Pov Arthur.



Ricordo di essermi svegliato dentro un castello diroccato in un'isola. Una giovane fanciulla dalla bellezza eterea,  
vegliava il mio sonno e  accanto a me il mio servo, rannicchiato su se stesso, che dormiva.
- Dove mi trovo? Voi chi siete?-  dissi rivolgendomi alla fanciulla.
- Io sono Lady Viviane, giovane Pendragon!  Sono la dama del lago e vi trovate ad Avalon!- rispose con la sua voce melodiosa.
- Come fate a sapere chi sono? - dissi confuso - Stavo combattendo contro il Drago...  i miei cavalieri? Come sono arrivato qui, non capisco! -
- Mi dispiace ma i vostri uomini sono rimasti uccisi e anche Voi!-
- Cosa state dicendo!... Io sono ancora vivo! Non vedete? -  dissi guardando male la dama.
- Lo siete grazie al vostro servo Merlin, che ha donato la sua vita in cambio della vostra! -
- State mentendo! Merlin sta solo dormendo, ora ve lo dimostro.- dissi.
Toccai in male modo Merlin per scuoterlo dal sonno, ma non decideva a svegliarsi.
Era freddo, non respirava.... allora la dama aveva ragione. Merlin era morto!
- Cosa gli avete fatto. Ditemelo! - urlai con le lacrime che scendevano calde sulle guance.
- È stata una sua scelta. L'ennesima prova che il mago doveva sostenere per adempiere al suo destino! -
- Merlin un mago?... Voi mentite! Lui non può esserlo,lui...lui è ...-  non riusì a contionuare a causa dei singhiozzi.
- Ve lo ha tenuto nascosto! Vostro padre lo avrebbe condannato al patibolo! Non disperate! Merlin sapeva a cosa andava in contro. 
Ha sempre saputo che il suo destino era proteggervi fino alla morte. Una vita per un avita: è il fondamento della magia.
La sua per la vostra! Giovane Arthur siete destinato a grandi cose, quindi non crucciatevi per la sorte del vostro servo.
Non rendete vano il suo sacrificio! - disse per confortarmi.






                               Un anno dopo i fatti successi.







Era passato un anno da quando il Drago aveva  creato scompiglio a Camelot, portandola quasi  alla sua distruzione.
Quel giorno scoprì che il mio servo era uno stregone, che spesso dietro alle mia vittorie c'era sempre il suo zampino.
Innumerevoli volte aveva  salvato la mia vita grazie al suo dono  e anche quella volta non si era tirato indietro, pagando un caro prezzo: la vita.
Tornato a Camelot spiegai tutto a mio padre e al popolo di Camelot. Il drago aveva ragione: Il cuore e il sacrificio
di Merlin fece cambiare  idea sulla magia. Uther si rese conto che il suo odio non aveva fatto altro che generare altro odio.
Decise di abdicare in mio favore e andarsene in esilio. Dal giorno della mia incoronazione non l'avevo  più rivisto.
Il primo ordine che diedi fu quello di permettere l'uso della magia a Camelot.





                                                                               ***




Mi stavo allenando insieme agli altri cavalieri.  Non avevo smesso di farlo neanche ora che ero diventato  Re.
Sentì suonare l'allarme: Camelot era sotto attacco.
Chiamai i miei uomini e ci dirigemmo nel cortile del castello. Lassù nel cielo un Drago stava volando.
Non poteva essere altro che quello di un anno prima, perchè l'ultimo della sua razza.
Ci preparammo allo scontro quando il Drago planò. Stavo dando l'ordine di ucciderlo quando...
- Giovane Pendragon! Finalmente siete diventato Re! Come gli astri avevano predetto! - disse solenne. - È giunta l'ora che compiate il vostro destino:  fondare Albion! Ma per farlo avete bisogno di un mago! -
- Ne conoscevo uno, ma è morto! - risposi.
- Il mio destino era quello di aiutare voi e il giovane mago. Non c'è più niente che mi trattenga quì. Sono l'ultimo della mia spece. Sono un residuo del vecchio mondo e il destino di chi ha vissuto tanto come me è di farsi da parte. Non ha più senso continuare a vivere, a nessuno gioverebbe la mia esistenza. Invece il giovane mago Merlin serve ad aiutarvi a creare un nuovo mondo, dove regni la pace e la prosperità. Per questo dono la mia vita in cambio di quella di Merlin! Voi e il mago dovete dare vita al nuovo mondo! -disse il drago.
 All'improvviso egli fu ricoperto da una luce accecante, che quando si attenuò  al posto del drago comparve...
- Merlin?- 
- Sono ancora vivo! - lo sentì mormorare. Quando alzò gli occhi  e mi vide: - Arthur?- esclamò
- Sì, Merlin sono io! -dissi felice.
- Come è possibile?-  chiese confuso.
Allora gli spiegai tutto quello che era successo.
- Guai a te, se sacrifichi la tua vita senza prima consultarmi! Hai capito? -
- Bè forse la prossima volta ci penserò due volte prima di sacrificarmi per un Asino! -
- Lo sai che sono Re ora e quindi posso fare di te quello che voglio! - esclamai offeso.
- Praticamente tutto quello che facevate prima, quando eravate solo un principe! - e scoppiammo a ridere.
Continuammo a prenderci in giro come accadeva spesso. Anche ora che ero Re, il mio maghetto da strapazzo continuava
ad essere impertinente. Ma prorio per questo lui era Merlin.


Fine.