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Autore: Shady    11/02/2010    0 recensioni
In una città staccata dal resto del mondo, tra sceriffi, ranches, cavalli e cowboys mooolto attraenti ... Un gruppo di ragazzi "maledetti" .. un gruppo di ragazzi "valenti" e due sorelle che troveranno questo loro viaggio molto interessante ;)
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al paese…
-Rei non mi va giù. Dobbiamo dargli una lezione.-
Saki era con i suoi amici in città, seduto sul marciapiede, smanioso di misurare la propria forza con Rei.
-Ma, Saki, non è rischioso? …Voglio dire, ha battuto per fino te!-
Saki in un secondo balzò sopra ad Akito, stendendolo con un pugno.
–NESSUNO MI HA BATTUTO FIN ORA, TANTOMENO LUI!- Akito si alzò asciugandosi un po’ di sangue dal naso.
-Hai qualcosa da aggiungere?-
-No….no.-
Saki si sedette di nuovo, soddisfatto.
Sempre Rei, solo Rei; era lui quello che quando camminava, ammutoliva tutti, che tutti rispettavano. Ne avevano paura. Si spostavano se gli stavano ostacolando il passaggio. Lo temevano per la sua forza, per il suo passato, ma quel timore era una forma di rispetto. Invece lui, il figlio delle persone più importanti di quello schifoso paese, non riusciva a raggiungere quelle vette. Per lui si spostavano, certo, ma per riverenza, e poi gli parlavano alle spalle quando si voltava, perché in realtà per loro non era niente, era solo un oggetto per poter fare bella figura.
Veniva posposto a Rei per forza, ma non era così che doveva andare. In più gli aveva rubato la ragazza. Era lui che doveva stare con Kya, perché lo voleva.
-Bisogna fare qualcosa.-


Nel campo…
Una pioggia di sassi taglienti investì ad un certo punto Kya e Rei. Lei fu colpita sul braccio, dove si formò quasi subito una ferita rossa.
-AAHH!!-
-Kya! Tutto bene?- Un’altra pioggia di pietre li colpì.
-Cerca di alzarti..-
-Non ce la faccio!- Due pietre la avevano colpita sulla gamba, ferendola anche li. Subito Rei si mise sopra Kya facendole da scudo contro le altre piogge di sassi.
-Chi diavolo è?-

Più in là Akito e il gruppo di Saki li guardavano divertiti.
-Speriamo che quel bastardo abbia capito che non lo vogliamo in città! E ora occupiamoci del resto-
Il gruppo se ne andò, e sopraggiunsero Haruka e Toya.
-Si può sapere che state facendo voi due?!-
-Rei!!! Non puoi molestare ogni ragazza che ti passa per la mente!!!!-
-Toya ha ragione!!!-
-Ma va’!- la voce di Rei era flebile.
Lui subito, con un mezzo salto, si girò di schiena e si stese nell’erba affianco a Kya.
-Sorella!! Che hai fatto alla gamba? E al braccio???- Poi Haruka e Toya guardarono male Rei.
-Che volete da me?!?! Kya parla tu con loro che non mi credono.-
-Haruka, Il gruppo di Saki ha cominciato a lanciarci pietre, grosse. Da li sopra- Kya indicò il punto dove prima c’era il malfamato gruppo.
-Quanto li odio!!!!-
-Calmati!! Vedrai che ci vendicheremo.. non so come ma lo faremo.- Haruka aveva preso Toya, per il braccio, per calmarlo, e si avvicinò a Kya.
-Come sei malefica!- Rei era ancora in vena di ironizzare…a modo suo.
-Non è il momento Rei!- Haruka diede una pacca sulla spalla a Rei.
- ai!!!-.

I quattro amici tornarono ridendo tra loro verso la casa di Rei. Attraversarono la collinetta e giunsero nell’erba circostante la casa.
Ma, all’avanzare del cavallo, il riso sulla faccia di Rei scomparve improvvisamente e l’orrore si fece spazio tra le espressioni degli altri.
La casa del ragazzo era in fiamme. Gli animali scappavano, ma non si sentivano le urla della madre. Rei spronò il cavallo che galoppava al massimo, verso le macerie infuocate. Delle urla cominciarono ad uscire dal piano superiore.
-FERMATI PAZZO! DOVE VAI?-
Smontò da cavallo e corse verso la porta crollata. Con una spallata riuscì a distruggerla ed entrare. Il fumo riempiva la stanza. Si coprì il viso con il braccio e salì su per le scale. La casetta di legno stava crollando ed uno squarcio divideva già il corridoio in due parti. Sua madre era bloccata sotto l’armadio, le cui basi avevano ceduto. Un salto ed era già nella camera da letto. Lei aveva una gamba rotta.
Poteva sentire da sotto le urla dei suoi amici che lo chiamavano.
Sollevò l’armadio quel poco che permise alla madre di strisciare via da li sotto, poi lo lasciò cadere e sfracellare sul pavimento, anch’esso ora cedevole. Prese in spalla la madre e si gettò giù dalle scale. Il tempo di uscire dalla porta, che il tetto aveva ceduto e si era squarciato. Le tegole cadevano insieme al legno un po’ invecchiato.
Il cavallo nero si avvicinò al suo richiamo, e lui mise in sella la madre, svenuta.
Arrivarono all’infermeria della città. Era una sensazione terribile passare in mezzo a tutti i paesani, che posavano intimoriti lo sguardo verso di lui, quasi imponendolo. Bisbigliavano tra loro. Si potevano sentire anche ciò che si dicevano: il demone è in città… la famiglia di satana… tutto ciò lo feriva, ma doveva rimanere fermo, e sperare che almeno il medico locale avesse un po’ di pietà. Lasciarono li la madre di Rei e rimasero da soli fuori da paesino.
Kya si avvicinò al ragazzo pensoso
-A cosa pensi?-
-So chi è stato, e questa me la pagherà a costo di doverlo uccidere-
-Andiamo, calmati, non puoi diventare come lui. Poi la tua vita diventerà impossibile…-
-Non l’hai capito che me ne fotto di quello che pensano lì fuori?! Vogliono discriminarmi… non mi parlino. Ma ora mi sono rotto.- Kya saltò per lo spavento, non era abituata agli scatti d’ira di Rei; l’ultima frase era stata pronunciata con molta lentezza, quasi a voler sottolineare il suo sforzo di rimanere calmo.
Toya fece un cenno ad Haruka:
-Beh, ragazzi, è tardi ed io e mia sorella dobbiamo tornare a casa. Rei…-
-Mi dispiace tanto- incalzò Kya
-…si..-
Entrambe sparirono all’orizzonte.
  
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