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Autore: innerain    17/02/2010    7 recensioni
".. Hey, Platypus, indovina un po' chi ti ha portato il Frappucc-"
Si bloccò di colpo.
Sul suo viso, incredulità.
L'incomprensione della realtà, la confusione, il terrore, lo stupore; il caos.
Dipinto su quegl'occhi color ambra, grandi e spalancati.
Seduti davanti a lei, i Green Day.
Uno davanti all'altro; Tré più verso di lei, che copriva parzialmente Mike, seduto al centro, e in fondo, quasi sul lato opposto della stanza, Billie. La mente si rifiutava di capire, il cuore di battere; erano Loro. Non una foto, non un video clandestino su YouTube, non un poster, non il booklet di un CD. Non un sogno.
Erano Loro.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Author's Notes: Pubblico questo capitolo in onore del compleanno dell'uomo a cui devo praticamente la vita, dell'uomo che mi ha insegnato cosa sigifica lottare per se stessi e per gli altri, dell'uomo che mi ha fatto capire di voler essere una Minority, dell'uomo che con la sua musica mi ha dato la vita, dell'uomo che mi ha salvato da me stessa, dell'uomo that made me See the Light.
All'uomo più meglio del mondo. (:
.. Auguri, Billie.
Auguri.

Titolo:
How to breathe: Istruzioni per l'uso. ("Music to me is.. It's the air that I breathe, it's the blood that pumps through my veins, that keeps me alive. Without it.. I don't know what I would do.")

Soundtrack: I Was There, Green Day


Amo la pioggia, lava via le memorie dai marciapiedi della vita.” ;
Woody Allen


Aria; si riemerge, si sprofonda, si respira, si soffoca.
Quando giunge l'aria, la investe, quando manca la annulla.
Le annulla la capacità di pensare, la capacità di vivere, di essere.
Ma è davvero l'ossigeno, l'aria di cui sopravviveva, quella sera? Non era forse la sua Musica, la sua ragione di vita? Non era forse il motivo per cui respirava, per cui cercava sempre quell'ossigeno nuovo, per cui scopriva sempre nuovi modi per catturarne la rarefatta ebbrezza?
Luce; forte, dorata e bianco latte, accecante, paradisiaca, dolorosamente fisica. Appariva e scompariva, ad ogni salto, ad ogni separazione dei piedi, del corpo da terra. E le sembrava finalmente di respirare, di vivere, ogni volta che si risaliva, anche solo per vedere quel centimetro di più che le era nascosto l'attimo prima; è tutta una scoperta, l'esperienza, la Musica.
Tante dita si stagliavano controluce, delineando ogni individuo, ciò che faceva, ciò in cui credeva, ciò che sognava.
.. Sono davvero solamente gli occhi lo specchio dell'anima?
Un paio di braccia forti l'afferrarono, le cinsero sicure il bacino, quasi brutali, con un'immediatezza che rese il tutto immediatamente comprensibile; era stata scelta.
"Come on, I need someone on stage.. !" Aveva sfidato l'uomo, forse non del tutto ignaro del tumulto che aveva scatenato nelle prime file della sua gente.
Le due braccia strinsero ancora, i piedi si allontanarono da terra, e stavolta non per proprio desiderio o forza.
Le sembrò di poter respirare finalmente l'aria del paradiso, più pura e illibata di quella elettrica del parterre, appartenente all'olimpo di quel concerto. Che non sembrava poi così alto, irraggiungibile, non allora, non quando  aveva la possibilità di raggiungerlo.
E proprio quando sentì i suoi piedi sfiorare e scavalcare le transenne, venne spinta di nuovo a terra, più dalla devastante potenza del rifiuto e dell'occasione mancata che dalla vera e propria forza bruta del bodyguard.
E, per un attimo, si sentì sperduta.
Si sentì minore, si sentì piccola, si sentì surclassata, si sentì persa.
Poi, bastò che soffiasse un paio di parole una conosciuta voce da sopra il palco, e tutto sembrò scomparire; anche se solo temporaneamente, tutto sembrava non avere più significato.
Non quando si aveva un sogno a portata di mano.

Erin si svegliò di soprassalto, gettandosi a sedere sul morbido materasso matrimoniale, ansimando, gli occhi spalancati di un terrore che non sapeva nemmeno di provare.
Sudore, cuore martellante, testa pulsante; la caduta all'indietro, e il familiare abbraccio del materasso che le permise di socchiudere gli occhi, di riprendersi.
.. Era stato davvero tutto un sogno?
Uno sguardo al passato; veloce, fuggente. Bastò una fuggitiva occhiata al passato per dissipare ogni possibile dubbio.
I was there.
E furono le lacrime, amare, ad inumidire il cuscino come le guance pallide, a confermare il ricordo.
Dolce, meraviglioso, meravigliosamente glorioso.. Eppure doloroso.
.. Perché?
E ancora quella sensazione di soffocamento alternato a profonde boccate d'aria la assalì, offuscandole la mente di ricordi che trasudavano vita, che trasudavano dolore, che trasudavano sogno e realtà.
At times I feel overwhelmed.. I question what I can give.
Cosa avrebbe ancora avuto da offrirle la vita? A cosa poteva rivolgersi, come speranza, come obiettivo, quando si sarebbe sentita persa? Quando avrebbe perso tutto ciò in cui credeva?
Urlò; brevemente, con voce rauca e mozzata.
Altalenò il peso del corpo finché riuscì a piazzarsi seduta sul letto. Tirò su con il naso, chiuse gli occhi, respirò, cercando di fermare il cuore in corsa; se non per stare meglio, almeno per porre fine a quel purgatorio d'emozioni.
In qualsiasi altro giorno, avrebbe curiosamente sorriso al suono dei suoi piedi scalzi mentre schiaffavano contro le fredde mattonelle del piccolo corridoio, ancora abituati alla morbidezza del letto o a quella della moquette, mentre si avviava dalla sua stanza all'adiacente soggiorno, più precisamente verso l'angolo cottura, in cerca della sua abituale dose di caffeina.
In qualsiasi altro giorno, ma non quello.
Si passò una mano tra i capelli, finendo per scompigliarli con un gesto quasi rabbioso, desiderando carbonizzare il piccolo felino color antracite il momento in cui le attaccò le gambe scoperte con il solito, peloso affetto.
"Sciò, gattaccio.. Ringo, vattene." Poche parole, sottovoce, soffiate con quel poco di forza che le sembrava di possedere in corpo; bastarono tuttavia ad allontanare il povero animale, che si rifugiò nei meandri del divano grigiastro, che, era evidente, aveva reso l'oggetto dei suoi numerosi sfoghi dettati dall'istinto.
Cingendo la tazza bollente con le mani, piena di nero liquido dall'odore pungente e altamente riconoscibile, Erin sospirò profondamente, e sperò con tutta se stessa che quel mal di testa scemasse durante la mattinata, ma qualcosa le suggeriva che c'erano ben poche speranze che questo sarebbe successo.
Osò ancora una volta ripensare alla sera prima; una lacrima le corse giù, lungo la guancia, e lei fu fulminea a scacciarla, come se temesse il momento ultimo in cui avrebbe perso ogni sua difesa, in cui si sarebbe abbandonata alle crude emozioni che aveva provato la sera prima, in cui avrebbe dovuto fare i conti con se stessa. E quella sola lacrima era simbolo della sua debolezza, quella che avrebbe voluto non aver mai provato sulla propria pelle.
Ed ecco che sentiva dissolversi nel vento come nulla, piangendo dentro di se amare lacrime cadute dal cielo, dalle stelle, e una netta sensazione di soffocare, come un nero lenzuolo ad avviluppare il cuore, la mente, le labbra; sapeva di poter respirare, ne era cosciente, eppure quasi non voleva. Era una sopravvivenza ai limiti della sopportazione, era la coscienza di riuscire a vivere solamente per pura e materiale energia, nonostante la vita vera e propria avesse da lungo tempo fugato quel vuoto corpo.
Socchiuse gli occhi, dischiuse appena le labbra per far fuggire un respiro ancora caldo; bastò un solo ricordo a farle stringere il petto, a farle sentire di nuovo quell'aria elettrica, priva di vento, che le accarezzava dolcemente le guance, umide di un pianto di gioia, a farle assaporare di nuovo quell'odore che impregnava l'aria, un sapore di vita, sudore e sigarette che annullava in puri attimi qualsiasi altra sensazione, a farle martellare violentemente il cuore, a farle correre un brivido lungo la schiena, aggrappandosi ovunque potesse al suo fragile corpo come alla sua mente.
Looking back upon my life, faded memories on the wall.
Strinse con i polpastrelli la ceramica color pistacchio, i cui rilievi premevano sulle dita tanto da sbiancarle, da farle mancare la circolazione, con un freddo ramificante e sempre maggiore che si insinuava fin nella coscienza. Abbassò la testa, osservò il suo freddo, distorto riflesso nella lastra di vetro del tavolo; quello che vide realmente fu l'immagine schernitrice e sadica del suo pallido viso, che sembrava farsi beffe della sua ostentata sicurezza, del suo apparente benessere, quasi fosse a conoscenza della devastazione che le dilaniava le viscere.
Looking now at who I am (who am I?), I don't let it get me down.
Erin scosse la testa, e sorrise amaramente della sua ingenuità; perché vivere qualcosa, fare tesoro di un'esperienza, se poi si vive il resto della propria vita ripensando con dolore all'attimo in cui si è sfiorato il paradiso? Perché cercare davvero la felicità in un'occasione, se poi si è a conoscenza del fatto che tutto ha una fine?
Lanciò il capo all'indietro, chiudendo gli occhi e provando a ridere di se stessa con tutta la disperazione di quel momento. Ciò che le uscì fu nient'altro che un rantolo, un respiro reciso sul nascere, una risata bisognosa d'intenzione, che dopo qualche secondo si tramutò in un singhiozzo, e in un altro ancora, finché la giovane comprese che doveva semplicemente dar sfogo alle fiamme che le lambivano il ventre con un bruciore a dir poco insopportabile, e pianse silenziosamente.
Fu solo quando si sentì arida d'emozioni, priva di ogni altra volontà se non quella di respirare, scivolò giù dall'alta sedia, e si avviò verso il proprio bagno, sicura di trovare conforto sotto il caldo getto della doccia, dove i fantasmi delle proprie lacrime si sarebbero mischiati alle tiepide gocce che le sarebbero scivolate giù, lungo il corpo, e, con esse, forse anche i suoi pensieri.

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Angolo delle risposte:
Si, ehm, per non rovinare quel piccolo idillio dedicato a Sua Altezza Billie il Nano, vi risponderò qui, oh mie illustrissime lettrici (:

Guitarist_Inside: Emaaaaaa. *____* Waah, che onore averla qui, signò! Lei, illustrissima.. Qui, a commentare il mio umile lavoro.. *__*
Ahem. *si ricompone* Sinceramente non mi aspettavo proprio un nuovo commento, soprattutto dato che ho pubblicato il precedente capitolo ormai un bel po' di tempo fa; ergo, il tuo commento mi fa ancora più piacere. (: Ti ringrazio infinitamente per tutti i complimenti che mi hai fatto (del tutto immeritati, per altro..); come hai ben notato, tra le cose che amo di più scrivere ci sono indubbiamente le descrizioni. In questo caso però, come hai giustamente detto, sono descrizioni di stati d'animo, le emozioni. L'averle rese fedelmente, sia quelle di Erin, che rispecchiano o che hanno rispecchiato moltissimo le mie, che quelle di Billie, che ho sempre avuto paura di rendere male, mi fa sentire come se avessi veramente raggiunto l'apice della mia capillare introspezione dei personaggi. E mi fa riconoscere di non essere una fallita al 100%, almeno nella scrittura. Il concerto era ciò che più mi premeva, un miscuglio soffocante di emozioni che mi porto dietro da quando ho cominciato a camminare verso l'albergo, a notte inoltrata, l'11 Novembre.
Spero davvero che ti sia piaciuto questo capitolo. (: A presto, Guitarist!

Peacemaker: Non posso che ringraziarti più e più volte per esserti lasciata convincere dalla tua curiosità e aver letto la mia fan fiction. (: Poi, il fatto che ti sia piaciuta mi rende ancora più contenta, dato che, come ho potuto notare dal genere di storie che scrivi e dal tuo commento, non ami le storie "straight".
Ti ringrazio poi per i complimenti; speravo che le emozioni, quel bagaglio, quel carico di sentimenti che, chi più, chi meno, ci portiamo tutti appresso, quando ascoltiamo la voce di "quel nano da giardino", potesse esser reso fedelmente. E se tu mi dici che ci sono riuscita, beh.. Non puoi che rendermi contenta. Grazie.
Poi BJ, è un altro discorso. Lui, le sue emozioni.. Alla fine, come dice lui in BIAB, non è che ho parlato necessariamente di me, è che alla fine quelle emozioni vengono da qualche parte dentro di te, da un angolo nascosto dentro la tua anima.
A presto, cara! (: I hope you liked this chapter!


801_Underground: Mia fedele, fedelissima lettrice. (: Spero davvero che Sua Maestà Billie ti accolga come si deve, quando ti presenti al suo cospetto! XD Scherzi a parte,
essere riconosciuta come mezzo per vivere altrove, che sia il concerto o.. O vivere respirando dell'ossigeno che emana Billie in ogni sua parola, in ogni respiro, in ogni sua mossa.. Mi fai pensare, sai? Mi fai pensare a come vorrei essere io, di tanto in tanto, ad essere trascinata via da ciò che scrivo, arrivare al cospetto del Signor BJ e.. Bah. Scusa, attimo di "spariamo-fesserie-tanto-non-fa-differenza". Insomma, cara, spero che anche questo capitolo ti abbia fatto viaggiare con la mente e con l'animo. (: A presto!

Ginnyx: "Hai capito la vera essenza dei Green Day". Io.. Io non ho capito. Io semplicemente ho smesso di capire il momento in cui ho aperto gli occhi, appena nata. Io vivo.. E poche altre cose. Io sento di appartenere a loro, ad ogni nota che esce dai loro strumenti, ad ogni parola che sfugge dalle labbra di Billie.. Io so di appartenere alla loro musica. Loro mi hanno dato la vita, capisci?
E, forse hai ragione. Forse ho scavato più in fondo di quanto avessi dovuto, forse ho visto ciò che agli altri sembra superficiale, inutile, forse ho capito dove altri non potrebbero. E forse ho capito l'essenza di ciò che mi tiene in vita. Loro.
.. Forse hai ragione, sai?
Per il problema della lacrima.. Lasciamo perdere. Capisco perfettamente cosa intendi, e ti darei anche ragione normalmente.. Ma io non mi sono potuta non comportare come se mi trovassi in quella in cui ero: una situazione straordinaria. La rinascita di Billie. E, in quanto tale.. Gli strappi alla regola ci saranno sempre, no?
D'altra parte, BJ è indubbiamente, per noi, un personaggio polisemico. C'è chi lo vede solo come un Bad Boy, c'è chi lo vede come un dolce e premuroso padre di famiglia, c'è chi lo vede come l'esecutore di una ribellione, emotiva e/o politica che sia.. Io ho scelto di vedere tutto e niente allo stesso tempo. Ciò che uscirà fuori da questi personaggi è tutto ancora da vedere, anche per me.
Per Erin, purtroppo non posso rivelarti ancora nulla.. Però quello che hai detto tu è essenzialmente giusto; avrai modo più avanti di capirla meglio. E', come hai detto tu, un personaggio che ha un suo perché.. Ha mille e uno sfaccettature ed é una persona molto difficile da definire.
Spero che ti sia piaciuto questo capitolo, carissima! (: A presto, spero. =D

Mariens: Non ti preoccupare assolutamente per il commento! (: Era solo una mia curiosità.. XD Ti ringrazio infinitamente per aver commentato.
Quella frase.. Quando l'ho scritta, è stato come prendere una scossa. E' stato descrivere l'essenza dell'elettricità che mi percorre, che ci percorre tutti quando ascoltiamo la loro Musica.. E' stato pazzesco, pensare come un impulso emotivo potesse essere così vitale per noi. Eppure.. Eppure lo è. (: Non c'è molto che possiamo farci, non credi?
La Musica è vita. E' la NOSTRA vita.. E non ci rinuncerei per nulla al mondo. (:
Grazie ancora tantissimo, aspetto un tuo commento! (:

Bene, gente.. Spero vi sia piaciuto questo capitolo. So che non è molto lungo, e so anche che il cambio di "scenario" è un po' brusco.. Ma avevo bisogno di farlo. Avevo bisogno di cambiare.
L'unica cosa che posso dire è che descrive in modo piuttosto dettagliato i sentimenti che ho provato dopo il concerto, che provo tutt'ora se getto uno sguardo indietro e ripenso al ciò che mi rimane dei ricordi del giorno più bello della mia vita.

Come sempre,
Enjoy, e..
.. Commentate, gente, commentate! (:

   
 
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