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Autore: Jordan Cullen    04/02/2010    1 recensioni
piccola presentazione di un Edward Cullen umano. Essendo rimasto orfano in giovane età sarà messo a capo di una importante compagnia alberghiera, lasciatagli in eredità dal padre...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell’autore a piè di pagina. Buona lettura!!! XD




Capitolo quinto
In trappola

- ma dove diavolo si sarà cacciata? - mi chiesi una volta arrivato in spiaggia.
Diedi una rapida occhiata a tutte le piccole coppie e famiglie che erano in quel momento sulla spiaggia. Notai con grande amarezza che non c’erano. Ritornai indietro verso la hall dove entrai nella sala del ristorante, dove mi si prospettò la stessa scena deludente di poco prima.
- sembrano spariti nel nulla! - mi dissi ancora una volta nella mente
Una volta uscito dal ristorante mi feci spazio tra la gente ferma per il check- in o per il check- out pronta con le valigie per ritornare nella loro città. Suonai insistentemente il campanello sul bancone della reception. Un ragazzo trafelato mi venne incontro.
“mi dica mister Cullen” mi disse con il fiatone di chi avesse corso 100m
“ho bisogno di sapere se…” mi interruppi pensai che ne Matt ne la sua famiglia mi avesse detto quale fosse il loro cognome - diamine…. -  pensai
“va bene niente…” dissi al ragazzo  
“come vuole signore” mi rispose cortesemente
Mi avviai di nuovo nello spiazzo dove la sera precedente l’avevo incontrata. Nulla da fare. Un altro buco nell’acqua. La mia mente cerco di trovare una soluzione al problema che si era creato. Ma si certo… problema risolto. Mi rifiondai sul bancone della reception e suonai insistentemente il campanello. Lo stesso ragazzo uscì di nuovo per soddisfare la mia richiesta.
“mi dica…” mi disse
“non è che mi può dire a chi è stata data la camera 345 b?”
“un attimo che controllo sul pc…” detto questo si allontanò
Passarono pochi minuti e il ragazzo ritornò con un foglio pieno di annotazioni.
“nella stanza da lei indicata era occupata dai signori Miles….” mi disse il ragazzo e continuando a leggere aggiunse “ma sono partiti stamattina alle otto in punto!”
Guardai l’orologio. Erano già le undici e mezza. L’avevo persa ormai.
“va bene grazie lo stesso!” e mi allontanai
- nessuna ragazza mi aveva trattato mai in quel modo! Provavo verso di lei un attrazione tale che la mia mente non aveva mai provato. Non so il perché forse per il modo nel quale mia aveva trattato o per come era fuggita senza darmi spiegazioni. Il fatto sta che la voglio e dovessi girare tutto il mondo la troverò - mi ridestai dai miei pensieri una volta che sentii un assordante schianto provenire dalla parte alta dell’hotel.
Mi ritrovai per terra circondato da detriti e da persone urlanti che correva all’impazzata senza una meta. Un altro schianto assordante e il rumore di finestre che si disintegravano mi fece reagire. Mi alzai e guardai fuori una pioggia di vetro e fuoco rendeva quel luogo peggio dell’inferno. Mi girai verso un bambino, che piangeva, fermo in mezzo alla hall tra la gente che continuava a correre. Mi avvicinai a lui e lo presi in braccio. Lo strinsi a me, mettendogli una mano sulla testa per proteggerlo da eventuali urti che poteva subire nella fuga. Mi avvicinai verso l’ascensore che si apri con un esplosione di fiamme. Cercai con lo sguardo un’altra uscita. Andai in direzione della spiaggia ma appena tocai la porta a vetri incandescente, essa scoppio lanciando all’esterno una miriade di frammenti che rilucevano alla luce del sole, come piccoli diamanti. Mi accucciai proteggendo il bambino, che avevo in bracco, con il mio corpo.
- cazzo siamo in trappola! - sussurrai tra i denti. Cercai un’altra uscita cercando di fare il più in fretta possibile poiché l’aria diventava incandescente. Il fumo incominciò a saturare l’aria respirabile.
“piccolo no ti preoccupare ti porto fuori di qui!” dissi al bambino che continuava a piangere tra le mie braccia, stringendosi sempre di più al mio collo.
“signor Cullen di qui!” un’inserviente attirò la mia attenzione. Avevano aperto una porta taglia fuoco a pochi metri da me. Incominciai a correre nella sua direzione cercando di non inciampare dei detriti sul pavimento. L’albergo si era svuotato all’interno. Mentre correvo vidi il ristorante completamente in fiamme e la poca gente dentro che urlavano in preda alla disperazione.
Tirai un calcio alle porte che si spalancarono.
“ehi voi! Di qui!” gli urlai. Le due coppiette e la piccola famigliola alzarono lo sguardo verso di me e incominciarono a correre nella mia direzione. Attraversammo insieme i metri che ci dividevano dalla salvezza. Fui l’ultimo a precipitarmi fuori. Dopo qualche passo fuori dalla porta mi girai e vidi il tetto rovinare sotto i miei occhi consumato dalle fiamme, prima che gli inservienti richiudessero la porta evitando che le fiamme ci investissero. Mi appoggiai su un muro per riprendere un po’ di fiato. Una donna sulla quarantina di anni mi si avvicinò strillando e piangendo.
“grazie hai salvato mio figlio… te ne sarò riconoscente per la vita!” mi disse lei afferrando il bambino che avevo ancora stretto tra le braccia.
“signori venite tutti da questa parte dobbiamo lasciare l’isola al più presto!” disse un uomo vestito di bianco all’inizio del piccolo sentiero che portava al molo dove era attraccata un grandissima nave da crociera che avrebbe contenuto tutta la gente presente sulla piccola isola.
Un paio di uomini vestiti come il primo dirigevano la gente, mentre un terzo mi fece alzare e mi portò sulla pista di atterraggio dove il mio jet personale era pronto per il decollo.
Mi fece salire a bordo e si allontanò di corsa verso il resort dove aiutò gli altri due marinai a imbarcare la gente che si accalcava vicino al portellone di imbarco.

“signor Cullen è tutto apposto?” mi disse l’hostess appena l’aereo fu decollato
“si grazie!” le risposi ancora un po’ traumatizzato dall’accaduto. Guardai fuori dal finestrino appena in tempo per vedere la nave allontanarsi e il mio hotel cadere, come una scultura di bastoncini di legno sferzata dal vento, alzando a sua volta una nube di polvere e ceneri appena una parte si sgretolò e rovinò inesorabilmente verso l’oceano.  
“ha bisogno di qualcosa?” mi chiese la donna poggiandomi una mano sulla spalla
“un po’ d’acqua per favore!” ordinai alla donna
“subito signore!” l’acqua non tardò ad arrivare

Ero da un paio di ore in camera da letto, sfuggito all’inferno di poco prima, cercai di distrarmi accendendo la tv.
Una donna sulla quarantina di anni annunciò le notizie al telegiornale.
“nessun morto nell’incidente di stamane nell’arcipelago dei Caraibi…” la voce riempi la stanza e la mia mente. Alzai di qualche tono il volume del televisore
“… l’hotel all’ora dell’impatto, con il BOING 746, era pieno di gente che era arrivata per passare una settimana di relax, nel hotel si trovava anche Edward Cullen il proprietario della catena alberghiera di cui lo stabile faceva parte…” una foto scattatami da un paparazzo era apparsa di fianco al viso dell’annunciatrice “ per il momento non ci sono vittime nell’incidente. La gente si è messa in salvo subito dopo l’impatto. Alcuni esperti pensano che sia stato un atto terroristico ai danni della famiglia Cullen. Anche se non molto accreditate queste ipotesi sono molto diffuse tra il pensiero della gente e sul web.” spesi la televisione della mia camera da letto con rabbia per le infamità che erano state appena dette.
- ma per quale motivo qualcuno può avercela con me e con la mia famiglia non abbiamo mai fatto niente! - pensai mentre mi distendevo sul letto per riprendermi dall’accaduto.
Il cellulare sul comodino incominciò a squillare all’impazzata, persone di cui non sapevo neanche l’esistenza incominciarono a chiamarmi per chiedermi lo stato di salute in cui mi trovassi.
E poi arrivò la chiamata di Ession.
“ehi amico tutto ok?” mi disse lui preoccupato. Ession era uno dei miei più cari amici. Lo conoscevo da anni e mi fidavo ciecamente di lui, non aveva ma tradito la mia fiducia, e sapevo che non l’avrebbe mai fatto
“si bello… tutto bene! Sai sono un po’ sconvolto ma mi passerà!” gli risposi cercando di fingere tranquillità
“ho appena sentito la notizia alla tele!”
“ah già! Un sacco di baggianate!” gli dissi cercando consolazione nelle sue parole
“si già… senti secondo me dovresti smentire tutto se no qui ti sputtanano alla grande! E poi penso che dovresti andare in giro con una scorta… sai per le evenienze. Non si sa mai”
“ma va Ession… evitiamo se no veramente do troppo scalpore e poi non penso che ci riproveranno. Penso abbiano raggiunto il loro obbiettivo!”
“OBBIETTIVO!” mi disse lui quasi urlando e poi aggiunse “Edward qui non si tratta di obbiettivi, l’hanno fatto per un motivo: ti volevano accoppare!” mi disse imitando l’accento siculo, regione di origine della sua famiglia.
“ma no! Non dire stronzate!” gli dissi con voce meno ferma
“niente stronzate. Domani aspettati due bodyguard!” mi disse lui sicuro delle sue parole
“ok Ession. So di non riuscire a farti cambiare idea… quindi fai come vuoi!”
“bene compare… hai novità da dirmi? Divertito in vacanza?”
“si si molto. Sai ho incontrato una ragazza che mi ha fottuto la testa e non la riesco a dimenticare!”
“povero Edward…” mi disse lui canzonandomi
un’idea mi balenò subito nella mente “ehy ti va domani di venire nel mio ufficio, ho bisogno di parlarti!”
“va bene, se me lo chiedi così insistentemente ci vengo!” mi disse lui fingendo di farsi desiderare. Sapevo che non vedeva l’ora di venire da me per incominciare a esplorare la mia vita, anche se non aveva nessuna scusa perché gli dicevo la maggior parte delle cose che mi passavano in testa.
“ok grazie a domani allora!” gli dissi
“a domani Ed…. adesso riposati!” mi disse lui prima di riattaccare
Posai, di nuovo, il cellulare sul comodino e mi coprii con le lenzuola fin sotto il mento. Le cose mi avrebbero riempito la giornata dell’indomani mi affollarono la testa e in meno che non si dica un pensiero mi impegnò cerebralmente: Patricia. Dovevo trovarla ad ogni costo!
 


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Bene bene… siamo qui ad un altro capitolo della Fan fiction The Millionaire. Come avrete di sicuro capito in questa Fiction mi incentro sul personaggio di Edward che non è più il bello e dannato, ma un ragazzo con un bel po’ di soldi per fare quel che vuole. Annuncio già che Bella ci sarà ma avrà, come Alice, un ruolo marginale. Quindi non rimaneteci male se non la troverete quasi mai. Mi incentrerò molto sul personaggio di Eddy e spero di farvi appassionare di più alla storia fino a quando finirà. Inoltre ho riscontrato che tra le mie FF vi è molto piaciuta “Incest” e “A special Xmas in Cullen’s house”. Sono molto onorato di avere dei lettori così. Aspetto che anche questa storia vi possa appassionare come le altre. Ora ho finito di annoiarvi! Al prossimo Capitolo e spero di trovare un sacco di recensioni per potervi rispondere e chiarire i vostri dubbi….


Grazie
Jordan Cullen
xoxo  
  
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