Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Liz    12/02/2010    4 recensioni
Per voi lui non ha tangibilità, è un’esistenza che si fa chiamare Maverick sui forum e nelle chat, e il cui detto è “Sono troppo vecchio per queste stronzate!”.
Vi siete conosciuti per caso, non ne conoscete né l’aspetto né il nome, ma ci parlate da mesi e solo con lui riuscite a sentirvi bene. Suvvia, quella sensazione di totale abbandono, di completa appartenenza e dipendenza… com’era la vita prima di Maverick? Neanche lo ricordate.

Reila odia Evan largamente ricambiata fin dal giorno in cui sono nati; le loro vite persistono così, in questo equilibrio stabile e bilanciato, ormai da anni.
Ma che fare quando si scopre che il proprio amante virtuale, alias “uomo dei sogni”, è proprio Evan?
Ci sono diverse scelte: buttarsi dal balcone, buttare lui già dal balcone, fare finta di nulla o cambiare radicalmente.
Evan sa cosa fare, ma per Reila ognuna di queste opzioni è sbagliata. Che sia il destino a scegliere ancora una volta, quel destino che li ha voluti anche vicini di casa…!
E forse, se ci si impegna, anche nel proprio nemico si può trovare un’occasione per crescere.
>>DAL CAPITOLO 19 [ULTIMO CAPITOLO] "Il cuore di Reila andò a fuoco nel sentire come l’aveva chiamata: “amore”. La bionda alzò il viso raggiante e gli diede un leggero bacio sulla bocca, alzandosi in punta di piedi quanto più poteva per raggiungerlo."
GRAZIE A TUTTI!!
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

{S o u n d l e s s}

Sei perso o incompleto?

 

 

Capitolo 12- Listen to your heart

 

«C

iao Evan!» strillò Selene con gioia, battendo una mano sul bancone del bar al quale si era appena seduta, mentre i braccialetti legati al polso tintinnavano allegramente.

«Ciao!» disse Reila più pacatamente, sedendosi stando attenta a non rovinare le scarpe nuove.

Evan si girò a occhi spalancati verso le ragazze, tralasciando per il momento il mojito che una coppia gli aveva ordinato. «Che ci fate qui?!» domandò quasi impaurito.

Reila era venuta solo una volta a trovarlo al lavoro, ed era successo per caso e in compagnia di quell’essere, Alex…

«Siamo curiose di vederti al lavoro!» rispose la mora, con aria di sfida. Il ragazzo guardò poi Reila, che reagì sorridendo colpevole e spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Evan sbuffò, nascondendo un sorriso: Reila stava indossando i suoi orecchini.

«Il mio lavoro è impegnativo. Ho molti clienti al momento, per cui se non vi dispiace…»

«Invece ci spiace!» rispose ridendo Selene, volendo fargli dispetto.

Evan non si fece scappare l’occasione «Sai che in questo momento siete terribilmente antipatiche?»

La frase ottenne l’effetto desiderato: Reila si rabbuiò e guardò Selene preoccupatissima, come se l’amica l’avesse costretta a fare qualcosa che non voleva e, ora che la situazione si stava mettendo male, non avesse il coraggio per tirarsene fuori. Evan sentì uno sbuffo al cuore nel vedere quegli occhi così dispiaciuti «Ma si può sapere che volete?» continuò alla fine.

Reila esitò un attimo «…dimmi come aprire un negozio!»

Evan la guardò sorpreso «Un negozio?!»

«Sì, sai quei posti dove si vende qualcosa…» lo prese in giro Selene, volendo vendicarsi dell’antipatica di prima.

«Voglio aprire una pasticceria!» continuò Reila, con decisione.

«E questa da dove esce? Non l’avevo mai sentita!»

Reila si strinse nelle spalle e arrossì «È sempre stato un mio sogno… so che è irrealizzabile però…»

«Non è… una cosa stupida» la consolò Evan, arrossendo leggermente e stando attento a non guardarla, non consapevole che Selene lo stava fissando incuriosita.

Evan sentì Reila sorridere, ancora impacciata «Allora come devo fare?»

«Semplicemente devi avere soldi e fortuna. Ma mi sembra che di entrambi sia parecchio sfornita»

«Ti sbagli!» lo riprese ridendo la bionda «Apparte per scarpe e cibo, io non spendo nulla, quindi mi ritrovo con un bel gruzzoletto da parte…»

Evan la guardò a metà tra il divertito e il sorpreso. «E la fortuna?»

«La fortuna?»

«Sì, la fortuna.»

Reila lo guardò sorridendo, con uno sguardo perso nel vuoto di chi ha perso il filo del discorso. «…»

«Oddio ma che sto dicendo? A forza di stare con gli stupidi si diventa stupidi!» esclamò Evan, portandosi una mano sul viso in segno di arresa.

«Se hai finito di bisbigliare cose inutili, hai dei clienti al bar» lo rimproverò Selene, tranquilla.

«E di chi è la colpa se non sto lavorando?!» urlò Evan irritato.

Reila scese con un salto dalla sedia, e con un gesto della mano disse «Scusate, ora devo andare. Ci vediamo presto! Ciao!»

«Ehi! Ma siete venute qui solo per disturbare quindi, non è così?» sbraitò Evan a Selene, che alzò le spalle con menefreghismo.

Quando Reila uscì dal locale fece tintinnare il campanello sopra la porta e lasciò al suo posto una ventata di aria fresca profumata di neve.

Evan rimase un attimo fermo ad asservare il punto dove la bionda era sparita, come aspettando di vederla rientrare; poi, lentamente, ritornò al suo lavoro.

«Grazie Evan» disse Selene all’improvviso.

Allo sguardo interrogativo di Evan rispose con un sorriso di comprensione. «Stai mantenendo la promessa che mi hai fatto. Stai proteggendo Reila»

~

«Reila?»

La voce cristallina di Emy fece girare di scatto la ragazza che, trovandosi sorpresa, le sorrise agitata. Emy la guardava con occhi altrettanto inquieti attraverso i corti capelli bruni.

Comunque, appena Reila la riconobbè si rilassò, ridendo stavolta per la felicità. «Oh Emy, sei tu! Mi hai fatto spaventare!»

L’altra non le rispose: la fissava, con le iridi verdi piene di domande.

«Che ci fai qui?» chiese alla fine, con voce leggermente tremante.

«Eh?» Reila rimase un attimo stupita dal tono quasi minaccioso della ragazza. «Ah… ero venuta a trovare Evan! Anche tu sei qui per lui, vero?»

«Perché?»

Reila si accorse degli occhi lucidi di Emy che stavano per traboccare di lacrime, e cominciò ad agitarsi. «B-bè… è un mio amico…»

La mora mosse un passo verso di lei rossa in viso e con le guance rigate dalle lacrime, facendola indietreggiare spaventata.

«Tu sei fidanzata vero? Stai con qualcuno, no?!»

«S-sì…»

«E allora perché? Perché Evan pensa più a te che a me? Perché guarda te invece di me?» urlò Emy, afferrandola per le braccia e costringendola così ad osservarla negli occhi disperati.

«Emy…»

«Perché… mentre facciamo l’amore… lui sussurra il tuo nome?» sussurrò lasciando la presa sulle braccia della bionda. Si portò le mani al viso per nasconderlo, Come se quello che stesse per dire così non potesse entrare dentro di lei, non potesse scalfirla.

Mentre  facevamo l’amore lui ha pronunciato il suo nome… più e più volte.

All’improvviso alzò il viso, guardando Reila disperata «Ti prego, non portarmelo via!! È tutto ciò che ho!»

Mentre Emy continuava a piangere fissandola con aria di sfida mista a supplica, Reila sentiva la propria mente vuota galleggiare, incapace di formulare un pensiero compiuto.

Senza aggiungere nient’altro, col cuore sospeso tra dolore e sorpresa, si girò e scappò via, senza voltarsi indietro neanche una volta.

~

Ormai in ufficio Melanie era rimasta l’unica a rivolgerle la parola spontaneamente, ma Reila era sicuro che lo facesse solo per lavoro, sicuramente.

E se fosse stato anche per pena?

No, questo non poteva accettarlo: l’ultima cosa che Reila avrebbe voluto era questa.

Inoltre doveva trovare il coraggio di farla finita con Alex… ma ogni volta che lo vedeva il cuore le doleva di paura. Le avrebbe di certo fatto ancora del male: ma aveva capito che, per quanto si vorrebbe andare d’accordo con tutti, da certe persone è meglio stare alla larga.

Stare sola faceva male, molto male: non era nulla a confronto degli schiaffi che Alex poteva darle. Però… Evan.

«Alex io… mi sento molto a disagio» gli confessò Reila con un’audacia non sua, conquistata chissà dove.

Il moro la studiò attentamente «Cosa vuoi dire?»

Reila si sistemò sulla poltrona davanti alla scrivania dell’uomo e tentò di riaccumulare la tenacia di pochi secondi prima, già andata dispersa.

«Mi dà fastidio che gli altri mi evitino perché sto con te…»

«In pratica, hai paura di quello che pensano?»

«Sì»

«E questo conta più di me?»

Reila si pietrificò: avrebbe voluto e dovuto rispondere “Sì”, ma non lo fece. Si limitò a stare zitta, innervosendo Alex ancora di più.

«Devi imparare a crescere Reila» disse sbuffando «Sei una donna adulta, non puoi continuare a essere insicura: rischi che così ti calpestino tutti i piedi! Ed è quello che sta succedendo, quello di cui mi vuoi dare la colpa. Sei debole e nella società questo non è ammesso. Ti avevo già avvertito, no? Devi essere più forte se vuoi stare con me. Io ho degli standard… la mia donna deve essere come me!»

«Io non sono come te» rispose Reila, con una vena di disprezzo nella voce che per fortuna ad Alex sfuggì.

«E allora cosa vorresti fare?» continuò lui, alzandosi e avvicinandosi alla ragazza. «Lasciarmi?» sussurò a pochi centimetri dal viso della bionda. Prese una ciocca dei suoi capelli tra le dite e la rigirò senza attenzione «Lo sai che non lo accetterei. Io voglio renderti forte, Reila, con le buone… o anche con le cattive»

Reila strinse i denti e scattò in piedi. «… Ci vediamo dopo allora» bisbigliò tremando.

Alex la guardò esterrefatto mentre usciva dal suo ufficio, scappando per nascondere le lacrime che prepotenti tradivano quella finta sicurezza.

~

«Aaaah! Ma si può sapere dove sei finita, Katieee?!» urlò Reila in preda al panico totale, gettando per aria tutto il contenuto della sua borsa.

Controllò sotto il tavolo, sotto il letto, sotto ogni singolo mobile ma della sua agenda non c’era alcuna traccia… si portò le mani tra i capelli disperata, col cuore a mille.

Come avrebbe fatto ora?

Proprio mentre stava per lasciarsi andare allo sconforto, il campanello suonò: alla porta trovo Evan, con in mano la sua adorata Katie.

Appena Reila la vide si gettò su di essa urlando, ignorando completamente il ragazzo.

«KATIE! Sei tornata da me!!» strepitò entusiasta, strappandola dalle mani di Evan.

«L’avevi lasciata al ristorante» la informò lui, dandole una leggera pacca di ripresa sulla fronte. Reila lo ringraziò senza guardarlo e lo invitò ad entrare «Ho appena fatto una torta alle mele…»

«Ti stai esercitando per la tua futura pasticceria?» chiese il moro cercando di instaurare una conversazione. Reila si comportava in modo molto strano e voleva metterla a suo agio: ma seguendola ovunque andasse e tentando di parlarle stava ottenendo solo l’effetto opposto.

«Grazie ancora per avermi riportato Katie, non so come avrei fatto senza di lei…» disse a un certo punto la bionda, servendo al ragazzo la fetta di dolce in un piattino di porcellana.

Evan le sorrise, ma lei era troppo intenta a rimirare il suo ritrovato tesore per accorgersene.

«Sai… ogni giorno della mia vita è programmato nei minimi dettagli in queste pagine. Se l’avessi persa davvero…» continuò sedendosi, senza continuare la frase: sarebbe stato troppo triste anche solo pensare a una tale eventualità.

«Ma questo… non è angosciante?» domandò Evan, provocando la solita reazione di palpitazione eccessiva in Reila. «È triste non avere sorprese nella vita»

«Non sempre le sorprese sono belle» lo riprese Reila, scaldandosi leggermente.

«E allora?» disse Evan, masticando di gusto l’ultimo boccone «Fa parte del crescere»

Reila chinò la testa senza rispondere. Lo sapeva benissimo che, nonostante avesse 26 anni, era ancora una bambina delle medie, sia nel corpo poco sensuale che nello spirito troppo infantile; non c’era però bisogno di rinfacciarglielo…

«Perché per una volta non sei te stessa? Insegui i tuoi sogni, realizzali, apri quella cavolo di pasticceria e fregatene di tutti! Lascia stare Katie e vivi alla giornata…»

“Sei una donna adulta, non puoi continuare a essere insicura: rischi che così ti calpestino tutti i piedi!”

«Non è… che io non voglia. Ma non è per niente facile. Una insicura e stupida come me vive di sicurezze…»

… Programma la sua giornata nel minimo dettaglio ed evita un futuro incerto, per non trovarsi in difficoltà, per essere sicura di non sbagliare, per essere certa di non dover incombere nel giudizio altrui.

«Però… sarebbe davvero bello se…» ammise a bassa voce alla fine, arrossendo.

Evan si alzò in piedi e con un gesto teatrale prese la povera Katie, finita in un attimo dalle stelle al cestino. Reila la osservò giacere inerme tra la spazzatura; squadrò la sua mania di autocontrollo per qualche secondo, poi ne distolse lo sguardo portandolo verso Evan.

«Ci proverai?»

«…Sì»

 

 

Note senza il minimo senso

Vediamo… non aggiorno da circa 4 mesi.

Pensavate fossi stata rapita da un ricco sceicco e rinchiusa nel suo harem, eh?! E invece vi è andata male! :P

A dire il vero, i ¾ di questo capitolo erano pronti da 3 mesi e passa: tutto questo ritardo è colpa dell’ultimo dannato quarto…

Come al solito spero che vi piaccia ç_ç e che qualcuno si ricordi di meeeeeehhh…

Mi rendo conto che forse questi capitoli sono un po’ insulsi: non succede nulla di che, però credo siano importanti perché Reila ed Evan si stanno avvicinando sempre di più…

Passiamo ai ringraziamenti :D alle 6 persone che si sono ricordate di meee çOç

Francesca_27: ehehe… SCUSAAA ç_ç mi spiace averti fatto aspettare così tanto! Comunque hai inquadrato perfettamente Reila, ma devi pensarla complicata all’ennesima potenza <3

Kikka_neko: grazie milleeee <3

Meikucch: ihih, anche io non odio Emy, anche se… vabbè, tranquilla, si saprà molto anche su di lei ^_^

Sheila84:  grazie per tutto J e se mi ricordo bene, il compito di arte era andato bene… 9 :P

Black Lolita: Grazie per i complimenti… concordo: abbasso la mamma di Evan è___é spero che questo capitolo ti sia piaciuto anche se è poco EvanxReila L

Kokky: ribadisco: abbasso la mamma di Evan XD ah, tra poco mi metto alla pari con PB >_< promesso!!

 

“Ma tu non ce l’hai il cane!” “Uh! Allora è arrivato il momento di prenderlo!”

 

Alla prossima!!!

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Liz