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Autore: Sklupin    02/02/2010    1 recensioni
L'epoca dei Malandrini vista attraverso gli occhi di un Remus undicenne: l'incontro con Sirius, James, Lily e Severus, misteri, trasformazioni e tanta, tanta magia! Il tutto condito da una buona dose di ironia e una spruzzata di amicizia. Cosa aspettate?! Tuffatevi nel magico mondo dei Malandrini!! (versione riveduta e corretta, postata finalmente con codice html!).
Genere: Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, amanti dell’avventura e dei Malandrini in particolare

Ciao a tutti, amanti dell’avventura e dei Malandrini in particolare.

Scusate l’estenuante attesa, ma ora sono qui, perciò… che si aprano le danze!

Ehm, perdonatemi, sono un tantino sovraeccitata.

“Lezioni di seduzione” ha raggiunto un bel numero fra preferiti e seguite, perciò da un po’ di giorni giro con un sorriso a duemila denti. ^_^

Spero che anche “L’ultimo quarto di luna” abbia altrettanto successo,

malgrado il target decisamente più basso e i capitoli decisamente più lunghi.

A questo proposito mi sto adoperando ad una frammentazione decisa, di capitoli che in origine erano veramente chilometrici, unita ad una maggiore fluidità della narrazione.

Spero in questo modo di agevolarvi la lettura e rendere la storia più piacevole.

E ora, la parola ai Malandrini.

(Sklupin s’inchina e sparisce in uno sbuffo di fumo)

 

 

LEZIONI, ESERCITAZIONI E… SUPPOSIZIONI.

                                       

La lezione di difesa contro le arti oscure passò senza incidenti. Anzi, fu persino proficua.

Da quando era iniziata la scuola, James e Sirius si erano distinti per la loro particolare abilità negli incantesimi di attacco e di difesa.

Apprendevano istintivamente l'incanto e reagivano con prontezza di riflessi. Fra di loro la differenza era minima, se non per una lieve predisposizione di James verso l'Expelliarmus e di Sirius per il Pietrificus Totalus.

 

La professoressa Efesia era estasiata quando li vedeva all'opera e approfittava di ogni nuovo argomento per usarli come dimostranti.

-Ragazzi, oggi vedremo come proteggerci da una magia offensiva- esordì l’insegnante, scostando la sua lunga chioma color miele.

Gli studenti si disposero in cerchio, come da prassi.

-Benissimo, ora mi servono due volontari. James e Sirius venite voi?- chiese con un luminoso sorriso, che faceva imbambolare molti ragazzi e disgustare altrettante ragazze.

 

I due erano già pronti, bacchetta alla mano.

Remus bisbigliò un "che vinca il migliore" e loro gli fecero l'ok prendendo posto uno di fronte all'altro. Erano entrambi sicuri di sé e determinati a vincere.

Benché amici, durante i duelli dimostrativi, ci tenevano a non sfigurare e si impegnavano a fondo.

-Allora, il signor Potter attaccherà e lei signor Black dovrà difendersi creando uno scudo magico dinanzi a sé, in questo modo- e così dicendo alzò la bacchetta e pronunciò: -Protego!-.

Dinanzi alla professoressa si stagliò una sorta di schermo giallo ocra, luminoso e cangiante nella forma. Con un gesto della bacchetta, l’Efesia lo fece scomparire.

 

-Pensa di aver capito?-

-Credo di sì, professoressa.- affermò Sirius, guardando James in segno di sfida, che l'altro ricambiò altrettanto deciso.

-Benissimo. Iniziate!-

I due si fecero l'inchino, si voltarono e contarono mentalmente dieci passi.

Al decimo James gridò: -Expelliarmus!- puntando la bacchetta contro quella dell'avversario.

 

Sirius schivò il colpo balzando lateralmente, gli occhi chiusi per la concenrazione.

Non doveva essere facile imparare un incantesimo nuovo sotto attacco.

Remus ammirò il sangue freddo dell’amico.

James non si demoralizzò e proseguì lanciando un Pietrificus Totalus.

Sirius aprì gli occhi grigi e sorrise appena prima di enunciare: -Protego!-.

Un fiotto di luce d'orata fuoriuscì dalla sua bacchetta, formando un globo del tutto simile ad un piccolo sole, che si interpose tra lui e l'incantesimo di James, annullandolo.

Entrambi abbassarono le bacchette e si salutarono con un inchino.

 

-Bellissima dimostrazione ragazzi, 20 punti a testa per l'ottima esecuzione degli incanti!- esclamò la professoressa Efesia deliziata.

Un applauso si levò dai Grifondoro, e alcuni complimenti dai compagni Tassorosso.

James e Sirius accettarono di buon grado, esibendo luminosi sorrisi, in particolare alle ragazze. Remus roteò gli occhi divertito pensando tra sé " I soliti esibizionisti".

 

-Il Protego eseguito dal signor Black era ottimo non c'è che dire, ma ricordate che in una vera battaglia avete poco tempo per concentrarvi; perciò è consigliabile la forma più rapida che si limita ad un piccolo scudo trasparente che scompare immediatamente, dandovi subito la possibilità di contrattaccare. La forma completa di questo incantesimo è meglio utilizzarla solo contro attacchi particolarmente potenti, come ad esempio uno schiantesimo. Ma di questo parleremo più avanti, adesso esercitatevi tra voi a coppie- concluse la professoressa con un sorrisino civettuolo, le unghie smaltate di rosa.

Remus dovette ammettere che la professoressa Efesia spiegava bene, nonostante a prima vista apparisse più un esperta in incantesimi di trucco e messa in piega.

Tuttavia malgrado le ottime spiegazioni, Remus non riusciva a migliorare.

Era l'unica materia in cui aveva a malapena la sufficienza.

Lui ce la metteva tutta, ma proprio non azzeccava nemmeno un attacco e in difesa scarseggiava.

E anche questa volta fu lo stesso.

Si trovò in coppia con Isidora Green, una fragile ragazzina di Tassorosso, che lo mise al tappeto con un solo Impedimenta, per poi scusarsi dispiaciuta.

Remus si rialzò e la rassicurò di non essersi fatto nulla, affermando di essere scivolato lui per sbaglio.

 

La lezione terminò, con grande sollievo per un allievo in particolare, ormai un tutt'uno col pavimento.

Uscendo fu trattenuto dalla Efesia.

Remus si sentiva già abbastanza abbattuto e ammaccato, senza contare che l'odore di sterco di drago si sentiva ancora nonostante si fosse cambiato i vestiti. Ci mancava solo un'altra ramanzina per concludere in bellezza la giornata.

 

-Dunque, signor Lupin, sarò franca con lei. Guardarla duellare è davvero una pena-

-Grazie, fin qui ci ero arrivato anch'io professoressa.-

-Non mi fraintenda, non sto dicendo che è negato. L’ho osservata in queste settimane e credo di aver individuato il suo problema. Ha poca combattività!-

Remus alzò le sopracciglia.

-Mi scusi, ma non ho afferrato il concetto-

La professoressa sfoderò uno dei suoi sorrisi abbaglianti.

-La combattività, caro. Tu non la usi. O meglio, la tieni a freno. Pensi troppo, che di per sé è una qualità, ma durante un combattimento ci vuole anche un po’ d’istinto figliolo. Tira fuori la belva che è in te!- declamò con enfasi, sbattendo le ciglia come ventagli.

Considerò un passo avanti il fatto che fosse passata dal lei al tu.

"La belva eh...se lo dice lei...forse vale la pena tentare" rifletté toccandosi il mento.

 

-Ragazzo mi stai ascoltando?- domandò, lievemente indispettita per la scarsa attenzione ricevuta.

-Ah… Sì, certo ho capito. Cercherò di seguire il suo consiglio signora, grazie tante!- rispose Remus con entusiasmo, senza notare l'espressione offesa della Efesia per essere stata chiamata signora. Uscì fuori dall'aula, venne tirato per la manica da James.

-Allora che ti ha detto l’Efesia? Vuole darti ripetizioni?- scherzò beffardo.

-No, niente ripetizioni.... Non nel senso classico del termine almeno- rispose Remus sorridendo.

-Intendi con noi? Per me va bene- accettò prontamente James.

-Conta su di me amico- rispose Sirius strizzando l'occhio.

-Magnifico, faremo una lezione pratica di ripasso oggi pomeriggio. Lily e Sev non si tireranno certo indietro-

 

Dopo aver trascorso le ultime due ore con l'insegnante di babbanologia, alle prese con lo spiegare il meccanismo del traffico babbano e i significati dei cartelli stradali, arrivò l'ora di pranzo.

Nella Sala Grande correvano i pettegolezzi della giornata e il più gettonato era la famigerata presa al collo di Remus all'algido biondino Serpeverde.

Remus, abituato a passare inosservato per tutta l'infanzia, fece fatica a mantenere un comportamento naturale, sentendosi sempre osservato.

 

Fortunatamente Frank attaccò con uno dei suoi noiosissimi monologhi di Erbologia, e Remus colse l'occasione per distrarsi dal chiacchiericcio, concentrandosi sulla coltivazione delle mandragole in Etiopia.

Sirius finse un terribile mal di stomaco, James e Remus si offrirono di accompagnarlo da Madama Chips. Uscendo Remus fece un cenno col capo a Sev che recepì subito il messaggio.

I compagni si trovarono al solito pozzo abbandonato nel cortile.

 

-Che si fa oggi?- domandò Lily, un libro piuttosto voluminoso fra le braccia.

-Di sicuro non ho intenzione di leggere quello…- commentò James indicando il tomo e Lily per tutta risposta gli fece la linguaccia.

-Avrei una proposta da farvi… Anzi un favore da chiedervi- iniziò Remus titubante.

-Deciditi Lupin o facciamo notte, e stasera c’è luna piena- osservò Sev con uno sguardo eloquente.

Remus rimase spiazzato dall’intervento dell’amico.

“Lui sa…” pensò con timore frammisto a speranza.

In un istante decise di cogliere la palla al balzo e confidarsi con i suoi amici, in fondo gli avevano dimostrato più di una volta di essere dalla sua parte.

 

-Remus… Ci sei?- lo chiamò Sirius.

-Ah… Sì scusate, stavo pensando. Prima di chiedervi quel favore, mi sono reso conto che devo dire delle cose, a tutti voi- e così dicendo passò in rassegna i volti seri dei suoi amici.

-Spara- lo incoraggiò James.

-Aspetta, spostiamoci da qui, inizia a esserci troppa gente- consigliò Sirius indicando un gruppetto di ragazze di Corvonero ridacchiare poco distanti.

 

Raggiunta la cima della collina dove avevano giocato l’ultima volta, riprese il discorso.

-So che da tempo avete capito che c’è qualcosa in me che non va. E non fate quelle facce dispiaciute, non è il caso. Dalla notte alla Foresta Proibita ho sperimentato diverse sensazioni strane, fra queste un’insolita passione per la carne, olfatto, udito e vista centuplicati, specialmente al buio. E poi oggi con Malfoy… Insomma c’eravate anche voi, lo sapete com’è andata-

I ragazzi annuivano e Lily lo ascoltava con estrema attenzione.

Remus proseguì.

 

-Quello che non sapete è che mia madre mi ha dato un ciondolo prima di partire, dicendomi che era una specie di portafortuna di famiglia e di non toglierlo mai. Ebbene da quella famosa notte, ogni volta che quelle strane sensazioni mi-mi invadono… Beh ecco, il medaglione si riscalda fino a bruciarmi la pelle- dicendo questo mostrò loro il medaglione, e il segno che gli aveva lasciato sul petto.

Lily si portò le mani alla bocca, mentre James e Sirius strabuzzarono gli occhi.

Solo Sev rimase imperturbabile, come Remus si aspettava.

-Tu sai dirmi niente Sev?- chiese infine Remus guardandolo in tralice.

Lily si voltò di scatto verso il migliore amico accigliata.

 

-So quello che ho letto sui lupi mannari. Mi sono documentato in biblioteca, un giorno che non sapevo che fare…- proferì Sev con nonchalance.

Lily roteò gli occhi dietro di lui, e una risata trattenuta uscì dalla bocca di James.

Sev lo guardò torvo, ma si riconcentrò su Remus.

-I lupi mannari sono creature delle tenebre, dall’indole feroce e fiera. Generalmente agiscono guidati dal puro istinto, anche se pare abbiano un certo rispetto per gli elementi del loro branco. La parte più interessante comunque, era quella che parlava degli incontri fra umani e lupi mannari. E’ stato constatato che un morso di queste creature induce nell’uomo una trasformazione genetica, e che ad ogni luna piena questi diventa un lupo mannaro a tutti gli effetti, perdendo totalmente la sua coscienza umana- spiegò Sev atono.

-E questo che c’entra? Remus non è stato morso da un lupo mannaro… O, sì?- chiese James.

-Certo che no! Me lo ricorderei… Non credo sia un’esperienza piacevole!- rispose Remus seccato.

-Sei sicuro? Potresti aver rimosso il ricordo perché troppo scioccante… Ho sentito di casi del genere- ipotizzò Sirius serio.

 

Remus cominciava a vacillare. L’ipotesi però era troppo orribile per accettarla.

-Sono sicuro! E poi mi sarebbe rimasto il segno del morso da qualche parte e non mi pare di averne notati, o devo spogliarmi per dimostrarlo?!- ribatté infervorato.

-Non ci tengo allo spettacolo, grazie- negò James con una smorfia, e Sirius partì col suo latrato.

Remus li fulminò con lo sguardo, mentre Lily incrociò le braccia in segno di disappunto.

 

Un breve ma sonoro colpo di tosse li fece voltare verso Sev,  che sorrise leggermente, contento di aver riottenuto l’attenzione.

-C’è un dettaglio che però cambia le cose. Il medaglione. Dalle scarse informazioni sui testi che ho letto, ho saputo che fra i vari metodi per sigillare o assopire il gene licantropo, c’era appunto un complesso incantesimo posto dentro un oggetto simbolico, che veniva appunto affidato al malcapitato di turno. Direi che è il tuo caso- concluse Sev indicando il medaglione dorato.

Remus sentì che Sev aveva colpito nel segno, la testa cominciò a pulsargli.

Il pensiero di essere una specie di gabbia per una belva inferocita era terrificante, oltre che terribilmente avvilente. Si sentiva svalutato, come persona… Come mago.

Lily lo riscosse dalle sue preoccupazioni.

 

-Ci sono dei dettagli che non coincidono però. Che senso avrebbe dare un sigillo a Remus, se non ha mai avuto nessun contatto con i lupi mannari? Come può avere il gene licantropo dentro di sé?- fece notare Lily con la sua perspicacia.

Uno spiraglio di luce raggiunse il cuore di Remus.

In effetti il ragionamento filava alla perfezione.

-Resta il fatto che ha tutti i sintomi, e il medaglione che brucia non è un buon segno- perseverò Sev guardando Lily negli occhi, lei ricambiò con un’espressione di sfida.

-Secondo me dobbiamo indagare per saperne di più, voglio dire: abbiamo dei pezzi della storia, ma non sappiamo come collegarli insieme. Ci vogliono altri indizi- propose James con finta innocenza, la mente proiettata in superlative avventure future.

 

“Ci risiamo, fantastico” pensò Remus per nulla contento all’idea di un’altra nottata di terrore.

-Sono d’accordo con James, è inutile stare a fare ipotesi senza altre prove concrete in mano- confermò Sirius.

Remus alzò lo sguardo al cielo.

-Va bene, va bene… Dobbiamo saperne di più, ma questa volta le indagini le dirigerò io e partiremo da qualcosa di banale, come la biblioteca o l’archivio della scuola. Niente uscite notturne a farci sbranare dai miei amichetti zannu- intimò, smorzando l’entusiasmo dei due grifoni, che sbuffarono in segno di protesta.

 

Accordatisi per il prossimo appuntamento in biblioteca, i cinque iniziarono un torneo di mini duelli, per aiutare Remus con la sua unica sufficienza.

Si scoprì che Lily era abile almeno quanto James e Sirius, mentre Sev aveva una certa predilezione per le fatture particolarmente schifose. Specialmente quando duellava con James.

Remus si impegnò al massimo, ma dopo un paio di ore non ottenne i risultati sperati, salvo un lieve miglioramento nello schivare gli attacchi.

Il sole stava tramontando quando tornarono al castello per cena. Erano stanchi morti e decisamente affamati, perciò dopo un saluto con la mano, Grifondoro e Serpeverde si diressero ai rispettivi tavoli, incuranti di certi sguardi poco amichevoli che saettarono per la Sala Grande al loro passaggio.

 

 

  
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