Capitolo
7
“
E ora cosa faccio?” pensò Hermione.
(dal capitolo 6)
“Ah,
Ron, sei tornato” disse la
riccia nascondendo il biglietto di Ginny in tasca.
“Si,
c’era un po’ di fila, così ho
deciso di tornare dopo” rispose il ragazzo imbarazzato.
“Dove
sono Harry e Ginny?” chiese poi
guardando il tavolo vuoto.
“E
ora cosa gli dico”
pensò Hermione. Non era mai stata
molto brava a mentire. Poi le venne un idea.
“Sono
al campo da Quidditch” disse
“Harry ha convocato un allenamento speciale.”
In fondo non
aveva proprio mentito,
certo Ginny l’avrebbe uccisa non appena Ron si fosse
presentato sul campo, ma
non sapeva cos’altro fare, Lavanda sarebbe uscita presto dal
bagno e avrebbe
trovato Ron li.
“Beh
potevano anche aspettarmi.”
“Ehm,
dovevano andare a cercare gli
altri membri dello squadra “mentì “hanno
lasciato me qui per avvertirti.”
“Ok,
allora io vado” disse il rosso
alzando per la prima volta gli occhi sul volto di Hermione.
Anche Hermione
alzò gli occhi sul
volto del ragazzo. Quando i suoi occhi castani incontrarono quelli
azzurri di
lui ebbe un tuffo al cuore. Quanto le erano mancati …
Restarono a
fissarsi per degli
istanti che le sembrarono eterni e mentre sentiva le guancie avvampare
notò che
le orecchie di Ron si erano tinte di rosso.
Fu il ragazzo a
interrompere il
contatto.
“Ehm..ciao
allora” disse e si voltò
per raggiungere l’uscita.
Nello stesso
momento Hermione sentì
una voce di ragazza che non conosceva.
“Madama
Rosmerta la porta del bagno è
bloccata.”
“Dannazione”
imprecò a bassa voce e
senza pensarci raggiunse Ron.
“Vengo
con te” gli disse “ dopo ho un
appuntamento con Ginny.”
“OK”
Così
uscirono insieme dal locale e si
incamminarono verso il campo da Quidditch.
Lungo la strada
non si rivolsero la
parola. Camminarono fianco a fianco senza mai sfiorarsi ne guardarsi.
Solo quando
furono arrivati avanti al
campo Ron le parlò.
“Io
vado nello spogliatoio” le disse.
“D’accordo,
io vado a sedermi. A
dopo” lo salutò e si allontanò verso
l’ingresso del campo.
Non appena fu
abbastanza lontana
iniziò a correre. Doveva raggiungere Ginny e Harry prima di
Ron, doveva
chiedere ai suoi amici di reggerle il gioco e doveva chiedere scusa
alla sua
migliore amica per averla privata di quei momenti che poteva
trascorrere sola
con Harry.
Ma
d’altra parte, se le cose andavano
bene, d’ora in poi quei due avrebbero passato molto tempo da
soli.
Ormai era
arrivata all’ingresso del
campo. Percorse il corridoio che portava all’interno
dell’ovale di gioco e dopo
pochi secondi, in cui la luce del sole la abbagliò, prese a
cercare i due amici
per il cielo.
Percorse avanti
e indietro con lo
sguardo tutta l’aria racchiusa tra le gradinate, ma di loro
non c’era nessuna
traccia.
“Oh
no, quei due devono aver
cambiato idea. E ora cosa racconto a Ron?”
pensò mentre esaminava ancora una volta il cielo
inutilmente.
Abbassò
lo sguardo, ancora indecisa
sul da farsi.
“Non
farò proprio niente” si
decise poi “Ora
vado via e lascio Ron qui. Devo solo sperare di trovare Harry e Ginny
prima di
lui.”
Così
si girò pensando a dove avrebbe
potuto cercare i due amici, nel farlo però i suoi occhi si
posarono sulla
gradinata attirati da una macchia di colore che non avrebbe dovuto
essere li.
Due ragazzi
vestiti di rosso e oro
erano stretti l’uno
all’altra sulla
tribuna, le scope abbandonate ai loro piedi.
Non si erano
minimamente accorti
della presenza di Hermione presi com’erano dalle loro
‘faccende’.
I loro corpi
erano talmente
aggrovigliati che non si capiva di chi fossero gli arti e le loro
labbra si
cercavano voracemente.
Dopo un attimo
di shock per la
sorpresa a Hermione prese il panico. A breve Ron sarebbe uscito e
avrebbe
trovato sua sorella e il suo migliore amico attorcigliati come due
polipi e
quello non era proprio il modo migliore per fargli sapere che stavano
insieme.
La ragazza
aprì la bocca, indecisa su
cosa dire per attirare l’attenzione dei due ragazzi, ma la
voce che sentì pochi
istanti dopo non era la sua.
“Miseriaccia.
Che cosa state facendo
voi due? Sarebbe questo il vostro modo di allenarvi?”
Ron era appena
comparsa al suo
fianco. La sua voce era un misto di rabbia e stupore.
Hermione si
girò a guardarlo per un
istante, poi si voltò nuovamente verso le gradinate.
Harry
e Ginny si erano staccati e guardavano
entrambi verso Ron, lui son uno sguardo colpevole e lei con un
espressione
infastidita.
Il rosso intanto
aveva fatto qualche
passo in avanti e spostava lo sguardo da sua sorella al suo migliore
amico.
Hermione voleva
dire qualcosa per
alleggerire la situazione, ma Ginny parlò prima di lei.
“Cosa
credi che stiamo facendo Ron?
Non credevo do dovertelo spiegare alla tua età.”
Le orecchie di
Ron si tinsero di
rosso e lo stupore iniziale lasciò il posto alla rabbia.
“Ma
che spiritosa” fece Ron portando
una mano alla bacchetta.
“Quand’è
che Ginny imparerà a
controllarsi”
pensò
Hermione mentre si avvicinava al ragazzo per frapporsi tra lui e la
sorella.
Anche Harry,
allarmato dalla piega
che la situazione stava prendendo, si era messo avanti alla rossa per
farle da
scudo.
“Ron,
calmati” disse Hermione
afferrandogli la mano della bacchetta. Anche in quella situazione il
contatto
con la pelle di Ron le provocò un brivido che non
riuscì a reprimere.
Ron fece un
debole tentativo di
liberarsi mentre continuava a guardare con sguardo truce Ginny che
cercava di
scansare Harry. Per fortuna si stava calmando, non le andava di dover
dividere
i due fratelli.
“Posso
parlarti un attimo?” disse
all’improvviso Harry da sopra la gradinata.
Ron
sbuffò, ma fece un cenno
d’assenso con la testa.
Hermione allora
lo lasciò andare e
aspettò che Harry e Ginny scendessero sul campo.
Ginny era dietro
Harry e gli teneva
la mano. Aveva ancora un espressione imbronciata.
Arrivati a pochi
passi di distanza da
Ron e Hermione i due si fermarono.
Per alcuni
minuti rimasero tutti
fermi senza parlare. Poi Ginny lasciò la mano di Harry e
prese Hermione per il
braccio.
“Noi
andiamo nello spogliatoio” disse
“Voi parlate pure.” E trascinò via la
riccia.
Non appena
furono abbastanza lontani
Hermione attaccò con le scuse.
“Mi
dispiace, mi dispiace, mi
dispiace. Non pensavo che voi due … beh,ma non è
stata tutta colpa mia. C’era
Lavanda che voleva baciare Ron e io l’ho chiusa in bagnio, ma
stava per uscire
e...”
“Stop,
piantala, basta Hermione”
disse Ginny interrompendo le scuse dell’amica.“Non
fa niente. Prima o poi lo
doveva scoprire.”
“Già,
ma non sarebbe stato meglio un
modo un po’ più..delicato?”
“Tutto
sommato è stato
divertente”rise Ginny.
“Non
per lui” rispose Hermione e rise
insieme all’amica.
“Ora
però devi dirmi cosa è successo”
le disse la riccia non appena ebbe smesso di ridere.
“E’
successo tutto molto velocemente”
rispose la rossa con gli occhi che le brillavano. “Eravamo al
tavolo e un
attimo dopo mi ha chiesto se mi andava di fare un giro sulla sua
Firebolt, così
siamo venuti qui.”
“E
poi?”
“Non
so bene come sia successo.
Eravamo sulla scopa e volavamo vicini. D’un tratto ci siamo
fermati a
mezz’aria. Lui ha avvicinato la sua scopa ancora di
più alla mia e ci siamo
rimasti a guardarci. Poi mi ha scostato una ciocca di capelli dalla
fronte e mi
ha detto:
“Sai
che sei bellissima quando
sei in volo?”
E io gli ho
chiesto: “Solo
quando volo?”
Lui ha risposto:
“No,
sei bellissima sempre. Sei
la ragazza più bella del mondo.”
Poi mi ha
baciata e ci siamo baciati
ancora e ancora e ancora” concluse la rossa con aria beata.
“Oh Ginny, sono
contentissima per voi.” Disse l’amica
abbracciandola.
“Sapessi
quanto sono contenta io. Era
tanto che aspettavo questo momento, anzi direi troppo.”
Le due ragazze rimasero abbracciate per qualche minuto, poi la rossa si
stacco
ricordandosi di quello che Hermione stava blaterando poco prima.
“Cos’è
questa storia di Lavanda e del
bagno?” le chiese “Cosa è
successo?”
Hermione
arrossì prima di rispondere.
“Ecco,
ho chiuso Lavanda e Calì nel
bagno dei tre manici di scopa.”
Ginny la
guardò con un misto di
orgoglio e sorpresa.
“Non
che tu non abbia fatto bene” le
disse “ ma perché l’hai fatto?”
Hermione prese
fiato e raccontò a
Ginny quello che era successo da quando aveva lasciato il tavolo per
andare in
bagno.
Quando ebbe
finito il racconto chiese
nuovamente scusa all’amica.
“Beh,
non avrei saputo fare di
meglio” disse Ginny ridendo.
“Non
è così divertente”
“Invece
si, sarà un bell’ aneddoto da
raccontare quando sarai diventata un pezzo grosso.”
“Non
ti azzardare a raccontarlo a
nessuno.” La minaccio Hermione.
“Raccontare
cosa?” chiese la voce di
Harry. La porta si era appena aperta e il ragazzo aveva fatto caplino
nella
stanza.
“Niente”
rispose rapida Hermione
prima che Ginny potesse dire qualunque cosa.
“Voi
due non me la contate giusta”
disse Harry che intanto aveva raggiunto la sua ragazza.
“Com’è
andata?” chiese la rossa al
suo ragazzo. “Cosa ha detto quello zuccone di mio
fratello?”
“Abbastanza
bene, è tutto risolto,
non ci vuole uccidere.”
“Davvero?”
“
Certo. All’inizio era un po’
arrabbiato, poi gli ho detto che avevo intenzioni serie e lui si
è calmato. Ha
detto
“Non
poteva reagire meglio” concordò
Ginny.
“E ora
dov’è ora?” si intromise la
riccia.
“E’
rimasta fuori a fare due tiri. Ha
detto che non è ancora pronto a vederci
sbaciucchiare.”
“Invece
mi sa che dovrà abituarsi”
obiettò Ginny alzandosi sulle punte per baciare Harry.
Hermione
distolse lo sguardo
imbarazzata.
“Ehm”
si schiarì la voce “forse è
meglio che io vada.”
“Ma
no” fece Ginny staccandosi da
Harry “ Perché non vieni con noi a fare un altro
giro a Hogsmeade?”
“Ti
ringrazio dell’invito, ma
preferisco andare in biblioteca a fare una ricerca.”
“Sei
sicura?”
“Si,
certo. E poi sono certa che
vogliate rimanere un po’ da soli.”
“OK,
allora ci vediamo a cena.”
“Certo”
rispose Hermione mentre
usciva dallo spogliatoio. “A dopo.”
Ripercorse il
corridoio che portava
all’ovale di gioco e si avviò rapida verso
l’uscita, sperando di non vedere
Ron.
Fortunatamente
passando dal campo non
vide il suo “migliore amico”. Probabilmente stava
svolazzando nel cielo, ma non
alzò lo sguardo per assicurarsene.
Uscita dallo
stadio tirò un sospiro
di sollievo. Doveva decidersi a parlare con Ron, non poteva passare il
resto
dell’anno a giocare a nascondino con lui.
Eppure non
sapeva come affrontare il
discorso, aveva troppa paura di quello che poteva scoprire.
Però
se non si fosse data una mossa
Lavanda avrebbe potuto agire indisturbata e lei non poteva continuare a
chiuderla in bagno. La sola idea di Lavanda che si buttava tra le
braccia di
Ron le faceva venire una rabbia incredibile.
“Ok,
giuro che la prossima volta che
ne ho l’occasione ci parlo” promise ad alta voce
per cercare di convincersi.
Il pensiero le
diede un momentaneo
momento di sollievo che scomparve non appena si rese conto di cosa questa promessa
avrebbe potuto
comportare.
“Ora
basta pensare a Ron, è il
momento di concentrarmi sulla ricerca!” pensò
scuotendo il capo come a voler
scuotere via i pensieri. E iniziò a pensare a quali libri le
sarebbero serviti.
Ecco
il nuovo capitolo. Spero che vi piaccia e mi
raccomando recensite.
Come
al solito voglio
ringraziare quelli
che hanno messo la
mia storia tra le preferite e quelli che l’hanno messa tra le
seguite
Aislinn_05 Grazie
anche a hele Myrtle Y e Fierobecca
93
BabyBaffy
per
aver commentato. Spero che vi sia
piaciuto
Debbie
anche
questo capitolo.
Elena91
Fatemi
sapere. Ciao a tutti
Flyingstar16
Giulia
Hermione_06
Maryrobin
Mem
Mokarta
Mustardgirl
Myrtle
Y
Nikki
Potter
Peyton_71
RonaldWeasley94
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Aislinn_05
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