L’allegria
A Giulio batteva il cuore, da lontano
vedeva la
Tenuta, era lì che
Giulia era vissuta, era quel luogo che l’aveva
portata via da lui, avanzò con passo svelto,
quasi correva, il suo cuore stava per esplodere, ma poi decise di
calmarsi e
diminuì il ritmo del suo cammino.Eccolo, era davanti alla porta della
Tenuta, bussò
timidamente, ma nessuno venne ad aprirlo, allora ci mise più energia
tanto che
le nocche delle dita si arrossarono. Nel silenzio più assoluto, sentì
una
flebile voce di donna -Chi è?- Giulio, con voce balbettante
rispose:-Sono
Giulio, un amico di Giulia - Kim, sobbalzò, tante volte Giulia nelle
loro notti
insonni aveva parlato del suo grande amore mai avuto, ed ora era lì,
davanti la
sua porta. –Sei, Giulio, Giulio? Quello dell’Italia?L’amico della mia
Giulia?- Giulio
sentendo che questa donna a lui estranea sapesse di lui, rispose
attonito - Si,
si, sono io, mi apri per piacere?- La porta si aprì lentamente, Kim lo
fece
entrare e poi fischiò- Bambini, niente paura è un amico!- Tutti i
bambini
uscirono dai più disparati posti dove si erano nascosti e saltarono
addosso a
Giulio dalla gioia. Quando sapevano che una persona era loro amica,
avevano un
grande slanciò di affettuosità.-Le hai portate le caramelle?-Disse
Joshua, -E i
dolci? Disse Sarah, una piccola bambina di sei anni con un bellissimo
sorriso
senza dentini.- Adesso vedo nella mia borsa-, Giulio
incominciò a rovistare e voleva trovare
ardentemente qualcosa che gli fosse avanzato dal viaggio per poter
accontentare
quei faccini speranzosi. –Ecco le caramelle, oh, si, ci sono anche i
dolci!-
Tirò fuori un pacco di biscotti che sua madre gli aveva dato prima che
partisse
e che lui detestava, ma non furono mai tanto amati come in quel
momento.
Fu un arcobaleno dopo la tempesta l’arrivo di Giulio, anche
perché ai bambini
mancava l’allegria di Robert e Kim aveva un grembo che era cresciuto a
dismisura e che la affaticava tanto , loro avevano capito che qualcosa
non era
andato nel verso giusto, erano
così
piccoli ma consapevoli delle sofferenze, per cui non osarono mai
domandare a
Kim dove fosse andato quel buffo omone che li faceva tanto divertire.