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Autore: Summerbest    04/02/2010    3 recensioni
Seguito di Last Tears.
una mano coperta da un elegante guanto bianco mi coprì la bocca, interrompendo l’urlo. Dovevo avere un espressione terrorizzata sul viso, poiché l’uomo con la maschera mi diede una carezza alla guancia ferita come a rassicurarmi.
“avevo dato loro ordine di non farti del male”
mi disse. L’uomo intuì che la mia voglia di urlare e scappare era svanita per dar spazio alla curiosità, quindi lasciò libere le mie labbra da quel tessuto delicato. Attendeva forse che dicessi qualcosa?
“chi sei tu?”
optai per la più classica ed usata domanda che di solito si poneva ad uno sconosciuto. Scacciai l’altra mano che continuava a sfiorare la mia guancia, con una strana luce negli occhi che mi inquietava non poco.
“non rammenti?”
io scossi la testa. Era impossibile che quell’uomo potesse avere un nesso con la mia famiglia, o che avesse parlato con me tempo prima.
“io non ti conosco!”
esclamai. L’uomo infilò la mano in una tasca del mantello. Preoccupata misi la spada tra me e lo sconosciuto, convinta che stesse per sfoderare la sua arma. Invece quello che estrasse era una rosa, color rosso sangue. Allibita lasciai che posasse quel fiore nel palmo della mia mano priva di spada. Che cosa significava?
“lascia che questo fiore ti aiuti a ricordare”
disse, io lo avvicinai agli occhi, era davvero una rosa bellissima. Ma come poteva aiutarmi? Rialzai lo sguardo, scoprendo che dello sconosciuto non vi era più traccia.
dove sarà andato?
Genere: Commedia, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Last Tears'
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Ahoy!! Scusate per l’enorme ritardo nell’aggiornare! Per farmi perdonare invece che pubblicarlo di sabato, questo capitolo, lo pubblico oggi! Purtroppo non ho proprio avuto tempo per scrivere, ed anche se corto, devo ammettere che sono abbastanza soddisfatta di come è venuto fuori questo 28esimo capitolo^^ spero piaccia anche a voi^^
ora rispondo ai commenti:

Per victoriavandort: già, ha preso tutto dalla parte del padre** giusto, che paura… spero ti piaccia anche questo capitolo, ciao e buona lettura =)

Per Fannysparrow: non è abituato ad avere a che fare con una ragazzina^^ come sempre sono felice che la storia ti piaccia e ti coinvolga^^ buona lettura =)
Ps: ho letto la tua shot su Jack, vedi che non lo rendi OOC? Sei brava anche a scrivere del capitano^^ spero di leggere presto un altro tuo racconto piratesco(:


+_Capitolo 28_+
+_Finchè_Morte_Non_Ci_Separi_+
(minaccia o profezia?)




Solo in quel momento, con gli occhi famelici di Adrien addosso, mi resi conto che nei discorsi precedenti con Jack avevamo parlato di tante cose, fuorché di come agire in quel preciso istante. Ero sicura che qualcosa viaggiasse nella sua mente contorta, accessibile a pochi privilegiati, ma il problema che rimaneva era sapere quale fosse il piano in atto.
Devo attendere un segnale?
Non ero a conoscenza della risposta, e non riuscivo a concentrarmi per trovarne una. L’unica cosa a cui riuscivo a pensare era che stavo per sposarmi, con un maniaco per giunta, intenzionato ad ingelosire la sua bella attraverso una stupida messinscena. Come si suol dire: tra moglie e marito non mettere il dito. Ed era proprio ciò che, invece, stavo facendo.
Le nozze dovevano essere interrotte, preferibilmente prima che il prete annunciasse la nostra unione.
“ tranquilla, recita la tua parte ed al resto ci penso io ”
Jack tentò di rincuorarmi. Ci penso io? per quanto fossi a conoscenza delle sue grandi capacità nel tirarsi fuori dai guai incolume, ciò non riuscì a placare il mio timore di fallire. Di Jack mi fidavo, era della mia abilità nel mentire che avevo dei dubbi. Per quanto a lungo sarei riuscita a fingere di non avere un coltello nascosto nella giarrettiera?
A malincuore Jack lasciò il mio braccio per consegnarmi nelle mani del nemico. Adrien mi accolse con un sorriso equivoco, invitandomi ad affiancarlo, già pregustando il lieto finale del nostro patto. Tentai di tramutare la smorfia che portavo in viso in un espressione più concitata, ma l’ansia mi opprimeva e fallii miseramente.
“ ti chiederei di rendermi partecipe dei discorsi tra te e tuo fratello, ma Lisey ha gli occhi puntati su di noi, e trovo sconvenienti inutili battibecchi durante un matrimonio ”
Mi sussurrò all’orecchio. Le sue labbra a così poca distanza dalla mia pelle mi fecero rabbrividire, e non di piacere, ma di assoluta paura. Il suo tono mellifluo ed incantatore rimaneva nell’aria come getti d’acqua fredda capaci di sospendere ogni mio tentativo di finzione.
Nonostante questo, intuii che Adrien era ancora all’oscuro del piano tra me e Jack (di cui neppure io ero a piena conoscenza), e non doveva neanche considerarci temibili avversari, poiché non tentò di estorcere ulteriori informazioni al riguardo.
Il prete iniziò a parlare, mentre io continuavo a guardarmi intorno in cerca di aiuto. Non mi presi neppure la briga di fingere un pizzico di gioia provocato dalle fedi posate sull’altare, pronte a dichiarare al mondo intero l’inizio di una vita da Alexis VanDoit, invece che Sparrow.
Neanche passarono pochi secondi che subito arrivò la fatidica domanda:
“ Vuoi tu, Adrien VanDoit, prendere come tua legittima sposa la qui presente Alexis Sparrow, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi? ”
finché morte non ci separi? Beh, credo che ciò avverrà prima del previsto..
Adrien continuava a sorridermi, incrociò le sue dita con quelle della mia mano, andando poi ad accarezzarne il dorso con velata ed apparente dolcezza, ovviamente il gesto era scatenato dal solo intento di raggiungere i suoi scopi. Io ormai avevo rinunciato a mentire sul mio stato d’animo: lo lasciai fare, scostando subito dopo la mano con un brusco movimento provocato dal fastidio per il nostro prolungato contatto. Adrien finse che la mia reazione fosse dettata dall’ansia del matrimonio, mentre si rivolse nuovamente al prete, pronto a dare la sua risposta.
“ si, lo voglio ”
Il suo “si” venne accolto da un assenso con il capo da parte del prete. Mi chiedevo se anche lui fosse a conoscenza del fatto che quella era solo una recita e che Adrien non era davvero intenzionato a diventare il mio consorte. Oppure era all’oscuro di tutto e credeva fossimo due semplici innamorati desiderosi di rendere ufficiale il nostro amore?
“ e tu, Alexis Sparrow, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Adrien VanDoit, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi? ”
Era giunto il mio momento, ora toccava a me dare la risposta decisiva. Se dicevo di si, saremmo diventati marito e moglie a tutti gli effetti. Se dicevo di no, nessuno mi assicurava che subito dopo sarei stata ancora viva e vegeta.
Boccheggiai presa all’ansia, alla disperata ricerca di una qualsiasi brillante risposta che mi tirasse fuori da quella situazione.
“ no! Fermi tutti! ”
Una voce interruppe il silenzio calato nella stanza, entrambi ci voltammo verso le panche: Lisey era in piedi e ci guardava, con gli occhi carichi di energia ed il corpo ancora scosso dal coraggio con cui aveva distrutto la paura ed i tentativi di combattere i suoi sensi di colpa nei miei riguardi.
Esitò ancora, prima di abbandonare il suo posto per raggiungerci. Si fermò a pochi passi da noi, continuando a tacere. Notavo il disagio che le provocavano gli occhi di Adrien posati sul suo viso, intenti a cercare un modo per immergersi, dopo tanto tempo, nelle sue iridi color mare.
Dopo quel colpo di scena aveva dimenticato cos’altro dire, oppure ancora non lo aveva deciso e la frase di prima era uscita dalla sua testa senza che potesse riuscire a controllarla.
“ sono io la tua Branwen, è me che devi sposare ”
Esclamò Lisey, prendendo tutto il coraggio che le era rimasto. Mi rivolse un occhiata piena di scuse. Se avesse saputo che tutto ciò era solo una messinscena.. Mi sentivo impotente, desideravo spiegarle tutti i fatti, ultimamente si stava rivelando essere una valida amica, ed ora la tenevo all’oscuro lasciandola divorare dai sensi di colpa. Avrei voluto aiutarla, ma non avevo idea di come fare.
Jack, rimasto sorpreso anche lui dalla reazione di Lisey, si affrettò a mettersi in mezzo. Si alzò dalla panca, raggiungendoci, seguito a ruota dal suo fidato nostromo. Quest’ultimo rimase un passo indietro rispetto a noi, pronto ad assistere alla scena senza essere obbligato a parteciparvi.
Adrien fu l’unico che non si scompose, rimanendo compiaciuto dall’effetto ottenuto con le finte nozze. In quell’istante mi resi conto che per lui non c’era un piano ben preciso, ma una fila di obbiettivi da rispettare: far ingelosire Lisey, usarmi per ottenere più potere da parte della maschera, uccidere gli ospiti inutili, ovvero Jack, Gibbs e John, ed infine sposarsi con Lisey. Fino ad’ora tutto stava andando come previsto.
“ sono d’accordo! Secondo me siete una coppia perfetta! ”
Commentò esultante Jack, allargando le braccia con un sorriso stampato in faccia. Nessuno aveva la più pallida idea del perché stesse reagendo così. Mentre tutti lo fissavano confusi, Jack ne approfittò per lanciarmi un occhiata, che passò da me, al boccale sull’altare fino ad arrivare ad Adrien. Ero sicura significasse qualcosa, e per quanto sembrasse all’apparenza un idea stupida, poteva funzionare. Jack voleva che gettassi il boccale addosso ad Adrien? Forse in modo da poterlo distrarre e farci fuggire tutti da lì. Non era poi così male come idea.
Mimai il gesto del boccale in faccia ad Adrien quando solo Jack mi stava guardando. Lui annuì, confermando la mia teoria, quindi avevo capito bene.. Dovevo gettare il vino rosso, contenuto nel calice, addosso ad Adrien.
“ sono d’accordo, una coppia stupenda ”
Finsi anch’io di apprezzare il lieto evento, mentre la mia mano andava a prendere con cautela e senza farsi scoprire il calice posto sull’altare. Lo afferrai con forza, sospirai, prima di alzarlo dal suo posto con uno scatto e gettarne il contenuto in faccia ad Adrien.
Il rosso del vino andò a bagnare il viso della maschera, che rimase paralizzato ed ancora sorpreso dalla mia reazione. Anche Lisey era incredula, e mi fissava confusa. Jack, vedendo che non era intenzionata a muoversi da lì, l’afferrò per un braccio, invogliandola a scappare. Gibbs era già verso l’uscio, mentre anch’io venivo incitata a fuggire da lì. Il prete corse verso la porta opposta, forse per chiamare qualcuno oppure semplicemente per andare via anche lui.
Lasciai cadere a terra il calice vuoto, dando subito le spalle all’altare e scendendo i gradini veloce. Una mano mi prese per un braccio prima che potessi scendere dall’ultimo gradino, era Adrien.
Jack mi attendeva all’uscio, vide la maschera che mi afferrava. Istintivamente sfiorò l’elsa della spada, già pronto a tornare da me. Io non accolsi il suo aiuto, dicendogli con lo sguardo di proseguire per la sua strada. Non avevamo altra scelta, dovevamo attenerci al piano iniziale. Io avrei dovuto temporeggiare con Adrien, mentre Lisey, Jack e Gibbs salvavano John e poi tornavano da me.
“ tu non vai da nessuna parte ”
sperando di riuscire a sopravvivere fino a quando non tornano..


   
 
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