1.2
Bill e Tom erano partiti per
un’altra tournèe. Senza di loro la casa
sembrava così vuota, però io avevo Stefan, Alex e
anche Micio, ma lui era come
se non ci fosse, e mi tenevano compagnia durante la loro assenza. Anto
cercava
di tenersi sempre occupata, o andava a lavorare o metteva in ordine la
casa,
oppure mi aiutava con Stefan e Alex. Ci mancava poco che mi annoiassi
io!
Finché un giorno anche Anto capì che sarebbe
cambiato qualcosa…
«Cavolo, mi gira ancora la
testa», disse sbuffando.
«Che
cos’hai?», chiese Chiara, una sua collega.
Nel negozio non c’era nessuno,
stranamente sembrava una giornata in cui
tutti avevano i capelli perfetti. Si appoggiò al lavandino e
la guardò seduta
su una poltroncina.
«Ma non lo so, mi continua a
girare la testa. Però va e viene, non
riesco a capire.»
«Non sarai mica incinta,
vero?»
Anto girò piano la testa e
guardò il viso abbronzato di Chiara,
sorpreso e ansioso allo stesso tempo.
Quella notte, presa dall’insonnia,
si alzò e tirò fuori dalla borsa il
test di gravidanza. Come supponeva Chiara, era incinta. Piangendo e
ridendo
contenta prese il cellulare e chiamò Bill, doveva
assolutamente sentirlo per
dargli la notizia.
Il cellulare di Bill continuava a suonare e
tutti si svegliarono nel
pullman, tranne lui.
«Bill! Spegni sto cazzo di
telefono!», urlò Tom dal suo letto.
Bill si svegliò di colpo e anche
lui sentì il suo cellulare intonare la
sua canzone preferita. Si ributtò con la testa dentro al
cuscino. «Con calma,
ne? Tanto ormai ci hai già svegliati tutti. Ma chi
è che ti chiama a
quest’ora?»
Ci volle un po’ prima che i suoi
occhi si abituassero allo schermo
luminoso del cellulare, riuscendo a leggere il nome di chi lo aveva
svegliato
alle quattro di notte.
«È Anto»,
biascicò.
«Grazie per avercelo detto, ma ti
muovi a rispondere?!»
Bill seguì il consiglio del
fratello e pigiò il tastino verde.
«Bill?»
Bill si svegliò del tutto e
ascoltò la voce di Anto al cellulare, nel
buio più totale di quel pullman. Intanto anche tutti gli
altri ascoltavano
incuriositi, tanto ormai si erano svegliati.
«Bill, ma sei sveglio?»
«Sì, sono sveglio. Che
c’è?» Bill era esausto, come gli altri,
e non
era il massimo. Avevano avuto il concerto quella sera e si erano appena
addormentati.
«Ehm…»
«Anto? Devi dirmi qualcosa?
Perché se non è così io torno a
dormire.»
«No, no. Aspetta. È una
cosa seria.»
«Allora sbrigati.»
«Aspetto un bambino»,
sussurrò tra le lacrime. Fece un respiro
profondo: gliel’aveva detto, e si sentiva estremamente
orgogliosa di sé stessa.
Bill si sedette di colpo sul letto e voleva
tanto urlare di gioia. «Sul
serio?! È stupendo!»
«Lo so!»,
urlò lei saltellando per la stanza.
«Oddio, non ci posso
credere!»
«Nemmeno io ci credo,
Bill!»
Gli altri lo guardavano confusi,
scambiandosi degli sguardi tra loro.
«Che cazzo sta dicendo?»
Tom alzò le spalle:
«Ah, non chiedete a me. Io sono quello che lo capisce
di meno in questo momento.»
Bill sbuffò agli altri e mise il
vivavoce: «Anto, ripeti. Io potrei svenire
a dirlo, in questo momento.»
Anto rise. «Ok, ma lo dico una
volta sola: ragazzi, aspetto un
bambino!»
Tom urlò ad Anto:
«Giura?!»
«Sì, lo giuro! Oddio
Tom, non l’ho ancora detto ad Ary! Volevo che lo
sapesse per primo Bill.»
«Appena lo saprà
farà i salti di gioia per te»,
ridacchiò.
«Sì, già me
la vedo.»
Bill tolse il vivavoce e si mise il
cellulare all’orecchio per parlare
da solo con lei.
«Anto, ti amo», le
sussurrò mettendosi sotto le coperte.
«Anch’io Bill. Ma sarai
stanco, no? Forse è meglio se ti lascio
dormire, ci sentiamo meglio domani, dopo che l’ho detto anche
ad Ary.»
«Ok, va bene. Buona notte Anto, ti
amo tanto. Mi manchi.»
«Oh Bill, anche tu mi manchi
tantissimo e ti amo ancora di più. Buona
notte.»
Bill spense il telefono e guardò
suo fratello Tom con le lacrime agli
occhi.
«Bill, non piangere! Devi essere
contento!», saltò giù dal letto e gli
saltò addosso, abbracciandolo e sfregandogli i capelli.
«E così anche tu padre,
eh? Cosa fai, mi copi?»
Bill rise e si fece abbracciare anche da
Gustav e Georg. Erano tutti e
tre addosso a lui, semisdraiati sul suo letto.
«Bill, ti giuro che se non era una
cosa così seria ti prendevo a
calci!», disse Georg.
«Giusto, ne è valsa la
pena di svegliarci alle quattro di notte»,
concordò Gustav.
«Sì, però
ancora non riesco a capire di come tu possa darti da fare
così, quando io prima l’ho sposata
Ary!», disse Tom portandosi le braccia
strette al petto. «Quindi ti tocca sposare Anto,
perché se no non vale!»
«Sposarla?», Bill
deglutì rumorosamente.
«Ovviamente! Guarda che
è molto meno complesso sposarti che accudire un
bambino. Fai le cose con ordine, ti prego. Tanto non cambia
assolutamente
niente sposati o no, l’unica differenza è che
è scritto nero su bianco e…
questa», gli fece vedere la fede sorridendo.
Quando tutti ritornarono nel proprio letto e
si addormentarono, Bill
era ancora sdraiato, che non riusciva più a dormire. In quel
momento pensava
solo a lui, ad Anto e al loro futuro bimbo. Era al settimo cielo, aveva
voglia
di urlare a squarciagola. Cercò di dormire, ma
l’euforia era tale che non
riuscì a chiudere occhio.
Però era anche spaventato dal
matrimonio, qualcosa lo rendeva ostile a
quella cerimonia, forse perché aveva avuto dei genitori
separati e non voleva
che accadesse, ma quelle erano paure solamente molto stupide.
La mattina dopo, mi svegliai e andai in
cucina. Stavo bevendo, quando
sentii saltare giù dalle scale Anto.
«Ary, sono incinta!»,
gridò facendomi quasi strozzare. Non poteva dirmi
quelle cose di prima mattina e così
all’improvviso!
«Sul serio?!» Anto
agitò la testa per confermare al settimo cielo e io
le corsi incontro per stringerla forte.
«Congratulazioni! Da quanto lo
sai? Lo hai già detto a Bill? Che cosa
ha detto?»
«Calma, calma! Allora,
l’ho già detto a Bill, ieri notte, ed era
contentissimo! Come gli altri. Ha messo il vivavoce! Tom mi aveva
già detto che
tu avresti fatto i salti di gioia per noi.»
«Tom ci azzecca sempre, mi conosce
troppo bene! Oddio, ma adesso vuol
dire che vi sposerete! Per forza!»
«Oddio, non ci avevo
pensato!» Scoppiò a piangere dalla gioia e io la
abbracciai ancora, non potevo trovare un modo migliore per partecipare
alla sua
felicità.
Sentii un rumore dietro di noi e vidi i due
biberon di Stefan e Alex,
seduti sul seggiolone con un sorrisetto furbo sul viso, a terra, il
pavimento
completamente inondato di latte.
«Siete
proprio come vostro
padre: volete sempre essere al centro
dell’attenzione!»
***
«Non ce la farò
mai», tremolò a sé stessa guardandosi
allo specchio. «Ora
capisco come si sentiva Ary, cavolo!»
«Anto, tutto bene?», le
chiesi, dall’altra parte della porta.
«No, non va affatto tutto bene! Me
lo sento, sarà un disastro totale!
Si metterà a piovere, inciamperò,
cadrò a terra, il vestito si sporcherà e
tutti scoppieranno a ridere.»
«Sì, e Alex e Stefan si
metteranno a piangere durante il sì, vero?»
«Giusto, non ci avevo pensato.
Oddio Ary!»
«Fammi entrare, su.»
Mi aprì la porta del bagno e
appena la vidi rimasi senza parole: era
magnifica! Ovviamente Bill non aveva voluto un matrimonio convenzionale
ed io
ero contentissima per loro.
«Sei… sei uno
spettacolo», le dissi, sistemandomi meglio Stefan fra le
braccia, Alex era con suo padre, nella camera di suo fratello, lo sposo.
«A chi vuoi darla a
bere!»
«Non sto scherzando Anto, Bill
come minimo sviene!»
«Sì, sviene e il
matrimonio salta, lo sapevo!»
«Ma la smetti di essere
così negativa?»
Non potevo fare a meno di guardare il suo
vestito bianco tempestato da
preziosi che andavano dal viola al nero, la schiena nuda e la sua pelle
bianca
ricoperta di brillantini.
«Ary, non ce la farò
mai», sussurrò, coprendosi il viso con le mani.
«Se piangi ti tiro una testata, ci
hai messo secoli a truccarti e non
voglio stare qui ancora, sennò divento vecchia e i miei
figli adolescenti.»
Bussarono alla porta e Anto
sobbalzò, io la rassicurai e andai ad
aprire. Vidi subito il faccino felice di Alex e poi, percorrendo le
braccia che
lo reggevano saldamente, vidi quello di Tom, che appena mi vide mi
stampò un
bacio sulle labbra ed entrò, chiedendo della sposa.
«Non so se riuscirà mai
ad uscire dal bagno, si è convinta che andrà
tutto male. Bill com’è messo?» Speravo
che almeno lui fosse a buon punto,
eravamo già in ritardo.
«È in preda ad una
crisi isterica», sospirò, sedendosi sul letto
della
camera d’hotel a cinque stelle, dalle finestre si vedeva il
mare terso di New
York.
Avevano deciso di fare le cose in grande ma
avevano invitato solo le
persone più vicine a loro, e avevano tenuto il matrimonio in
segreto, nessuno
sapeva niente, strano ma vero: erano ancora tutti concentrati su me,
Tom e i
nostri figli per badare anche agli altri.
«E questo che vuol
dire?», sgranai gli occhi.
«Continua a dire che
sarà un disastro, che il suo vestito non era
ancora pronto e che doveva lavorarci di più.»
«Cioè tu mi stai
dicendo che prima era tutto soddisfatto e ora vorrebbe
disfare tutto?»
«Esattamente»,
annuì.
«Sono assurdi questi due, si sono
proprio trovati», dissi sorridendo, abbastanza
forte così che Anto potesse sentirmi.
«Non è colpa mia se
faccio schifo!», gridò Anto uscendo dal bagno e
puntandosi le mani ai fianchi, di fronte a noi.
Tom rimase senza fiato a guardarla e quasi
si dimenticò di avere Alex
fra le braccia.
«Ti pare la reazione di qualcuno
che crede che fai schifo?», le chiesi,
chiudendo la bocca a Tom.
«No»,
sospirò, accennando un sorriso. «Ma questo
è il giorno più
importante della mia vita, voglio che sia perfetto.»
«Facendo così te lo
stai rovinando da sola», la informai, lei sbiancò
e
poi prese colore sulle guance. «Fai la persona matura,
c’è una limousine che ci
aspetta di sotto», le sorrisi e lei annuì,
abbracciandoci a turno.
«Ragazzi!»,
gridò Bill agitatissimo, aggrappandosi al braccio del
fratello, gli occhi lucidi.
«Non mi traumatizzare Alex con le
tue crisi da primadonna. Bill ti devi
sposare, fai la persona seria.»
«Peccato che è proprio
perché mi devo sposare che sono così agitato!
Gustav, Georg, è tutto pronto?!»
«Prontissimo!»
«Anto sta arrivando, è
già scesa dalla macchina!», disse Georg
chiudendo le grandi porte della villa in mezzo al verde e di fronte al
mare.
«Oddio, sto per
morire!», gridò Bill, mentre schizzava via, ma
Andreas,
Giulia e Nicole lo fermarono e lo immobilizzarono.
«Bill, la vuoi
piantare?!»
Tutti si girarono e guardarono Simone in un
bel vestito chiaro che
contrastava con i suoi capelli rossicci e la pelle leggermente
abbronzata,
abbracciata a Gordon.
«Mamma», disse Bill,
abbassando lo sguardo.
«Che uomo sei?»
«Sono nervoso», ammise.
Sembrava un bambino beccato a fare una
marachella, pentito.
«Ho capito, ma pensa che avrai un
bambino. Non puoi comportarti così.»
«Tua madre ha ragione, devi
smetterla», disse Gordon, anche se
sorridendo.
«Mostra chi sei ai genitori della
sposa, sono appena arrivati
dall’Italia», Simone sorrise con gli occhi
brillanti e abbracciò il figlio,
stringendolo forte. «Come crescete in fretta… Tom,
dammi mio nipote!»
Tom roteò gli occhi al cielo,
sorridendo, e salutò Alex, non l’avrebbe
visto per molto tempo da quando lo avrebbe dato a sua madre.
«Forza Bill, ce la puoi
fare», disse Giulia, mentre gli invitati
iniziavano a prendere posto, tra cui anche i genitori e le sorelle di
Anto.
Alexia com’era cresciuta! Aveva i
capelli corvini e ricci raccolti in
una fascia e si vestiva in modo molto punk, con pantaloni stracciati,
trucco
pesante e borchie. Era cambiata.
I loro sguardi si incontrarono e Alexia
sorrise, mentre si alzava e lo
raggiungeva.
«Cavolo come sei
cambiata», disse Bill abbracciandola.
«Sì, lo so.
È parecchio che non ci si vede. Non farai scenate se sono
venuta vestita così al vostro matrimonio, vero?»
«Io no, forse tua sorella
sì», ridacchiò.
«Vabbè, lei
è un caso a parte. Trattamela bene, ok?»
«Certamente», le sorrise
e Alexia tornò a sedersi.
Il padre di Anto gli lanciò
un’occhiata, non sembrava così contento di
quell’unione, ma almeno era venuto.
«Il padre di Anto mi odia ancora
di più ora che la sto per sposare, non
è così?», chiese al fratello.
«Na, non ti odia… Come
ogni padre è in pensiero per la sua piccola,
vedrai che gli passerà.»
«Se lo dici tu.»
«Mi sta venendo fame, ci
muoviamo?», chiesi scendendo dalle scale e
mettendomi accanto a Giulia. Insieme saremmo state le testimoni di Anto.
Il padre di Anto salì le scale e
Bill tremò, è da lì che Anto sarebbe
scesa e l’avrebbe vista nel vestito che per tradizione non
aveva potuto fare
lui. Era nervoso, ma d’altra parte non stava più
nella pelle.
«Ci siamo!», disse Tom,
sistemandosi con Andreas al fianco di Bill.
Loro erano i suoi testimoni, Georg e Gustav li avevamo soprannominati
scherzosamente I Madamigelli d’Onore.
Loro, assieme a Nicole andarono ai loro
posti in prima fila e vidimo
Anto scendere dalle scale accompagnata da Alexia che si era messa
dietro il
piano a suonare, un sorriso imbarazzato e già gli occhi
lucidi, le guance
rosse.
«Oh my God»,
sibilò Mattia, seduto accanto a Lilian e mio padre.
Anto raggiunse Bill senza cadere
né niente e suo padre andò a sedersi,
l’espressione leggermente imbronciata. Si guardarono negli
occhi e sorrisero.
La cerimonia fu relativamente breve, Bill e
Anto firmarono le carte e
poi arrivò Jim, il tatuatore di fiducia di Bill, che li
condusse nell’altra
stanza. Tutti gli invitati si spostarono con loro e li guardammo mentre
fra le
lacrime e i sorrisi si lasciavano incidere sulla pelle una fede
composta
solamente dal nome dell’altra persona, intorno
all’anulare della mano sinistra.
Una fede convenzionale ovviamente non andava bene, un tatuaggio durava
per
sempre.
Quando le fedi furono indossate…
cioè, tatuate, tutti andammo nel
giardino sul retro, dove era stata imbandita un’intera
tavolata e al centro
c’era un’enorme torta. Appena Anto la vide le
brillarono gli occhi, poi si
guardò il pancino appena evidente sotto il vestito e Bill
posò le mani sulle
sue sorridendo, abbracciandola da dietro e baciandola sulla tempia.
«Ci credi a tutto
questo?», le sussurrò.
«Uhm, fammici pensare…
no!», rise e si girò improvvisando il lancio del
bouquet, che finì fra le braccia di Lilian, che
diventò tutta rossa.
«Evvai, Lilian e papà
si sposano!», gridai, Mattia mi fece l’occhiolino
quando i due interessati si guardavano imbarazzati.
«Non abbiamo tirato il riso,
mannaggia!», gridò Georg, tirando fuori
dalla schiena un intero secchio di riso bianco, che svuotò
sulla testa di Bill,
che si mise a gridare, e Anto a ridere.
«Non ti preoccupare Anto, ce
n’è anche per te!», gridò
Gustav, prima di
riservarle lo stesso trattamento.
Tutti scoppiammo a ridere di fronte alla sua
espressione scandalizzata,
lei guardò Bill e gli avvolse il collo con le braccia prima
di baciarlo.
«Viva gli sposi!»,
gridò Giulia.
«E al piccolino!»,
aggiunse Nicole, già con un bicchiere di vino bianco
in mano.
La mamma di Anto cadde a terra svenuta e nel
giro di tre secondi
eravamo tutti lì intorno a farle aria e a darle un bicchier
d’acqua sperando
che si riprendesse.
«Non gliel’hai ancora
detto?!», sussurrai alla mia migliore amica.
«No! Già
c’è il matrimonio, pensa poi…»
«Spero che la tua amica sia solo
ubriaca!», disse il padre di Anto,
tenendo sua madre per la schiena.
Lei rimase a bocca aperta, io le tirai una
gomitata fra le costole,
incitandola a dire qualcosa di dignitoso per difendere lei, Bill e il
suo
bambino.
«No papà, io aspetto
sul serio un bambino», disse Anto fiera,
portandosi le mani sui fianchi. «E se non ti sta bene,
è un affar tuo»,
concluse, chiudendo gli occhi e lasciandosi abbracciare da Bill, che
sorrideva
a trentadue denti.
Marco, in pochissimo tempo, raggiunse sua
moglie, svenendo.
«Siamo a posto»,
ridacchiò Tom.
«Quindi io sarò
zia?», chiese Alexia felice come una pasqua.
«Sì sorellina, avrai
presto un bel nipotino.»
«O nipotina», la
corresse Bill, prima di baciarla sulle labbra.
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Ciao a tutti! ^______^
Capitolo un po’ cortino, ma siamo
in fase di flashback a go-go, quindi è concesso su u.u Spero
vi sia piaciuto
comunque *-* Fatemi sapere cosa ne pensate in tanti, mi raccomando!
Ringrazio:
Utopy:
Aleeeeeeeeeeeeeeeeeeees!! *-*
I gemellini sono miei ù.u
Ary
ti sta antipatica? O.O Mi hai traumatizzata dicendomelo, speriamo che
cambi
idea in fretta! xD
Grazie per l’appello, davvero xD
Sono d’accordo con te u.u
Grazie mille per i complimenti,
so che me li merito *-* ( XDDD ) Ti voglio troppo bene, MIA sposina (
xD )
Ales trottolina
amorosa dududadada! ©
svampy1996: Grazie mille!! *-* Alla prossima!
Ringrazio anche chi ha
messo
questa FF fra le preferite e le seguite e chi legge soltanto. Grazie a
tutti!
A lunedì prossimo, ciao! Con
affetto, vostra
_Pulse_