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Autore: 881    17/02/2010    2 recensioni
(...) I lunghi capelli neri le coprivano il volto, un abito semplice e bianco: era troppo sbagliata su quella collina. Un sussurro... “Silente” e ancora e ancora e ancora... Pop! Il mago si guardò intorno: scorse quella figura esile, così fuori luogo...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il bambino sopravvissuto e La bambina senza passato

 

“Tom, Tom! Chi è Harry Potter?” chiese la ragazzina, stabilitasi al Paiolo Magico da ormai qualche settimana.

Il vecchio proprietario del locale sorrise, un sorriso terribile a dire il vero, anche se Samara l’avrebbe catalogato come il più caldo sorriso del mondo. Dopo le lunghe conversazioni di Silente col Ministro, le diedero un conto in banca, una stanza al Paiolo e il permesso di andare a Diagon Alley tre ore al giorno. Perciò la bambina si ritrovava a “rompere ciò che rimaneva delle scatole” del vecchio Tom per la maggior parte della giornata.

Ogni mattina la ragazzina comprava la Gazzetta del Profeta, e leggeva gli articoli a Tom che serviva i clienti. Al suo arrivo al Paiolo Magico non avrebbe mai pensato che sarebbe diventata famosa per una cosa che non aveva fatto, per aver avuto una storia triste, per essere senza famiglia... Il suo nome era comparso sulla Gazzetta quasi ogni giorno;

 “Come fanno a considerarmi speciale solo perchè non ho un passato?” si chiedeva con malinconia. Ma da qualche giorno ormai, il suo nome era stato sostituito da un altro...

“Harry Potter, bimba, ha sconfitto Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato pur essendo solo un bambino! Povera creatura, ha perso i suoi genitori quella notte... ma ora inizierà a frequentare Hogwarts, proprio come te.”

La piccola non potè che provare dispiacere per quel ragazzino, e promise a se stessa di diventargli amica non appena arrivata a Hogwarts.

Oh sì, lei sapeva di Hogwarts. Silente era venuto spesso a trovarla ed avevano parlato tanto. Di Hogwarts, dei professori, delle Case, della magia...di tutto. Sam, la prima persona a chiamarla così era stato Tom, ammirava tantissimo Silente e sotto sotto aspettava sempre una sua visita. Posò il suo sguardo sulla foto di Harry Potter: stava andando ad Hogwarts proprio come lei. Si rasserenò nel constatare che dopotutto non sarebbe stata sola.

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La mattina seguente fu svegliata da Hagrid, uno degli amici più fidati del preside, che veniva a trovarla regolarmente. “Sveeeglia Sammy! È il grande giorno! Non vorrai mandarmici da solo, non posso mica comprarla io la tua bacchetta!” disse l’uomo ridendo della sua stessa battuta.

Sam scattò in piedi e si preparò in settanta secondi; Hagrid l’aiutò a mettersi il cappotto e, dopo aver salutato Tom, andarono a Diagon Alley diretti da Olivander.

Samara sentiva l’adrenalina scorrerle nelle vene mentre Hagrid, contento di poter aiutare quella cara ragazzina, faceva da guida.

 Tutti ammettevano che dopo aver guardato la piccola negli occhi non si poteva far altro che volerle bene.

Arrivati davanti al negozio, la bambina guardò preoccupata Hagrid che ricambiò lo sguardo con un sorriso incoraggiante

Sam abbassò la maniglia, entrò e disse “Signor Olivander, sono io”. 

Samara aveva già comprato tutto l’occorrente per la scuola, ed ogni giorno si recava al negozio di bacchette senza essere pronta a fare il grande passo, a vivere quell’evento importante. D'altro canto, Olivander era curioso di sapere da quale bacchetta sarebbe stata scelta quella streghetta entrata nel mondo magico quasi per sbaglio.

“Sono pronta signor Olivander”.

 “Sono contento signorina Spektor, la prego, venga qui”.

Sam avanzò con passo deciso –ora o mai più-.

Il signor Olivander le fece provare diverse bacchette ma nessuna era quella giusta, e piano piano l’agitazione lasciò il posto alla delusione. Olivander non si arrendeva, e Samara stava per scoppiare in lacrime –Ero così sicura...- pensò.

Olivander aprì una scatolina bianca, diversa da tutte le altre che erano nere, e disse “È unica nel suo genere, è stata la prima e l’ultima bacchetta che ho costruito con questo legno... Undici pollici e un quarto, piacevolmente flessibile, fatta di legno di betulla bianca, fibra di cuore di unicorno e una piuma di un ippogrifo selvatico , la provi...”

Sam guardò la bacchetta: era meravigliosa e il cuore si riempì di calore quando la toccò. Era lei. Finalmente si sentì completa, e le lacrime di gioia uscirono da quegli occhi così strani.

Hagrid sorrideva fiero e il signor Olivander disse compiaciuto “Sono sorpreso signorina Spektor, questa bacchetta ha scelto lei, l’ha sempre aspettata”.

Dopo aver lasciato il negozio e ringraziato il signor Olivander, una volta arrivati al Paiolo Magico, Samara invitò Hagrid e Tom a cenare con lei: per festeggiare l’evento.

Si sentiva la regina del mondo.

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Il giorno dopo, il primo di settembre, Sam, dopo aver abbracciato Tom, pianto e ammesso che le sarebbe mancato, fu pronta a lasciare il Paiolo Magico.  

Hagrid l’accompagnò alla stazione di King’s Cross e l’aiutò a passare il varco per arrivare al binario 9 e ¾. Erano solo le nove e avrebbe dovuto aspettare altre due ore. Hagrid se ne andò dicendo che doveva fare della commissioni per Silente. Quindi Sam tirò fuori il suo libro di Incantesimi ed iniziò a leggere. Quando rialzò il capo erano già le undici meno un quarto. Alle undici il treno sarebbe partito, e Sam era molto elettrizzata. Notò  che tutti i passanti la guardavano, probabilmente avevano letto gli articoli della Gazzetta del Profeta. Un bimbetto le offrì persino un biscotto. La situazione non le piaceva per cui decise di salire sul treno. Si sistemò in uno scompartimento vuoto e riprese a leggere il suo tomo.

A poco a poco il treno si riempì di studenti; una ragazzina riccioluta dall’aria intelligente aprì la porta dello scompartimento, e dopo aver sospirato disse “Posso sedermi? Il treno è pieno zeppo...”.

Sam sorrise “Ma certo”.

 “Piacere comunque, io sono Hermione Granger” le disse l’altra stringendole la mano

 “Samara Spektor, Sam se preferisci” disse ricambiando la stretta.

 “Oh! La Gazzetta del Profeta parlava di te?! Dalle foto sembravi molto più piccola”.

Sam arrossì: probabilmente la conoscevano tutti ormai, e non potè che compatire Harry Potter.

Prima della partenza qualche altro studente si unì a loro: due gemelle indiane ed un ragazzo paffutello con un rospo in mano. Le gemelle si presentarono come Calì e Padma Patil, mentre il ragazzino si chiamava Neville Paciock. Parlarono a lungo delle Case e di Hogwarts, a quanto pareva Hermione Granger era un’enciclopedia vivente.

A metà del viaggio, il ragazzino paffutello perse il rospo, e senza sapere come Sam si ritrovò in giro per il treno a chiedere di Oscar, il rospo sperduto. Quando bussò ad uno scompartimento dal quale provenivano grida, risate e scoppi, le aprì un ragazzo alto dai capelli rossi.

Si guardarono a lungo e Sam disse “Ehm... ciao, non è che hai visto un rospo in giro per caso? È...”  

 “Un rospo? Direi di no... Ma se vuoi abbiamo una tarantola gigante nello scompartimento! Vuoi vederla?”.

 “Uh no non ci tengo molto grazie!” disse con un sorriso smagliante.

 “Dai George, vieni dentro!”

 “Arrivo arrivo... comunque, io sono George Weasley... e questo impiccione è mio fratello Fred” disse il ragazzo presentando se stesso e il gemello, curioso di sapere con chi stesse parlando.

 “Samara Spektor” disse imbarazzata.

Fred disse “Hey ma sei quella della Gazzetta del Profeta?”.

Sam arrossì, ancora. Per fortuna Padma la chiamò “Sam, Sam! Vieni, abbiamo trovato Oscar!”.

Sam salutò i gemelli, e raggiunse i suoi compagni di viaggio. Una volta tornati nello scompartimento, George si ritrovò a pensare agli stupendi occhi di quella –come aveva detto che si chiamava?!- ah sì, Samara Spektor.

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Samara scese dal treno, e si avvicinò ad Hagrid che stava radunando gli studenti del primo anno. Trovò la traversata del lago l’esperienza più eccitante della sua vita; su una delle barchette fece conoscienza con Sam, Samantha Collins, con la quale parlò per tutto il tragitto. Era piuttosto carina e le assomigliava un poco. Aveva lunghi capelli ondulati ed espressivi occhi chiari. L’unica differenza tra loro stava nei colori, Samara aveva lunghi capelli neri, neri come la pece, mentre Samantha aveva i capelli color del grano. Arrivati al castello ci fu un “Ooooooooh” generale; Samara continuava a cercare Harry Potter, senza trovarlo.

All’entrata incontrarono la professoressa McGrannitt che spiegò brevemente come funzionava lo smistamento. Prima di entrare nella Sala Grande, Samara notò che la vicepreside la guardava intensamente; si ritrovò ad arrossire per l’ennesima volta in quella giornata e ad abbassare lo sguardo.

 “Avanti Sammy, è il momento!” le sussurrò Samantha rincuorandola, e lei le sorrise grata: stava davvero bene con lei. Prese un gran respiro ed entrò nella Sala.

Non sentì nemmeno la filastrocca del Cappello Parlante, concentrata com’era nel torturarsi le mani. Dal tavolo dei professori, Hagrid le fece l’occhiolino che servì a farla star meglio.

Hagrid le aveva parlato molto di Hogwarts –Vedrai ti piacerà!- Sapeva che Silente era stato un coraggioso Grifondoro, mentre Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato era stato a Serpeverde. Lei sperava davvero di finire a Grifondoro...

Avvertì un movimento accanto a sè: era il turno di Samantha. Le augurò buona fortuna, e stranamente si ritrovò a sperare di finire nella sua stessa Casa. Guardò Samantha negli occhi: la vedeva tremare in attesa della sentenza del Cappello. “Grifondoro!”. La biondina si tolse il cappello e corse al tavolo a sinistra mentre i compagni di Casa l’applaudivano. Hermione, l’enciclopedia ambulante, Calì Patil, una delle gemelle indiane, e Neville Paciock finirono tutti a Grifondoro.

“Harry Potter” e calò il silenzio. Un ragazzino magro, di media statura, con spettinatissimi capelli neri raggiunse il Cappello Parlante. Samara ne incontrò gli occhi verdissimi per qualche secondo, dopodichè...”Grifondoro!”.

Il tavolo rosso e oro scoppiò: urla grida applausi. I compagni di casa, con gioia, ripeterono in coro “Abbiamo Potter! Abbiamo Potter!”. Samara si chiese se avrebbero cantato una marcia funebre se fosse finita nella loro stessa casa.

“Samara Spektor” e fu silenzio, di nuovo. Raggiunse titubante il Cappello Parlante. Le parve fosse passata un’eternità quando... “Grifondoro!”. Tra gli applausi si tolse il cappello e buttò a terra, erroneamente, lo sgabello sul quale si era seduta. Ciò suscitò le risate di tutti ed un nuovo applauso.

Sam andò a sedersi accanto all’altra Sam, che le aveva gentilmente tenuto il posto. “Lo sapevo che saresti finita a Grifondoro!” gridò abbracciandola. Samara ricambiò sorridente l’abbraccio: aveva anche un’amica ora, cos’altro voleva?

Durante la cena conobbe Harry Potter, con il quale parlò parecchio: avevano abbastanza cose in comune. Samantha guardando Harry e Samara con quei suoi occhi color del miele disse “Se non fosse per il colore degli occhi, potreste essere fratelli” e risero un pò tutti. Per il resto della cena i due ragazzini senza famiglia continuarono a chiamarsi affettuosamente “fratellino” e “sorellina”.

 

 

 

Angolo dell’Autrice:

Ecco il primo capitolo... betato ovviamente dalla fantastica Moony3, alla quale mando un bacione immenso. (Grazie carissimaaa!!! *0* !! :****) Volevo spiegare un paio di cosette riguardanti questo capitolo: non mi pare di aver trovato una bacchetta simile nei 7 libri di Harry Potter... il fatto che la bacchetta fosse di legno di betulla bianca (silver birch) era molto importante per me... io amo le betulle.

La frase detta da Hermione “Il treno è pieno zeppo” è esattamente la stessa che disse Ron ad Harry. Ci tenevo a specificare che Ron ed Hermione sono fatti l’uno per l’altra, e che sono una delle mie coppie preferite.

Per coloro che ricordano bene “Harry Potter e La Pietra Filosofale” la storia della tarantola non è di mia invenzione, nel primo libro potrete trovare il pezzo in cui i gemelli dicono che Lee Jordan si è portato dietro una tarantola gigante.

Samara Spektor e Samantha Collins saranno le compagne di stanza di Hermione Granger, Calì Patil e Lavanda Brown.

Grazie a tutti coloro che leggeranno, e un  GRAZIE  SPECIALE a coloro che recensiranno.

 

 

  
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