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Autore: Abby_da_Edoras    10/02/2010    1 recensioni
Autrice: Lady Arien. Trama: Sam si è finalmente deciso a chiedere in sposa l'amata Rosie e lei condivide subito la sua gioia con le amiche Rubina e Belladonna, ma non tutto va come lei sogna e le amiche si comportano in modo strano... La ff è il seguito di "Storie di Hobbit".
Genere: Romantico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le prove del vestito furono lunghe e penose per Rosie

Le prove del vestito furono lunghe e penose per Rosie. Quella sarta pettegola ed impicciona la punse più volte con gli spilli, impegnata com’era a farle domande su Rubina e Belladonna: come mai non sarebbero state le sue damigelle? Perché non si vedevano più in giro con i loro fidanzati? Perché questo? Come mai quest’altro? Alla fine la ragazza si spazientì davvero e le si rivolse in malo modo.

“Perché invece non mi fate il favore di piantarla con le domande e fare il vostro lavoro come si deve? Questa è l’ultima prova dell’abito e io non voglio arrivare al mio matrimonio piena di lividi e punture per colpa dei vostri spilli!”

A queste parole Primula Maggott arrossì violentemente e da quel momento in poi non aprì più bocca, ritenendosi ingiustamente offesa. Certo che queste sposine erano davvero maleducate e nervose, poveretti i loro futuri mariti!, pensò.

Una volta che ebbe finito con la sarta, Rosie si recò dal fioraio a scegliere le composizioni e gli addobbi per la cerimonia. Quella incombenza le prese poco tempo e la Hobbit si ritrovò ben presto sulla strada di casa, senza tuttavia avere la voglia di tornarci. Continuava a pensare a Ruby e Bel e a cosa avrebbe potuto fare per aiutarle. 

“E se chiedessi un consiglio a Gandalf?”

Si diede della stupida per non averci pensato prima. L’Istaro era saggio e sicuramente avrebbe avuto una risposta da darle. Aveva aiutato Frodo e Sam in situazioni molto più disperate di quella e che cosa ci sarebbe stato di più facile per lui che far riconciliare due coppie di fidanzati? Chissà, magari poteva anche preparare una pozione per farli innamorare di nuovo. Sì, sì, Gandalf era certamente la persona giusta! Soddisfatta della propria idea, Rosie si diresse di corsa verso la casa dello Stregone.

 

La Hobbit raccontò per filo e per segno a Gandalf tutto quanto era successo in quei giorni così frenetici, accalorandosi sempre di più. Alla fine prese un bel respiro per farsi coraggio.

“Tu puoi aiutarle, vero?” chiese allo Stregone. “Avrai sicuramente delle pozioni o degli incantesimi per far rinascere l’amore.”

L’Istaro la guardò con un sorriso bonario e scosse lentamente il capo.

“Non ho mai preparato filtri d’amore, ma non vorrei farlo nemmeno se lo potessi.”

Rosie rimase allibita.

“Come? Non vuoi aiutare Belladonna e Rubina? Ma perché? Allora non sei affezionato a loro, ti preoccupi sempre e solo per Frodo!” protestò.

“Non hai capito” replicò Gandalf tranquillamente, “Certo che voglio bene a Rubina e a Belladonna, così come a tutti gli abitanti della Contea. Quello che volevo dire è che non è così che intendo aiutarle.

Siccome Rosie continuava a guardarlo incredula, Mithrandir riprese a spiegarsi.

“I filtri e gli incantesimi legano la volontà di una persona e non la rendono libera, mentre l’amore è un sentimento che deve nascere spontaneamente nel cuore. Cercherò sicuramente di aiutare le tue amiche, ma senza magia, semplicemente parlando con loro   e con Meriadoc e Peregrino. Dovranno spiegarsi, capire fino a che punto il sentimento che li lega è autentico e poi accettare qualche compromesso per il bene dell’altro. È questo che intendo fare.”

“Ho capito, allora” sospirò la ragazza, sollevata. “Andrò io stessa ad avvertirli e dirò loro di ritrovarsi tutti e quattro a casa tua domani pomeriggio. Va bene verso le cinque?”

“Ottimamente. Sei una brava Hobbit, Rosie: sono certo che tu e Samwise non avrete mai bisogno dei miei consigli!” concluse Gandalf soddisfatto.

La giovane arrossì violentemente per il complimento, salutò l’Istaro e partì di corsa, felicissima di potersi rendere utile e certissima che, con l’intervento di Mithrandir, tutto si sarebbe sistemato perfettamente.

 

Non fu affatto facile convincere i quattro Hobbit a ritrovarsi a casa di Gandalf il giorno seguente. Merry e Ruby, infatti, erano ancora feriti nell’orgoglio, non si rivolgevano più la parola e continuavano a guardarsi in cagnesco. Pipino si sentiva sempre più in colpa, anche perché, durante le ultime scorribande a cui aveva partecipato con Meriadoc e altri scavezzacollo, aveva conosciuto una bella Hobbit simpatica e vivace di nome Diamante Di Lungo Squarcio. Aveva venticinque anni e, pur essendo una femmina, si divertiva moltissimo a fare scherzi e birbonate esattamente come i maschiacci del villaggio. Il ragazzo si era ritrovato a pensare a lei sempre più spesso e a desiderare continuamente di poterla rivedere. Temeva di essersi preso una bella cotta: quello che provava per Diamante non somigliava neppure lontanamente all’affetto fraterno che lo aveva legato a Belladonna. Ora avrebbe dovuto confessarlo davanti allo Stregone e a tutti quanti e si sentiva morire al solo pensiero, non solo per la vergogna e la paura dei rimproveri di Gandalf, ma anche perché non avrebbe mai voluto dare un simile dolore alla sua ex-fidanzata.

In quanto a Belladonna, pure lei cominciava ad avere dei dubbi sulla sincerità dei propri sentimenti per Pipino. Era vero che le era sempre piaciuto, ma negli ultimi tempi aveva cominciato a sentire la differenza di età e di maturità che c’era tra loro: ne aveva sempre ammirato la spensieratezza e l’allegria e forse era per questo che si era sentita attratta da lui, proprio perché era tanto diverso da lei. Ma era davvero certa di voler trascorrere il resto della vita con Peregrino Took?  

Ad ogni modo Rosie tanto disse e tanto fece che riuscì a convincere, o meglio ad obbligare, le due ‘coppie scoppiate’ a recarsi dall’Istaro il pomeriggio del giorno dopo per chiarirsi le idee e decidere del loro futuro. Nel suo gaio ottimismo, la Hobbit era sicura che Gandalf avrebbe risolto ogni problema fra loro e con la fantasia vedeva già il suo matrimonio, lei radiosa al braccio dell’adorato Sam e attorniata dai volti felici delle sue amiche nuovamente strette ai loro fidanzati.

Non sapeva ancora che le cose non sarebbero andate proprio come lei sognava…

 

Il giorno seguente Pipino si svegliò agitatissimo e preoccupato. L’idea di presentarsi da Gandalf lo terrorizzava, già lo immaginava mentre lo fissava con sguardo gelido e, profondamente deluso e arrabbiato, scuoteva la testa chiamandolo ancora una volta ‘Idiota di un Took!’. Ma stavolta lui stesso si sentiva un idiota: non solo aveva illuso per mesi Belladonna, pur rendendosi conto che non erano fatti l’uno per l’altra, ma aveva anche avuto la bella idea di innamorarsi seriamente di un’altra Hobbit proprio prima dell’incontro a casa dello Stregone. Davvero un tempismo perfetto, accidenti a lui!

Uscì di casa immerso in questi pensieri angoscianti e per poco non andò a scontrarsi con Diamante che passava da quelle parti forse per caso e forse no.

“Ciao, Pipino” lo salutò lei con voce squillante. “Ma che ti è successo? Non sembri davvero il ragazzo che conosco io, sempre allegro e scherzoso. Volevo chiederti di venire con me nel campo del vecchio Maggot a rubare cavoli, carote e mele, ma non mi pare proprio il momento adatto… Ti senti forse male?  

Il giovane Hobbit sentì il cuore arrivargli praticamente in bocca. Arrossì come le famose mele del vecchio Maggot e cercò disperatamente di trovare qualcosa da dire, ma sembrava che la lingua gli si fosse seccata. Allora si mise a tossire e a schiarirsi la voce per dieci minuti buoni, mentre Diamante lo fissava allibita. Il ragazzo si sentiva le farfalle nello stomaco e le gambe che gli tremavano ed era certo di non aver mai provato nulla di simile in vita sua. Allora la bella Hobbit sorrise dolcemente e lo prese per la mano; a lui per poco non venne un colpo.

“Se c’è qualcosa che ti preoccupa a me lo puoi dire. Farò tutto quello che posso per aiutarti. Sai, tu mi sei molto simpatico e ti trovo davvero carino… insomma, mi piaci e vorrei essere la tua fidanzata!

Decisamente Diamante non era una che girasse intorno alle cose!

Pipino credette di morire: da un lato avrebbe voluto rispondere alla ragazza che anche lui era pazzo di lei e voleva essere il suo fidanzato, ma dall’altro sapeva di non poterlo fare prima di aver chiarito le cose con Bel a casa di Gandalf. Perciò se ne restò lì, come rimbambito, a fissarla senza né dire né fare nulla.

Diamante fraintese il suo silenzio.

“Oh, mi dispiace tanto!” esclamò, “Forse non ti piaccio e sei già fidanzato con un’altra? Scusami, ma io sono abituata a dire sempre quello che penso. Se non ti interesso puoi dirmelo sinceramente, guarda che io non mi offendo, anche se di certo mi dispiacerebbe…”  

Allora il giovane Hobbit capì che, se avesse taciuto, avrebbe perso per sempre la sua occasione. Prese un respiro profondo e cominciò a raccontarle tutta la storia dal principio, del suo rapporto con Belladonna, del pasticcio che aveva combinato con lei e della resa dei conti che lo aspettava a casa dell’Istaro. Non si fermò neanche un attimo a riprendere fiato per paura di perdere il coraggio di parlarle. Alla fine sembrava prossimo ad un collasso.

La ragazza lo ascoltò con attenzione, poi, con grande gioia, ma anche sgomento da parte di Pipino, si buttò tra le sue braccia e gli stampò un grosso bacio sulle labbra.

“Allora siamo fidanzati! Non aver paura di Gandalf, ti accompagnerò io da lui e insieme gli spiegheremo quello che è successo. Mi dispiace per Bel, ma del resto non sarebbe bello neanche per lei avere un fidanzato che è innamorato di un’altra, no?

Tutto sembrava sistemato. Peregrino si sentì improvvisamente sollevato e leggero come se stesse volando. Non aveva più l’angoscia pensando al colloquio con lo Stregone ora che con lui c’era la grintosa e risoluta Diamante. Sì, era proprio la ragazza che gli ci voleva.

Trascorsero il resto della giornata insieme, preparando il discorso che avrebbero fatto a Gandalf e cercando il modo più delicato di spiegare la faccenda a Belladonna. Quando, poco prima delle cinque, si incamminarono verso l’abitazione di Mithrandir tenendosi strettamente per mano, Pipino era molto più sereno e pensava che tutto si sarebbe risolto positivamente. La vicinanza di Diamante gli infondeva coraggio e tranquillità.

 

   

       

 

   
 
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