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Autore: c l a i r e    11/02/2010    3 recensioni
Sam Winchester ha deciso di voler frequentare Stanford ma lei non percorrerà la sua stessa strada. Sembra l'inizio della fine. Ma a volte il passato si ripresenta in modo del tutto inaspettato. E la loro storia sarà davvero finita come sembra? "Ti amo Sam, ma non posso smettere di essere quello che sono"(tratto dal prologo)
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 Image and video hosting by TinyPic


«When you left I lost a part of me and it is so hard to believe.»
(We Belong Together - Mαriαh Cαrey)


Ecco quì il nuovo capitolo, spero vi piaccia (: scusate il ritardo ma la scuola mi da il tormento .___."

"Come hai fatto?!" chiese Sam fissando il suo sguardo su di me.
Lo guardai interrogativa, pur comprendendo perfettamente la sua perplessità.
"Ad uccidere il wendigo? Gli ho sparato col lanciarazzi un attimo prima di essere disarmata." risposi prontamente.
Capii che non era del tutto convinto anche perchè la creatura che stava bruciando non aveva ferite da arma da fuoco e questo lui l'aveva notato.
Aprì la bocca per controbattere ma non gliene lasciai il tempo.
"Sam, non ho intenzione di darti spiegazioni." dissi e mi allontanai verso l'uscita dalla caverna.
Volevo andarmene il più in fretta possibile da quella foresta, aveva portato solo guai e complicazioni.

Quando ci rimettemmo in viaggio l'atmosfera era, se possibile, ancora più cupa che all'andata.
I ragazzi erano delusi e un po' abbattutti per il fatto che non avevano trovato prove tangibili della presenza di John.
D'altra parte fra me e Sam c'era ancora più tensione dopo l'episodio della caverna, che andava ad aggiungersi alla lunga lista di incomprensioni sorte negli ultimi giorni.
Quando arrivammo al motel più vicino era notte fonda.Presi una stanza singola per evitare l'imbarazzo di dividere la camera con Sam.
Dopo avergli dato la buona notte, a cui praticamente rispose solo il maggiore dei fratelli, mi coricai nella mia stanza.
Speravo prendere sonno in fretta, avevo bisogno di riposarmi e di scaricare la mente dalle tensioni, ma la stanchezza non accennava a prendere il sopravvento. Mi ritrovai a fissare il soffitto mentre il tempo passava: i secondi si trasformarono in minuti e i minuti in ore.
L'orologio digitale fissato al comodino segnava le 4 del mattino quando sentii bussare alla mia porta.
Scesi immediatamente dal letto e rimasi in ascolto.
Chi mai poteva essere a quell'ora??
I colpi alla porta erano sempre più insistenti.
"Sadie, apri!" Rimasi sorpresa di sentire la voce di Sam.
Girai le chiavi nella toppa e aprii la porta.
Sam era di fronte a me, la fronte madida di sudore e il respiro accelerato.
Mi spostai di lato per farlo entrare.
"Cosa c'è?" risposi mantenendo un tono di voce piatto.
"Io..devo sapere cos'è successo oggi nella caverna."
"Non ho nulla da dirti al riguardo e comunque non mi sembra il caso di parlarne a quest'ora di notte."
"No,tu non capisci!" disse agitato. Si passò una mano sul volto e abbassò lo sguardo, come se stesse cercando di organizzare un discorso.
"Ok.." iniziò riportando l'attenzione su di me "..io ho.. degli incubi, ne ho avuto uno anche poco fa."
Non ci vedevo nulla di strano ma attesi, immaginavo ci fosse di più.
"Alcuni di questi incubi di avverano..." sgranai gli occhi.
"Che cosa?! Ma da quanto tempo hai questi incubi?!"
"Sono iniziati mesi fa ma non gli avevo dato molto peso fino a che... Jessica non è morta."
Fece una pausa, il dolore della sua perdita era ancora troppo grande per poterne parlare, lo capivo.
"Ho sognato che bruciava sul soffitto della nostra camera diverse volte prima che accadesse."
"Sam.." mi avvicinai e gli poggiai una mano sul braccio.
"...conoscendoti ora ti senti responsabile della sua morte ma..non è così,non è colpa tua."
"Avrei dovuto proteggerla!" disse più a sè stesso che a me e abbassò lo sguardo.
La tentazione di abbracciarlo era così tanta che mi formicolavano le mani.
Immaginavo i quei suoi occhi da cucciolo perdersi nel rimpianto di non essere riuscito a salvarla.
"Lo so che è difficile da accettare ma non possiamo salvare tutti. Siamo pur sempre esseri umani."
"Ho le premonizioni, dimmi te che cosa c'è di umano in questo!" Sospirai.
"Questo non cambia chi sei Sam!" esclamai, possibile che non riuscisse a capire quanto fosse speciale? Era una persona fondamentalmente buona e altruista ma evidentemente riteneva queste sue caratteristiche trascurabili.
"Ascolta, io non so perchè tu hai queste premonizioni o perchè io riesco a controllare il fuoco..." serrò le labbra di fronte alla mia confessione "ma andremo fino in fondo a questa storia...insieme."
"Sadie io.." iniziò ma lo interruppi con un cenno della mano.
"Per la cronaca, non ti ho lasciato perchè avevo una storia con Dean. La prima volta che siamo andati a letto insieme è stato molto tempo dopo la tua partenza e comunque è sempre stato solo sesso." Puntualizzai.
"Gli voglio un bene dell'anima ma i miei sentimenti per te erano diversi." Feci una piccola pausa.
"Io ti amavo Sam e che tu ci creda o no la decisione di lasciarti è stata forse una delle più difficili della mia vita."
"E allora perchè l'hai fatto?" chiese,ma la sua voce non era ostile,non mi stava attaccando.
"Eri così entusiasta di essere stato ammesso a Stanford!" esclamai e notai che la mia voce si stava incrinando pericolosamente.
"Sarei stata una bastarda a chiederti di rinunciare ma soprattutto volevo che tu avessi una vita normale e felice ma allo stesso tempo ero consapevole di non poterti dare tutto ciò." trattenni il fiato bloccando le lacrime che minacciavano di uscire, ripensare a quel periodo della mia vita mi faceva ancora male.
"Mi dispiace...io..non avrei mai voluto che te ne andassi ma non vedevo altra soluzione." dissi fra i singhiozzi, maledicendomi perchè dovevo apparire come una bambinetta ridicola in quel momento. Sam era l'unico in grado di far emergere quel lato sensibile di me che ero stata abituata a nascondere al mondo intero perchè,come diceva mio padre,era un segno di debolezza e una cacciatrice non deve permettere ai sentimenti di prendere il sopravvento.
Sentii le braccia di Sam avvolgermi e affondai il volto nel suo petto.
"Calmati Sadie,è tutto a posto." mi sussurrò dolcemente mentre le sue mani mi accarezzavano la schiena.
"Separarmi da te è stato tremendo ma ora sei quì e ne sono felice." alzai lo sguardo verso di lui e,nonostante tutto ciò che gli stesse capitando,sorrideva.
"Ti chiedo scusa." Continuò "Non so perchè ma sospetto sempre il peggio."
Scossi la testa.
"Non importa,i tuoi dubbi erano legittimi." risposi.

Fu così che terminò quella serata fatta di confessioni. Stanchi ma col cuore un po' più leggero,ci addormentammo nella mia stanza, abbracciati. Proprio come ai vecchi tempi.
  
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