Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: faithandmisery    06/02/2010    1 recensioni
Io sono Heather.
Non amo parlare, tanto meno non amo parlare di me, trovo che sia una cosa completamente inutile, visto poi gli argomenti che piacciono alla gente.[...]
Genere: Romantico, Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Heather_Cap.2
Non sono più io

Siamo a Settembre, domani ricomincia la scuola. Come pensavo, quella famiglia interessata a me, ha inventato una stupida scusa, dicendo che non erano ancora pronti per un impegno grande come mantenere una ragazzina. Non è vero, è che mi trovano troppo strana per i loro gusti.

Sono stata promossa con il massimo dei voti in ogni materia, più la condotta.
Le materie sono così noiose...
Non sono ancora stati scoperti dati sulla mia famiglia e, mi sembra strano, che nessuno abbia una nipote, magari anche parente lontana, scomparsa.
Non vale la pena di rimuginarci su, comunque.
Prendo un foglio da disegno, e inizio a tracciare linee. Questa volta ho ritratto un giardino pieno di fiori. Forse è perché sono più felice degli altri giorni, perché domani non rimarrò chiusa qui, anche se non ho nessuno da rincontrare.
Mi sono comprata un portatile, piccolo, sugli undici pollici. E' carino. Peccato però, che non mi permettano di usare Internet, sono curiosa.
Ma che succede? Come mai mi sto interessando a delle sciocchezze?
Saranno le crisi adolescenziali, spero, almeno.
I miei disegni sono aumentati tantissimo, e ormai, ricoprono ogni millimetro di pavimento della stanza.
Con Carl, e Billy, adesso scambio, non sempre, qualche parola, non sono così male, dopotutto.
Mi corico nel letto, e spengo la luce: il buio più totale, è così che dormo. Altrimenti, non riesco a prendere sonno.
Dopo circa mezz'ora riesco ad addormentarmi.

Che noia. Il solito trillio della sveglia interrompe il mio sogno. Anche se non mi ricordo cosa stavo sognando.
Fatto sta, che, per un qualche strano motivo, stavo dormendo bene, per la prima volta in tutto quest'anno.
Mi lavo nel mini-bagno che comunica con la camera a fianco, che tanto è vuota, e mi vesto: indosso un paio di jeans non attillati, e una maglietta a maniche corte arancione di due taglie in più. In quest'estate sono cresciuta, e le mie curve sono... Molto più visibili rispetto a prima... Odio mostrarmi agli altri, quindi non metto mai roba stretta.
Prendo il cellulare e lo metto in tasca. So già che nessuno mi chiamerà. Volendo, potrei anche metterlo a volume altissimo, non squillerebbe mai, tanto.
Sono cresciuti anche i capelli, ora mi superano le spalle, e sono diventati ricci, prima invece, li avevo mossi e a caschetto.
Prendo lo zaino, ed esco dalla mia stanza.
La colazione la faccio in mensa, stamattina servono latte e biscotti, non mi piacciono molto i biscotti.
Andy, l'autista dell'istituto, prende in macchina noi che andiamo alle scuole superiori, e ci porta nei vari licei.
Mi sorprendo, non appena vedo che hanno completamente ristrutturato l'edificio: la tinta ora è gialla, hanno costruito uno scivolo, per i disabili, sicuramente, e ora ci sono le ringhiere nelle scalinate, non che servano a qualcosa, però.
Con lo sguardo individuo i miei compagni di classe: Mary, un'oca completamente fuori di testa, sta chiacchierando col suo solito gruppetto di ragazze, mentre non fa altro che mangiarsi con gli occhi ogni ragazzo che le passa davanti. Peccato che a lei non la guardi nessuno.
Sally e Keira, che, invece, conversano animatamente, probabilmente si raccontano come hanno passato le vacanze estive.
Infine, i maschi: stanno sempre a confabulare cose senza senso, e in ogni frase che dicono c'è sempre di mezzo un doppio senso.
In tutto i ragazzi della mia classe  sono dieci, mentre le ragazze, compresa me, sono otto.
La campana suona, odio quel rumore acuto, mi fa venire il mal di testa.
Una massa studentesca entra dentro. Io aspetto che ci sia più calme, dopodiché, vado anch'io.

Sono sistemata in uno degli ultimi banchi, vicino alla finestra. Sono sola, per fortuna. Non mi piacciono i miei compagni. Fanno discorsi poco interessanti, e noiosi.
Qualcuno bussa alla porta: sarà la bidella, che porta delle circolari.
Ma dalla porta non è entrata una bidella. E' entrato un ragazzo, dall'aria piuttosto pestifera, capelli biondi e occhi blu.
-Scusi il ritardo, prof!- esclama, grattandosi la testa.
Il professore di Inglese si alza, e dice -Ragazzi, questo è il vostro nuovo compagno: Francisco Aiyame!
-Ciao a tutti!- esclama di nuovo lui.
Mary lo sta mangiando con gli occhi, come fa con tutti. Lui, però, non la degna di uno sguardo, ma guarda me. Perché mi sta guardando?
No, vuole sedersi qui... Uff... Tanto vale che mi ci abitui.
-Ciao!- sorride, buttandosi a peso morto sulla sedia. Devo dire che è piuttosto carino. Ma che penso?
Dov'è la Heather di sempre? Quella fredda e distaccata, senza interessi?
-Umh...- mugugno, magari faccio pensieri diversi dal solito, ma non mi scomporrò mai.
-Io sono Francisco, tu?- mi chiede.
Io lo guardo, il colore dei miei occhi lo sorprende un po' -Heather.
-Non hai un cognome?
-No.
E' molto invadente.
-Come mai?- decisamente, invadente.
-Sono orfana. E vivo in un orfanotrofio.
La sua espressione si rabbuia molto.
-Anch'io... Però, vivo con i miei zii.
Non avrei mai detto che fosse orfano. E' completamente diverso da me.
-Sei giapponese?- gli chiedo. E mi stupisco di me.
-Non proprio, mio padre, lo era. Da cosa l'hai capito?- strano. Non ha nessun lineamento asiatico.
-Il tuo cognome.
Silenzio. Il professore sta spiegando il congiuntivo, ma io lo so, come si forma.
-Quanti anni hai?- riprende a parlare. Lui non mi da fastidio, al contrario degli altri. Ha una bella voce.
-Quattordici.- mormoro.
-Ancora? Io quindici!- questa volta ha alzato troppo la voce. Il professore, si gira, e ci dice di smetterla di parlare.
In sottofondo si forma un ronzio di voci, che sicuramente dicono di quanto sia incredibile che io stia parlando col uovo arrivato.
Passiamo un quarto d'ora ad ascoltare, mentre faccio qualche disegno. Mi accorgo che Francisco mi osserva, quasi incantato. Allora lo guardo e inarco il sopracciglio sinistro.
Lui intuisce.
-Disegni benissimo.- sospira, mentre poggia la testa nel banco, e continua a fissare i movimenti delle mie mani.
Le due ore di Inglese sono passate, ora c'è la ricreazione.
-Hey, Heather...- odio quella voce. Non mi giro. Tanto so che è Alex.
Mi sento prendere i fianchi da dietro, ed essere attirata dalla stessa parte. Ma che sta facendo? E' impazzito?
Solo ora mi rendo conto che professore non c'è.
Mi sta abbracciando, e ora mi sta baciando il collo. Che schifo.
-Smettila. Mi fai schifo.
Dico, atona, ma lui continua.
Tutta la classe ci guarda, e sto per reagire, quando...
-Lasciala!- Francisco?
Ma Alex continua. Allora, il biondo si avvicina, pronto ad una rissa, glielo si legge negli occhi.
Ma io mi giro di scatto, e do una forte ginocchiata nell'inguine, a quel pervertito.
-Ti avevo avvisato.
A quel punto lascio tutti con la bocca aperta, tranne che quell'idiota, che si è accasciato a terra, lamentandosi malamente.
La campanella suona di nuovo. Ora mi aspettano Italiano, Spagnolo, e Francese.

Esco dalla scuola, oggi devo tornare da sola all'orfanotrofio. Andy deve fare un giro diverso.
Cammino piuttosto velocemente, con lo zaino nella spalla sinistra. Mi guardo intorno e osservo.
Delle famiglie apparentemente felici, un nonno che accompagna la propria nipotina a prendere qualcosa all'edicola, automobili ferme e in movimento... Francisco che mi raggiunge e si mette a camminare al mio fianco.
No, questa è un'allucinazione, per forza.
-Ciao, Heather!- non era un'allucinazione.
-Umh.- sospiro, ormai rassegnata.
-Non sei una ragazza di molte parole tu, vero?- no, non lo sono, non amo parlare.
Faccio un cenno col capo.
-Fai bene. Non sei come le altre ragazze. Ora, non vorrei avere pregiudizi, ma mi sembrano un po' oche.- da quando i maschi sono così svegli?
Forse lui non è come gli altri.
-Comunque... Sei stata grande alla ricreazione!
Per me è stata una cosa da niente, così non si avvicinerà più a me. Mi giro verso di lui.
-Il colore dei tuoi occhi è strano... Non ho mai visto nessuno con gli occhi grigi. A parte i ciechi, ovviamente.
Io sto zitta, è vero, non c'è molta gente con gli occhi grigi, ma non è poi così raro.
Lui deve avere interpretato male il mio silenzio, stavolta -... Sei cieca?
Ma come faccio ad essere cieca?
-No.
-Secondo me dovresti provare a parlare di più, a volte è piacevole, parlare con qualcuno...
Prima era stato lui, a dirmi che facevo bene a parlare poco.
-Ok... Cambiamo discorso... Ce l'hai la Play Station? O comunque, qualche videogioco?
-No. Non ho mai usato videogiochi, non m'interessano.
-Secondo me, una volta che provi, ti piacciono!
-Non credo.
-Allora vieni a casa mia, e facciamo una scommessa. Se alla fine ti piacciono, allora verrai da me a fare delle partite almeno una volta a settimana, altrimenti allora non ti chiedo più di provare videogiochi o roba simile... Ci stai?- e mi porse la mano.
-Oggi ho impegni.
-Allora vieni domani!- che scocciatura...
Gli stringo la mano.

Oggi sono strana. E anche molto, Carl e Billy se ne sono accorti: dicevano che oggi ero più... Dolce e socievole del solito, anche se la differenza dagli altri giorni era minima.
Credo, in fondo, di essermi affezionata almeno un poco a loro. Sono gli unici che, malgrado il mio carattere, mi trattano da persona normale, e mi considerano.
Oggi comunque non sono io, sono diversa, e non so perché.
Metto in terra l'ennesimo foglio disegnato, e spengo la luce.
Mi addormento subito, stranamente.

Continua...

ANGOLO AUTRICE: Ok, ho scombussolato la trama, e ho anche cambiato il genere, come avrete notato.
Siccome soffro di multipla personalità, quando ho scritto il primo capitolo avevo la personalità fredda e distaccata, un po' come Neji... Io ho cercato di farla così, ma non sono riuscita, poiché quella personalità, affiora meno rispetto alle altre tre, e menomale U.U...
Ok, ho visto che le storie "Originali" hanno pochissimi lettori, rispetto alle altre.
Quindi sarei grata, ai pochi lettori, se mi dessero una piccola opinione sulla fic, anche se negativa.
Grazie mille, ciao!

&21
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: faithandmisery