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Autore: Iris of Goodbye    15/02/2010    2 recensioni
"Voglio essere Libera, Libera da questa germania, Libera da tutti i pensieri che ogni giorno, continuamente mi assillano. Voglio essere Libera. Libera da Te" AmyLee Northfeel
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio:

- Dan
- SuperEle46
-MakeSomeNoise (ti amo!)
-Lena_93

e come sempre tuuuuuuuuutti quelli che leggono semplicemente, siete più di quattrocento ragazzi *ç* You make Me Happy (=
However, bando alle ciance ed eccovi il capitolo. Siate clementi e compassionevoli come sempre con una povera pazza come me ahah =D


Capitolo Sedicesimo
 

Istintivamente mi morsi il labbro. Ricordavo perfettamente il giorno in cui l'avevo avuta in regalo
- Allora?- mi esortò
- E' stata un regalo tutto qui.- tagliai corto
- Avanti racconta! di me ti puoi fidare- sorrise angelico. Lo guardai male - Ti odio Tom Kaulitz-
- Anche io ti voglio bene!-
Mi misi seduta meglio iniziandogli a raccontare.

Era il primo settembre.Domani era il suo compleanno.
- Allora che si fa Domani?- chiese una delle due ragazze con cui era
- Niente. Lo sapete che odio festeggiare il mio compleanno-
- Avanti amy, tutto lo festeggiano! E' un giorno importante!- battè le mani l'altra
- E' uno come tanti. Compio solo gli anni e divento più vecchia.-
Ma non c'era verso, le sue amiche non demordevano. Cosi si ritrovò a casa sua per passare una "bellissima" serata a sparare cazzate e a parlare di ragazzi.
Perfetto!.
Anche stasera dovrò dire addio al mio Ipod e ad un buon libro. Pensò.
A mezza notte precisa le ragazze le saltarono addosso cantandole una stonata canzone di auguri.
- Buon compleanno tesoro- esordi sua madre entrando nella stanza e abbracciandola
-Grazie- Rispose ricambiando appena.
Appena le sue amiche furono nel mondo dei sogni si alzò recuperando il cellulare. Sara non si era ancora fatta sentire.
- Ehi Sorellina- qualcuno la chiamò entrando in stanza - vieni, ti do il mio regalo-
Amylee lo guardò un po' incerta poi lo seguii nella camera.
Ne tirò fuori un pacco enorme - Che cos'è?- chiese guardandolo
- Tu aprilo-
Non se lo fece ripetere due volte. Scartò rapidamente, attenta a non tagliarsi.
Nonappena notò cos'era quel regalo, si portò le mani alla bocca reprimendo un urlo che avrebbe svegliato l'intero quartiere.
- co..come?- gli occhi lucidi, il cuore in gola
- Ti piace?- domandò lui sorridente scrutando l'espressione della sorella.
- Tu..tu..mi hai comprato una ..chitarra!- la ragazza faticò a parlare per la troppa emozione.
Quante volte aveva guardato i suoi idoli suonare quel particolarissimo strumento? quante volte avrebbe voluto sfiorarne le corde con le mani?.
E adesso poteva.
- Non è il massimo. Ma per iniziare dico che va bene- le accarezzò i capelli
- come lo sapevi?-
- Ti ho semplicemente osservato. Ho visto come ti perdi nella musica, come sorridi quando ascolti le tue canzoni preferite.E poi la tua voce è bellissima-
- Ti voglio bene- lo strinse a se.
-Anche io piccolina-.sussurrò piegando le labbra all'insù.
Da quel giorno ogni pomeriggio si ritrovava chiusa nella sua stanza producendo melodie che si andavano ad intrecciare con il suo stato d'animo, scrivendo
canzoni e perdendosi in quelle note sconosciute che la facevano sentire sempre più viva
.

Mi asciugai una guancia tirando su col naso rumorosamente.
- non sapevo che fossi cosi legata a lui- disse il rasta abbracciandomi
- Gia. E' stato il regalo più bello che avessi mai ricevuto. Da quando ho spezzato i legami con loro non suono ne canto più. Forse è sbagliato, ma quando ero piccola avevo giurato a me stessa di non separarmi mai da lui. Invece è bastato uno stupido capriccio- lo guardai - Ora sai tutto-
mi alzai baciandogli le guancie - Buonanotte Tom-
- Notte amy- fece leva sulle braccia rimettendosi in piedi anche lui.
Proprio quando stavo per entrare lo sentii afferrarmi il polso - Che ne dici se domani la rimettiamo un po' in sesto la tua nana?-
Piegai le labbra in un sorriso - Dico che sarebbe grandioso-
Mi tirò verso di se abbracciandomi di nuovo.
-Ehi, e queste effusioni?! Mi tradisci con la mia migliore amica?- mormorò La biondina guardandoci
- Era solo un abbraccio- si difese lui sorridendo
- Io salgo su- li salutai e salii le scale velocemente.
Chiusa in camera mia sospirai di sollievo.
Mi sentivo meglio, forse parlare mi aveva fatto davvero bene. Domani dovevo ringraziare quel pazzoide del mio, ormai futuro, cognato.
Ridacchiai da sola buttandomi sul letto che cigolò appena.
Avevo deciso, anche se il rosa non mi donava, in un modo o nell'altro la mia vita avrebbe cambiato Colore.
Basta Nero e Grigio. Il cielo adesso lo volevo sempre più blu.

-Svegliaaa!- qualcuno urlò entrando nella mia stanza e scoprendomi.
Mi raggomitolai mugolando qualcosa contro chiunque stesse disturbando il mio sonno.
- Andiamo Amy, sono gia le nove!- continuò.
Aprii gli occhi trovandomi il rasta a pochi centimetri dalla faccia - Tom ma cosa..-
- Vuoi muoverti o devo buttarti giu dal letto?-
- Non rompere!- sbottai voltandomi e cercando di coprirmi con le mani notando anche che la mia mise non era delle migliori.
- E va bene- mi sentii trascinare di peso fino a quando non mi trovai sulla spalla del ragazzo
-Mettimi Giu!- mi dimenai più volte senza alcun successo
- Sta buona!- ridacchiò posandomi, con delicatezza di un elefante, sul divano
- Giorno- sorridono gli altri guardandomi
- non hai freddo?- mi guardò Lily. Abbassai lo sguardo sul mio corpo seminudo
- In effetti- constatai avviandomi su.
Non appena mi fui cambiata sentii la porta della camera aprirsi e chiudersi subito dopo
- Ehi- mormorò Lily entrando
- Tesoro- la guardai mentre alzavo i capelli su in una morbida coda di cavallo
- Ho bisogno di parlarti posso?- si mise a sedere e senza risponderle mi accomodai accanto a lei
- Ecco io..io ho un ritardo- sussurrò torturandosi le mani. Trattenni il respiro
- Di quanto?-
- Una settimana e mezzo- alzò gli occhi, puntandoli nei miei - Ho fatto il test due volte, e mi da due risultati diversi. Prima si poi no-
- Va bene, non ti agitare tu. Oggi andiamo a fare l'ecografia, prima lo sappiamo meglio è.-
Annuì e si alzò - Grazie Amylee- sorrise uscendò dalla stanza.
Verso le quattro dopo più di due ore passate ad accordare e suonare la chitarra con Tom scesi giu.
-Andiamo?- dissi andandole in contro.
-Si- rispose a monosillabo. Le si leggeva in faccia la paura
Mi avvicinai stringendole la mano - andrà tutto bene, comunque.- cercai di tranquillizzarla.
- Uscite?- chiese Bill entrando in salone senza maglia mentre mangiucchiava patatine
- Gia- risposi mettendomi il cappotto
- Dove andate?- ci guardò
Bene.. dove andiamo?
- A farci un giro-
- al cinema- rispondemmo in coro.
Il moro aggrottò le sopracciglia - Di solito si sceglie la meta prima di uscire, ma comunque- scrollò le spalle - non fate troppo tardi- sorrise.
Sospirai. Per fortuna era più stupido di quel che sembrava.
Riuscite ad uscire senza destare sospetti con gli altri entrammo in macchina.
-Come ti senti?- la scrutai con la coda dell'occhio mentre guidavo
Scrollò le spalle -Ho solo paura di quel che possa dire lui-
sospirai ricordandomi un pomeriggio a casa quando sentii i ragazzi parlare. Bill aveva detto chiaramente che nonostante i bambini li trovasse tanto carini e
graziosi lui non sarebbe stato mai adatto a fare il padre.
Abbozzai un sorriso -Beh io ti aiuterò comunque-
- Non saprei cosa fare senza di te in questo momento- sussurrò appoggiando la testa contro il finestrino e osservando il paesaggio sfrecciare fuori.
Dopo circa mezz'ora di macchina e traffico riuscii a trovare un buco nel parcheggio riservato all'ospedale.
- Cavolo devono stare tutti male- notai guardando le macchine.
Non appena entrammo, la malinconia e la freddezza di quel posto m'invase facendomi rabbrividire.
Odiavo gli ospedali e,fortuna mia, non ero mai stata più di cinque secondi rinchiusa li dentro.
Strinsi la mano della mia amica salendo al terzo piano nel reparto ecografie
-Abbiamo un appuntamento con il dottor McCullough- dissi avvicinandomi alla signorina posta dietro un bancone bianco
- Certo. Aspetti in sala d'attesa. Il dottore sarà subito da voi- sorrise.
Annuii e mi misi seduta su una di quelle scomode segioline mentre Lily camminava nervosa avanti e indietro per il corridoio
- Mi farai venire il mal di testa se non ti fermi- la guardai
- Come posso?! é snervante aspettare qui!- borbottò riprendendo la sua "maratona"
Dopo dieci mintui buoni un viso a me familiare nascosto da un paio di occhiali color pece e di corporatura minuta uscì dalla camera
- mi raccomando, assoluto riposo- sorrise raggiante posando poi lo sguardo su di me
- Prego ragazze entrate.- esclamò accompagnandosi con la mano.
Ci affrettammo subito a raggiungerlo chiudendo poi la porta alle nostre spalle.

  
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