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Autore: rei22688    13/02/2010    1 recensioni
Loro erano una coppia nata così, per gioco. Amici impiccioni, cotte andate male, nessun litigio, tutto aveva tramato per farli stare assieme. Ma loro? Potevano stare insieme senza amarsi? Come sarebbe andata a finire? Sarebbero stati puniti per il loro gesto? Perchè, sapete, amore è un bimbo capriccioso! Adora prendersi gioco degli altri ma DETESTA quando ci si prende gioco di lui...
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kiba Inuzuka, Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Our story... is it a lie?

Our story... is it a lie?

Parte 3: Proposta

 

Dopo la dipartita di Ino, mandata a casa di gran carriera con una scusa, Temari era rimasta a torturarsi tutto il pomeriggio, pensando e ripensando a ciò che le era successo in quegli ultimi quattro anni.

Aveva ripensato a quella sera in discoteca, in cui loro avevano dato inizio a quella pazzia, alle loro prime uscite; con un sorriso aveva ricordato come Kiba fosse uno dei pochi che per un primo appuntamento con una ragazza sceglierebbe un fast food.

Lei però si era divertita parecchio quel giorno, come si era sempre divertita con lui. Kiba, con i suoi scherzi idioti e le sue battute stupide, aveva la rara capacità di farla ridere per davvero.

Come quella volta in cui lui l’aveva chiamata a casa sua…

 

 

-Vieni, vieni! Dai sbrigati che devo farti vedere una cosa troppo forte che ho trovato!-

Incuriosita, Temari si recò a casa sua per vedere che cosa avesse trovato di tanto interessante quello svitato del suo ragazzo. Quando giunse a casa sua, suonando il campanello, aveva provato ad immaginare cosa ci fosse di così “forte” da farla venire lì apposta, pensando ad ogni sorta di cosa strana o originale.

Nel momento in cui Kiba aprì la porta, Temari ebbe la conferma che la realtà è capace di superare qualunque fantasia: -Bau! Bau!-

La porta non fece in tempo ad aprirsi che la ragazza si era ritrovata un botolo color panna chiaro a correrle tra le caviglie: -M-ma che diav…-

Subito dopo Kiba spuntò dalla porta: -Ciao Temari! Hai fatto in fretta!-

La ragazza prese in braccio il piccolo batuffolo di pelo rumoroso: -E questo che cosa sarebbe?!- disse tenendo a bada il piccolo demonio che tentava in ogni modo di mordicchiarle le maniche della camicetta.

Kiba, sorridendo contento, lo prese dalle mani di lei: -Beh è un cane no?-

Il sopracciglio di Temari si mise a tremare impercettibilmente: -Lo vedo anche io che è un cane! Quello che voglio dire è... che diavolo ci fa un cane in casa tua?!-

Entrando in casa seguito da lei, il ragazzo si mise a giocare sul pavimento col piccolo animale: -L’ho trovato mentre ritornavo dall’allenamento. Era tutto solo in una scatola poverino! Mi ha fatto tanta pena e così l’ho portato a casa!-

Il cagnolino corse verso Temari che, seduta sul divano, intenerita dal suo musino simpatico, lo prese in braccio con delicatezza: -Povero lui se dovrà davvero essere accudito da te! Meglio che ci pensi io sennò va a finire che non arriva neanche al mese prossimo!-

Kiba si sedette affianco a lei sul divano, cingendole le spalle con un braccio: -Ma brava tesoro! Vedo che alla fine hai recepito il mio messaggio subliminale!-

Lei sorrise ironica, porgendogli il piccoletto e accoccolandosi meglio sulla sua spalla: -Figurati se non ci sarei potuta arrivare! So che tu sei appassionato di cani e che la tua famiglia ne ha allevati per molte generazioni e anche che è da questo che deriva il vostro cognome… ma so pure che tu sei fin troppo imbranato per poterti occupare da solo di un povero cucciolo innocente! Sarebbe un delitto lasciarlo nelle tue mani sconsiderate!-

Ridendo come un matto, il bruno si protese verso di lei stampandole un lungo e umidiccio bacio sulla guancia: -Ah Temari sapevo che sei una grande! Non è vero che è una grande Akamaru?!- e gli accarezzò la testolina pelosa.

-Lo hai chiamato Akamaru?-

Il bruno diede un’alzata di spalle: -Già! Non ti piace per caso?-

Lei si rigirò un pochino il cane tra le mani perplessa: -Beh… guardandolo bene io direi che è più Shiromaru che Akamaru!*-

Quest’affermazione fece crepare il bruno dalle risate: -Ah ah bella questa! L’ho chiamato così perché è il nome di un cane di un anime che guardavo quando ero piccolo. Comunque stasera ti va di stare a dormire qui con me ed Akamaru?-

Temari smise di coccolare il cagnolino che, ormai stanco di giochi, sembrava ad un passo dall’addormentarsi: -Dormire eh? Con Akamaru…-

Lui si mise a ridacchiare: -Si… Con Akamaru… Sai, ha tanto bisogno di compagnia…- e si mise ad accarezzarle una spalla.

Lei gli rispose con un sorriso più che eloquente, persino il cagnolino era diventato una scusa per loro: -Ma si dai! Perché no? Tanto è per Akamaru...- e, ignorando il piccoletto che voleva dormire, iniziarono a baciarsi sul divano di lui.

 

 

Le venne quasi da ridere ridordando come era poi andata a finire la calda notte che avevano tacitamente progettato.

 

 

Sdraiati sul comodo letto a una piazza e mezzo di lui, i due fidanzati avevano da un po’ iniziato a lasciarsi andare alle loro effusioni. Lui, già a torso nudo, accarezzava lentamente ma vigorosamente i fianchi di lei, facendo scorrere le mani sotto la leggera canotta di cotone che indossava, baciandole piano il collo e sussurrandole parole all’orecchio: -Sei stupenda… Ti amo Temari…-

Lei, dal canto suo, accarezzava vogliosa la schiena robusta di lui, saggiando la tonicità dei suoi muscoli da sportivo, mentre sospirava e, eccitata dalle carezze ed i baci di lui, gemeva il suo nome: -Aaaaaah Kiba… Kiba… Kibaaaah… Kiba?! KIBA?!-

Sorpreso dal suo cambio di tono, il bruno si allontanò da lei: -Cosa c’è? C’è qualche problema?-

Per tutta risposta la bionda, con il ragazzo ancora a cavalcioni su di lei, si rizzò a sedere, finendo quasi faccia a faccia con lui: -Lo senti anche tu questo rumore?-

Kiba tese l’orecchio con curiosità, dopo qualche secondo riuscì chiaramente a distinguere un pesante ronzio, dai toni ritmati e quasi intermittenti, diffuso nella stanza: -M-ma-ma… ma che cavolo è?! Sembra quasi che qualcuno stia…-

-Russando! Kiba guarda! Il tuo cane sta russando!-

Entrambi si alzarono dal letto e, cercando di capirci qualcosa nella pesante oscurità della stanza, accesero la luce e si avvicinarono con circospezione alla pseudocuccia provvisoria allestita per il cucciolo.

Il bruno si chinò su di lui con aria perplessa: -O santo cielo! Ma come fa un piccoletto del genere a fare tanto casino?! Ma sentilo! Sembra un tosaerba!-

Temari, dietro di lui, scrutava il tutto a braccia incrociate, con un’espressione ironica dipinta sul viso: -Secondo me deve essere imparentato con uno di quei cani col viso schiacciato e che respirano ansimando… tipo un carlino o giù di lì… Magari è un fattore di famiglia!-

Kiba storse il naso: -Già!- si voltò verso di lei sospirando –Immagino che la nostra atmosfera romantica sia andata un po’ a puttane vero?-

Per tutta risposta la ragazza si avvicinò al bordo del letto, raccolse da terra la maglietta che solo poco prima lei stessa gli aveva quasi strappato di dosso e gliela porse: -Meglio se la metti… Sennò poi prendi freddo.-

Lui la prese sospirando: -Ecco… Addio notte di sesso selvaggio…-

Ma bastò uno sguardo. I loro occhi si incontrarono un secondo, scrutandosi con attenzione e poi… si misero entrambi a ridere come due idioti!

-Ah ah! Kiba! Solo tu potevi trovare un cane che russa!-

-Già! Certe cose possono accadere solo a me! Ah ah ah!- e ridendo come matti, se ne andarono a letto per farsi una sana dormita.

Non avevano però contato il fattore “cane che russa”. Infatti il piccolo cucciolo fece tanto casino che i due non riuscirono a dormire neanche un’ora filata quella notte, però che risate che si fecero…

 

 

Quella era stata solo una delle tante loro avventure; a lei era sempre piaciuto, nei momenti di pausa dalla sua vita piena e frenetica, soffermarsi a ripensare ai momenti passati insieme ma, alla luce della sua nuova consapevolezza che, lei stessa se ne stava lentamente rendendo conto, probabilmente era un tarlo che le era sempre rimasto in testa sin da quella sera in discoteca, le parevano solo le stucchevoli conferme del fatto che la loro relazione non era altro che un rapporto artificiale, nato come una buffonata e che, allo stesso modo, era andato avanti.

 

 

-Eppure…- i capelli fradici erano totalmente appiccicati al bel viso –Io mio sono accorta che per me ormai da tempo non era più così… È da molto che io non penso più alla nostra storia come un giochino tra ragazzini delle superiori. Non solo perché noi stiamo insieme da quattro anni… Il fatto è che io stando con te, uscendo con te… ho fatto tantissime nuove esperienze… che non ho mai vissuto con nessun altro…-

Ormai bagnato fino all’osso, Kiba ascoltava nella più completa confusione “M-ma… che discorso sta facendo?! Dove vuole arrivare?!” Poveretto… cerchiamo di capirlo! In quanto a ottusità lui e Naruto sono in gara continua…

Intanto Temari, che sentiva il suo groppo in gola farsi quasi soffocante, faticava a parlare: -Stando con te… ho imparato a conoscere tutto di te: i tuoi pregi, i tuoi difetti, i tuoi gusti, i tuoi desideri… Ed è grazie a tutto questo che io… per davvero… ho finito per innamorarmi di te Kiba!-

Kiba non poteva davvero credere alle sue orecchie. Temari, la forte Temari, l’indipendente e femminista Temari, che lui sin dalle superiori aveva soprannominato “la roccia”, ora se ne stava davanti a lui, bagnata fino alle ossa e con la voce rotta dal pianto gli diceva “Ti amo…”. Se avesse voluto raccontarlo a qualcuno, nessuno gli avrebbe creduto.

A dispetto del famoso detto “Chi tace acconsente”, Temari prese il silenzio del ragazzo come un rifiuto netto a quella che, in effetti, poteva essere vista come una pagliacciata bella e buona, le paturnie di una ventenne paranoica dalla mente annebbiata dai troppi film romantici e romanzi rosa. Amareggiata, decise di chiudere definitivamente, almeno per cercare di convincersi a dimenticare: -Comunque puoi stare tranquillo… Io sono la prima a capire che non è giusto che io diventi un peso opprimente nei tuoi confronti solo perché ora mi sto comportando in maniera tanto ridicola…- abbassò a terra gli occhi, definitivamente rassegnata –e poi… non ho nessuna voglia di stare al fianco di una persona che non mi a…-

-ZITTA!-

Si interruppe subito, troppo incredula per quello che stava succedendo: le braccia di Kiba erano strette intorno al suo corpo: -Non aggiungere altro!-

Col viso nell’incavo del suo collo, le sussurrava piano all’orecchio: -E così era questo il tuo problema? Stupida!- la sua stretta si fece ancora più salda: -Se davvero hai imparato a conoscermi così bene come dici, prova a pensarci… Secondo te avrei portato avanti la nostra storia per così tanto tempo se non ci avessi creduto?-

Ancora troppo incredula per dire qualcosa, evidentemente il mutismo deve essere qualcosa di contagioso fra fidanzati, lei se ne stava immobile, con le lacrime che scendevano copiosamente dai suoi occhi: -K-kiba…- subito si aggrappò alla schiena di lui, appoggiando la fronte alla sua spalla.

-Tanto più…- lui affondò il viso ancora di più nel collo di lei per assaporarne il profumo -…che nei miei progetti questa avrebbe dovuto essere una serata speciale… più speciale di così!-

Lei si scostò leggermente da lui, quel tanto che bastava per guardarlo in faccia: -Di che cosa stai parlando?-

Lui, scostandole i capelli dalla fronte con una mano, con l’altra rovistava nella tasca alla ricerca di ciò che per tutta la sera aveva tenuto stretto: -Eccola qui…-

Se Temari avesse dovuto fare una statistica di quelli che nella sua vita erano stati gli eventi più inaspettati e sensazionali, quello sarebbe stato di misura quello più quotato: -M-ma-ma… Ma cos’è quello?!?!- disse fissando la scatoletta di velluto rosso che Kiba tenenva in mano.

Lui la scrutò ironico, dando un’alzata di spalle: -Dipende… quattro mesi del mio stipendio più una marea di straordinari oppure un pericoloso impeto di masochismo maschile… questione di punti di vista!-

Ritrovata finalmente se stessa, Temari gli diede un pugno sulla spalla: -Cretino! Sto parlando seriamente!-

Il povero Kiba se ne stava a massaggiarsi la spalla dolorante: -Ahia… Cerca di essere un pochino più delicata! Così rovini la mia super proposta di matrimonio!-

Mi correggo… QUESTO era il momento più imprevedibile della vita di Temari: -Pro-pro… MA KIBA! NOI ABBIAMO SOLO 21 ANNI!-

Lui fece spallucce: -E allora?! Se si può sposare quel cerebroleso di Naruto, non vedo perché non possiamo farlo anche noi! E poi solo perché la proposta te la faccio adesso non significa che ci dobbiamo sposare domani! Mi piace prepararmi per tempo alle cose! Comunque… Dato che l’atmosfera romantica rischia di andare a farsi fottere…- inginocchiandosi sull’asfalto bagnato aprì la scatoletta, estraendone un anello in oro bianco, al cui centro spiccava un’acquamarina intagliata così finemente che sembrava brillare di luce propria.

Mentre lei stava a fissare il tutto con aria da pesce lesso, lui le prese la mano sinistra tra le sue: -Temari…- la sua voce, insolitamente suadente, la riportò nel mondo dei vivi –Io e te, in questi quattro anni, ne abbiamo passate tante insieme…-

Tutta la pioggia che scendeva lo deconcentrava un sacco dal discorso che si era preparato con tanta fatica e studio, ma in un modo o nell’altro riuscì a trovare le parole: -Ammetto che all’inizio ero riluttante… Di dubbi ne ho avuti tanti dopo quella famosa sera in discoteca, in fondo non ci conoscevamo poi così a fondo ma, ora come ora, non riuscirei mai ad immaginare la mia vita senza te al mio fianco. Sabaku Temari vuoi sposarmi?-

Fissò i suoi occhi in quelli di lei, che dal canto suo lo guardava sorridendo sorniona: -Quante volte l’hai provato il discorso?-

Lui si grattò la testa imbarazzato: -Beh circa una sessantina in due settimane…-

-Beautiful o Tempesta d’amore?-

Lui arrossì fino alla punta delle orecchie: -Entrambi! Tutte le serie! Con la discreta partecipazione di una decina di film romantici. Alla fine di tutto sentivo un gran bisogno di insulina…-

Lei si mise a ridere a crepapelle, una di quelle risate di cuore che lei tanto di rado faceva e che lui tanto adorava: -Dai alzati scemo!-

Lo prese per le braccia, tirandolo in piedi, mettendolo quasi, essendo lui più alto, faccia a faccia con lei: -E così hai fatto tutto questo per me?-

Lui si grattò la nuca imbarazzato: -Eh già… non è stato facile…comunque questo ti dimostra quanto io sia inn…-

Zittito, con un bacio, un classico insomma. Temari, prendendolo per il bavero, aveva portato le sue labbra verso le proprie, incollandole saldamente.

Kiba dal canto suo fu ben felice di intensificare il contatto, dischiudendo le labbra e circondando con le sue braccia la vita di lei. Intanto Temari aveva portato le dita tra i capelli fradici di lui, avvinghiandosi a lui.

Si separarono solo dopo alcuni minuti di intensa apnea, lui le accarezzava dolcemente il viso: -Questo… devo prenderlo come un si?-

Quando lui passò la mano sulla sua bocca, lei dischiuse leggermente le labbra per baciarla: -Tu che ne dici?- la sua voce suonava particolarmente sensuale –Allora me lo infili questo anello?-

-Con piacere…- la risposta ugualmente provocante.

Con un movimento lesto ma delicato, Kiba infilò l’anello all’anulare sinistro di Temari, dopodichè i due ricominciarono il loro gioco di lingue e carezze.

Alla fine di questo, Temari abbassò la testa, appoggiandola al petto di lui con espressione beata: -Sai… non me n’ero mai accorta…-

Accarezzandole i capelli, Kiba le domandò curioso: -Di cosa?-

Lei si strinse ancora di più a lui: -Si sta davvero bene… tra le tue braccia.-

 

 

-MA DOVE CAVOLO SONO FINITI?! Tra poco dobbiamo iniziare a cenare e quelli sono dispersi!-

Un certo Naruto continuava a girare nervosamente per tutta la cucina di quella che sarebbe stata la sua futura casa.

-Dai Naruto cerca di calmarti… forse con tutta questa pioggia possono aver trovato traffico, oppure un posto di blocco… loro non sono i tipi che vengono in ritardo.- la povera Hinata cercava, più o meno efficacemente, di tenere fermo il fidanzato, e futuro marito, correndogli dietro per tutta la cucina, che era piena dei manicaretti peparati dalla suddetta ragazza, pronti per essere portati a tavola.

-Ehi Hinata tra quanto si mangia? Choji sta già iniziando a rompere…- Ino, seguita dal fidanzato, e galoppino, Shikamaru, era entrata in cucina, sfavillante nel suo abitino da cocktail color malva.

Hinata, fasciata a sua volta in un grazioso abito rosa, scosse la testa preoccupata: -Non lo so… Dipende da quando arrivano Kiba e Temari… Sono molto in ritardo.-

-E CHIAMALI SCUSA! SE “MISS RELAZIONE PERFETTA” HA LE MANIE DA PRIMA DONNA E VUOLE ARRIVARE IN RITARDO IO ME NE SBATTO! O SI MUOVE O SERVO A TAVOLA PERSONALMENTE!- questo l’urlo isterico di Karin che, da sempre invidiosa dell’armonia che regnava tra Temari ed il fidanzato, cosa assolutamente assente tra lei ed il “suo” Suigetsu, aveva sempre avuto un certo risentimento nei confronti dell’ “amica”.

-Karin piantala di urlare… mi fai venire il mal di testa!- questo, invece, era il già citato fidanzato Suigetsu, come vedete, tra loro… love is in the air!

Ignorandoli bellamente, Sasuke passò in mezzo ai due “innamorati” che stavano già iniziando a litigare e si avvicinò a Naruto: -Sentite… Dato che non arrivano proviamo a chiamarli. Poi ci diranno se iniziare o no senza di loro.-

-Buona idea Sasuke! Quando vuoi sai renderti utile!- preso il cellulare dalla tasca, il biondino cercò il numero dell’amico nella rubrica e premette il tasto di chiamata.

 

 

-Dare ni mo mirenai Yume o mite… iranai mono wa subete suteta…**- la suoneria aveva iniziato a diffondersi nella stanza.

-Dai rispondi… Devono essere gli altri che si chiedono che fine abbiamo fatto.-

Un arruffato Kiba Inuzuka emerse dal bozzolo di coperte, sul viso erano evidenti dei segni di rossetto rosso scuro: -Si pronto?- per stare più comodo appoggiò il gomito al cuscino, stendendosi su un fianco, dando le spalle alla sua lei.

-KIBA MA SI PUO’ SAPERE DOVE CAVOLO SIETE FINITI? È DA ALMENO UN’ORA E MEZZA CHE VI STIAMO ASPETTANDO! QUI TRA POCO MANGIAMO!-

Stringendosi al torace nudo di Kiba, Temari appoggiò la testa sulla sua spalla per ascoltare la chiamata. Kiba cercò di simulare la voce più trste che aveva: -Ah scusa Naruto… Ma poco dopo essere partiti, io e Temari abbiamo litigato e ci siamo un po’ persi nei meandri della discussione. Ora siamo qui che stiamo cercando di fare pace…- appoggiò la mano libera su quella con cui Temari lo abbracciava, intrecciando le proprie dita con le sue – Questa è davvero una brutta serata per noi… Non aspettateci ed iniziate a mangiare.- la bionda iniziò a leccare sensualmente il collo di lui, rischiando di mandarlo totalmente in tilt –A-ah ecco… c-ci dispiace… t-tanto…-

Naruto, cercando di sovrastare gli urli di Karin ed Ino attorno a lui “ANCHE A LORO PUO’ ACCADERE! ALLORA I KAMI ESISTONO!” “STAI ZITTA CRETINA! SEI SOLO INVIDIOSA!” “STAI ZITTA TU ZOCCOLA!” e relative risse, alzò la voce tappandosi l’orecchio: -Kiba ti sento malissimo… Sicuro che va tutto bene?-

Temari era già salita a leccargli l’orecchio, Kiba, poveretto, rischiava davvero di perdere la ragione: -S-si si… T-tut-to bene… S-sono solo ancora s-sconvolto p-per… Ah!- Temari aveva beccato in pieno il punto giusto.

-O mamma Kiba stai bene?- meno male che Naruto era un cretino.

Kiba, tentando di mantenere il più possibile il controllo di sé, cercò di sbrigarsi a chiudere la chiamata: -Si certo, certo! È solo che ho una cosa urgente da fare ed ora devo riattaccare… tanti auguri a te e ad Hinata!-

Naruto sorrise rincuorato, ci era cascato come una pera cotta: -Ok  allora ti lascio! Mi dispiace che non venite! Grazie degli auguri e in bocca al lupo per il vostro litigio. Cioè… che riusciate a sistemarlo! Ciao Kiba!-

-Ciao Naruto!- con un sospiro, Kiba spense la chiamata.

Si voltò poi verso la sua persecutrice con fare sornione: -Ma ti sembra il caso di fare certi giochini mentre io sono al telefono?- intanto iniziò a girarsi per ritrovarsi faccia a faccia con lei.

Temari lo guardava sensuale: -Andiamo… era solo uno scherzetto! Non mi dire che ti ha dato fastidio…- la mano che prima stringeva il suo torace, ora saliva, sfiorando i pettorali di lui, fino ad incontrarsi con l’altra sulla sua nuca.

Kiba fece finta di riflettere: -Uhm proviamo a pensarci… Si! Mi ha dato TANTO fastidio! Per questo tu hai bisogno di una punizione mia cara…- e, abbracciato a lei, si girò piano, trovandosi disteso sopra di lei.

Temari lo squadrò con un misto tra uno sguardo di sfida ed un sorriso sensuale, un insieme che ai suoi occhi risultò dannatamente invitante: -E quindi… che intendi farmi?-

Sul volto di lui si dipinse un sorriso ambiguo: -Adesso vedrai… Allora dov’è che eravamo rimasti? Ah si ora ricordo!- e si chinò su di lei che, ridendo felice, lo accolse tra le sue braccia, dando il via a quella che sarebbe stata una lunga notte. Tra lei, Temari, ed il suo fidanzato, Kiba.

 

 

 

Note ultra, mega, poco importanti

*la battuta di Temari si spiega pensando agli ideogrammi che formano il nome dell'animale: Aka= rosso, Shiro= bianco. La sottoscritta tutt'ora si chiede perchè Kishimoto abbia chiamato quel cane Akamaru, dato che è palesemente bianco!

 ** per chi non l'avesse capito, questa è la prima ending di Death Note, che, al tempo in cui ho scritto questa fic, era la mia suoneria del cellulare!

 

 

Bene ragazzi! E con questo si chiude la fic! Ad essere sincera mi dispiace un po' del fatto che abbia riscosso poco successo... Sarà che sono nata per essere una scrittrice fallita! XD Comunque vorrei ringraziare tutti coloro che hannno letto, messo tra i preferiti e tra le seguite. Un bacio enorme a tutti quanti! Ma passiamo ai contenuti... A molti Temari può essere apparsa abbastanza OOC anche in questo capitolo. La spiegazione è sempre la stessa: è innamorata, innamorata persa! E spesso l'amore rende totalmente inabili anche i più forti e sicuri di sè. Per il resto, non ho altro da dire, sperando che sia piaciuto!

yahoithebest: Grazie mille per le tue bellissime recensioni! Mi fanno davvero molto piacere! Non solo perché sono molto positive (e quindi danno comunque una bella botta all'autostima, il che fà sempre bene...XD), ma anche perché è bello trovare chi fa tanta attenzione al lato emotivo della vicenda, che la sottoscritta cerca sempre di esaltare al massimo. Comunque, passando alla vera risposta... Beh, il litigio è una parte che ho cercato di rendere nella maniera più densa, ma allo stesso tempo meno patetica, possibile. E' stata dura con questa Temari che rischiava sempre di fiondarsi nell'OOC più patetico ma che spero di aver tenuto sulla retta via, intanto Kiba, poverino, subisce senza capirci un bel niente... Pover'uomo! Per quanto riguarda il poliziotto (che, ripeto, viene da una vicenda accaduta per davvero! Ebbene si, IO L'HO VISTO DAL VIVO!), cerca di capirlo poverino... E' stupido di natura, infatti Temari, che è molto più sveglia e meno suscettibile di Kiba, non se ne curava minimamente delle occhiate "animalesche" che le lanciava quel povero diavolo. Tanto ad arrabbiarsi abbastanza per entrambi ci pensava il povero Kiba, poveraccio anche lui... Gliene capitano di tutti i colori! XD Ino invece, poverina... Ha colpa, ma fino ad un certo punto! Lei non ha fatto altro che indicare la foto sbagliata, nel momento sbagliato, alla persona sbagliata, dicendo le parole sbagliate. Il che, anche se può sottintendere un qualche tipo di premeditazione, è stato del tutto innocente! D'altro canto io sono una di quelle persone che in Ino più che un'oca troietta e stronza alla "Mean girls", vede una ragazza gentile, narcisista e un po' stramba, tanto buona e altruista, ma che alla fine combina sempre una marea di guai. Perdoniamo anche lei, poverina... E ora parliamo nello specifico dei due piccioncini.... Come hai potuto notare, anche Temari è sinceramente innamorata della sua dolce metà, l'unico problema è che lei, essendo infinitamente più intelligente, matura e riflessiva di lui, non è stata capace di mettere una pietra sopra il modo in cui la loro coppia si è formata, arrivando, per conseguenza, a sentirlo come un peso su di loro, una spada di Damocle che minacciava continuamente di mettere in discussione quell'unione che, nella sua goffaggine, aveva finito per farla sentire felice ed appagata. Detto questo ci salutiamo qui, sperando che la fiction ti sia piaciuta, senza lasciarti grosse delusioni e con la speranza che seguirai ancora questa pazzoide che scrive storie pazzoidi di amori pazzoidi. Un bacio grande e arrivederci alla prossima! ^___^

 

Molto probabilmente, se la mia ispirazione me ne darà la possibilità, farò alcune spin-off legate a questa storia. Ditemi voi se ne vale la pena o no! Un bacione e saluti a tutti! ^___^

 

 

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