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Autore: fata_morgana    05/02/2010    1 recensioni
siamo in breaking dawn, quando edward chiede a jacob, in qualità di alpha del branco, il permesso di salvare bella trasformandola subito dopo il parto. la scelta di jake sarà totalmente diversa dall'originale...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Edward)

Quella sera stessa raccontammo al resto della famiglia cosa era accaduto, Bella era in grado di sentire Alice e Eddie, il nostro dolce bambino, ci aveva dato prova del suo immenso potere permettendo anche a me di sentire la mia sorellina.

Per la prima volta quella sera ringraziai Dio.
Lo ringraziai per avermi concesso il potere di leggere nella mente, senza questa mia capacità non sarei mai riuscito a parlare ancora con Alice.
Lo ringraziai per avermi dato una famiglia così meravigliosa, una moglie che amavo con tutto me stesso ed un figlio per il quale avrei dato la vita.
Ma sopra in ogni cosa ringraziai Dio per aver concesso anche a noi, a degli esseri non-morti, un’anima.

La consapevolezza di non aver privato Bella della propria anima riusciva a darmi conforto nonostante la morte di Alice, si perché se mai avessi potuto nutrire qualche sorta di dubbio ora non ve ne era più alcuno.
Ero ancora scioccato per questa scoperta, ma come potevo dubitarne ora?

Certo un’anima tanto bella e luminosa come la sua non sarebbe passata inosservata … chissà quante altre anime aveva già conquistato lassù …
Pensai istintivamente a Jasper, e mi pentii subito del mio pensiero sciocco e frivolo.
Come mi era saltato in mente di fare certe allusioni??
Alice non avrebbe mai amato nessun altro se non suo marito, chi meglio di me poteva sapere, dietro le parole sue parole di gioia per averci ritrovato potevo sentire l’amarezza e la sofferenza.

Tutto si era svolto troppo velocemente, e le emozioni per me erano state troppo violente, non avevo saputo mantenere la concentrazione e il collegamento era andato perso.
Avrei voluto chiederle cosa dovevo fare, cosa dovevo dire a Jasper, avrei voluto dirle della visione di Bella, del suo nuovo potere appena ereditato.
Non volevo spaventarla, ma avevo bisogno del suo aiuto, chi meglio di lei poteva conoscere le reazioni e i sentimenti di Jazz?
Avrei voluto fare tante cose, ma non fui in grado di farne nessuna.
I pensieri di Alice mi avevano colpito con la stessa violenza di un fulmine, potevo sentirne l’amore e la purezza … ma c’erano anche un altro tipo di pensieri, i quali cercava in ogni modo di tenermi celati, ma che inevitabilmente io riuscivo a recepire.

Un semplice sussurro, costante e perpetuo.

Jasper.
Jasper.
Jasper.

Jasper era quello che più mi preoccupava, la sua reazione non era stata come quella del resto della famiglia.
Non si lasciò andare a nessun tipo di reazione, erano tutti colpiti dall’enorme potere di Eddie ed estasiati da questa nuova scoperta.

Avevamo un anima.

Pensarlo mi faceva sempre un certo effetto.

Un’anima.

E poi Alice. Per qualche miracolo potevamo sentirla, o meglio, Bella ed io potevamo farlo, ma questo voleva dire che la nostra sorellina era ancora con noi, non ci aveva lasciati.
Questo pensiero infuse speranza e un poco di pace e serenità in più in ognuno di noi.
Ma Jasper… non in lui.
In lui non accadde nulla di tutto questo.
Si limitò ad ascoltare dal suo angolo buio, non permise a nessuno di avvicinarsi, neppure ad Esme, che tenera e compassionevole cercava di dargli un minino di sollievo.
L’unica reazione fu un grugnito al suono della parola anima e nient’altro.
Non riuscivo ad entrare nella sua testa, non riuscivo a leggere i suoi pensieri ne a decifrare le sue decisioni.
Il suo potere lo avvolgeva completamente creando un involucro di dolore tutt’intorno.
Frustrato mi voltai verso Bella, nella speranza che almeno lei avesse notizie migliori per tutti noi.
Nulla.
Il suo viso cupo e sofferente non fecero altro che confermare i miei presagi.
La sua visione era ancora li, nitida e perfetta, come se potesse prendere vita da un momento all’altro.

E così fu.

Un boato assordante giunse repentino alle nostre orecchie, ci voltammo giusto in tempo per vedere i vetri della grande veranda andare in frantumi insieme all’imponente struttura in legno.
Tutto si accartocciava sotto le potenti zampate dei licantropi.
E quindi era tornati senza farsi attendere troppo.
E ci avevano trovati impreparati un’altra volta.
Velocemente Esme prese Eddie tra le braccia e si allontanò dal punto dello scontro, nello stesso momento io, Emmet, Rosalie, Carliste e Bella scattammo in posizione d’attacco.
Cercai di pensare rapidamente ad una strategia, ma non c’era tempo, non avevamo più tempo.

Game over, pensai.

Non potevo permettermi altre perdite, amavo troppo la mia famiglia.
Balzai davanti a tutti e senza perdere altro tempo prezioso attaccai il primo dei mostri che meritava di morire, colui che aveva ucciso mia sorella, Sam.
Puntai dritto alla sua gola coperta di ispido pelo nero, ma lui fu altrettanto abile da schivare il primo attacco in pochi istanti,e poi un secondo, un terzo, un quarto…
Lo scontro era iniziato per tutti, ma per me e Sam aveva avuto inizio una terribile danza di morte.
Nessuno dei due abbassava la guardia o si concedeva momenti di distrazione, almeno finchè non udii la voce di Bella levarsi in un lamento di dolore.

D’istinto mi voltai per accertarmi che stesse bene, che non fosse ferita, e quel misero attimo fu l’attimo fatale.

  
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