Ciao a tutte!
Siccome il mio pc
è letteralmente impazzito e siccome ho poco tempo a disposizione per stare al
computer…. Sarò mooooolto breve!
Ringrazio a :
Jonas_princess: Hey! Grazie come sempre per la
recensione! Ti voglio bene! <3 anche io odio mia madre! -.- leggi questo
chappy e vedrai! Un bacio!
Maggie_Lullaby: Mon Amour! Scusa scusa scusa! Ma non ti
posso scrivere tanto! Perché vado di fretta! <3 Spero che come le altre tu
legga il capitolo! E recensisca! Ti volgio un mondo di bene! <3 ci
sentiamo…. Baci!
Jeeeeee: Ciao tesoro! Leggi anche questo chappy! Qui il mio Kevin
sarà il principe azzurro! Ti adoro! Un bacio!
Crazy_Me: anche io odio tantissimissimo mia madre!! Leggi questo
capitolo e ti tranquillizzerai! xD ti voglio bene! Ciao ciao!
BENNYY: sìsì… lo so! Il capitolo era molto triste ma… dopotutto è
una storia drammatica questa, no? Comunque leggi questo altro capitolo e vedrai
che un sorrisino ti rispunterà sulla bocca! xD baci!
Nes95: Ciao nessie! Grazie grazie per la recensione! Mi raccomando!
Guarda il mio disegno su Face! Sono riuscita finalmente a pubblicarlo! Scusa ma
devo scappare! Un bacio!
Pigga: amoree!!! Leggi anche questo bel capitolo! Mi raccomando! xD
ci vediamo a scuola! Ti amo tantissimooo!! Baci baci baci!
E grazie anche a dolcissima77
che ha aggiunto la mia storia tra le sue seguite!
E a tutte le altre
5!
Grazieeee! <3
Più i 12
preferiti!
Vi voglio bene a
tutte! Non sapete quanto! ^^
Continuate così!
Vostra coco2
Capitolo 24 : Vieni con me
Le ore che passai nella mia
camera sembravano non finire più.
La mattinata la passai
infatti piangendo sul letto.
Volevo suicidarmi. No!
Volevo Gridare al mondo la mia sofferenza. Allo stesso tempo volevo fuggire per
sempre. Andare via. Con Kevin.
Kevin…
Doveva essere alla Hollywood
Records di già.
Controllai il cellulare.
Niente.
Non mi aveva chiamato
neanche una volta.
Piansi più forte.
Ma lui mi amava veramente? O
faceva solo finta?
In quel preciso momento mi
ritornarono in mente le parole taglienti di mia madre : “ Loro ti stanno
sfruttando, Ellie! Ti stanno usando… sono delle rock star… che gliene importa
di te? Della tua vita?”
Quelle parole mi ferirono un
sacco.
Rabbrividii.
E se fosse vero? Se Kevin,
Joe, Nick non mi volessero realmente tutto questo bene? Se Kevin non mi amasse
davvero?
No. Non poteva essere così.
Io lo amavo. Lo amavo
troppo.
Mi ero innamorata di lui.
E anche lui di me. Io lo
sapevo bene.
Ma le ore passarono e il
cellulare non squillò mai.
-Niente Hollywood… niente
Kevin… niente amiche…- pensai sofferente.
Una lacrima mi scese
lentamente sulla guancia.
La raccolsi con un dito e la
fissai sul mio polpastrello a lungo.
E se la mia vita sarebbe
stata solo sofferenza? Tutta una sofferenza?
Sogni che nascono e si
infrangono? Amori che sbocciano e soffocano poco dopo?
Menzogne e segreti nascosti?
Non volevo passare una vita
così. Preferivo di gran lunga andare all’inferno.
Ma mi accorsi che io ero già
all’inferno.
Chiusa in quella casa, con
genitori che mi avevano adottata e mi avevano proibito di stare con i Jonas.
Mi sdraiai pesantemente sul
letto.
Quel giorno decisi di non
fare niente.
Stavo realmente male.
Infatti non mangiai, non
parlai, non mi alzai dal letto, non guardai più l’ora e il cellulare.
Mi assentai dal mondo,
Andando a finire così in un altro mondo tutto mio. Il mondo dentro di me che mi
diceva cosa era giusto e cosa era sbagliato. La voce della mia coscienza.
Quello era l’unico mondo che
mi dava ancora la forza di vivere.
Decisi di addormentarmi,
inoltrandomi così nei miei pensieri tormentosi e incubi più totali.
******
Cric Cric Cric
Mi svegliai di soprassalto.
La finestra stava cigolando
per l’ennesima volta.
Ma non era il vento a farla
muovere.
Pensai per un secondo che
fosse solo un’allucinazione.
La finestra che cigolava
sarebbe stata l’ultimo dei miei problemi.
Ripresi a dormire, ma non
appena chiusi gli occhi il cigolio incominciò di nuovo.
-ecco… anche la finestra ci
si mette…- sbuffai
Scesi dal letto ancora un
po’ frastornata e mi avvicinai alla finestra.
Ma tutto era normale.
Gli alberi erano beatamente
fermi al sole, gli uccelli cinguettavano felici.
-almeno loro sono felici…-
pensai malinconica. – adesso basta! Ritorno a dormire!-
E così dicendo mi infilai
sotto le coperte, chiusi gli occhi e svuotai la mente.
******
Passarono le ore e in camera
regnava il silenzio più totale.
Mia madre non mi aveva più parlato
da quella discussione che avevamo fatto nella mattinata.
Kevin non mi aveva più
chiamata.
Aprii leggermente gli occhi.
Kevin…. Kevin…
Cercai con la mano il
cellulare e quando lo trovai mi accorsi che avevo 6 chiamate perse.
-o cavolo!- esclamai
Era Kevin. Tutte sue le
chiamate. Mi aveva mandato anche 4 messaggi!
E in ogni messaggio c’era
scritta la solita frase: “ Che è
successo? Oggi alla HR non c’eri! Comunque sia aspettami, amore… ti sto venendo
a prendere…”
Un tuffo al cuore mi
paralizzò.
Cosa significava? Mi stava
venendo a prendere?
-oddio!- pensai
Lui non sapeva che non ci
potevamo più vedere! Mia madre non lo avrebbe permesso! Non lo avrebbe fatto
nemmeno entrare in casa!
L’ansia subentrò dentro di me,
mescolandosi a tutta quella serie di stati d’animo che mi avevano tormentata
fino a quel momento.
Senza più forze, senza più
parole, mi sedetti pesantemente sulla mia sedia.
Buttai il cellulare sulla
scrivania.
Che casino!
Volevo Kevin in quel momento
più di ogni altra cosa al mondo, ma allo stesso tempo mi rendevo conto che non
ci potevamo vedere. Mia madre era in casa. Mio padre sarebbe ritornato da
lavoro tra poche ore.
Presa dal panico più totale
aprì la porta della mia camera e scesi frettolosamente le scale, recandomi in
soggiorno.
“Ah buongiorno! Sei ancora
viva meno male!” sbottò acida mia madre, venendomi contro.
Non si era per niente
pentita di tutto quello che aveva detto. Sembrava stesse godendo a vedermi
così. Era compiaciuta.
Non le diedi retta. Non
avevo tempo.
-già… sono ancora
miracolosamente viva…- pensai.
Diedi un rapido sguardo
all’orologio appeso alla parete del soggiorno : le 11.35
Kevin mi aveva mandato
l’ultimo messaggio esattamente alle 8.35
Feci una serie di calcoli,
in silenzio. Mi sentivo addosso lo sguardo perplesso di mia madre.
“Ellie? Sei diventata pazza
per caso? Che ti prende?” domandò ironica.
“Niente… lasciami stare!…”
risposi secca.
Ripresi con i miei conti.
La distanza che c’era tra
Hollywood e New York era di 3 ore e dato che il messaggio me lo aveva inviato
precisamente tre ore prima, questo stava a significare che Kevin doveva
arrivare tra circa ….
-o merda!- pensai
sussultando.
- Cavolo! Cavolo! Cavolo!-
Salii le scale correndo.
Non volevo certo assistere
alla spiacevole conversazione, o litigata, che avrebbe avuto Kevin con mia
mamma.
Dimenticai il cellulare di
sotto. Dimenticai tutto.
Kevin sarebbe arrivato tra
momenti.
Mia madre era di sotto e non
sapeva nulla.
Io ero semplicemente
disperata.
Finii le scale e mi recai
nella mia camera. La trovai stranamente aperta.
Mi fermai.
- io ero certa di averla
chiusa…certissima! – pensai sbalordita.
Mi avvicinai cauta alla porta
semi aperta e sobbalzai quando sentii dei rumori.
Ladri? Vento? Allucinazioni?
Eppure io avevo realmente
sentito un rumore. Un rumore di passi.
Aspettai che questo cessasse
per entrare.
Avevo il cuore in gola.
Sentivo i battiti rimbombarmi nel cervello.
Feci un grosso respiro e
senza replicare o scappare, entrai spalancando la porta.
Se dovevo sfidare la sorte,
allora l’avrei fatto.
******
“O mio Dio!” il mio grido
suonò per tutta la casa, tanto che mia madre, per lo spavento, fece cadere una
pentola.
“Ellie? Perché urli?Ellie?”
mi chiamò. Ma io rimasi zitta.
“Vabbè… questa ragazza… è
proprio strana…” disse mia madre e continuò a lavorare.
Ero all’entrata della mia
camera. Ferma. Immobile.
Volevo gridare di nuovo. Ma
così avrei soltanto fatto spaventare ancora di più mia madre.
Non era un ladro quello
davanti a me. Non era nemmeno un’allucinazione.
Io avevo un ragazzo davanti
a me. Un ragazzo che conoscevo fin troppo bene.
La mia vita.
“Ke… Kevin?” sussurrai
debolmente. La voce mi tremava per l’emozione.
Lui si avvicinò a me e mi
abbracciò forte prima che mi mettessi a piangere.
“Amore! sono qui… sono qui…”mi
sussurrò all’orecchio.
Nascosi il mio viso pieno di
lacrime nell’incavo del suo collo.
“Kevin! Dio… non… non ce la
faccio! Io.. io..” singhiozzai.
Lui mi baciò dolcemente la
fronte. Mi accarezzò i capelli per tranquillizzarmi.
“Ssssh… va tutto bene! Sono qui!”
mi ripeté
“Sono venuto a prenderti…”
aggiunse sorridendo.
Mi ritrassi dall’abbraccio.
“Co… Cosa?” chiesi
spaventata.
Lui si preoccupò.
“Sono venuto a prenderti! C’è
qualcosa che non va? Non vuoi stare un po’ con me?” domandò dolcemente.
Io chiusi la porta della mia
camera prima che mia madre mi facesse fuori.
“Tu… tu non puoi portarmi
via Kev… io… devo stare qui… mia madre mi uccide se no…” balbettai.
Kevin mi accarezzò il viso.
“Che significa?” domandò.
“Significa che noi due… noi
due non possiamo stare insieme… mia madre me lo ha proibito… ha detto tante
cose brutte su di te Kev! Sui Jonas!” ricominciai a piangere.
Allora Kevin si impietosì.
“Ellie! Ti prego… non
crederai a tua madre, vero? Io ti amo… vieni via con me! Ti porto alla
Hollywood! Oggi erano tutti preoccupati per te…” disse Kevin.
Mi asciugai il viso con la
manica della maglia.
“Non lo so… vorrei ma… ma so
che dopo devo fare i conti con mia madre…” risposi sofferente.
Kevin mi fissò.
Cambiai discorso.
“.. da dove sei entrato?”
domandai cercando di sorridere.
Kevin rise.
“Dalla finestra… è stato
faticoso… ma ce l’ho fatta!”
Risi anche io. Era incredibile.
“Allora? Vuoi fuggire con
me?” domandò serio.
Lo fissai nei suoi profondi
occhi verdi. E mi accorsi che lui era la salvezza in persona. Riuscivo a vedere
al di là della sua anima. Come se fosse trasparente.
E capii che c’era ancora una
speranza.
Mi accertai che mia madre
stesse lavorando ancora in cucina.
“Andiamo!” esclamai felice.
Lui mi baciò.
“Ci sono io sotto… non devi
aver paura..” Poi aprì la finestra e scese per primo.
Non ero mai uscita o entrata
da una finestra e la cosa mi terrorizzava un pochino.
Ma se c’era Kevin, allora
potevo anche buttarmi da un palazzo di 150 piani.
Mi sentivo la principessa
che veniva salvata dalla sua matrigna cattiva e doveva fuggire dal castello con
il suo principe azzurro.
Era un’insolita sensazione. Bella.
Sensazione di libertà.
Io sarei andata alla
Hollywood quel giorno. Avrei rivisto le mie amiche e George.
Avrei continuato la mia vita
con Kevin.
Nessuno poteva fermarmi.
Spero il capitolo
sia stato di vostro gradimento.
Aggiorno raramente,
lo so.
Ma è per mancanza
di tempo.
Vi prometto che,
se farò il seguito di questa storia, aggiornerò ogni settimana.
Sto passando
inoltre un periodaccio… vabbè!
Al prossimo
aggiornamento!
Un bacio! <3