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Autore: glendower    07/02/2010    7 recensioni
Jacob;
avevo un sole dentro di me.
un sole che irradiava la tua bocca poggiata sulla mia.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza fiato
correvo all'infinito.
Non volevo tornare sui miei passi ma lo stavo facendo ancora.
( Jacob )

 

 

La punizione dell'amare fortemente una persona sbagliata è:
essere trattati come un giocattolo.
Quando si stufano ti gettano in soffitta a parlare con tutti quelli che hanno fatto la tua fine.
Non l'ho già ribadita questa cosa? Sì, tante volte da saperla a memoria.

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Ah, guardate un nuovo arrivo. Io sono Bob il vecchio orso di pezza che Bella aveva a sei anni, il Gatto mi ha mangiato un occhio.

Io sono Dolly, la bionda bambola col vestito in cenere e il rossetto sbavato.

Io sono Jacob e sono un cretino a farmi certi discorsi immaginari.

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I piedi sbattono sul cemento duro, affondando come barche ormai alla deriva nei mucchietti di pozzanghere. Sangue vischioso di nuvola, trasparente come l'anima di un bimbo è sparso ovunque e non tralascia nulla. E' per strada e persino nel mio cuore, tappato dalla nebbia. Frustate di vento mi schiaffeggiano il viso, graffiandomi la pelle per farmi riprendere il senno. Non sento stanchezza né tristezza, solo l'immensa voglia di urlare.  I Lupi non hanno freddo, ululano alla pioggia dall'alto del loro orgoglio di Re silenti. Animaleschi con il loro respiro, scacciano il brutto tempo. Mannaggia a queste favolette per bambini, non ci si deve credere! Ok, non sono dell'umore adatto per accettare un qualsiasi subdolo fatto, ammettiamolo pure. Dopo l'ultima mia chiaccherata con Bella mi sembra di essere stato al suo stesso funerale. Forse dovrei tornare indietro, forse... aaah, no! Quando una decisione si prende non si disfa tornando indietro. Così corro, come un fulmine sotto la pioggia facendomi strada fra il prato di ombrelli e di testa bagnate.
Con il cervello pulito dai pensieri che portano a Lei, mi sembra di vedere il mondo scorrere  in altri modi assai differenti da quello normale: le gocce d'acqua come piccole sfere irridescenti è come se si fermassero a mezz'aria, rimanendo lì impalate a deridermi al mio passaggio. Persino la città è immobile, come se stesse aspettando una mia eventuale reazione.

Reazione per cosa poi? Mi devo prendere a schiaffi per la rabbia?
Va bene, lo metto nell'elenco delle cose da fare domani.

All'improvviso qualcosa mi vibra nella tasca dei jeans. Rallento e infilo una mano per estrarre il cellulare. Un messaggio ricevuto. Chi diavolo è che rompe?
Premo qualche tasto a casaccio e finalmente lo apro. Un nome del mittente: Isabella.
Mi viene un colpo. L'acqua si muove, ed io la sento perfettamente mentre mi schiaccia la testa  assieme al rumore del traffico che riempie le orecchie.
Si sono aperti i rubinetti e la realtà ha ucciso il mio stare bene da visionario.
Da sordo e cieco che ero diventato, adesso sembro guarito.
Rimango a guardare lo schermo lampeggiante del cellulare, aspettando quasi che il messaggio si cancelli da solo, prima che ci pensi io.

Jacob. Ho bisogno.
Dobbiamo parlare.

Ho paura. Perchè dobbiamo parlare? Cosa c'è, mi deve invitare al suo matrimonio per caso?
Te ne prego Bella, evita certe schiocchezze.
Jacob. Ho bisogno.
Dobbiamo parlare.

Lo rileggo un'altra volta e diventano due volte.
Jacob. Ho bisogno.
Dobbiamo parlare.

Tre volte.
Jacob. Ho bisogno.
Dobbiamo parlare.

Quattro volte.
Jacob. Ho bisogno.
Dobbiamo parlare.

Cinque ed è alla quinta volta di “leggere&rileggere” che

il cellulare mi si spegne sotto il naso, sostituendo al messaggio una scritta in rosso: Batteria Scarica; inizio ad amare la tecnologia moderna che ti regala queste emozioni. Adesso non ho modi per rispondere, non ho con me dei soldi per chiamarla da un telefono pubblico e non sono così tanto disperato da chiedere spiccioli ai passanti.
Mi dirigo verso casa sua, sperando di trovarla da sola senza vampiri scemi di mezzo.
Ritorno a correre, tornando a quello stato di finta pace a cullarmi, dove non sento nulla se non il mio cuore che batte a ritmo con i miei passi.
Ci sono io, io e ancora io.
Senza fiato, rapito da quel messaggio che come veleno per topi mi ha attratto come un profumo.
Arrivo Bella, ma che questa sia l'ultima volta che cado nella tua rete da cacciatrice di polli.

 


[ note autrice; eccomi qua, mi si era impallato il pc e così non ho potuto aggiornare presto come volevo. Ora ci sono e vi tartasso con il capitolo di Jacob! *partono urli di sottofondo e le fan iniziano a sbavare* Mi è piaciuta l'idea di parlare di Jacob come uno un po' fuori di testa, ammattito per colpa di una donna che, dopo aver preso la decisione di lasciarla perdere...torna da Lei puntale come un orologio svizzero. Ha un cuore troppo buono, costruito su un amore forte... non avrebbe mai potuto lasciare Tonto-bella sola, sopratutto ora che devono parlare.. di cosa? Ohohoh. E chi ve lo dice? *manda bacino* . Alla prossima! ]

  
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