Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: Dark Moon    07/02/2010    9 recensioni
Ma sinceramente che fosse cambiata non mi importava granché. Mi interessava solo che lei fosse tornata. Perciò quello che volevo dirgli lo pensai solo e in quel momento non glie lo dissi... Bentornata Patty... Dal Cap 7: "neanche il ragazzo migliore del mondo può farti scordare l’amore della tua vita. Quando nel cuore hai un’altra persona, tutti gli altri sono solo proprietari abusivi. Il cuore di una persona appartiene solo a chi lo fa battere…-" Le coppie sono: Patty/Bruno(Patty/Nuovo personaggio)- Giusy/Guido(Giusy/Gonzalo)-Tamara/Fabio- Antonella/Bruno
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bruno Molina, Guido Leinez, Josefina Beltrán, Patricia Díaz Rivarola
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Capitolo 17: The melody of love

Capitolo 17: The melody of love

 

 

 

 

 

 

 

Questo capitolo lo dedico tutto alla dolcissima Miraclegirl, che dall’inizio mi segue senza ancora uccidermi!

Faccio a te i miei più sinceri auguri per la tua bambina e auguro a lei tutto quello che di più bello e migliore ci possa essere su questa terra!!

Una cosa già ce l’ha: la sua mamma!

Baci!!

 

Era incredibile come le circostanze della vita ti portino in situazioni che mai avresti nemmeno immaginato…circostanze che ti cambiano la vita e che ti tolgono il respiro anche solo pensarci…

Avevo sempre creduto che tutte le cose e gli esseri dell’universo avessero un perché…anche io lo avevo… il mio era sempre stato lei…lei che sapeva amare come nessun altro…lei che era stupenda…lei che era fragile e forte al tempo stesso…lei che riempiva le mie giornate…lei che era le mie giornate…

Adesso ero pronto ad accettarlo…io l’amavo e l’avevo amata da sempre…

Mi venne in mente una frase di un famoso film e che esprimeva appieno quello che lei era.

Lei era una melodia…una melodia fatta solo di note belle…

Ero stato uno sciocco…uno stupido cieco che non aveva voluto vedere…avevo lasciato che lei stesse lontano da me per cinque anni…ho lasciato che lei si facesse toccare da altri uomini…ho lasciato che i suoi sorrisi fossero rivolti ad altre persone…

…io avrei potuto fermare tutto questo…io avrei potuto fare in modo che lei stesse per sempre e solo con me…

Ed era proprio per tutti questi motivi che adesso mi ritrovavo a correre per le strane affollate di Parigi, stringendo tra le mani quel maledetto pezzo di carta…il motivo della nostra separazione…

Correvo…correvo…

 

 

…due giorni prima…

-Cazzarola, muovetevi che è tardi!!!- Gonzalo urlava dalla porta principale della casa, imprecando contro di noi, fottuti ritardatari…testuali parole.

-Stiamo arrivando!- urlai io dal piano di sopra, seguita dal rumore di qualcosa di grosso che cadeva.

-è la ventesima volta che ce lo ripeti!- rincarò la dose Jo, spazientito.

-Stanno ancora di sopra?- chiese un ironico Bruno, che, assonnato, si trascinava le sue valigie.

-già! Ma non è possibile!- continuò Gon, appoggiandosi alla porta.

-è colpa delle tue manie…mi dici chi parte alle cinque del mattino?!- si lamentò Fabio, sdraiato in malo modo sul divano e sprofondando la testa nei cuscini.

-ma non manca qualcuno?- fece Bruno guardandosi intorno.

-No- fu secco e brusco Gonzalo.

-ho capito…- se ne uscì Fabio –Guido ha confermato che viene?-

Gonzalo, colto in flagrante, sbuffò, guardando di nuovo l’orologio e poi le scale.

Proprio in quel momento, senza neanche bussare, Guido entrò, con un muso lungo che arrivava dall’Argentina alla Spagna, seguito dalla sua ragazza, altrettanto di malumore.

-Ti sembra questo il modo di entrare in una casa che non è la tua?!- sibilò subito Gonzalo, già sulla difensiva.

Guido in risposta gli regalò un bel dito medio e andò a sedersi sul divano.

Alicia andò ad appoggiarsi sul davanzale della finestra, ben lontana da Guido e guardava distrattamente fuori.

-Ma cosa sarà successo?- mormorò sotto voce Bruno al fratello, guardando si sottecchi i due.

-Non lo so e nemmeno mi interessa…l’importante è che non ci rovinino la vacanza.

-Ma quanto cazzo sei acido…- anche Bruno si allontanò dal fratello, per sedersi su una poltrona e accendersi la tv.

-Eccoci!- feci io dalla cima delle scale, trascinandomi le mie ben 4 valigie.

Dietro di me c’era Giusy con tre valigie e Tamara con ben quattro e due zaini.

Ci fermammo al primo scalino, guardando male i ragazzi.

-Ma quanta roba avete portato?! Dobbiamo stare solo cinque giorni!-

-Meglio non usarlo ma averlo, che non averlo quando ce ne bisogno!- fu la pronta risposta di Giusy.

-Ma cosa aspettate?- chiese Tamara, portandosi le mani ai fianchi.

All’occhiata confusa dei ragazzi, risposi io, come se quello stavo per dire era più che ovvio.

-Le valigie! Noi non riusciamo a portarle!-

-Ah problemi vostri!- rispose scorbutico Fabio.

-Cosa?!-

-Tamy ti arrangi, hai portato le valigie e te le trascini tu- rispose Fabio mettendo si a sedere.

-Muoviti- sibilò gelida Tamara.

-Ok, vengo-

Fabio si alzò e andò a prendere le valigie di Tamara, mentre gli altri ragazzi, con qualche risatela, aiutavano le rispettive ragazze.

-Comunque manca ancora Antonella- informai io con voce atona, più per sentire una qualsiasi risposta di Bruno sull’argomento, che per reale interesse. –non sei andato a prenderla?-

-Se sono qui mi sa di no…non sono sicuro che venga-

Yeah! Avrei voluto urlare e farmi un balletto per la stanza, ma per ovvie ragioni, mi trattenni, senza però nascondere un sorrisetto.

-No viene…me lo ha detto ieri sera- ci disse Fabio e ovviamente tutti sbuffammo.

-Ehi! Guardate che è mia sorella!-

-Ehi! Guarda che è una stronza malefica!- gli risposi io per le rime e con lo stesso tono.

Mentre Fabio mi faceva una linguaccia, sentimmo bussare al campanello e quando Gonzalo andò ad aprire, ci trovammo davanti Antonella, con un pantalone nero strettissimo e un cappotto dello stesso colore che le arrivava fino a metà coscia.

-Andiamo? Non mi piace aspettare- esordì dalla porta, masticando una gomma.

-Guarda già sei fuori casa, non c’è nemmeno bisogno dello sforzo di cacciarti a calci tu sai dove!- sibilò scocciata Giusy, intimandole con lo sguardo che non era proprio giornata.

Dopo altri vari battibecchi, sfrecciatine e schiavismo da parte nostra verso i ragazzi, uscimmo tutti di casa, diretti all’aeroporto.

DESTINAZIONE: CAPODANNO A PARIGI!

 

29 Dicembre ore 20.00

In quel momento arrivammo nell’ Hotel e io e le altre ragazze avevamo ancora gli occhi a cuoricino.

Parigi era meravigliosa, soprattutto in questo periodo.

Era piena di luci, di vita, di risate.

Non ci dividemmo subito nelle stanze, ma ci riunimmo tutti in quella mia, di Giusy e di Tamara.

Eravamo tutti stanchissimi, ma non ci saremmo persi nemmeno un secondo di quel meraviglioso viaggio.

-Parigi è un sogno!- esordì Giusy, sprofondando nel letto enorme.

-Io mi associo!- Tamara, seduta sulle gambe di Fabio, aveva letteralmente gli occhi scintillanti.

-Ragazzi…però io volevo la neve…- mi lamentai io, guardando fuori dalla finestra.

Io adoravo la neve, rendeva tutto ancora più magico, ma…lì non c’era!

-Mi dispiace amore…-

-non si può avere tutto- rispose Antonella, lanciandomi una eloquente occhiata.

-Ragazzi io propongo di andare a cena…- fece Guido alzandosi.

-Si, ok!-

Man mano tutti uscirono dalla stanza, ma io restavo ancora, delusa, alla finestra.

Pensavo che tutti fossero usciti, ma all’improvviso sentii una presenza accanto a me.

Quando mi voltai, incrociai due occhi verdi.

-La neve arriverà- mi disse Bruno, per poi guardare fuori. –te lo prometto-

Mi guardò ancora una volta negli occhi, poi mi accarezzo la guancia.

Non capivo il suo comportamento.

Era stato strano per tutto il viaggio…mi aveva guardato spesso e una volta l’avevo visto stringere i pugni.

-Avrai la neve…- mi mormorò ancora. Poi uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle.

Sospirai…decisamente sarebbe stato una vacanza stressante.

Uscii anche io e mi diressi alla sala da pranzo, ignara che la mia vita sarebbe cambiata.

 

 

Tutto il giorno dopo, andammo in tutti posti più belli di Parigi.

Avevamo i piedi a pezzi, ma non ce ne importava.

Tutto era stupendo, luccicante e ognuno di noi non credeva di essere lì davvero.

Io avevo una strana sensazione e più volete mi ero sentita gli occhi addosso.

Alle sette di sera tornammo in albergo e ci preparammo per andare a cena e poi uscire.

E così…tra risate, litigi, figuracce e divertimenti, anche il 30 dicembre passò e il giorno di capodanno arrivò, carico di aspettative per il nuovo anno.

La mattinata passò come sempre, ma la sera, successe qualcosa che non mi sarei mai aspettata.

Erano le 21.00 e io stavo per uscire dalla stanza per raggiungere gli altri, finchè qualcosa vicino al letto, non attirò la mia attenzione.

Presi il mano il foglietto di carta e lo aprì e per poco non mi venne un infarto.

Era la lettera…QUELLA lettera

Me la infilai subito nella borsetta, sospirando di sollievo che nessuno l’avesse trovata.

Quella sera  non avevamo mangiato in Hotel, perché volevamo festeggiare Capodanno in piazza, come tante volte avevamo visto in Tv.

Alle 22.00 arrivammo lì e cominciammo a chiacchierare per passare il tempo.

-Ragazzi io vado a prendere qualche coca-cola- feci io all’improvviso, più per sfuggire alle occhiate di Bruno che per la voglia di coca-cola.

Senza aspettare la risposta degli altri, mi infilai tra la folla e mi allontani da lì.

Invece di dirigermi a qualche bar, però, cominciai a camminare, ma all’improvviso mi sentii afferrare per un braccio.

-Vieni con me-

Bruno mi afferrò per una mano e mi trascinò in un vicoletto lì vicino.

-Cosa vuoi, Bruno?- feci, impaurita da ciò che poteva dirmi.

-Volevo stare un po’ da solo con te-

-Senti Bruno…non ho tempo da perdere-

Feci per allontanarmi, ma lui mi afferrò per le spalle e mi spinse indietro.

-Io sarei una perdita di tempo?- era arrabbiato e deluso.

No…no che non lo era.

-Mi metterai nei guai con Jo…e tu con Anto- gli ricordai.

-Non mi interessa-

-E certo…a te quando mai te ne è fregato qualcosa di me!- urlai.

Cazzo…!

Mi ero lasciata andare…!

-cosa stai dicendo Patty?- Bruno mi si fece più vicino. –sai che sei sempre stata importante-

-Ma non dire cazzate Bruno! Io non sono mai stata niente per te!-

Stasera la mia bocca aveva deciso di andare per conto suo, ma già che c’ero, meglio chiarire una volta per tutte.

-Tu non sei stata importante?! Questo dovrei dirlo io che te ne sei andata senza una spiegazione e poi te ne sei tornata con un altro!-

-Cosa?! Non far passare me per la cattiva Bruno…tu hai sbagliato! Tu mi hai detto che non contavo niente!-

-E quando te lo avrei detto?! Mi hai lasciato Patty! Eppure ci eravamo baciati! Avevo dormito insieme!-

-Non urlare con me! Ci eravamo baciati si, ma se ti eri pentito, dovevi venire a dirmelo tu!-

-Ma di cosa stai parlando?!-

-non fare il finto tonto!-

-non lo faccio! Ma se proprio ho sbagliato, vorrei sapere il perché!-

-Davvero vuoi che ti rinfreschi la memoria?!-

-SI!-

-Bene…il giorno dopo tu non ti sei fatto vedere e mi arriva Antonella con una lettera in mano, dicendomi che me la mandavi tu. Mi ha detto che tu le avevi detto tutto. Che io ero stata un’illusa perché avevo creduto chissà che. Mi ha detto che tu le hai confessato che amavi solo lei e che io ero stata un madornale errore, che ti faceva schifo anche solo ripensare a quel bacio!...e adesso non venirmi a dire che è colpa mia che sono partita! Io me ne sono andata per questo!-

-Te ne sei andata per colpa mia?- aveva uno sguardo incredulo e la voce roca. –ma come hai potuto pensare che io abbia detto quelle cose! Non ci posso credere!-

-Nemmeno io ci potevo credere! Ma era la verità! Ho vissuto per cinque anni piangendo tutti i giorni! Perché ogni santo giorno mi leggevo quella maledetta lettera!-

-E non era più facile parlarne con me?! Ti avrei smentito tutto-

-no! Non mi fidavo più di te!-

-non ci credo…-

-Credici!- presi la lettera dalla boresetta e lui mi guardò senza capire. –leggi-

Lui lo fece e ad ogni rigo cambiava espressione, una volta che ebbe finito di leggere, mi guardo sconvolto.

-Patty…come…-

Non lo feci finire di parlare, che lo fermai.

-Non mi interessano le tue scuse. Non voglio altre bugie. Ho giurato a me stesso che tu non mi avresti fatto più male…addio Bruno…!-

Mi voltai e cominciai a correre, lasciando lì, non solo lui…

 

 

 

Correvo…correvo…

Ma non sapevo dove stavo andando.

Non conoscevo per niente Parigi, ma qualcosa mi diceva che dovevo andare in quella direzione.

Avevo aspettato anche troppo per cercarla…dovevo rincorrerla appena lei se ne era andata, ma ero troppo sconvolto…

L’aria fredda era pungente…nuvolette bianche mi uscivano dalle labbra, mentre mi scontravo con i parigini, che mi urlavano dietro cose incomprensibili.

Non me ne curavo però, perché loro non sapevano…non sapevano dove stavo andando…chi stavo cercando…

Correvo ininterrottamente da un quarto d’ora e le fitte ai miei polmoni mi costrinsero a fermarmi.

Alzai la testa e mi trovai presso la tour Eiffel…quell’imponente struttura che di notte era ancora più bella che di giorno…con tutte quelle luci…quelle persone…

In quel momento, non so perché, avevo il cuore leggero…mi sentivo in pace…come se fossi arrivato al mio obbiettivo.

Non riuscivo ancora a capire perché mi sentissi così bene, ma poi la vidi.

Vidi lei illuminata sia dalla luce della luna che quelle della tour Eiffel, lei infagottata nel suo giubbotto blu, lei che camminava assorta ai piedi della torre, lei che si sentiva osservata e alzava gli occhi, lei che si era accorta di me, lei che adesso stava scappando.

Istintivamente la rincorsi, pregando dio di riuscire ad afferrarla.

Facendo un grande sforzo su di me, riuscii ad afferrarla per il polso e a farla voltare verso di me.

Tutte le domande mi morirono sulle labbra, nel momento stesso che vidi i suoi occhi pieni di lacrime.

-Patty…- mormorai e lei tirò su col naso, spostando lo sguardo altrove.

Come mi sembrava fragile…come mi sembrava piccola…come mi sembrava mia…

-Patty guardami…- le portai le dita sotto al mento e dolcemente la costrinsi a guardarmi.

Era incredibile quanto fosse bella anche mentre piangeva…aveva gli occhi rossi e gli occhi gonfi…bellissima…

-L’ho letta Patty…e non potevo crederci…come hai potuto essere così stupida?-

-Su questo non c’erano dubbi…ma non per le ragioni che intendi tu- mi sputò addosso quando decise a parlarmi.

-Patty non posso crederci che tu sia stata lontana da me per tutto questo tempo solo per questa lettera-

A queste mie parole, lei sembrò scoppiare.

-SOLO?! Bruno ma hai letto cosa mi hai scritto?! E adesso vieni qui a fare l’offeso con me!-

-Patty non l’ho scritta io!- urlai anche io, esasperato.

Mi sembrava una situazione così assurda…lontani per una colpa che non era stata nemmeno mia.

-Non ci credo- sibilò glaciale.

-Allora, ok, leggila ad alta voce e io ti contesterò ogni punto. Cazzo, Patty! Ti farò stare qui tutta la notte se questo servirà a riportarti da me!-

Lei mi guardò e gli occhi le si inumidirono di nuovo.

Dopo un po’ optò per giusta la mia proposta, perché con voce roca cominciò a leggere.

-Patty, mi chiedo come una persona come te, brutta, stupida e vuota, abbia potuto anche solo pensare che possa piacere a uno come me-

La fermai.

-Già qui avresti dovuto stracciare la lettera. Brutta? Patty tu sei una ragazza meravigliosa, bella non rara, ma unica, di una bellezza disarmante. Stupida? Come hai potuto credere che io pensassi queste cose? Tu stupida? Se non vogliamo contare quello che c’è stato la sera prima, tu eri la mia migliore amica…il mio centro…il mio universo. Vuota? Tu sei buona, gentile, altruista, solare, disponibile, spiritosa, profonda, sensibile. Sul fatto di piacermi è vero…tu non mi piaci…di più…io ti adoro- gli carezzai la guancia, ma lei continuò a leggere senza badarci.

-Il bacio di ieri sera è stato un madornale errore…anche solo pensare che tu mi abbia sfiorato, mi fa stare male-

-Quel bacio è stata la cosa più bella della mia vita. Io tremo a ogni tuo tocco, ma non per il motivo che c’è scritto lì, ma perché ogni volta che mi sfiori, avrei tanta voglia di sbatterti su un letto e baciarti finchè avrei fiato-

A queste mie parole arrossì.

Non mi interessava in quel momento di metterla in imbarazzo…doveva capire…capire che tutte quelle cose io non l’avevo né scritte né pensate.

-Mi chiedo sempre perché tu sia dovuta entrare nella mia vita…l’hai sconvolta e mi hai riempito di problemi. Con te accanto non ci si poteva stare mai tranquilli…non- qui tremo, ma poco dopo riprese a leggere. -…non sono mai stato felice-

Se avessi preso il deficiente che aveva scritto quella lettera, lo avrei ucciso con le mie stesse mani, ma nel vero senso della parola.

Lei era stata male per cinque anni…cinque anni lontani per delle emerite cazzate!

-Io invece mi chiedo perché prima che tu diventassi la mia migliore amica, io non ti abbia mai notata-

-perché eri innamorato di Antonella-

-Già…che idiota, vero? Potevo avere il dolce per intero e invece mi sono accontentato delle briciole. Patty io in questi cinque anni non sono stato felice per il semplice fatto che tu non eri con me. Quanto avrei voluto svegliarmi tutti i giorni con te accanto. Accarezzare i tuoi capelli biondi, difenderti quando ne avevi bisogno, asciugare le tue lacrime…-

Mi tremava la voce…mi tremava sempre tutto quando stavo con lei…a partire dal mio cuore…

Lei era l’essenza della mia vita…l’unica persona che volevo accanto…

Leggevo ancora dubbi nei suoi occhi…voleva leggerla tutta quella lettera…ma perché voleva continuare a farsi male?

-Mi sono subito pentito di essere andato al di la dell’amicizia…tra me e te non ci potrà mai essere niente…per citare una frase di una canzone, siamo figli di mondi diversi…tu non c’entri niente con me…mi dispiace solo di avertelo detto solo ora. Non volevo illuderti, ma anche solo il ricordare di aver sfiorato la tua bocca, mi riempie di sensi di colpa. Su di noi ti sei fatta un progetto che riguardava solo te. Hai pensato che io mi sia innamorato di te, ma non è mai stato così. Quel bacio e quel dormire insieme non ha mai significato niente…TU non hai mai significato niente-

Ti ripeto che mi dispiace di averti illuso.

Addio…Bruno-

Finì di leggere, ma ancora guardava il foglio.

Sapevo che stava soffrendo, ma da quel momento giurai a me stesso che mai più avrebbe sofferto in quel modo.

Mi venne un’idea.

Le strappai dalle mani quel maledetto pezzo di carta, sotto gli occhi esterrefatti di lei.

Presi l’accendino dalla tasca e bruciai la lettera davanti a lei.

La lasciai andare e la carta si accartocciò su se stessa, per poi ridurla in cenere.

Avevamo guardato entrambi la carta sparire, portata poi via dal vento. Adesso ci guardavano negli occhi.

Sentivo che non era convinta al cento per cento…che voleva un’ulteriore conferma.

-Patty…io in questi cinque anni credevo di amare Antonella, ma non è così. Non ho mai amato nessun’altra- dissi, guardandola intensamente negli occhi.

Speravo che il sento di quella frase l’avrebbe capito, come avrebbe capito che l’amavo profondamente.

Ruppi il contatto visivo con lei, per estrarre il mio i-pod dalla tasca del giubbotto.

Lei mi guardava senza capire, ma, dopo aver trovato la canzone e data una cuffietta a lei, cominciai a parlare.

-Dato che le parole sembrano non convincerti, affiderò a una persona più brava di me il compito di spiegarti quello che sento-

Misi play e la canzone cominciò…

 

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.

 

Eravamo una cosa sola, uniti come non lo eravamo mai stati. Mi sembrava un sogno…lei adesso era lì…tra le mie braccia…

Inconsciamente ci avvicinammo sempre di più.

Lei aveva gli occhi lucidi e io il cuore a mille.

Eravamo fatti per stare insieme…non eravamo fatti per non essere mai divisi.

Le accarezzai la guancia e le asciugai un lacrima fuggitiva.

-Io non posso più lasciarti andare…perché questo significherebbe strapparmi l’anima dal corpo. Io vivo solo dei tuoi respiri…-

-Tu stai con Antonella…lei è bellissima…non ti pentirai domattina?-

Voleva essere rassicurata…lo sapevo…ma adesso mi stavo giocando tutto…

-Io non mi pentirò mai di averti con me.

Mi sono innamorato di te così…senza volerlo, senza saperlo, senza cercarlo…e adesso mi chiedo di cosa vivevo ieri-

 
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Occhi negli occhi.

Non c’era altro intono a noi.

Poteva scoppiare una bomba atomica, ma non ce ne saremmo accorti.

Vivevamo solo dell’amore che l’uno provavamo per l’altra e la consapevolezza di essere lì, adesso, insieme.

Occhi chiusi. Fiato sospeso.

Bacio.

Un bacio che sapeva di tristezza per il tempo perso, di gioia per la consapevolezza che non ce ne sarebbe stato più, di punizione per le sofferenze passate, di passione capace di chiudere tutte le nostre ferite, di voglia di stare insieme, della coscienza del fatto che mai niente e nessuno ci avrebbe divisi.

Un bacio.

Un bacio che sapeva di noi.

Patty cominciò a piangere, ma le sue lacrime non furono sole.

Le mie e le sue lacrime si unirono…come tutto di noi lo era.

Lei piangeva, io piangevo…le nostre lacrime rendevano il bacio salato.

Non mi importava più niente adesso. Volevo lei. Lei e basta.


Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà
i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...

Ci staccammo ancora piangendo.

-Ti amo Patty…come non ho mai amato nessun’altra…da adesso in poi staremo insieme per sempre…-

-Ti amo…come non avrei creduto mai…-

Ridemmo mentre piangevamo e proprio in quel momento successe la magia.

Piccoli fiocchi bianchi caddero su di noi, testimoni, insieme alla tour Eiffel, della nostra unione.

Anche il cielo era felice per noi e ce l’aveva fatto capire a modo suo.

Lei alzò gli occhi al cielo e sorrise.

-La neve…-

-Si…te l’avevo promesso-

Ci guardammo ancora e poi ci baciammo di nuovo.

Un bacio che veniva accompagnato dalla melodia dei nostri cuori…

…The melody of love…


io sì, che avrò cura di te

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Ragazzuole! Non ho aggiornato poi così tardi!

Questo capitolo mi piace un sacco! In assoluto il mio preferito e spero di aver trasmesso le mie stesse emozioni quando l’ho scritto a voi che lo leggerete!

Avete ragione…sono un po’ in ritardo con i tempi XD capodanno è passato da un sacco…ma per il loro bacio io volevo la neve!

Ho fatto delle piccole modifiche…non so se ve ne siete accorte, ma ho aggiunto i titoli per ogni capitolo!

Detto questo, passo a ringraziarvi!

Innanzitutto grazie ai 18 seguiti e 22 preferiti! Spero che aumenterete sempre di più!

 

Ella93: ma ciao mia nuova lettrice!! ^^ anche io adoro la loro coppia e ti prometto che i momenti teneri non mancheranno neanche per loro!!

 

girlstar: anche io sono morta dalle risate a quella scena! Mi è venuta così…per inserire un momento divertente! Se dipendesse da me, Antonella la farei trasferire per sempre in spagna XD finalmente le cose tra Bruno e Patty si sono mosse e non posso essere più contenta!

 

 Kiky_Cullen96: grazie! Come vedi questo capitolo l’ho dedicato tutto a Patty e Bruno e spero di aver fatto un buon lavoro!1 ^^

 

thiisme: grazie mille! Mi fate arrossire con tutti questi complimenti! Mi dispiace tanto, ma dato che Antonella non è proprio uno dei miei personaggi preferiti…non succederanno tante cose belle a lei XD

 

_pat__xD: XD comincio ad aver paura di te! XD ma non ti preoccupare, io li adoro troppo insieme per cambiare coppia! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere se anche questo sarà dello stesso parere!!

 

 Miraclegirl: bhe…ormai ringraziarti ogni volta è diventato superfluo! Ti è piaciuta la dedica? E poi non devi ringraziarmi, l’ho messa perché mi andava di farlo e sono tutte cose sentite!!

 

Se vi fa piacere, lasciatemi tanti bei commentini ^^

Al prossimo capitolo!

Baciii

   
 
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