-Bella...-
-mi dispiace,Jake. Mi...mi dispiace davvero. -
-come? Oh,no! Bella,non hai capito! Io non volevo...ecco...concludere con te.- ammise,cercando di essere elegante.
-concludere? - ripetei io,divertita.
-tu sei mia amica,Bella. E non so perché,dato che ti conosco da poco. So solo che tu...tu sei distrutta,e sei scoppiata a piangere tra le mie braccia mentre ci baciavamo. Bella,io ti voglio bene. Davvero. Ed essendo tuo amico devo dirtelo,che stai male. Stai male,e devi fare qualcosa. -
-Jake...io non so che fare. Sul serio,sono...svuotata. Completamente. -
-lo so – disse lui,prendendomi la mano – ma non preoccuparti,andrà bene. -
Rimasi in silenzio,annuendo più a me stessa che a lui.
-colazione?- chiese lui,alzandosi in piedi.
-e Charlie? -
-non si è fatto vedere. Ricordi quanto lavoro ha da fare? -
-per fortuna...-sussurrai,rossa in volto. - colazione. -
-senti...che ne dici se usciamo,stasera? Io e te,come amici. Ci andiamo a divertire,così ti tiri su di morale. -
-ah,si? - scherzai,rivestendomi sotto le lenzuola.
-certo! Hai bisogno di risolvere questo problema,no? -
-d'accordo,mi hai convinto. - risposi,alzandomi in piedi. - dove si va? -
-pensavo al Twilight...-gridò lui,spuntando dal bagno.
Il suono della doccia attutì leggermente quel nome,che arrivò verso di me come una cascata d'acqua gelata.
Eppure,in quel momento,sorrisi.
Perché quel ragazzo meraviglioso aveva capito tutto.
Ed era stato dannatamente perspicace.
Annuii,e Jake sorrise.
Grazie.
In qualche modo,avrei dovuto affrontare ciò che mi opprimeva,tutto quello che avevo dentro e che ostacolava la mia felicità.
Dovevo capire,capire sul serio.
Perché in quel momento arrivai ad una conclusione: Edward Cullen aveva qualcosa di diverso dagli altri.
Dagli altri esseri umani.
Quando avevo visto i suoi occhi rosso sangue avevo dato la colpa all'annebbiamento dato da quella situazione piuttosto intima,o dalle luce che aveva colpito involontariamente il suo sguardo,ma...
Ma oramai non potevo estraniarmi dalla realtà,e non potevo più fuggire dall'idea che ci fossero troppi dubbi attorno a quella famiglia.
Lo scroscio dell'acqua della doccia mi diede il tempo necessario per tenere Jacob lontano il tempo necessario,così afferrai il portatile nero sulla scrivania,aprendolo sul letto.
Mi collegai sul primo motore di ricerca,svogliatamente: non avevo idee,né supposizioni.
Sapevo solo che Edward e i Cullen erano troppo belli,troppo perfetti,troppo pallidi.
E che non esistevano persone con occhi rossi e luminosi come sangue fresco.
Scrollai la testa,battendo nervosamente le mani sulla tastiera: che diavolo andavo a pensare?
Ero forse totalmente impazzita?
Sangue fresco.
Chiusi il portatile,rabbrividendo.
Jacob uscì dalla doccia un attimo dopo,con il solito sorriso sbarazzino a rallegrarmi.
-allora? Hai una faccia...che hai fatto? -mi chiese,asciugandosi i capelli.
-niente – risposi,e un brivido mi attraversò la schiena.
Presi un bel respiro,e tentando di mascherare un sorriso soddisfacente accompagnai Jacob al piano di sotto.










Il Twilight era più bello del solito,quella sera.

C'era molta gente,e le pareti scure che lo avvolgevano sembravano più brillanti del solito.
Mi accorsi anche che sull'insegna luminosa e avvolgente vi era una mela rossa,che avevo anche visto al centro dei tavoli perlati: ero stata talmente presa da Edward da non accorgermi di tutti quei particolari che rendevano quel locale ancora più strano e peccaminoso.
Jacob mi strinse la mano,facendomi coraggio: senza accorgermelo avevo iniziato a tremare.
Le mani non accennavano a smettere,così tenni stretta la mano di Jacob e mi avvicinai a Felix,titubante.
-andrà bene,rilassati. - mi disse Jake,aumentando la stretta e guidandomi lungo il buio corridoio dalle pareti color cremisi.
Sorrisi: in fondo,eravamo lì per divertirci,no?
Strinsi la sua mano,aumentando il passo.
Welcome to Las Vegas,baby.




























Spazio note: Eccomi di nuovo quiii! =) Scusate se sono misteriosamente sparita,ma non preoccupatevi: non sono stata rapita dagli alieni,sono viva!^^ Purtroppo in questi giorni sono sommersa dai compiti,ed è per questo ho utilizzato questo momento per aggiornare...almeno prendo fiato,poi si ritorna in apnea con il secondo quadrimestre O.O
Voi che mi raccontate di bello? Sono curiosa di sapere cosa ne pensate di questo capitolo! Purtroppo oggi non posso dedicare lo spazio che vorrei a voi e alle vostre meravigliose recensioni,ma ci tengo comunque a dire che mi prenderò un pò di tempo per commentare ogni singola recensione fatta come faccio sempre!
Intanto un enorme ringraziamento a chi ha aggiunto questa storia tra le preferite/seguite,e ovviamente alle mie fedeli commentatrici! Come farei senza di voi?
Quindi un ringraziamento speciale a
Aurora_Cullen,naog94,MatsuriGil,nanerottola,bigia,Costance_Fry,Samy90,
RenEsmee_Carlie_Cullen e piccolinainnamora.

Inoltre vorrei utilizzare questo piccolo angoletto per mandare un messaggino alla fantastica luisina,che ultimamente non è molto presente su Efp a causa degli esami all'Università e ha perso un pò la voglia di scrivere perché ultimamente è stata plagiata.
Vorrei solo incoraggiarla a ricominciare e a continuare le sue storie meravigliose: tesoro,sei un'autrice fantastica oltre che una splendida persona,e noi ti sosterremo sempre!
 

Bene,per ora è tutto: ci rivediamo presto...al prossimo capitolo! ^_^




See you next week!
LMS*



  
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