Capitolo 17: The melody of love
Questo
capitolo lo dedico tutto alla dolcissima Miraclegirl,
che dall’inizio mi segue senza ancora uccidermi!
Faccio a te
i miei più sinceri auguri per la tua bambina e auguro a lei tutto quello che di
più bello e migliore ci possa essere su questa terra!!
Una cosa già
ce l’ha: la sua mamma!
Baci!!
Era incredibile come le
circostanze della vita ti portino in situazioni che
mai avresti nemmeno immaginato…circostanze che ti cambiano la vita e che ti
tolgono il respiro anche solo pensarci…
Avevo sempre creduto che tutte
le cose e gli esseri dell’universo avessero un perché…anche io lo avevo… il mio era sempre stato lei…lei che sapeva amare come nessun
altro…lei che era stupenda…lei che era fragile e forte al tempo stesso…lei che
riempiva le mie giornate…lei che era le mie giornate…
Adesso ero pronto ad
accettarlo…io l’amavo e l’avevo amata da sempre…
Mi venne in mente una
frase di un famoso film e che esprimeva appieno quello che lei era.
Lei era una melodia…una melodia fatta solo di note belle…
Ero stato uno sciocco…uno
stupido cieco che non aveva voluto vedere…avevo
lasciato che lei stesse lontano da me per cinque anni…ho lasciato che lei si
facesse toccare da altri uomini…ho lasciato che i suoi sorrisi fossero rivolti
ad altre persone…
…io avrei potuto fermare
tutto questo…io avrei potuto fare in modo che lei
stesse per sempre e solo con me…
Ed era proprio per tutti
questi motivi che adesso mi ritrovavo a correre per le
strane affollate di Parigi, stringendo tra le mani quel maledetto pezzo di
carta…il motivo della nostra separazione…
Correvo…correvo…
…due giorni prima…
-Cazzarola, muovetevi che
è tardi!!!- Gonzalo urlava dalla porta principale
della casa, imprecando contro di noi, fottuti ritardatari…testuali parole.
-Stiamo arrivando!- urlai io dal piano di sopra, seguita dal rumore di qualcosa
di grosso che cadeva.
-è la ventesima volta che ce lo ripeti!- rincarò la dose Jo, spazientito.
-Stanno
ancora di sopra?- chiese un ironico Bruno, che, assonnato, si trascinava le sue
valigie.
-già! Ma
non è possibile!- continuò Gon, appoggiandosi alla porta.
-è colpa delle tue
manie…mi dici chi parte alle cinque del mattino?!- si
lamentò Fabio, sdraiato in malo modo sul divano e sprofondando la testa nei
cuscini.
-ma non manca qualcuno?- fece
Bruno guardandosi intorno.
-No- fu secco e brusco
Gonzalo.
-ho capito…- se ne uscì
Fabio –Guido ha confermato che viene?-
Gonzalo, colto in
flagrante, sbuffò, guardando di nuovo l’orologio e poi le scale.
Proprio in quel momento,
senza neanche bussare, Guido entrò, con un muso lungo che arrivava
dall’Argentina alla Spagna, seguito dalla sua ragazza, altrettanto di malumore.
-Ti sembra questo il modo
di entrare in una casa che non è la tua?!- sibilò
subito Gonzalo, già sulla difensiva.
Guido in
risposta gli regalò un bel dito medio e andò a sedersi sul divano.
Alicia andò ad appoggiarsi
sul davanzale della finestra, ben lontana da Guido e guardava distrattamente
fuori.
-Ma cosa sarà successo?- mormorò sotto voce Bruno al fratello,
guardando si sottecchi i due.
-Non lo so e nemmeno mi interessa…l’importante è che non ci rovinino la vacanza.
-Ma quanto cazzo sei acido…-
anche Bruno si allontanò dal fratello, per sedersi su una poltrona e accendersi
la tv.
-Eccoci!- feci io dalla cima delle scale, trascinandomi le mie ben 4
valigie.
Dietro di me c’era Giusy
con tre valigie e Tamara con ben quattro e due zaini.
Ci fermammo al primo
scalino, guardando male i ragazzi.
-Ma quanta roba avete portato?! Dobbiamo stare solo cinque giorni!-
-Meglio non usarlo ma
averlo, che non averlo quando ce ne bisogno!- fu la pronta risposta di Giusy.
-Ma cosa aspettate?- chiese
Tamara, portandosi le mani ai fianchi.
All’occhiata confusa dei
ragazzi, risposi io, come se quello stavo per dire era
più che ovvio.
-Le valigie! Noi non
riusciamo a portarle!-
-Ah problemi vostri!- rispose scorbutico Fabio.
-Cosa?!-
-Tamy ti arrangi, hai
portato le valigie e te le trascini tu- rispose Fabio mettendo si a sedere.
-Muoviti- sibilò gelida Tamara.
-Ok, vengo-
Fabio si alzò e andò a prendere
le valigie di Tamara, mentre gli altri ragazzi, con qualche risatela, aiutavano
le rispettive ragazze.
-Comunque manca ancora Antonella- informai io con voce atona, più per
sentire una qualsiasi risposta di Bruno sull’argomento, che per reale interesse.
–non sei andato a prenderla?-
-Se sono qui mi sa di
no…non sono sicuro che venga-
Yeah! Avrei voluto urlare e
farmi un balletto per la stanza, ma per ovvie ragioni, mi trattenni,
senza però nascondere un sorrisetto.
-No viene…me lo ha detto
ieri sera- ci disse Fabio e ovviamente tutti sbuffammo.
-Ehi! Guardate che è mia
sorella!-
-Ehi! Guarda che è una
stronza malefica!- gli risposi io per le rime e con lo
stesso tono.
Mentre Fabio mi faceva una
linguaccia, sentimmo bussare al campanello e quando Gonzalo andò ad aprire, ci
trovammo davanti Antonella, con un pantalone nero strettissimo e un cappotto
dello stesso colore che le arrivava fino a metà coscia.
-Andiamo? Non mi piace aspettare- esordì dalla porta, masticando una gomma.
-Guarda già sei fuori casa,
non c’è nemmeno bisogno dello sforzo di cacciarti a calci tu sai dove!- sibilò
scocciata Giusy, intimandole con lo sguardo che non era proprio giornata.
Dopo altri vari
battibecchi, sfrecciatine e schiavismo da parte nostra verso i ragazzi, uscimmo
tutti di casa, diretti all’aeroporto.
DESTINAZIONE:
CAPODANNO A PARIGI!
29 Dicembre ore 20.00
In quel momento arrivammo nell’ Hotel e io e le altre ragazze avevamo ancora gli occhi
a cuoricino.
Parigi era meravigliosa,
soprattutto in questo periodo.
Era piena di luci, di
vita, di risate.
Non ci dividemmo subito
nelle stanze, ma ci riunimmo tutti in quella mia, di Giusy e di Tamara.
Eravamo tutti
stanchissimi, ma non ci saremmo persi nemmeno un
secondo di quel meraviglioso viaggio.
-Parigi è
un sogno!- esordì Giusy, sprofondando nel letto enorme.
-Io mi associo!-
Tamara, seduta sulle gambe di Fabio, aveva letteralmente gli occhi
scintillanti.
-Ragazzi…però io volevo la
neve…- mi lamentai io, guardando fuori dalla finestra.
Io adoravo la neve,
rendeva tutto ancora più magico, ma…lì non c’era!
-Mi dispiace amore…-
-non si può avere tutto-
rispose Antonella, lanciandomi una eloquente occhiata.
-Ragazzi io propongo di andare a cena…- fece Guido alzandosi.
-Si, ok!-
Man mano tutti uscirono
dalla stanza, ma io restavo ancora, delusa, alla finestra.
Pensavo che tutti fossero
usciti, ma all’improvviso sentii una presenza accanto a me.
Quando mi voltai, incrociai due
occhi verdi.
-La neve arriverà- mi disse Bruno, per poi guardare fuori. –te lo
prometto-
Mi guardò
ancora una volta negli occhi, poi mi accarezzo la guancia.
Non capivo il suo
comportamento.
Era stato strano per tutto
il viaggio…mi aveva guardato spesso e una volta l’avevo visto stringere i
pugni.
-Avrai
la neve…- mi mormorò ancora. Poi uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle
spalle.
Sospirai…decisamente sarebbe stato una vacanza stressante.
Uscii anche io e mi
diressi alla sala da pranzo, ignara che la mia vita sarebbe cambiata.
Tutto il giorno dopo,
andammo in tutti posti più belli di Parigi.
Avevamo i piedi a pezzi,
ma non ce ne importava.
Tutto era stupendo,
luccicante e ognuno di noi non credeva di essere lì davvero.
Io avevo una strana
sensazione e più volete mi ero sentita gli occhi
addosso.
Alle sette di sera
tornammo in albergo e ci preparammo per andare a cena e poi uscire.
E così…tra risate, litigi,
figuracce e divertimenti, anche il 30 dicembre passò e il giorno di capodanno
arrivò, carico di aspettative per il nuovo anno.
La mattinata passò come
sempre, ma la sera, successe qualcosa che non mi sarei
mai aspettata.
Erano le 21.00 e io stavo
per uscire dalla stanza per raggiungere gli altri, finchè qualcosa vicino al
letto, non attirò la mia attenzione.
Presi il
mano il foglietto di carta e lo aprì e per poco non mi venne un infarto.
Era la lettera…QUELLA lettera…
Me la infilai subito nella
borsetta, sospirando di sollievo che nessuno l’avesse
trovata.
Quella sera non avevamo mangiato
in Hotel, perché volevamo festeggiare Capodanno in piazza, come tante volte
avevamo visto in Tv.
Alle 22.00 arrivammo lì e
cominciammo a chiacchierare per passare il tempo.
-Ragazzi io vado a prendere qualche coca-cola- feci io all’improvviso,
più per sfuggire alle occhiate di Bruno che per la voglia di coca-cola.
Senza aspettare la
risposta degli altri, mi infilai tra la folla e mi
allontani da lì.
Invece di dirigermi a
qualche bar, però, cominciai a camminare, ma all’improvviso mi sentii afferrare
per un braccio.
-Vieni con me-
Bruno mi afferrò per una
mano e mi trascinò in un vicoletto lì vicino.
-Cosa vuoi,
Bruno?- feci, impaurita da ciò che poteva dirmi.
-Volevo stare un po’ da
solo con te-
-Senti
Bruno…non ho
tempo da perdere-
Feci per allontanarmi, ma
lui mi afferrò per le spalle e mi spinse indietro.
-Io sarei
una perdita di tempo?- era arrabbiato e deluso.
No…no che non lo era.
-Mi metterai nei guai con
Jo…e tu con Anto- gli ricordai.
-Non mi interessa-
-E certo…a te quando mai te ne è fregato qualcosa di me!- urlai.
Cazzo…!
Mi ero lasciata andare…!
-cosa stai
dicendo Patty?- Bruno mi si fece più vicino. –sai che sei
sempre stata importante-
-Ma non dire cazzate Bruno!
Io non sono mai stata niente per te!-
Stasera la mia bocca aveva
deciso di andare per conto suo, ma già che c’ero, meglio chiarire una volta per tutte.
-Tu non sei stata
importante?! Questo dovrei dirlo io che te ne sei andata senza una spiegazione e poi te ne sei tornata con
un altro!-
-Cosa?! Non far passare me
per la cattiva Bruno…tu hai sbagliato! Tu mi hai detto
che non contavo niente!-
-E quando te lo avrei
detto?! Mi hai lasciato Patty! Eppure ci eravamo baciati! Avevo dormito insieme!-
-Non urlare con me! Ci eravamo baciati si, ma se ti eri pentito, dovevi venire a
dirmelo tu!-
-Ma di cosa stai parlando?!-
-non fare
il finto tonto!-
-non lo faccio! Ma se
proprio ho sbagliato, vorrei sapere il perché!-
-Davvero vuoi che ti
rinfreschi la memoria?!-
-SI!-
-Bene…il giorno dopo tu non ti sei fatto vedere e mi arriva Antonella con una
lettera in mano, dicendomi che me la mandavi tu. Mi ha detto
che tu le avevi detto tutto. Che io ero stata un’illusa
perché avevo creduto chissà che. Mi ha detto
che tu le hai confessato che amavi solo lei e che io ero stata un madornale
errore, che ti faceva schifo anche solo ripensare a quel bacio!...e adesso non
venirmi a dire che è colpa mia che sono partita! Io me ne sono andata per
questo!-
-Te ne sei andata per
colpa mia?- aveva uno sguardo incredulo e la voce roca. –ma
come hai potuto pensare che io abbia detto quelle cose! Non ci posso credere!-
-Nemmeno io ci potevo
credere! Ma era la verità! Ho vissuto per cinque anni
piangendo tutti i giorni! Perché ogni santo giorno mi
leggevo quella maledetta lettera!-
-E non era più facile
parlarne con me?! Ti avrei smentito tutto-
-no! Non mi fidavo più di
te!-
-non ci credo…-
-Credici!- presi la lettera dalla boresetta e
lui mi guardò senza capire. –leggi-
Lui lo fece e ad ogni rigo
cambiava espressione, una volta che ebbe finito di leggere, mi guardo sconvolto.
-Patty…come…-
Non lo feci finire di
parlare, che lo fermai.
-Non mi interessano
le tue scuse. Non voglio altre bugie. Ho giurato a me stesso che tu non mi
avresti fatto più male…addio Bruno…!-
Mi voltai e cominciai a
correre, lasciando lì, non solo lui…
Correvo…correvo…
Ma non sapevo dove stavo
andando.
Non conoscevo per niente
Parigi, ma qualcosa mi diceva che dovevo andare in
quella direzione.
Avevo aspettato anche
troppo per cercarla…dovevo rincorrerla appena lei se ne era
andata, ma ero troppo sconvolto…
L’aria fredda era
pungente…nuvolette bianche mi uscivano dalle labbra, mentre mi scontravo con i
parigini, che mi urlavano dietro cose incomprensibili.
Non me ne curavo però,
perché loro non sapevano…non sapevano dove stavo andando…chi stavo
cercando…
Correvo ininterrottamente
da un quarto d’ora e le fitte ai miei polmoni mi costrinsero a fermarmi.
Alzai la testa e mi trovai
presso la tour Eiffel…quell’imponente struttura che di
notte era ancora più bella che di giorno…con tutte quelle luci…quelle persone…
In quel momento, non so
perché, avevo il cuore leggero…mi sentivo in pace…come se fossi arrivato al mio
obbiettivo.
Non riuscivo ancora a
capire perché mi sentissi così bene, ma poi la vidi.
Vidi lei illuminata sia
dalla luce della luna che quelle della tour Eiffel,
lei infagottata nel suo giubbotto blu, lei che camminava assorta ai piedi della
torre, lei che si sentiva osservata e alzava gli occhi, lei che si era accorta
di me, lei che adesso stava scappando.
Istintivamente la rincorsi, pregando dio di riuscire ad afferrarla.
Facendo un grande sforzo
su di me, riuscii ad afferrarla per il polso e a farla voltare verso di me.
Tutte le domande mi
morirono sulle labbra, nel momento stesso che vidi i suoi occhi pieni di
lacrime.
-Patty…- mormorai e lei
tirò su col naso, spostando lo sguardo altrove.
Come mi sembrava
fragile…come mi sembrava piccola…come mi sembrava mia…
-Patty guardami…- le
portai le dita sotto al mento e dolcemente la
costrinsi a guardarmi.
Era incredibile quanto fosse bella anche mentre piangeva…aveva gli occhi rossi e
gli occhi gonfi…bellissima…
-L’ho letta Patty…e non
potevo crederci…come hai potuto essere così stupida?-
-Su questo non c’erano dubbi…ma non per le ragioni che intendi tu- mi sputò addosso
quando decise a parlarmi.
-Patty non posso crederci
che tu sia stata lontana da me per tutto questo tempo solo per questa lettera-
A queste mie parole, lei
sembrò scoppiare.
-SOLO?! Bruno ma hai letto
cosa mi hai scritto?! E adesso vieni qui a fare l’offeso con me!-
-Patty non l’ho scritta io!- urlai anche io, esasperato.
Mi sembrava una situazione così assurda…lontani per una colpa che non
era stata nemmeno mia.
-Non ci credo-
sibilò glaciale.
-Allora, ok, leggila ad
alta voce e io ti contesterò ogni punto. Cazzo, Patty! Ti farò stare qui tutta
la notte se questo servirà a riportarti da me!-
Lei mi guardò e gli occhi le si inumidirono di nuovo.
Dopo un po’ optò per giusta la mia proposta, perché con voce roca
cominciò a leggere.
-Patty, mi chiedo come una
persona come te, brutta, stupida e vuota, abbia potuto anche solo pensare che
possa piacere a uno come me-
La fermai.
-Già qui avresti dovuto stracciare
la lettera. Brutta? Patty tu sei una ragazza meravigliosa, bella non rara, ma unica, di una bellezza disarmante. Stupida? Come
hai potuto credere che io pensassi queste cose? Tu stupida? Se
non vogliamo contare quello che c’è stato la sera prima, tu eri la mia migliore
amica…il mio centro…il mio universo. Vuota? Tu sei buona, gentile, altruista,
solare, disponibile, spiritosa, profonda, sensibile. Sul fatto di piacermi è
vero…tu non mi piaci…di più…io ti adoro- gli carezzai
la guancia, ma lei continuò a leggere senza badarci.
-Il bacio di ieri sera è
stato un madornale errore…anche solo pensare che tu mi abbia
sfiorato, mi fa stare male-
-Quel bacio è stata la cosa più bella della mia vita. Io tremo a ogni tuo tocco, ma non per il motivo che c’è scritto lì,
ma perché ogni volta che mi sfiori, avrei tanta voglia di sbatterti su un letto
e baciarti finchè avrei fiato-
A queste mie parole
arrossì.
Non mi interessava
in quel momento di metterla in imbarazzo…doveva capire…capire che tutte quelle
cose io non l’avevo né scritte né pensate.
-Mi chiedo sempre perché
tu sia dovuta entrare nella mia vita…l’hai sconvolta e mi hai riempito di
problemi. Con te accanto non ci si poteva stare mai tranquilli…non-
qui tremo, ma poco dopo riprese a leggere. -…non sono mai stato felice-
Se avessi preso il
deficiente che aveva scritto quella lettera, lo avrei ucciso con le mie stesse
mani, ma nel vero senso della parola.
Lei era stata male per
cinque anni…cinque anni lontani per delle emerite
cazzate!
-Io invece mi chiedo perché prima che tu diventassi la mia migliore amica,
io non ti abbia mai notata-
-perché eri innamorato di Antonella-
-Già…che idiota, vero?
Potevo avere il dolce per intero e invece mi sono accontentato delle briciole.
Patty io in questi cinque anni non sono stato felice per il semplice fatto che
tu non eri con me. Quanto avrei voluto svegliarmi tutti i giorni con te
accanto. Accarezzare i tuoi capelli biondi, difenderti quando ne avevi bisogno, asciugare le tue lacrime…-
Mi tremava la voce…mi
tremava sempre tutto quando stavo con lei…a partire
dal mio cuore…
Lei era l’essenza della
mia vita…l’unica persona che volevo accanto…
Leggevo ancora dubbi nei
suoi occhi…voleva leggerla tutta quella lettera…ma perché voleva continuare a
farsi male?
-Mi sono subito pentito di
essere andato al di la dell’amicizia…tra me e te non
ci potrà mai essere niente…per citare una frase di una canzone, siamo figli di
mondi diversi…tu non c’entri niente con me…mi dispiace solo di avertelo detto
solo ora. Non volevo illuderti, ma anche solo il ricordare di
aver sfiorato la tua bocca, mi riempie di sensi di colpa. Su di noi ti
sei fatta un progetto che riguardava solo te. Hai pensato che io mi sia innamorato di te, ma non è mai stato così. Quel bacio e
quel dormire insieme non ha mai significato niente…TU non hai mai significato niente-
Ti ripeto che mi dispiace
di averti illuso.
Addio…Bruno-
Finì di leggere, ma ancora
guardava il foglio.
Sapevo che stava
soffrendo, ma da quel momento giurai a me stesso che mai più avrebbe sofferto
in quel modo.
Mi venne un’idea.
Le strappai dalle mani
quel maledetto pezzo di carta, sotto gli occhi esterrefatti di lei.
Presi l’accendino dalla
tasca e bruciai la lettera davanti a lei.
La lasciai andare e la
carta si accartocciò su se stessa, per poi ridurla in cenere.
Avevamo guardato entrambi
la carta sparire, portata poi via dal vento. Adesso ci guardavano negli occhi.
Sentivo che non era
convinta al cento per cento…che voleva un’ulteriore
conferma.
-Patty…io in questi cinque
anni credevo di amare Antonella, ma non è così. Non ho
mai amato nessun’altra- dissi,
guardandola intensamente negli occhi.
Speravo che il sento di quella frase l’avrebbe capito, come avrebbe capito
che l’amavo profondamente.
Ruppi il contatto visivo
con lei, per estrarre il mio i-pod dalla tasca del giubbotto.
Lei mi guardava
senza capire, ma, dopo aver trovato la canzone e data una cuffietta a lei,
cominciai a parlare.
-Dato che le parole
sembrano non convincerti, affiderò a una persona più
brava di me il compito di spiegarti quello che sento-
Misi play
e la canzone cominciò…
Ti proteggerò
dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
Eravamo
una cosa sola, uniti come non lo eravamo mai stati. Mi sembrava
un sogno…lei adesso era lì…tra le mie braccia…
Inconsciamente
ci avvicinammo sempre di più.
Lei
aveva gli occhi lucidi e io il cuore a mille.
Eravamo fatti per stare insieme…non eravamo
fatti per non essere mai divisi.
Le
accarezzai la guancia e le asciugai un lacrima fuggitiva.
-Io
non posso più lasciarti andare…perché questo significherebbe strapparmi l’anima
dal corpo. Io vivo solo dei tuoi respiri…-
-Tu
stai con Antonella…lei è bellissima…non ti pentirai domattina?-
Voleva
essere rassicurata…lo sapevo…ma adesso mi stavo
giocando tutto…
-Io
non mi pentirò mai di averti con me.
Mi
sono innamorato di te così…senza volerlo, senza saperlo, senza cercarlo…e
adesso mi chiedo di cosa vivevo ieri-
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Occhi
negli occhi.
Non
c’era altro intono a noi.
Poteva
scoppiare una bomba atomica, ma non ce ne saremmo
accorti.
Vivevamo
solo dell’amore che l’uno provavamo per l’altra e la
consapevolezza di essere lì, adesso, insieme.
Occhi
chiusi. Fiato sospeso.
Bacio.
Un
bacio che sapeva di tristezza per il tempo perso, di gioia per la consapevolezza
che non ce ne sarebbe stato più, di punizione per le
sofferenze passate, di passione capace di chiudere tutte le nostre ferite, di
voglia di stare insieme, della coscienza del fatto che mai niente e nessuno ci
avrebbe divisi.
Un
bacio.
Un
bacio che sapeva di noi.
Patty
cominciò a piangere, ma le sue lacrime non furono sole.
Le
mie e le sue lacrime si unirono…come tutto di noi lo era.
Lei
piangeva, io piangevo…le nostre lacrime rendevano il
bacio salato.
Non
mi importava più niente adesso. Volevo lei. Lei e
basta.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
Ci
staccammo ancora piangendo.
-Ti
amo Patty…come non ho mai amato nessun’altra…da
adesso in poi staremo insieme per sempre…-
-Ti
amo…come non avrei creduto mai…-
Ridemmo mentre piangevamo e
proprio in quel momento successe la magia.
Piccoli
fiocchi bianchi caddero su di noi, testimoni, insieme alla
tour Eiffel, della nostra unione.
Anche
il cielo era felice per noi e ce l’aveva fatto capire
a modo suo.
Lei
alzò gli occhi al cielo e sorrise.
-La
neve…-
-Si…te
l’avevo promesso-
Ci
guardammo ancora e poi ci baciammo di nuovo.
Un
bacio che veniva accompagnato dalla melodia dei nostri
cuori…
…The melody of love…
io sì, che avrò cura di te
Spazio
autrice:
Ragazzuole! Non ho aggiornato poi così tardi!
Questo
capitolo mi piace un sacco! In assoluto il mio preferito e spero di aver
trasmesso le mie stesse emozioni quando l’ho scritto a
voi che lo leggerete!
Avete
ragione…sono un po’ in ritardo con i tempi XD capodanno è passato da un sacco…ma per il loro bacio io volevo la neve!
Ho
fatto delle piccole modifiche…non so se ve ne siete accorte, ma ho aggiunto i
titoli per ogni capitolo!
Detto
questo, passo a ringraziarvi!
Innanzitutto grazie ai 18 seguiti e 22 preferiti! Spero che
aumenterete sempre di più!
Ella93:
ma ciao mia nuova lettrice!! ^^ anche io adoro la loro
coppia e ti prometto che i momenti teneri non mancheranno neanche per loro!!
girlstar:
anche io sono morta dalle risate a quella scena! Mi è venuta così…per inserire
un momento divertente! Se dipendesse da me, Antonella
la farei trasferire per sempre in spagna XD
finalmente le cose tra Bruno e Patty si sono mosse e non posso essere più
contenta!
Kiky_Cullen96:
grazie! Come vedi questo capitolo l’ho dedicato tutto a Patty e Bruno e spero
di aver fatto un buon lavoro!1 ^^
thiisme:
grazie mille! Mi fate arrossire con tutti questi complimenti! Mi dispiace
tanto, ma dato che Antonella non è proprio uno dei miei personaggi
preferiti…non succederanno tante cose belle a lei XD
_pat__xD: XD comincio ad aver paura
di te! XD ma non ti preoccupare, io li adoro troppo insieme per cambiare
coppia! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere se anche
questo sarà dello stesso parere!!
Miraclegirl: bhe…ormai ringraziarti
ogni volta è diventato superfluo! Ti è piaciuta la dedica? E poi non devi
ringraziarmi, l’ho messa perché mi andava di farlo e sono tutte cose sentite!!
Se vi fa piacere, lasciatemi tanti bei commentini ^^
Al prossimo capitolo!
Baciii