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Autore: manamalfoy    02/02/2010    1 recensioni
Harry Potter e il Preside di Hogwarts Albus Silente sono riusciti a sconfiggere Voldino nel combattimento al Ministero della Magia. Purtroppo Bellatrix Lestrange ha ucciso comunque Sirius Black, ma la carneficina che comincia nel sesto e finisce nel settimo libro non ha, per grazia dell'autrice [*O*], mai avuto luogo. Vorrei sottolineare che questa ff non tiene ASSOLUTAMENTE CONTO dei fatti accaduti in quei libri, siamo in un universo alternativo. Il settimo anno ad Hogwarts del nostro maghetto sta per cominciare...[Pairing: Draco/Harry; Ron/Hermione...per cominciare...ce ne sono altri, leggete e scopriteli!]
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il lungo viaggio in treno fu piacevole. Tra Ginny e Harry sembrava essere nata una specie di tregua silenziosa, fatta di punzecchiatine e scherzi antipatici reciproci, ma che non andavano oltre, senza offese gratuite e urla isteriche.
Per festeggiare il loro ultimo viaggio verso Hogwarts, Harry, Ron e Hermione comprarono tutto quello che si poterono permettere dal banco dei dolci, e ne mangiarono fino a credere di avere le carie anche nel cervello. Harry si sentiva sempre più tranquillo mano a mano che scendeva il sole oltre la brughiera: sapeva ormai da sette anni che alla stazione di Hogsmeade si giungeva col buio.
Quando il treno si fermò e i quattro ragazzi scesero, si soffermò un attimo ad ammirare la consueta folla di ragazzi che riempiva la banchina. Sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista. Mentre si voltava a destra e a sinistra per assaporare profondamente quel momento, i suoi occhi verdi si soffermarono sul gruppo di ragazzi che scendeva dall'ultima carrozza. Quella era la carrozza prediletta dei Serpeverde, da cui scendevano in fila Goyle seguito dal suo amico scimmione Tiger, Pansy Parkinson che aveva di nuovo cambiato colore di capelli, Blaise Zabini, il bellissimo ragazzo di colore dai penetranti occhi blu e poi lui, Draco. Mentre scendeva, senza volerlo, i suoi occhi incrociarono quelli di Harry.
Harry lo guardò dall'alto in basso, alzando un sopracciglio. Draco potè notare che una specie di sorrisetto si stava allungando dal lato sinistro della sua bocca, un sorriso compiaciuto, il sorriso di chi aveva appena incontrato la sua vittima prediletta e che non vedeva l'ora di vessarla.
Harry voltò le spalle a Draco e per poco non sbattè addosso a Seamus Finnigan che lo salutò allegramente.
-Allora, Harry? Hai sentito che si dice che forse Lupin tornerà ad insegnare Difesa, quest'anno? Sei contento?-
Harry guardò oltre la spalla di Seamus, scuotendo la testa.
-No, Seamus, non credo che potrà mai tornare ad insegnare. Sai, anche se Malfoy non fa più parte del Comitato, la reputazione dei lupi mannari non è stata riabilitata, purtroppo. Soprattutto grazie a soggetti come quel Fenrir Greyback. Hai sentito che si divertiva ad infettare i bambini? Sospetto che sia stato proprio lui a mordere Remus, quando era piccolo. Bah, meno male che dopo il Ministero sono stati tutti catturati. Speriamo solo che quei dannati Dissennatori non se li perdano. In fondo sono o non sono il figlioccio di un evaso?- disse sorridendo e ammiccando a Seamus. Dopodichè si affiancò a lui e si lasciò trascinare dalla folla verso le carrozze tirate dai Thestral.
Harry accarezzò piano il muso di quello che lo aveva portato a Londra quella volta, riconoscibile perchè a differenza degli altri aveva una macchia leggermente più chiara, proprio sul muso, prima di salire sulla carrozza da lui trainata. Seamus salì con lui, seguito a ruota da Dean Thomas, Hermione Granger, Ronald Weasley e Luna Lovegood.
Neville Paciock guardò triste la chioma di capelli biondi salire su una carrozza che non era la sua ed allontanarsi piano, dandogli le spalle. Salì su quella successiva accompagnato da Ginny, Hannah Abbott, Ernie MacMillan di Tassorosso e i due fratelli Canon, che come al solito sparavano foto all'impazzata.
-Questo è il vostro ultimo anno, vero Neville?- chiese il più grande, Colin.
-Già.- rispose semplicemente Neville, cercando di mettere a fuoco il più possibile quel puntino biondo che ormai era già lontano.
-Allora dovrò fare quante più foto posso di Harry, rischio di non vederlo più.- disse con fare deciso il ragazzetto.

Quando si sedette al tavolo dei Grifondoro, Harry sentì molti degli occhi dei suoi compagni fissi su di sé. Non che fosse la prima volta, anzi...ma anche ora, dopo 6 anni dalla prima volta che sentì pronunciare il suo nome con ammirazione e rispetto, non riusciva ad abituarsi.
Cercò di rilassarsi e gustarsi la cerimonia di inizio anno, visto che era una delle poche che era riuscito a vedere dall'inizio. I ricordi gli tornavano agli anni precedenti. Dopo il primo anno, quando era stato lui a doversi mettere il Cappello Parlante di Godric Grifondoro sulla testa, si era perso il secondo e il terzo anno, per vari inconvenienti. Il quarto era stato segnato dalla presentazione del Torneo Tremaghi e del nuovo professore di Difesa, Moody, la sua attenzione verso il discorso del Cappello era svanita in un secondo. E il quinto c'era stata la Umbridge a rovinare tutto. Quindi, in pratica, aveva assistito solo a due smistamenti come si deve, prima di quella.
I ragazzi che si provavano il cappello uno dopo l'altro sembravano così piccoli ai suoi occhi...gli parve lontana un secolo, quella sera in cui anche lui fu smistato nella sua Casa, insieme ad Hermione prima e Ron dopo di lui. Il Cappello era stato incerto sulla sua collocazione fino all'ultimo. Aveva propeso per Grifondoro solo all'ultimo secondo, dopo la sua richiesta disperata di non seguire Draco Malfoy a Serpeverde. Anche se sarebbe stato un ottimo acquisto per i Verde-Argento.
A dire la verità, pensò Harry divertito, tutti pensavano che fossi il suo erede, il secondo anno...E solo perchè lui, come Voldemort, il vero erede, sapeva parlare il Serpentese. Ed era anche un potere che gli era proprio stato trasmesso da lui.
Harry rise sotto i baffi.
Quando il Cappello ebbe finito di scegliere la casata perfetta per ognuno di quei giovanissimi studenti, il preside Silente pronunciò il suo discorso di inizio d'anno.
Non si udiva una mosca volare. Harry sperava solo che Piton avesse deciso di tornare alla sua cattedra di Pozioni. In effetti, dopo una veloce scorsa del tavolo degli insegnanti, non vide il professor Lumacorno.
-...E il professor Piton ha deciso, con sua somma felicità, di riprendere posto alla sua cattedra di Pozioni. Secondo sua stessa ammissione "non sono proprio tagliato per insegnare una materia differente da Pozioni".-
Harry trattenne il respiro.
-Ma, nonostante le voci che sono girate per tutti e due i mesi che hanno diviso la fine dello scorso anno dall'inizio del presente, il posto non sarà ripreso dal professor Lupin.-
Molti dei Grifoni espressero rispettosamente il loro disappunto.
-Al suo posto avremo una delle ex studenti più brillanti che la Scuola abbia mai avuto. Fate un applauso a Siobhàn O' Donovan.- disse il Preside accompagnandosi con un leggero battito di mani.
Dalla porta che dava alla Sala Insegnanti uscì una strana figura. Harry rimase stupefatto, la ragazza lo colpì alla prima occhiata.
Era una ragazza molto molto giovane, con lunghi capelli rossi come quelli di Ginny, ed enormi e penetranti occhi verdi. Harry capì perchè Siobhàn l'aveva colpito a quel modo: i suoi abiti gli ricordavano un incrocio tra Bill Weasley e Tonks. La ragazza, infatti, indossava una di quelle magliette che si vedono ai concerti Babbani, un paio di jeans e anfibi. Al di sopra dei vestiti indossava un lungo cappotto in liscia pelle di drago. La professoressa McGranitt non sembrava approvare quell'abbigliamento. Ma la ragazza riscosse un grande entusiasmo da parte di tutto il corpo insegnanti, lei compresa, e da moltissimi ragazzi (maschi) tra gli studenti. Tra questi si trovava anche Harry.
Draco, dall'altra parte dello stanzone, lo guardava con gli occhi che lanciavano fulmini. Blaise gli tirò un leggero schiaffetto sul braccio indicando la nuova professoressa. Draco la guardò e annuì con fare "mascolino", ma la sua testa si trovava da un'altra parte.
Silente, nel frattempo, chiese il silenzio per riprendere il suo discorso di presentazione della ragazza.
-Vi spiegherà meglio lei, ma come infarinatura generale, vi informo che ha 20 anni, e ha appena finito il corso triennale da Auror, passando l'esame con 730 su 700. E' stata una delle studentesse preferite (e anche una delle poche prese in considerazione) dal professor Moody, che, alcuni di voi si ricordano, è stato parte del nostro corpo insegnante 3 anni fa. Ops, devo aver detto una fesseria, naturalmente non era il vero professore ma Bartemius Crouch Jr. sotto l'effetto della Pozione Polisucco. Comunque, la nostra demoiselle, ha finito la scuola proprio durante quell'anno, per poi iniziare le lezioni sotto la guida del VERO professor Moody. Fantastico, allora cominciamo la nostra cena.-
Battè le mani e i tavoli si riempirono di ogni tipo di pietanze, dai molti colori diversi.
Harry si soffermò per qualche secondo a guardare la professoressa, che si era messa in una strana posizione. Era seduta a gambe incrociate e stendeva le mani sul cibo. Poi chiuse gli occhi e mormorò qualche parola. Dopodichè si mise allegramente a mangiare come gli altri. Nessuno dei presenti parve aver notato quel comportamento.
O almeno, così pensava lui. Non aveva notato che proprio qualche posto più in là c'era qualcuno che si era rabbuiato ed aveva cercato di farsi più piccolo possibile.

Seamus Finnigan correva a perdifiato su per le scale, cercando di non sbagliare arazzo.
Quando finalmente vide una scena di caccia con il falcone che probabilmente rimandava all'Alto Medioevo, capì che era lì che doveva fermarsi. Scostò appena l'arazzo, quel tanto che gli bastava per passargli sotto, per poi sbucare in un altro corridoio. Riprese a correre fino a scorgere la porta dell'aula di Difesa, dietro alla quale si trovava la stanza del professore che aveva la cattedra, che quell'anno era di Siobhàn. Di Shai.
Seamus entrò sbattendo forte la porta contro il muro. La camera era immersa nell'oscurità, l'unica luce che entrava nella stanza era quella della luna piena che si stagliava grande e tonda al di fuori della grande vetrata della stanza. Seamus non capiva come la ragazza potesse disfare i bagagli con quel buio.
-Shai...?- azzardò mentre ansimava per la lunga corsa in salita.
-Ciao, Seamus.- disse la ragazza, senza alzare gli occhi dal baule che stava mettendo in ordine. Sembrava piuttosto seccata della situazione.
-Shai, cosa diavolo ci fai qui?-
-Seamus, ti prego di chiamarmi con il nome che mi compete. Sono la tua professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure, abbi un po' di rispetto. Sono qui su richiesta speciale del professor Silente, visto che ti interessa. Moody lo deve aver informato dei miei risultati. Era così entusiasta...-
Seamus era diventato di un bel color cenere. Possibile che Shai, la sua Shai, si fosse dimenticata tutto? Tutto quello che era successo tra loro, tutto quello che avevano vissuto insieme da quando erano piccoli...
Azzardò un mezzo passo verso la professoressa, ma fu immediatamente bloccato dalla paura: davanti a lui si stagliava una figura filiforme che nella luce della luna era di un lucente bianco perlaceo, che lo guardava dritto negli occhi.
-Seamus, stai calmo, Apophis non gradisce le mosse azzardate. E non guardarlo negli occhi, la concepisce come una sfida e cercherà immediatamente di attaccarti.-
Seamus rimase un attimo interdetto, non sapendo cosa dovesse fare per aggirarlo. Nel dubbio guardò i suoi piedi.
-Sha...Siobhàn, potresti per favore richiamare il tuo serpente?-
-Non è un serpente qualsiasi, Seamus, è un rarissimo pitone albino completamente sviluppato. E ha un nome anche lui. Apophis, pace. Vieni dalla mamma.-
Il serpente scivolò con mosse sinuose lungo la scrivania, fino a giungere alla sua padrona che stava chinata sotto la finestra. Le si arrampicò su di una spalla, fermandosi lì, con il muso appuntito accanto all'orecchio della ragazza che, lentamente, si stava rimettendo in posizione eretta.
Siobhàn si mise una mano sul fianco, guardando Seamus che sembrava allucinato.
-Pe...perchè non accendi qualche candela?-
-La luce naturale della luna è abbastanza brillante per permettermi di videre quello che devo fare. E comunque, quello che non faccio oggi posso farlo sempre domani, quando al posto della luna ci sarà il sole. Seamus, non ci posso credere, dopo tanti anni non capisci ancora cosa è importante per me e cosa no?-
Seamus rimase silenzioso. Cercò disperatamente gli occhi di lei e per un secondo che a lui parve un secolo, li vide scintillare nell'oscurità della stanza.

Draco Malfoy si sentiva turbato da quello che i suoi stessi occhi avevano visto in tutta quella sera. Sperava solo che fosse solo un brutto incubo e che poteva svegliarsi quando voleva e vedere che in realtà era a casa sua con Jardi che sbatteva sofficemente il piumino contro le colonne del suo letto a baldacchino per cercare di non fare troppo rumore. Harry era là, vicino a lui e guardava da un'altra parte. Guardava qualcun altro. Dopo quell'unica sera, Draco aveva capito che quell'attrazione che provava per Harry, in realtà era qualcosa di più. E voleva dirglielo, a Harry. Voleva che gli sguardi che poco prima aveva rivolto alla professoressa li rivolgesse a lui, voleva che gli tendesse la mano, voleva sentire il profumo di pesca che emanava dai suoi capelli corvini.
Perso nei suoi pensieri, non si rese conto di trovarsi davanti a Harry che stava camminando da solo per i corridoi di Hogwarts. Probabilmente stava bighellonando un po' prima di rientrare negli alloggi. Era una fortuna che fosse riuscito a prenderlo mentre era da solo.
HHarry rimase vagamente perplesso dal viso di Draco davanti al suo. Sembrava sinceramente sconvolto.
-Allora, Malfoy? Vista la novità? E' carina o no, la nuova professoressa?- disse, alzando nuovamente il lato sinistro della bocca, schernendo il ragazzo biondo che, davanti a lui, stava per mettersi a piangere.
-Harry...io...noi...-
-Malfoy, se non hai niente di meglio da dire che monosillabi, direi che posso anche andare di sopra a dormire, che ne dici?-
Draco, che serrava ancora le dita nei bicipiti di Harry, allentò leggermente la presa. Harry capì di averlo nuovamente in pugno. Gli scoccò un leggero bacio sul naso e poi si girò sui tacchi e cercò di tornare alla Torre per un'altra strada. Certo, senza la Mappa del Malandrino, che aveva lasciato dentro il baule, non era per nulla facile. Quando fece per svoltare l'angolo e infilarsi in una angusta rampa di scale, si voltò a guardare Malfoy che era ancora impietrito in mezzo al corridoio.
-Malfoy, sarebbe meglio che tornassi nel sotterraneo, altrimenti Mastro Gazza ti fa un culo così.- disse tranquillamente prima di cominciare a salire i gradini.
OOOOOOOOOOOoooooooooooook! Siamo giunti finalmente al punto dal quale posso sapere quello che scrivo xDDD
Grazie a debby0588 per aver aggiunto ai preferiti! Ringazio sempre la mia beta Imms che nonostante abbia millemila cose a cui pensare e il pc rotto trova sempre 10 minuti per ascoltare i miei sproloqui, contando la crisi creativa sul nome del pitone, al quale proprio non avevo pensato. Ah, una cosa: Siobhàn non sa ASSOLUTAMENTE parlare il serpentese, ci tengo che si sappia, perchè non ho la presunzione di rendere i nuovi personaggi figherrimi xD Si scoprirà più avanti perchè ha un pitone albino di 6 metri come animale da compagnia! Anche senza recensioni so che mi state seguendo e sono veramente contenta che la storia venga letta e che piaccia. So che sembrerà molto banale d'ora in poi, ma almeno sono (quasi) tutti vivi ** Non è una magra ma buona consolazione? xDDD Un bacioooo
  
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