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Autore: EllenJenkins    14/02/2010    3 recensioni
Attraverso una serie di one-shot inspirate alle feste più importanti seguiremo il nascere e l'evolversi della relazione tra Kaname e Zero
KanamexZero - Yaoi - Shounen-ai
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kaname Kuran, Zero Kiryu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Title: 14th February - S. Valentine Day
Anime/Manga: Vampire Knight
Paring: KanamexZero
Disclaimer: Non possiedo nessuno dei personaggi di Vampire Knight
Summary: Si respira aria d’amore alla Cross Academy. Il giorno di San Valentino è finalmente giunto. Zero cercherà di affrontare le sue paure per poter approfondire il suo rapporto con Kaname …
AVVISO: OOC - Shounen-ai - Yaoi
Note: La storia va avanti dopo la fine dell’anime, ma Kaname, Yuuki e gli altri non se ne sono mai andati. Zero e Yuuki sono tornati ad essere amici
Attenzione!: Con questa storia si torna un po’ sul leggero anche se in più c’è una bella lemon!

14th February - S. Valentine Day

I deboli raggi del sole mattutino penetrarono con forza tra le pesanti tende della stanza colpendo in pieno il viso di un giovane vampiro che dormiva tranquillamente in un enorme letto a baldacchino. Infastidito dai malefici raggi solari mugugnò la sua disapprovazione per essere stato svegliato di sabato mattina. Non volendo alzarsi si nascose sotto le calde coperte allungando un braccio nel tentativo di incontrare il corpo caldo dal suo compagno. Ma ciò che trovò furono solo lenzuola fredde. Questa volta buffò rumorosamente.

Avrebbe voluto rimanere nel letto a crogiolarsi nelle calde coperte con il suo ragazzo, ma ciò era impossibile visto la mancanza del suddetto ragazzo. Scocciato si ricordò che Kaname quel giorno non sarebbe tornato prima del tramonto. Doveva incontrarsi con non sapeva chi per discutere di non sapeva cosa. Quindi avevano dormito durante la notte precedente e Kaname si era alzato presto quella mattina. Così ora si ritrovava nel loro letto, da solo, e una miriade di cose da fare; perché ovviamente quello non era un giorno normale, no, ma si trattava di San Valentino. Doveva preparare della cioccolata e un bel pranzo e poi …

Zero fece un respiro. Aveva deciso quella notte sarebbe andato fino in fondo con Kaname. Dopo quello che era successo l’ultimo dell’anno avevano tentato diverse volte di farlo, ma ogni volta gli venivano in mente le cose che Harada gli aveva fatto e si bloccava in quei dolorosi ricordi. Ma lui voleva andare avanti e dimenticarli anche se gli sembrava così difficile, le ferite erano ancora troppo fresche. Ed aveva paura. Paura che Kaname si stancasse di aspettarlo in eterno e lo lasciasse. Rimanere di nuovo da solo, questo era il suo peggior incubo.

Scacciando quei pensieri negativi, visto che ormai era sveglio Zero decise che era meglio iniziare i preparativi. Dopo essersi lavato e vestito scese al piano terra del Moon Dorm. Nonostante la stanza di Kaname avesse una sua cucina privata decise che la cioccolata l’avrebbe fatta nella cucina comune. Ancora mezzo assonnato credette di avere le allucinazioni quando nella stanza vide un nobile biondo vampiro appoggiato ad un tavolo, probabilmente più addormentato che sveglio

-Hanabusa … cosa ci fai qui, a quest’ora poi?- Una delle poche cose che aveva imparato su Hanabusa Aido un quei due mesi di amicizia era il fatto che non fosse una persona mattutina. Soprattutto se la si intendeva in termini umani

-Ah, eh? Oh Zero- Decisamente stava ancora dormendo -Non ti ricordi? Mi avevi promesso di aiutarmi a preparare del cioccolato per Akatsuki- Argh, se ne era scordato. La sua tranquilla mattina era decisamente rovinata.

-Sei sicuro di riuscire a stare sveglio?- Chiese scettico mentre guardava il biondo riappoggiare la testa sul tavolo e chiudere gli occhi -Hanabusa!- Idol alzò di scatto la testa

-Ah, sì … cosa?- Chiese con la voce assonnata. Zero lo guardò quasi, ribadisco quasi, preoccupato

-Credo sia meglio per te tornare a dormire, se vuoi te ne faccio io un po’ di cioccolato da dare a …-

-NO!- L’impeto con cui Aido l’aveva interrotto lo prese un attimo di sprovvista. In realtà colse di sorpresa lo stesso nobile -Davvero, sono sveglio. Voglio sul serio fare del cioccolato per Akatsuki con le mie mani- Continuò, questa volte con più calma e con un lieve rossore sulla guance mentre evitava di guardare l’altro ragazzo negli occhi.

A Zero fece quasi tenerezza. Come aveva previsto i due dopo capodanno si erano messi insieme e avevano reso subito la loro relazione pubblica. Nessuno ne fu sconvolto, probabilmente lui non era stato l’unico a realizzare come stavano davvero le cose. In più la mentalità dei vampiri era molto più aperta rispetto a quella degli umani, quindi non importava se si era della stesso sesso o parenti stretti, come ad esempio fratelli o cugini, potevi amare liberamente chiunque.

-Va bene- Disse sospirando -Non è difficile, però lo faccio prima io così guardi come si fa e poi ti aiuto quando tocca a te, okay?- Un enorme sorriso compare sul volto del giovane biondo

-Okay!- Non aveva mai cucinato prima d’ora e l’idea lo esaltava a tal punto da dimenticare il sonno che cercava di chiamarlo a se. Attentamente osservò il giovane prefetto prendere da diversi cassetti un paio di pentolini, un mestolo, un sacchetto sconosciuto e infine il cioccolato da sciogliere. Riempì la pentola più grande di acqua e poi lo mise su un fornello. Dopo mise il cioccolato a pezzi nel secondo pentolino che immerse per primo

-Facciamo sciogliere il cioccolato così- Spiegò mentre con un mestolo agevolava il liquefarsi del cioccolato. Dopo diversi minuti, quanto ormai il dolce era diventato liquido, Zero tolse il pentolino dall’acqua e sempre mescolando aggiunse un po’ di polvere dal sacchetto sconosciuto -Questo è burro di cacao. Ora mescoliamo ancora un po’ e poi lo versiamo in una ciotola o sul marmo per raffreddarlo. Infine scaldiamo ancora una volta per poi versarlo nelle forme e lasciarlo raffreddar ancora. Il risultato dovrebbe essere della cioccolata dal colore uniforme senza venature biancastre-

Aido guardò attentamente e affascinato i gesti del prefetto eseguiti con estrema maestria e grazia mentre compiva tutti i passaggi descritti. Il risultato ottenuto da Zero era degno di un grande pasticcere, dei perfetti cioccolatini che vennero poi incartati in un pacchetto rosso e nastro argentato

-Wow Zero, sei davvero bravo! Mi viene l’acquolina solo a guardarli- Gli occhi di Zero si dilatarono impercettibilmente e il giovane vampiro distolse lo guardo arrossendo lievemente. Aveva passato tanto tempo da solo che non si era ancora abituato del tutto ai complimenti che a gente gli rivolgeva

-Hum, grazie. Comunque ora tocca te. Ti ricordi i passaggi?- Hanabusa annuì convinto, sembrava semplice ce la poteva fare -Okay iniziamo-

In realtà non era così semplice come gli era parso all’inizio, gli ci vollero numerosi tentativi prima che il suo cioccolato sembrasse lontanamente edibile. Era ormai mezzogiorno quando Hanabusa Aido poté ammirare tra le sue mani la sua opera cioccolatosa. Ma i due poveri ragazzi erano ignari dell’imminente arrivo della bufera

-OHAYO!!!- Esclamò, praticamente urlando, la giovane purosangue conosciuta con il nome di Yuuki Kuran mentre entrava platealmente nella stanza spaventando a morte di due giovini. Per lo spavento Aido lasciò la presa sul pacchetto confezionato con fatica e sudore, e sarebbe stata la sua fine se i riflessi di Zero non gli avessero fatto afferrare la confezione poco prima che si sfracellasse al suolo.

Aido con le lacrime agli occhi ringraziò in ogni lingua da lui conosciuta il giovane prefetto, mentre con fatica cercava di trattenersi dall’urlare contro la ragazza … cioè a volte era insopportabile, ma era la sorella di Kaname-sama, una purosangue, non poteva certo gridarle contro …

-YUUKI! Si può sapere cosa vuoi? Con la tua grazia stavi per vanificare il duro lavoro di un’intera mattina!-

-Uffa non gridare. Aveva sentito odore di cioccolato e volevo vedere chi lo stava facendo. Lo sai che adoro i dolci! Perché non mi hai chiamato? Dai me ne fai assaggiare un pochino?-

-No!- Era proprio per questa sua dipendenza dai dolci che non l’aveva chiamata

-E dai solo un pochetto? Un pochettinino? Una briciola!?-

-Te lo puoi scordare. Se vai avanti così, rischi davvero di ingrassare-

-Non preoccuparti per la mia salute. Ho un ottimo metabolismo, smaltisco subito!-

-Come no, io starei attenta se fossi in te-

-Uffa ora smettila, è indelicato parlare di certe cose con una ragazza!-

-È anche indelicato entrare in una stanza urlando-

Aido guardava i due litigare senza saper come fare a fermarli. Però in qualche modo erano adorabili, sembravano davvero fratello e sorella che si scannavano a vicenda per cose stupide

-Ehm scusate …- Cercò invano di introdursi tra i loro botta e risposta

-Cosa c’è!- Gli gridarono contro all’unisono prima di tornare a urlarsi a vicenda

-Ehehe niente- Disse a nessuno in particolare afferrando il suo pacchetto e scappando dalla stanza prima di rimanere invischiato nei loro litigi. Nella sua fuga si chiese come faceva Kaname-sama a sopportarli quando facevano così …

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Era E.S.A.U.S.T.O.

Discutere con quella ragazza era estenuante, ti prosciugava da tutte le energie. In qualche modo era riuscito a scrollarsela di dosso e si era rifugiato nella sua camera. Sarebbe stato molto meglio se quella mattina non fosse uscito da lì. Si concesse una decina di minuti di riposo prima di iniziare ad apparecchiare la tavola e preparare la cena.

Per quella sera aveva deciso di preparare uno dei piatti preferiti di Kaname, la pizza. Una ricetta italiana apparentemente semplice, ma che racchiudeva in se la tradizione secolare di un paese. Tra le diverse cucine che conosceva quella italiana era una delle sue preferite, sia da mangiare che da cucinare. Un giorno ne aveva discusso con il suo, da poco, ragazzo e il purosangue aveva ammesso di non averla mai assaggiata. Quasi indignato gliela aveva preparata subito e Kaname aveva classificato quella pietanza nella top ten dei suoi cibi preferiti.

Senza fretta prese l’occorrente e si mise a preparare l’impasto. Mentre con le mani mescolava gli ingredienti e cominciava a stendere la pasta, come ogni volta che era da solo si ritrovò a pensare a Kaname e a quanto gli mancasse. Ai primi tempi se ne vergognava un po’, ma ormai gli metteva addosso solo un senso di solitudine e inquietudine.

Ora Kaname era probabilmente seduto a qualche tavolo a discutere con persone che probabilmente detestava. Sapeva che Kaname odiava andare a questo genere di riunioni e qualche volta gli aveva confessato di disprezzare quella sua condizione di purosangue. Tutti che cercavano di fare bella figura davanti a lui cercavano di comprarsi la sua fiducia e benevolenza con ogni mezzo. Ciò gli fece venire in mente delle parole che un giorno Kaname gli aveva sussurrato in un orecchio mentre erano sdraiati nel loro letto

-Sai una delle cose che mi ha sempre attratto di te era il tuo comportamento nei miei confronti. Ti sei sempre comportato in diverso da tutti quelli che ho conosciuto fin’ora d’ora. Non cercavi la mia amicizia per secondi fini, non mi trattavi come se ero un dio sceso in terra ma solo come un essere vivente come gli altri. Per questo ti sarò sempre grato-

Al pensiero arrossì come fece quel giorno. E pensare che all’epoca probabilmente si comportava così per infastidirlo, non certo per fargli piacere. Quella realtà però gli sembrava una realtà così lontana, come se non appartenesse a questa vita ma ad un’altra vissuta precedentemente il cui ricordo era vago e sfumato. Ora non poteva neanche immaginare di comportarsi così freddamente con Kaname.

Si riscosse dai suoi pensieri e continuò la preparazione della pietanza aggiungendo il sugo di pomodoro e la mozzarella. Quando la pizza fu pronta era ancora abbastanza presto e Kaname non sarebbe tornato prima di tre o quattro ore. Così decise di accendere il forno ma ad una temperatura bassa e concedersi così il tempo per un’altra pausa. Stiracchiandosi si avviò verso la camera da letto, ma come la sua testa toccò il cuscino Zero cadde subito in un sonno profondo.

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Fu una strana sensazione a svegliarlo. Sbadigliando si mise seduto e guardò l’ora nell’orologio sul comodino. Sconcertato si accorse che erano già le sei e mezza e aveva dormito almeno tre ore piene. In quel momento si occorse di sentire la presenza di Kaname nell’edificio e probabilmente era stata quella sensazione a svegliarlo. Segretamente eccitato fece appena in tempo ad arrivare alla porta per vederla aprirsi e mostrare nel suo splendore Kaname Kuran. Zero gli si piazzò davanti e con un sorriso gli disse

-Ben tornato a casa- Il purosangue lo guardò apparentemente sorpreso per qualche secondo ma poi ricambiò il sorriso

-Sì, sono a casa- Disse mentre abbandonava la sua ventiquattrore e abbracciava il ragazzo di fronte a lui. Sì, era a casa, perché la sua casa ovunque fosse o andasse era sempre e solo Zero. Dannazione non lo vedevano da neanche un giorno eppure gli mancava da morire. Poter di nuovo guardare i suoi stupendi occhi lilla, toccare la sua pelle liscia e assaporare il suo dolce profumo era come ricevere una benedizione dal cielo.

Sentendo un impellente bisogno di assaporare ancora una volta quelle labbra, Kaname senza esitazioni si chinò leggermente su Zero coinvolgendolo in un caldo e sensuale bacio. Entrambi sentirono subito il desiderio di approfondire quel loro contatto. Come se l’unico sostentamento veramente necessario fosse il sapore dell’altro sulle proprie labbra e che il suo respiro fosse l’unica aria di cui aver bisogno. Dopo diversi minutini staccarono a malincuore, ma non sciolsero l’abbraccio e rimasero lì, in piedi, di nuovo insieme

-Kaname hai fame? Ho preparato la pizza- Chiese Zero mentre sentiva un sorriso allargarsi sulle labbra del purosangue che ora lasciavano una serie di baci sul suo collo

-Mmm … Che onore, l’hai cucinata solo per me?- Il prefetto arrossì e fu lieto di essere tra le braccia di Kaname così che non potesse vedere le sue guance colorarsi di un lieve rossore

-Sì, è il tuo piatto preferito, no?-

-Già, però qualsiasi cibo preparato da te può considerarsi il mio preferito- Rispose sorridendo sornione. Questa volta Zero sentì le sue guance andare in fiamme

-Cretino. Vai a cambiarti, la cena sarà pronta tra dieci minuti- Disse dandogli un piccolo colpo sulla schiena per fargli capire di staccarsi

-Dai, ancora cinque minuti …- Si lamentò e invece di lasciarlo andare rafforzò la presa su di lui

-Kaname, non fare il bambino. Vai a cambiarti- Perché gli sembrava tanto di essere una mamma che sgridava il figlio viziato? Sbuffando lievemente il purosangue si stacco dal corpo del suo ragazzo, ma quando Zero credette di essere finalmente libero, Kaname si avvicinò di scatto e gli rubò un veloce bacio a stampo. Zero, con una mano sulla bocca, lo guardò di traverso mentre se ne andava tutto gongolante.

Sospirando si avviò verso la cucina. Con attenzione mise la pizza nel forno, che ormai si era scaldato, e poi andò a controllare la tavola. Era tutto a posto: il pacchetto di cioccolatini era al suo posto di fianco al piatto di Kaname; la bottiglia di pregiato vino che aveva preso dalla cucina comune giaceva in attesa di essere aperta; però mancava una cosa, dei fiori. Sapeva che a Kaname piacevano, soprattutto le rose.

Così decise di fare una cosa che non amava particolarmente ma che sapeva avrebbe reso il suo ragazzo felice. Dalle proprie mani lasciò crescere dei rami di spine da qui spuntarono dei boccioli che in pochi secondi sbocciarono rivelando le loro corolle bianche. Ne fece crescere tante quante ne servivano per farne un mazzo e preso un vaso le mise dentro. Non avevano bisogno d’acqua, quelle rose erano speciali. All’improvviso sentì due forti braccia stringerlo da dietro e spingerlo con un forte petto. Per un attimo si irrigidì, ma subito si costrinse a calmarsi. Quello era Kaname, non certo quel dannato Harada

-Che belle, le hai fatte crescere per me?- Chiese imitando la sua stessa domanda di prima. Sapeva che Zero non amava usare i suoi poteri, ma il fatto che li aveva appena utilizzati per fargli un regalo gli scaldava il cuore. Senza lasciare la presa sull’argenteo con una mano prese una rosa e ne annusò l’aroma -Hanno il tuo stesso dolce profumo, i petali sembrano bianche ma se si guarda meglio sono argentati come i tuoi capelli e vivono della tua energia. Sono una parte di te. La prossima volta che vado in ufficio ne porto qualcuna, così sarà come se fossi lì con me-

Zero nel frattempo se ne stava lì, tra le sue braccia, mentre si godeva il sorriso che era nato così spontaneamente sul viso di Kaname. Se usare i suoi poteri significava vedere più spesso quella meravigliosa espressione sul suo volto, allora si sarebbe sacrificato e li avrebbe utilizzati più spesso.

-Kaname …- Ma non riuscì a finire la frase che le sue labbra furono catturate un’altra volta in un famelico bacio. In pochi secondi si dimenticò cosa doveva dirgli e si lasciò avvolgere da quella piacevole sensazione.

BIP BIP BIP

-K-Kaname … La pizza … brucerà- Cercò di dire Zero tra un bacio e l’altro. A malincuore Kaname lasciò andare il giovane prefetto. In fondo non voleva che il duro lavoro di Zero andasse in fumo, letteralmente, perché non era stato capace di trattenersi. Gli diede un ultimo bacio su una tempia e poi si sedette al suo posto mentre il giovane vampiro prese la pizza dal forno e la depose sul tavolo

-Mmm, ha un buon odore. Scommetto che è altrettanto deliziosa- Amava mangiare la cucina di Zero, perché nonostante il ragazzo facesse finta che non gli importasse, sapeva che ci metteva tutto se stesso quando preparava un piatto e quando gli parlava di qualche nuova pietanza che aveva imparato vedeva i suoi occhi illuminarsi per l’emozione

-Com’è andato la riunione?- Chiese Zero giusto per fare un po’ di conversazione. Non molto sorpreso vide Kaname sbuffare e passarsi una mano fra i capelli come faceva sempre quando era irritato

-Ahh, questa situazione di stallo non può durare ancora a lungo. Ora che il Consiglio degli Anziani è stato eliminato continuano a fare pressa perché prenda il comando in prima persona. Però non posso lasciare l’Accademia, serve un purosangue qui; potrei lasciare Yuuki ma è ancora troppo presto e poi …- Si interruppe prendendo una mano del ragazzo nella sua - … non voglio lasciarti da solo. Resterò qui almeno finché non ti sarai diplomato. Poi vedremo-

-Ah, n-no non serve che resti qui per me. Se devi andare a compiere il tuo dovere fallo, è più importante tenere sotto controllo i vampiri e poi non voglio essere un peso per te- Concluse abbassando gli occhi non volendo vedere lo sguardo di Kaname

-Zero, guardami- Più che una richiesta sembrava un ordine e con riluttanza il prefetto alzò lo sguardo. Occhi lilla furono incatenati da occhi rosso rugginoso -È impossibile che tu sia un peso per me, anzi potrei dire che sei la mia forza. Sono riuscito ad andare a questo incontro, come a tanti altri, perché sapevo che una tornato qui ci saresti stato tu- Quasi per enfatizzare il concetto gli strinse maggiormente la mano -Un ultima cosa … sappi che niente e nessuno potrà mai essere più importante di te- Zero rimase ammutolito. Non si era aspettato nulla di simile. Era talmente emozionato che gli vennero quasi le lacrime agli occhi -Ti amo Zero, così tanto che poteri morirne-

-Ti amo anch’io, Kaname. Grazie, davvero, per essere qui con me- Gli rispose con un sorriso cacciando indietro le lacrime. Ripresero a mangiare in silenzio che non era per niente teso o imbarazzato, ma trasmise a entrambi una calma quasi surreale

-Allora, come è andata a te la giornata?- Chiese il purosangue sperando che questa volta la conversazione sarebbe slittata su un argomento più leggero

-Ho dovuto aiutare Hanabusa a preparare la cioccolata per Akatsuki. È stato estenuante, poi ci si è messa in mezzo pure tua sorella- Dal tono che aveva usato Kaname poté dire che i due avevano litigato di nuovo per una cretinata -A volte è davvero insopportabile e cocciuta-

-Lasciatelo dire, sembrate davvero fratello e sorella quando vi scannate così. Siete entrambi dannatamente testardi e non volete ammettere di aver torto-

-Hey!-

-Scusa, voleva essere un complimento- Sorrise mentre il giovane vampiro dai capelli argentati sbuffava -Però sono contento che Aido e Kain si siano messi insieme. Non solo perché si vedeva da tempo che si piacevano a vicenda, ma anche perché così Aido è finalmente diventato meno assillante nei miei confronti. Davvero ci sono state volte che non sapevo come comportarmi con lui-

-Probabilmente c’è stato un tempo in cui era innamorato di te, ma poi questo sentimento col tempo si è presumibilmente tramutato in forte ammirazione e rispetto e si sentiva in dovere di comportarsi come aveva sempre fatto perché inconsciamente non si era accorto del cambiamento dentro di se. Quando, però, ha trovato il vero amore ti ha lasciato perdere e si è concentrato su Akatsuki-

-Woa, detta così mi sembra di essere come un vecchio giocattolo abbandonato per strada e rimpiazzato con uno nuovo e più bello. Per fortuna che qualcuno mi ha raccolto e preso con se- Zero arrossì per l’ennesima volta continuando a mangiare come se niente fosse. Kaname sorrise, amava vederlo arrossire gli faceva una tenerezza -Comunque sono sorpreso, conosci Aido da meno di due mesi e hai già compreso così tante cose su di lui-

-Me lo dicevano sempre i miei genitori che ero in grado di capire la gente semplicemente dal modo di comportarsi o dal tono della voce. In fondo ho capito persino le ragioni di Shizuka e il perché mio fratello mi avesse abbandonato. Ho compreso anche le ragioni del tuo comportamento molto prima di comprendere i miei sentimenti per te. Forse sono più bravo a capire gli altri che me stesso. Con Hanabusa è stato lo stesso, in più se lo si prende dal lato giusto può essere persino simpatico, oltre al fatto che è davvero intelligente, anche se non lo diresti a guardarlo-

-Tu non sei da meno, Zero. Non è da tutti essere in grado di recuperare e stare dietro al programma della Night Class che è ad un livello nettamente superiore rispetto al quello della Day Class-

-Non è nulla di speciale. Prima non riuscivo a studiare e dormire a causa dei miei compiti di disciplinare e …-

-Ma nonostante questo avevi il massimo dei voti- Ribadì Kaname

-Come hai detto tu il programma della classe diurna è piuttosto semplice. Ora non potrei permettermi di non studiare- Non gli piaceva e non era nel suo carattere vantarsi. Capendo l’antifona il purosangue lasciò cadere l’argomento e finirono il pranzo relativamente velocemente

-E ora il dolce!- Disse il purosangue con un tono forse troppo eccitato. Zero si alzò e iniziò a sparecchiare ma fece appena in tempo a mettere i piatti nel lavandino che sentì la terra lasciare i suoi piedi -Non puoi ignorarmi così. Ora noi andiamo a mangiare la cioccolata sul letto-

-Hey, Kaname! Mettimi giù!- Gridò cercando di liberarsi. Non è che gli desse proprio fastidio, era solo un po’ imbarazzante essere preso in braccio stile principessa. Nonostante i suoi lamenti e tentativi di fuga Kaname riuscì a portare entrambi incolumi nella stanza. Trascinandolo con se sul letto, il purosangue si accomodò e allacciò le braccia intorno all’esile forma di Zero abbracciandolo da dietro.

-Mmm, davvero buono- Disse assaporando un cioccolatino -Avanti assaggialo-

-N-No, l’ho fatto per te e non …- Cercò invano di protestare ma …

-Su non farti pregare. Avanti apri la bocca- … Kaname era dannatamente testardo quando ci si metteva. In questo caso era meglio assecondarlo, così quando sentì il cioccolatino toccare le sue labbra aprì la propria bocca lasciando il dolce cadere al’interno, prendendosi anche lo sfizio di leccare le dita di Kaname.

Al suddetto purosangue ci volle molto autocontrollo per non prenderlo lì in quel momento. Voleva fare l’amore con lui, ma sapeva che la ferita provocata da quel maledetto hunter era ancora troppo fresca. Il pensiero di poter rivedere quegli occhi di nuovo pieni di lacrime e dolore un’altra volta gli bastava per tenere a freno gli ormoni.

Immerso nei suoi pensieri non si accorse dei movimenti di Zero finché non sentì le sue labbra sulle proprie. Dopo un primo secondo di stupore ricambiò con altrettanto fervore quel bacio mentre l’exhunter lo trascinava sopra di lui. Quando finalmente si staccarono avevano entrambi il fiato corto, ma Zero trovò la forza di sporgersi verso il compagno e sussurrargli nell’orecchio

-Voglio farlo- La richiesta prese il purosangue alla sprovvista e tutto ciò che riuscì a dire fu

-C-Cosa?-

-Ho detto che voglio fare l’amore con te- Zero cercò di sembrare il meno forzato possibile

-N-Ne sei sicuro? Non devi farlo per me. Se è ancora troppo presto, non devi sforzarti. L’ultima cosa che voglio è farti soffrire-

-Il fatto è che … voglio dimenticare quello che Harada mi ha fatto, devo andare avanti e voltare pagina. Voglio davvero farlo, è l’unico modo per lasciarmi tutto alle spalle- Ci fu un lungo attimo di silenzio nel quale i due non fecero altro che guardarsi negli occhi

-Zero, ne sei davvero sicuro? È molto probabile che se inizio poi non sarò in grado di fermarsi, anche se dovessi pregarmi- Il ragazzo rimase immobile per qualche secondo, ma poi annuì convinto. Subito le loro labbra furono unite in un nuovo bacio, ma a differenza dei precedenti questo fu lento e sensuale, uno sfiorarsi di lingue che insieme danzavano senza sosta, un continuo cercarsi, incontrarsi, toccarsi senza fine.

Kaname proseguì verso l’orecchio leccandone e mordicchiandone il lobo e giocando con i piercing, mentre una mano si fece strada passando sotto la maglietta bianca accarezzando quella morbida pelle fino ad arrivare alla sua meta. Zero trattenne involontariamente il respiro quando sentì quelle abili dita stuzzicargli un capezzolo. Dall’orecchio passò al collo e questa volta il giovane vampiro non poté trattenere un gemito di piacere quando Kaname iniziò a succhiare, mordere e leccare un pezzo di pelle fino a lasciare un vistoso segno rosso.

Sorridendo soddisfatto aiutò il ragazzo sotto di lui a togliersi la maglietta potendo così continuare la sua avanzata. Dal collo scese passando per la clavicola fino ad arrivare a un capezzolo. Diede prima una leccata di prova, giusto per vedere la reazione di Zero, il quale non riuscì a trattenere un sussulto di piacere. Soddisfatto riprovò una seconda volta applicando però più pressione.

Quello che stava provando non era lontanamente paragonabile a ciò che Harada gli aveva fatto. Quel tocco gli aveva provocato un’ondata di disgusto e vomito, mentre ora gli sembrava di essere in paradiso e più assaggiava più ne voleva, era una sensazione additiva. La sua mente era come sospesa in una bolla di piacere, tanto che si accorse a mala pena che Kaname aveva superato il suo capezzolo e ora stava armeggiando con i suoi jeans per toglierli. Fu quindi colto di sorpresa quando sentì qualcosa di caldo e umido avvolgere il suo membro. Questa volta un urlo lasciò la sua gola e rimbombò nella stanza.

Deliziato dalla reazione che aveva ottenuto continuò incoraggiato dalla mano tra i suoi capelli che lo spingeva ad intensificare il contatto. Mentre continuava le sue somministrazioni allungò una mano fino a far poggiare i polpastrelli delle dita su quelle labbra carnose, chiedendo silenti l’accesso. Intuendo le intenzioni del compagno Zero prese a leccarle, morderle e succhiarle finché non furono ricoperte di saliva.

Il piacere e l’estasi erano arrivate ad un punto tale che non sentì il primo dito entrare dentro di se. Aspettò qualche secondo prima di inserire anche il secondo e questa volta Kaname ottenne un gemito di fastidio in risposta. Succhiò con maggiore foga sul suo membro in modo da distrarlo mentre con le due dita lo preparava. Continuò finché non sentì i fianchi di Zero venire incontro alle sue dita. A questo punto aggiunse il terzo e ultimo dito. Questa volta un chiaro gemito di dolore lasciò le sue labbra, ma ben presto si abituò anche a quell’intrusione.

Era vicino, lo sentiva. Se andava avanti così sarebbe venuto di lì a pochi secondi. Ma quando era proprio ad un passo dalla liberazione. Senti quella e bocca e quelle dita lasciarlo. Gemendo di insoddisfazione aprì gli occhi che non si era accorto di aver chiuso e cercò con la sguardo l’altro

-Kaname …- Il purosangue si chinò su di lui e spostando una ciocca di capelli che per il sudore si era appiccicata alla sua guancia lo guardò con un misto di dolcezza e determinazione

-Zero, sei sicuro di voler andare fino in fondo? Se non lo fai adesso non sarò in grado dopo di fermarmi. Quindi sei davvero sicuro?- Il ragazzo lo guardò sorridendo lievemente

-Non desidero altro che te Kaname- Il purosangue gli diede un bacio sulla fronte prima di posizionarsi alla sua entrata

-All’inizio farà un po’ male, ma ti prometto che quello che viene dopo non sarà neanche lontanamente paragonabile a quello che stai provando ora-

"Ah sì?" Pensò "Eppure a me sembra di star per morire per il piacere che sto provando ora"

Lentamente ma con decisione Kaname si spinse dentro al corpo del compagno, cercando di stare calmo e non perdere la testa in quel caldo e stretto abbraccio. Zero avrebbe voluto gridare la il fiato gli mancò in gola, lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi spalancati. Una mano si alzò e andò ad afferrare il braccio del purosangue

-Ka-Kaname …-

-Shh, ora passa, te lo prometto- Gli disse dolcemente nell’orecchio nel tentativo di calmarlo -Dimmi tu quando posso muovermi, ‘kay?- Zero annuì mentre stringeva maggiormente la presa sul suo braccio. Quelle parole però gli fecero notare come Kaname si stesse trattenendo dal muoversi e causargli dolore. Poteva sentirlo dai muscoli che si contraevano sotto il suo tocco nello sforzo di restare immobile. Si impose di calmarsi e rilassarsi, dopo circa un paio di minuti sentì il dolore attenuarsi così diede il suo consenso al compagno

-P-Prova a muoverti- Sentì Kaname uscire quasi del tutto e poi riaffondare dentro di se. Ancora gemette di dolore sebbene di un’intensità minore rispetto a prima. Poi un’altra spinta, un’altra e un’altra ancora, sempre più intense, sempre più veloci mentre il dolore diminuiva gradualmente e veniva sostituito dal piacere. Non riuscì a trattenere un grido di pura estasi quando Kaname colpì un punto al suo interno che per diversi secondi gli fece vedere solo un puro bianco piacere

-Trovato- Disse sogghignando il purosangue mentre prese a colpire ripetutamente e con maggior forza per punto

-AH, Kaname! D-Di più … più forte!- Ormai perso dall’estasi allacciò le gambe intono alla vita del vampiro sopra di lui e andò incontro ad ogni sua spinta con i propri fianchi. Il ritmo era ormai frenetico e il piacere stava raggiungendo l’apice -Kaname … s-sto per …-

-Sì, lo so Zero. Anch’io …- Dopo una spinta particolarmente forte e ben assestata Zero non riuscì più a trattenersi e venne copiosamente tra i loro corpi. Kaname sentendosi stringere maggiormente da quel piacevole calore a sua volta venne nel corpo del compagno dopo un’ultima poderosa spinta. Sfinito si accasciò sopra il ragazzo sotto di lui, mentre entrambi cercavano di ritrovare il fiato e riprendersi dall’orgasmo. Dopo diversi minuti Kaname rotolò sulla schiena e trascinando sul suo petto uno Zero già proiettato nel mondo dei sogni

-È … È stato fantastico … se non fossi così stanco lo farei un’altra volta- Era contento di essere arrivato fino a quel punto con Kaname, così aveva capito che no c’era paragone tra la terribile esperienza con Harada e ciò che aveva appena condiviso con il suo ragazzo

-Non ti preoccupare, ne abbiamo i tempo davanti noi, siamo vampiri pressoché immortali. Il tempo è l’ultimo dei nostri pensieri-

-Già- Gli rispose mentre le palpebre si abbassavano inesorabili e il sonno prendeva possesso della sua mente -Buon San Valentino, Kaname-

-Buon San Valentino, Zero-

*Owari*

Bittersweet Rose_: Sono contenta che ti sia piaciuto nonostante tu non sia un’appassionata del genere o della coppia e spero continuerai a seguirmi. Comunque OOC è l’abbreviazione per Out Of Character, per esempio se la personalità e certi modi di fare di un personaggio da te descritto sono discordanti con la versione originale. Kissu

Myriam Malfoy: Eccoti il capitolo di S. Valentino con anche una bella lemon. Sarai forse stanca di sentirtelo dire ma ti ringrazio i cuore per tutti i complimenti che mi fai sempre. Davvero Arigato, spero che continuerai a seguirmi e sostenermi. Kissu

Il_Genio_del_Male: Spero che questo capitolo sia stato abbastanza romantico per i tuoi gusti, con in più una bella lemon. Dispiace anche a me per il tuo gatto, io per fortuna ne avevo un altro che abbiamo trovato due anni fa quindi sono riuscita a superarlo anche s emi manca. Aspetto con ansia un tuo parere. Kissu

Amicamia, elenanime, EWILAN, ikarikun, kety_chan, lilly86, Mello sexy doll: Grazie per aver messo la mia storia tra i preferiti

Bittersweet Rose_, Il_Genio_del_Male, Love90, silviarinaldi, versus11, Yami Hihara: Grazie per aver messo la mia storia tra le seguite

-Konnichiwa!! Eccoci con la ficcy di S. Valentino!- ndRan
-Cos’è tutto sto’ entusiasmo se non abbiamo neppure un fidanzato con cui passarlo?- ndJane
-Ahhh, perché me l’hai fatto ricordare!! Abbiamo passato tutta la giornata a finire questa ficcy nella magra consolazione di far passare una bella giornata almeno ai nostri amati vampiri- ndRan T_T
-Infatti, abbiamo finito meno di mezz’ora fa quindi non abbiamo avuto il tempo di rileggere, indi se ci sono errori di battitura barra ortografia barra ripetizioni e simil non lamentatevi! O vi taglio in due!!- ndJane
-Queto capitolo non mi convince nella parte iniziale, per quanto riguarda la lemon sono abbastanza soddisfatta per essere la seconda che scriviamo, si fa per intendere. Ora sinceramente è tardi e vorremmo andare a dormire. Quindi …- ndRan
-Oyasumi, Sayonara- ndRan&Jane

   
 
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