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Autore: chaplin    11/02/2010    4 recensioni
“Sei un deficiente. Ora andiamo a Londra, Parigi, Liverpool o dove cazzo vivono e lo lasciamo in stazione.”
“Un corno, Pennuzza!” fece Tyler, rialzandosi. Sembrava allegro.
“E' l'occasione della nostra vita! Saremo famosi!”
“Si', famosi per aver rapito il chitarrista dei Beatles?” fece Penny, “Ridicolo, vai a fanculo. Me ne torno a casa.”
La storia di una cricca - della oramai famosa generazione della gioventu' del '67 - e il suo sogno di acquisire fama.. rapendo il malcapitato George Harrison, chitarra solista dei Beatles. Ma nelle loro losche intenzioni si intromettera' qualcosa..
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Quando Harrison apri' gli occhi si ritrovo' ancora nella stessa stanza del giorno prima, quella con la bandiera californiana che lo guardava con fierezza e la copertina di uno stupido vinile attaccata sul soffitto. Ah no, era un poster.
Non era un sogno, allora? si disse, rassegnato, George. Voglio i biscotti di Pattie! Uffaaa! e, con questo pensiero fisso in testa, si alzo', andando a sbattere contro il muro. “AH! Porc'..” non prosegui' la frase, perche' si ricordo' della presenza di un fumatore minorenne in casa.
Aleggiava una tranquilla melodia jazz anni '40, proveniente da un vinile che ogni tanto si incantava. Pero' lasciava un'atmosfera molto piacevole, unita all'odore di pane che veniva dalla cucina, dove mister spilungone stava facendo i toast e scioglieva il burro su una padella. Fischettava una canzoncina country che non sembrava c'entrare nulla con quella del disco.
George degluti' e, afferrando con le unghie il muro, si alzo' molto lentamente. I jeans di Jim, che gli stavano strettissimi – “Che gambe sottili che hai, figliolo! Devi ingrassare!” –, gli impedivano vari movimenti delle gambe, come piegarle e camminare in modo decente. Aveva dormito con una cannottiera bianca e un paio di jeans, incredibile. Non che non gli fosse mai capitato, pero' non era una gran comodita'.
E la cannottiera gli stava larga. Era di mister spilungone, c'era da aspettarselo.
Si pettino' i capelli con le dita, per sciogliere alcuni nodi, e si diresse verso la direzione da cui sembrava venire un rumore sordo di acqua che sbatteva contro la parete. Qualcuno stava facendo la doccia?
La sua sorpresa aumento' quando vide un piccolo Jimbo impegnato a tenere gli occhi appiccicati al buco della serratura di quella porta, con il dentifricio che gli colava dalla bocca e lo spazzolino sull'altra mano. Si schiari' la voce, facendolo sussultare.
“Oh Cristo!” esclamo', sputacchiando un po' ovunque il dentifricio. “Ah, ciao Gesu'! Scusa se ti ho nominato invano!”
Aaah! fu l'unico pensiero di George. Ma sospiro' e non ci penso' piu'.
“Ehm.. Buon giorno, Wilson. Che sta succedendo?” chiese, mantenendo un tono pacato.
Jim si guardo' attorno, pulendosi la bocca con il dorso della mano, e inghiotti' un po' del dentifricio che teneva in bocca (che schifo!). “Eeerh..” ci penso' su. “Controllavo se c'erano gli asciugamani! Sai, scompaiono cosi' in fretta.. poi.. se magari a Penny vengono
le cose, sporca tutto!” fece un verso schifato, “Questa non sara' casa mia, ma all'igiene ci tengo, io.”
George lo guardo' male per un paio di secondi, senza credere ad una parola del bimbo in caschetto.
“Ah, Gesu', 'na sigaretta ce l'hai?” si passo' il dito insalivato sul sopracciglio destro. “Ah ah, sto scherzando!” disse subito, sghignazzando.
“Ehm..” non volle aggiungere altro. Non aveva detto nulla, s'era risposto da solo. “No, non ho una sigaretta.. ehm.. Ma che cosa succede dietro questa porta?” e si avvicino', curioso, fingendo di non sapere nulla. “E' il bagno, giusto?”
“Esatto, Rabbi, questo e' il bagno! Bagno, Harrison, Harrison, bagno. Ditevi ciao!” allo sguardo perplesso del chitarrista, tossicchio'. “Eeehm, ho sempre adorato l'umorismo nonsense del cinema muto! Comunque.. vuoi..”
Prima ancora che il ragazzino finisse la sua battuta, George si getto' sulla serratura, cercando di vedere qualcosa. Il gran peccato era che Penny aveva una doccia, e il vetro appannato della cabinetta non mostrava nulla di quello che c'era dietro. Un'altra seccatura!
“Uffa.. non si vede niente!” si lamento' lui, atteggiandosi da bimbetto. Jimbo ridacchio'.
Due bambini che spiavano l'amica che si faceva la doccia, allupati sin dal mattino..
“Non ti preoccupare, magari tra poco ha finito.” lo rassicuro' Jim. “Si e' appena lavata i capelli per due volte con lo shampoo e deve ancora darsi il tocco con il balsamo. Ci tiene un sacco ai capelli, dice che ha preso la lunghezza dalla madre e ci e' affezionata.” poi tiro' una gomitata all'altro. “Daaai, dimmelo che ti piace Pen! Diiimmelooo!”
George fece una faccia inorridita, che non gli riusci' neanche bene. “Naa, che dici.” borbotto'. Stava prendendo lentamente confidenza con quel ragazzo, gli sembrava che poteva tranquillamente dirgli di tutto. Pero' stava dicendo la verita': a lui
non piaceva quella ragazza che si stava facendo la doccia. Ah, se si stava facendo la doccia, era nuda?
“Wow...” gli scappo' dalla bocca. Se la tappo' con le mani, vergognandosi di se stesso.
“Wow cosa?” chiese Jim, con l'innocenza di un bimbo che chiede al padre cos'e` un preservativo.
“Ehm..” si mise a tossicchiare, tenendosi la mascella con le dita, e continuo' a guardare oltre il buco della serratura.
La mano di Penelope Rain sbuco' dalla doccia, cercando di afferrare un'asciugamano azzurro che stava li' accanto.
Harrison, alla vista della mano magra della ragazza, ebbe un inaspettato singhiozzo. Jim lo guardo', senza sapere cosa dire.
Poi prese fiato, “Tutto bene, Rabbi?”
“Non chiamarmi Rabbi!” disse George, finalmente. Jim sogghigno'.
“Hai visto
Peeenny?” chiese, avvicinandosi alle sue spalle, con un ghigno.
“Non ancora! Cioe', volevo dire..” arrossi'. Non gli piaceva quella bionda, non gli piaceva quella bionda! Non gli piaceva quella bionda,
cazzo! “Sta per uscire dalla doccia.” affermo', e trattenne il respiro.
Jim rispose con una risatina. “Oh beh, allora voglio vedere anche io.”
“Vergognati.” disse George, scherzoso. “E' una tua amica, no?” Si stava mettendo molto in confidenza con quel ragazzino.
“Ehi, che state facendo?”
Dallo spavento, i due si voltarono all'unisono.
Stanley Kahn li osservava con un sopracciglio bello alzato e le braccia incrociate. Sembrava un cow boy del far west che aveva davanti degli Indiani d'America. Era anche incazzato come un cow boy del far west, o meglio, come uno sceriffo del far west (ultimamente ho la fissazione per il far west! n.d.Thief XD). Mancava solo un revolver e il cappello apposito, che Stan aveva, ma in salotto.
“Ho sentito dei rumori.” disse, impassibile.
George e Jim si scambiarono un'occhiata. L'ultimo si morse il labbro inferiore, assumendo una faccia triste e innocente. George, invece, abbasso' lo sguardo e basta. Non poteva fare altrimenti.
Stanley Kahn capi' tutto in pochi secondi, e si avvicino' a grandi passi verso i due.
George indietreggio', mentre Jim rimase fermo davanti alla porta, truce, pronto a prendersele.
Invece, lo spilungone prese il chitarrista per i capelli, arrabbiato, e fece per sbatterlo contro il muro. George riusci' ad afferrare il suo braccio, per controbattere, ma non fece in tempo e Stan gli tiro' un calcio sullo stomaco. Lui tossi'.
“Stai lontano da Penelope, chiaro?” fece lui, attaccandolo al muro e tirandogli un destro diretto alla mascella che l'altro riusci' a bloccare, ma l'altro non si accorse di una ginocchiata sullo stomaco e tossi' ancora, biascicando un “ahi”.
Lo spilungone lo getto' a terra e fece per prenderlo a botte, intanto che era senza difese.
Jim, spaventato dalla situazione in corso, si getto' su Stan e fece per staccarlo dal chitarrista, a cui aveva scaricato dei pugni che suonavano piu' liberatori.
“STAN! LO UCCIDI, CAZZO!” grido', un po' troppo forte.
Lui se ne libero', facendo cadere il ragazzino per terra, per la schiena. “Stan!” esclamo', ancora, per fermarlo. Stan si volto', lasciando cadere Harrison, che sanguinava al naso e aveva il labbro rotto, sporco di rosso. Aveva un graffio sulla fronte, procurato da un chiodo malmesso sul muro.
“Io lo u-uccido questo.. b..
b..” balbetto'. Sembrava disperato, in quel momento. E ansimava.
“Calmati, Stanley. E' soltando una cazzata: l'ho spinto a guardare oltre il buco della serratura per cercare gli asciugamani e Penn si stava ancora lavando, quindi non potevamo entrare.” pausa per riflettere sulle parole da utilizzare, “Pensi che un tipo del genere possa competere con il tuo innegabile fascino?” fece un occhiolino.
Stan si tiro' uno schiaffetto sulla testa. “Sono un cretino!!” grido'. “E la cazzata l'ho fatta io!”
Proprio allora, la porta fece un rumore sordo e si apri', scoprendo una ragazza mezza nuda, avvolta in un asciugamano azzurro.
“Quello.. e' sangue?!” chiese a bassa voce a Stan, indicando una macchia nerastra sul muro.
“Ehm..” i tre – si', anche George – esitarono, prima di rispondere.

Piu' tardi, George mangiava con gola un involtino primavera andato a male, Jim leggeva il giornale e Stan si metteva del ghiaccio sull'occhio dolorante. A volte le ragazze sono pericolose, si sa.
Penny guardava con incredulita' quello che qualche minuto fa' piagnucolava moribondo, lamentandosi che il graffio sulla testa gli bruciava un botto. Ora si stava ingozzando di cibo cinese comprato un secolo fa' e faceva finta che non fosse successo nulla. E il cerottino sulla fronte lo rendeva simile ad un bambino di otto anni.
Jim era li', fischiettante e canterino, che leggeva ad alta voce la notizia del giorno.
Stan faceva il possibile per ignorarlo, mentre toglieva il ghiaccio dall'occhio. Era rossastro.
Penny, senza esitare, gli lancio' addosso la sigaretta ancora accesa. A lui prese un colpo.
“PEN! Che cavolo fai?!” grido'. “E se scoppia un incendio?!”
“Non scoppiano incendi per cose del genere, scemo.” disse, sprezzante, Penny. “E comunque a Harrison hai rischiato di spaccargli i denti e di spaccargli il naso. Meno male che ha un'ossatura robusta, sara' per tutto quello che mangia.. boh.”
“Oh beh, secondo questo giornale, nella sezione scienze..” Jim sfoglio' il giornale fino alla sezione scientifica. “Oh, eccolo qua! Le vitamine A aiutano le ossa!” e fece un sorrisone.
“Ma non era la vitamina C?” fece, all'improvviso, George.
“No, era la vitamina E.” annuncio', tristemente, Stan.
“Scimuniti che non siete altro: e' la
vitamina D!” disse Penny, lanciando un ventaglio – comprato alla China Town – verso Jim.
“Ahi! Penny, sei impazzita?!” grido' lui, dolorante.
“Sicuramente, allora, la vitamina D si trova nei biscotti!” gioi' George, tutto sorridente.
Penny alzo' gli occhi al cielo. “Okay, basta. Non voglio piu' parlare con voi per questo pomeriggio. Vado a fare la spesa.”
Stan sbuffo' e si sdraio' del tutto sul divano-letto, mentre Jim sghignazzo' come sempre.
“Chi mi accompagna?” fece Penny, prendendo il portafogli dal tavolino.
“Non posso, Penn, ho male alle gambe.” disse Jim, inventandosi una scusa al momento. Penny gli mostro' il medio.
“Scusa, Penny, mi hai fatto un occhio nero..” bofonchio' Stan, assumendo un'aria offesa.
“Io posso venire,” disse George, inghiottendo le ultime briciole.
Penny lo fulmino' con gli occhi. “Scordatelo, Harrison. Stanley ti ha quasi ucciso,
ricordi?”
“Ma io sto bene!” esclamo' lui, aggrottando la fronte. “Poi.. ho voglia di uscire.” disse, a quel punto, lentamente.
Quindi, sotto gli occhi sospettosi di Stanley lo sceriffo e lo sguardo malizioso di Wilson il cretino, George insegui' la bionda.

 

 


Ecco un nuovo capitolo, piu' in anticipo di quanto speravo :D
Poverino George, qui t_t ma e' una scena che doveva esserci, poi questa storia doveva essere violenta fin dall'inizio – e' nata con l'idea di diventare una storia in stile splatter (tipo film d'azione) ma in modo molto soft, quanto basta XD – quindi.. Ce ne sara' un altra, penso, ma sara' la seconda e l'ultima (spero). E io ricomincio a spoilerare! xDD
quella parte l'ho scritta ascoltando l'introduzione di “Time” dei Pink Floyd, e quella canzone mi ha aiutato un sacco a scrivere! <3
So che George e' allupato qui, ma non potevo non evitare di “disegnarlo” cosi' XD
Ok, la smetto di commentare in modo strano e rispondo alle recensioni. Grazie di cuore a chi sta seguendo la storia :D

Kiru: Grazie mille *_*

Marty_youchy: oh beh, sinceramente ce lo vedo John in vesti di turista pazzo o.o

Zazar90: Grazie ancora *-* il colpo di scena ci voleva, prima o poi XD e George che pensa sempre a mangiare.. si' XD

Laban: sono contenta che la storia ti intrighii *-* XD

 

Ora e' meglio che vado o_o XD
Salut'! <3

  
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