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Autore: UnRitratto    09/02/2010    3 recensioni
Quando alzò lo sguardo Sam era davanti a lei. Tutto si fermò… per un attimo non vide nient’ altro oltre ai suoi occhi... Sam era li, era tornato da lei! Ma tutto ormai era cambiato... o almeno così credeva... In più, come se non bastasse, l' Apocalisse sembrava ormai vicina e lei avrebbe dovuto tornare a cacciare al fianco dei Winchester...
Genere: Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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In questo capitolo ci saranno sia ricordi che svolte importanti per Charlotte, buona lettura e grazie per il supporto!
Ps. Tranquilli Sam ricomparirà molto presto nella ff! Non odiatemi!

 

 

Il vento le scompigliava I capelli, mentre a passi incerti si dirigeva lungo il viale alberato, che ad ogni passo sembrava sempre più lungo.
Chiuse per un istante gli occhi, desiderando che quella situazione non fosse reale. Ma purtroppo lo era. Ed erano già passati due anni da quel maledetto giorno. Una lacrima solitaria le scese incontrollabile dall’occhio destro. Si era ripromessa di non piangere. Phil odiava le lacrime.
Una fitta di solitudine la assalì improvvisamente. Phil non c’era più. E ormai anche Sam se n’era andato da più di una settimana. Ma non voleva pensare a lui ora. Quello era il giorno di Phil. E non avrebbe permesso a Sam di rovinarlo.
Si voltò, cercando il sorriso rassicurante di Dean, che camminava a qualche metro da lei. No. Non era sola.

- Hey Phil… Eccoci qua.. Sono già passati due anni. E io ancora non mi rassegno al fatto di non poter più fare le nostre mitiche gare canore che facevano tanto incavolare Dean. Mi manchi sai? Non immagini quanto! Ti penso sempre! E.. Non importa cosa ho visto a casa di Bobby, o durante il mio sogno. So che quello non sei tu Phil. Lo so. Ti salverò da quell’ essere. Fosse l’ultima cosa che faccio ti prometto che ti ridarò la pace che meriti! Ti voglio bene fratellino! Non dimenticarlo mai! Mai!-
Con le punta delle dita accarezzò la fredda lapide, soffermandosi sulla fotografia che ritraeva il fratello ancora sorridente e spensierato. Di fronte a quel sorriso le lacrime non poterono fare a meno di scendere, mentre la sua mente correva all’impazzata saltando da un ricordo all’ altro. Ricordi che avrebbero fatto per sempre parte di lei.

#

-Let's connect and then proceed this is something I believe we are one, we're all just people...Vai Phil!!-
-One tribe ya'll one tribe ya'll one tribe ya'll , We are one people let's cast amnesia...-
- Forget about all that evil forget about all that evil, that evil that they feed ya, let's cast amnesia!-
- Si una bella amnesia qui ci starebbe bene! Dimenticare questo momento non sarebbe male… Ve lo dirò in modo gentile!Potete chiudere quella stramaledetta bocca una volta per tutte? E poi dicono che i gemelli sono carini… Evidentemente non hanno mai avuto a che fare con voi due!-
- Andiamo amico! Questa canzone è troppo yoyo! E’ impossibile non cantarla! Sciogliti un po’! Scuoti un po’ quel culo sodo e divertiti una volta per tutte! Sembri un’ottantenne perennemente incazzato col mondo!-

- Cosa sarei scusa? E poi dico ti sei visto?Ascolti musica indecente e manca poco e ti vedremo girare con medaglioni d’oro appesi al collo  e dentiere con i brillantini e vieni a criticare il sottoscritto e il suo culo che tra l’altro è perfetto così com’è?

- Si Winchester! Vengo proprio a criticare te e il tuo culo!-
- Si, si… parla Hale… Parla… Daresti qualsiasi cosa per avere un culo come il mio!-

 La scenetta che si stava svolgendo davanti a Charlotte era tanto esilarante quando quotidiana. Phil e Dean erano davvero incredibili insieme, come cane e gatto, riuscivano a litigare per ogni minima cosa. Però nonostante tutto erano molto legati, come fratelli separati alla nascita.
Così simili nell’ aspetto ma così diversi caratterialmente. Non si ricordava nemmeno più quante volte erano quasi giunti alle mani mentre discutevano su chi dei due avesse i capelli o gli occhi più belli. E i suoi tentativi di far cessare le liti erano sempre stati inefficaci, non volevano cacciarsi nella testa che avevano gli stessi capelli biondo scuro e gli stessi occhi smeraldo. Esattamente identici. La loro idiozia a volte superava davvero il buonsenso. Proprio come stava accadendo in quel preciso istante.
- Sorellina digli qualcosa! Non si vuole sciogliere!-  Phil richiamò la sua attenzione, facendola immediatamente scoppiare a ridere. Il ragazzo stava tentando con tutte le sue forze di infilare il suo cappello preferito a Dean, che lo definiva “roba da rapper fallito”. In realtà era un semplicissimo cappello nero con la becca, ma si sapeva, qualunque cosa non contemplasse giacconi di pelle non veniva vista di buon occhio dal giovane Winchester.
- No pulce! Di qualcosa a lui! Se non la pianta immediatamente lo ammazzo! – sbraitò Dean mentre scappava dal cappellino squadrandolo disgustato – E tu non provare a toccarmi di nuovo con quel coso! -
Charlotte scoppiò di nuovo a ridere e si diresse verso i ragazzi, inserendosi fra i due e alzando gli occhi al cielo, - Bambini! Ora basta o vi prendo a sculacciate! - . #

 

Charlotte ridacchiò ripensando a quel giorno. E’ vero c’erano alti e bassi, ma dopotutto erano una bella squadra insieme.
Certo Phil era sempre stato molto particolare, soprattutto da bambino….

#  - Phil! Ho combinato un guaio!! Devi aiutarmi! – Una Charlotte ancora bambina irruppe nella stanza del fratello, immerso nel mondo alternativo dei videogame.
- Non ora ragazzina! Ho altro da fare! E’ questione di vita o di morte! Crash ha solo una vita è questo livello è super-stra- mega-iper difficile! – la bambina squadrò il fratello e con molta classe staccò la spina della Playstation, causando l’urlo più acuto che Philippe avesse mai fatto.
- Cosa hai fatto? Cosa hai fatto? Cosa hai fatto? Io non avevo salvato uffaaaaa!!! Ora lo dico alla mamma! -
un sorriso orgoglioso comparì sul voto paffuto della bambina, - E poi sarei io la ragazzina?-
- Si! Lo sei! -
- No non lo sono!-
- Invece si!-
-Invece no! Ho nove anni e mezzo ormai! Anche il papà dice che sono una piccola donna ormai! E poi anche tu hai nove anni e mezzo! Quindi sei un ragazzino anche tu!-
- No non è vero! Io ho 12 minuti e 33 secondi più di te! Ti sta beneeee!! – Philippe fece una pernacchia alla sorella, causando un semi pianto. Vedendo che dei lacrimoni stavano per uscire dagli occhi di Charlotte il bambino iniziò a darsi piccole pacche sul capo, pensando alla cosa giusta da fare affinché quella frignona non andasse a fare la spia dalla mamma, o peggio, dal papà.
Si avvicinò a Charlotte con aria circospetta e le mise la piccola mano sulla spalla, - Ok hai vinto tu! Non sei una ragazzina! Ora dimmi che cosa hai combinato! Hai staccato ancora la testa alla bambola da collezione della mamma?-
La bambina scosse il capo, cercando di ricacciare indietro le lacrime. – Ho preso B- in scienze! -
Philippe guardò sconsolato la sorella – E tu mi hai staccato la Playstation per dirmi che hai preso B-? Io prendo sempre D! -
- Tu sei stupido io no! Ho sempre preso A! Phil ti prego non dirlo alla mamma! -
Un sorriso diabolico comparve sul volto del piccolo Philippe, - E perché non dovrei diglielo? Tu mi hai staccato la spina!-
- Ok Phil, ti faccio i compiti di matematica! - - Affare fatto! – i due fratelli si strinsero la mano, entrambi felici per le proprie piccole conquiste.
- Ah Phil- Charlotte si bloccò sulla porta – Hai presente il videogame che non trovavi più…?-
Il bambino annuì, - Ecco… io… due settimane fa ho per caso rotto il cd a metà…-
Questa volta furono gli occhi di Philippe a gonfiarsi di lacrime.
- Mammaaaaaaaaaaaaaaa!!! MAMMAAAAAA!! CHARLOTTE HA PRESO B- IN SCIENZE!!! - #

 E’ vero, da bambini non facevano altro che litigare, erano praticamente incompatibili, nonostante tutto però avrebbe dato qualsiasi cosa per tornare indietro, per rivivere ogni singolo momento passato insieme a lui.
Cercò di scacciare con tutte le sue forze il ricordo di quella stramaledetta sera in cui tutto finì. Ma purtroppo non ci riuscì.

 #

-Sammy dannazione dove ti sei cacciato? E’ da questa mattina che sei fuori! Charlotte sta iniziando a diventare pesante con tutto il suo solito nervosismo!-
-Scusa Dean! Dille che mi farò perdonare… Comunque ho avuto un imprevisto..Sarò li appena possibile….-
- Io non riesco a capire perché ti ostini a volere quel pugnale ad ogni costo! Fino ad ora ne abbiamo fatto a meno! Tu sei tutto scemo!-
- Potrebbe essere un’arma molto utile Dean e lo sai. A dopo!-

- Pulce ora rilassati dannazione! Stai consumando il pavimento a furia di andare avanti e indietro!Sam ha avuto un imprevisto… sarà qui appena possibile! -.
Charlotte ascoltò le parole di Dean, che però entrarono da un orecchio ed uscirono dall’ altro. Nonostante la rassicurazione fattale dall’ amico aveva comunque un brutto presentimento.
Ormai da qualche settimana Sam stava seguendo un pugnale in grado di uccidere i demoni, che a quanto pareva si trovava nelle mani di Ruby, un demone che avevano incrociato qualche tempo prima.
In realtà questa caccia era diventata una questione di vita o di morte per Sam e ne lei, Phil o Dean riuscivano a comprenderne il vero motivo.
La sua sensazione di disagio crebbe nuovamente quando incrociò lo sguardo di Phil. Non sapeva il perché ma sentiva che il fratello non credeva ad una sola parola detta da Sam nelle ultime due settimane. In ogni caso non le andava di affrontare il discorso con lui… Infondo Phil si sbagliava, Sam non le avrebbe mai mentito, ne tantomeno avrebbe fatto qualcosa che loro tre non avrebbero mai fatto.

 Le ore passavano, ma Sam non si faceva vedere. Charlotte non riusciva a prendere sonno, così decise di raggiungere Dean e Phil.
Stava per aprire la porta della loro stanza, quando udì la voce piuttosto alterata di Phil.
- Andiamo Dean seriamente! Non puoi credergli! E’ Sam Winchester non il primo idiota che passa per strada! … se il pugnale fosse stato il suo vero obiettivo a quest’ora l’avrebbe già fra le mani! E ora non dirmi che non hai mai avuto nemmeno un dubbio riguardo a tutta questa faccenda! -
Charlotte accostò l’orecchio alla porta, concentrandosi per comprendere al meglio le parole di Dean.
- Io non lo so amico. Voglio dire… ok è strano! Ma pensaci un attimo… cosa ci potrebbe essere dietro? Insomma non penso proprio che mio fratello se la faccia con quel demone! Cioè che schifo! Sarebbe troppo perfino per un idiota come lui! -
Questo era troppo. Non poteva permettere che quei due sparassero tali idiozie su Sam. Come potevano seriamente credere che stesse mentendo?
Fece un respiro profondo e aprì la porta, facendo ammutolire immediatamente i due ragazzi.
- Da quanto eri dietro quella porta? – ruppe il silenzio Phil. – Da abbastanza tempo credo. Siete davvero incredibili… Come potete anche solo pensare che Sam stia mentendo su una cosa del genere? -
La domanda di Charlotte fece scattare una molla in Phil, che non riuscì più a trattenere la rabbia.
- Sveglia principessa! Il mondo della favole non esiste! In caso non te ne sia accorta qui è un film dell’orrore senza mai fine! Le persone mentono, ingannano, deludono… Sono stato zitto fino ad ora, sperando che il tuo buonsenso ti portasse a capire che in Sam qualcosa non va da tempo… Ma ovviamente sei completamente accecata dall’ amore… Così come lui – continuò Phil indicando Dean - è ancora pienamente
convinto che Sam sia il fratellino minore da proteggere! Aprite gli occhi! Sam non è più lo stesso! E voi lo sapete! Come spiegate gli interi giorni passati da solo? Gli occhi che a volte sono più scuri del solito? La rabbia che lo assale improvvisamente senza motivo? L’ ostinazione per quel demone…Tutto questo non è normale! E io non ho più intenzione di fingere che tutto vada per il meglio. Ho il dovere di proteggerti Charlotte. E ho il dovere di proteggere me stesso. E se questo significa affrontare Sam, con o senza di voi, allora lo farò! -.
Senza lasciare agli altri due ragazzi la possibilità di ribattere Philippe corse fuori dalla stanza, sbattendo la porta dietro di sé. #

Quella fu l’ultima volta che Charlotte vide il fratello. La rabbia che provava per se stessa in quel momento era insostenibile. Era tutta colpa sua. Se solo l’avesse ascoltato. Se solo si fosse fidata di lui. L’aveva tradito. E l’aveva perso per sempre. E per cosa? Per un bastardo senza coscienza che ora vagava per il mondo a combinare chissà quali casini e a nutrirsi di sangue demoniaco. Un mostro. Aveva tradito Phil per un mostro. E la cosa più repellente era che, nonostante tutto, quel mostro continuava ad amarlo. Quel mostro era ancora il suo Sam.
-Hey piccola… Tutto bene? – la mano di Dean si posò sulla sua spalla. Charlotte si voltò e scosse la testa, gettandosi fra le sue braccia.
- E’ tutta colpa mia Dean! E’ solo colpa mia! Non me lo perdonerò mai! – Il ragazzo le baciò dolcemente i capelli, trattenendo a stento le lacrime. Non sapeva cosa rispondere, per il semplice fatto che lui pensava la stessa cosa. Se lui e Charlotte avessero ascoltato Phil ora il ragazzo sarebbe stato li a canticchiare qualche irritante canzone di Eminem.
- Va tutto bene pulce. Va tutto bene. Il senso di colpa non ti porterà da nessuna parte. Non ci porterà da nessuna parte. Lo so fa male, ma pensaci un attimo. L’importante è che Phil ci abbia perdonati. E sono sicuro che lo ha fatto. Anzi, conoscendolo, non mi sorprenderebbe se proprio in questo momento stesse ridendo di noi divorando qualche sandwich ipercalorico rubato al primo angelo di passaggio!-
Le parole di Dean la fecero sorridere. Però… - Dean… Le parole che mi ha detto a casa di Bobby… Lui mi odia! -
Il ragazzo le diede una piccola sberla sulla nuca – Non dire idiozie! Quello non era il vero Phil! E lo sai perfettamente!-
-E se lo fosse…? Se fosse stato ingannato da Lilith?-
No. Dean non voleva assolutamente pensare a quell’ eventualità. Prima Sam e ora Phil. Il fratello e il migliore amico passati entrambi al lato oscuro. Era semplicemente impossibile. Però Charlotte non aveva tutti i torti… - In quel caso lo aiuteremo, lo libereremo ad ogni costo piccola. Parola mia!-
Dean strinse la ragazza forte a sé – Detto questo… Via le lacrime! Ho appena deciso che io e te andremo a bere qualche bicchierino in memoria di Phil!-
Non sopportava vederla piangere, non ci riusciva. Le lacrime scendevano troppo spesso dai suoi occhi, avrebbe fatto qualunque cosa per riavere la Charlotte di due settimane prima. Ma purtroppo era impossibile. La sua felicità dipendeva unicamente da quel bastardo di suo fratello.

 

 -Hey Dean! Ci sono due patate in un forno! Una patata dice all’ altra “ Haa che caldo!! “  e l’altra patata: “Aiutooo!! Una patata che parlaaaaaaa!!” -  Mentre prendeva Charlotte in braccio Dean si pentì di averla portata in quello stramaledetto pub, non l’aveva mai vista ubriaca e sinceramente ne avrebbe fatto volentieri a meno. Si diresse barcollando verso la stanza della ragazza e riuscì a malapena ad aprire la porta, rischiando di cadere, in fin dei conti nemmeno lui era molto sano in quel momento. Aveva bevuto sperando di riuscire ad eliminare almeno per qualche ora tutti quei pensieri che gli impedivano di chiudere occhio da una settimana a questa parte, ma purtroppo la “sbronza allegra” non era mai stata il suo forte, così ora si ritrovava più pensieroso e preoccupato che mai.
-  Dean ne ho un’altra! Sai cosa fanno due spicchi di un’arancia? Si s-picchiano!!! -
Il ragazzo entrò rassegnato nella stanza fingendo di ridere all’ ennesima barzelletta di Charlotte e la posò sul letto.
- Ora cerca di dormire piccola! Hai bisogno di riposarti! -
Mentre Dean si stava per allontanare dal letto Charlotte lo afferrò per la manica della camicia.
- No Dean dai non andare! Stai qui! Ti pregoooooo!!! Ti prego ti prego ti prego! -
- E va bene pulce, ma solo per dieci minuti, sono molto stanco! -
Il ragazzo si sedette sul letto e Charlotte appoggiò la propria testa sulle sue gambe. Dean iniziò a giocherellare con i capelli della ragazza. Sembrava una bambina, così fragile, indifesa, impaurita. Lui era l’unica cosa che le era rimasta, doveva proteggerla a tutti i costi. Non avrebbe lasciato a quel bastardo l’ennesima possibilità di ferirla. Mai.
- Dean… - la voce di Charlotte ora era così flebile che il ragazzo dovette sforzarsi di udire le sue parole, evidentemente si stava addormentando.
- Dimmi piccola….-
- Tu mi vuoi bene vero? -
Dean alzò gli occhi al cielo, non era in vena di discorsi toccanti in quel momento. – Si C… te ne voglio, e lo sai! -
La ragazza annuì soddisfatta e chiuse gli occhi, - Non lasciarmi mai! Promettimelo! -
Dean fece segno a Charlotte di alzarsi, quando la ragazza fu seduta al suo fianco le prese il viso fra le mani,
- Io non potrei mai lasciarti! Mai!  - i loro visi ora erano pericolosamente vicini,tanto che Dean si perse nell’abisso degli occhi di Charlotte.
Che stava facendo? Era Charlotte, la sua migliore amica, la ragazza di Sam… Ma contemporaneamente era la persona a cui teneva di più sulla faccia della terra, l’unica ragione per cui continuava ad andare avanti, era la sua forza, il suo sostegno, la sua famiglia…
Dean avvicinò le labbra a quelle di Charlotte. Ora solo pochi centimetri li dividevano. Eppure a Dean sembravano chilometri. Sapeva che non era la cosa giusta da fare, sapeva che così avrebbe complicato tutto, ma lo voleva… In quel momento lo voleva più di ogni altra cosa. Chiuse gli occhi e decise di abbandonarsi al proprio istinto. Per troppi anni aveva rinunciato a vivere, a seguire il proprio cuore in nome della razionalità. Era arrivato il momento di rischiare, accettando tutte le conseguenze.
Le sue labbra si poggiarono su quelle di Charlotte, schiudendosi in un bacio impacciato, che ben presto si tramutò in un bacio pieno di avidità e passione.
Sapeva perfettamente che cosa stavano facendo. Entrambi cercavano di dimenticare Sam. Ma in quel momento non gli importava, in quel momento l’unica cosa a cui riusciva a pensare era la ragazza che stringeva fra le proprie braccia.
- Dean…Dean aspetta… è una stronzata lo sai! – Charlotte si staccò da lui e si alzò tremante dal letto.
Dean annuì e si alzò a sua volta, uscendo immediatamente dalla stanza senza dire nemmeno una parola.
Che stupido che era stato. Pensare che potesse funzionare. Questa cosa non era da lui.


Perfetto C… bel casino hai combinato… La ragazza si buttò sul letto e iniziò a fissare il soffitto.
Aveva baciato Dean. Dean! E tutto questo solo per dimenticare Sam. Per ferirlo, come se a lui importasse qualcosa di lei in quel momento. Era stata egoista, si era servita di Dean per soddisfare un proprio capriccio.
Però… Una parte di lei era più che convinta che Dean aveva le sue stesse intenzioni. Anzi, ne era quasi certa. Come era certa di un’ altra cosa. Non voleva restare sola. Non quel giorno.

 

 

Bussò alla porta della stanza del ragazzo, che la aprì dopo qualche minuto.
Rimasero così, immobili ad osservarsi per quella che sembrò loro un’ eternità.
-Che ci fai qui? -  quel tono di voce Charlotte lo conosceva fin troppo bene. Dean stava cercando di nascondere il proprio imbarazzo e le proprie insicurezze dietro un atteggiamento freddo e insensibile.
Era inutile rispondergli. Le parole in  quel momento erano del tutto inutili. Del resto che cosa avrebbe potuto dire? Che voleva usarlo proprio come lui voleva usare lei?  Che voleva dimenticare Sam a tutti i costi? Che aveva una paura folle di stare sola? No. Quelle cose le avrebbe tenute per sé. Tutto ciò che voleva ora era stare bene. Anche solo per una stupida notte. Odiò sé stessa per aver pensato una cosa del genere, ma ormai era troppo tardi. Aveva deciso. Voleva farlo.
Afferrò Dean per il colletto della camicia e lo tirò a sé – Non chiedermelo Dean… solo… Stai con me questa notte… -
Il ragazzo la baciò, facendola entrare all’interno della stanza e chiudendo la porta dietro di sé, consapevole che, quando l’avrebbe riaperta l’indomani, niente sarebbe più stato come prima.

  
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