Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: chaplin    17/02/2010    5 recensioni
“Sei un deficiente. Ora andiamo a Londra, Parigi, Liverpool o dove cazzo vivono e lo lasciamo in stazione.”
“Un corno, Pennuzza!” fece Tyler, rialzandosi. Sembrava allegro.
“E' l'occasione della nostra vita! Saremo famosi!”
“Si', famosi per aver rapito il chitarrista dei Beatles?” fece Penny, “Ridicolo, vai a fanculo. Me ne torno a casa.”
La storia di una cricca - della oramai famosa generazione della gioventu' del '67 - e il suo sogno di acquisire fama.. rapendo il malcapitato George Harrison, chitarra solista dei Beatles. Ma nelle loro losche intenzioni si intromettera' qualcosa..
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Penny Rain chiuse la porta a chiave, alzando un po' i pantaloni e togliendosi una ciocca di capelli dagli occhi.
Indossava un paio di jeans chiari e leggermente cadenti, che le stavano larghi, e una larga blusa bianca di seta che andava a braccetto con i suoi capelli biondicci. Vestita in quel modo, sembrava una sufragette francese precipitata in un buco nero e trasportata con forza negli anni dei figli dei fiori e dell'amore libero. Forse non era una sufragette, ma rimaneva comunque una mangiauomini emancipata (come la definivano Jim, Stan e Ty.. e anche sua sorella).
Si accese una sigaretta in pace e ne mise una tra le labbra dell'altro, accendendogliela, senza che le chiedesse nulla.
George, facendo distrattamente un tiro, si guardava attorno come se fosse stata la prima volta che vedeva una porta. Quella maglietta larga, lunga e variopinta gli dava un'aria ancora piu' fuori luogo, e indossava ancora i pantaloni di Jim – ecco perche' non riusciva a stare in piedi. Jim gli aveva messo una bandana rossa per non farlo riconoscere: ecco, cosi' stava bene, almeno secondo lui. Per Penny, sembrava un deficiente senza compromessi, Stan concordava.
In quello stesso momento, la vecchia della casa accanto, la casa 24, stava innaffiando i fiori del giardino con cura. Quando vide la ragazza uscire fuori con uno sconosciuto, sollevo' un sopracciglio. Chissa' a cosa stava pensando.
Poi aguzzo' la vista, riducendo a fessura gli occhi. Quel ragazzo le era in qualche modo familiare, e poi aveva la faccia di uno che era caduto dal secondo piano di un edificio in periferia.
“Oh no..” borbotto' Penny, alzando gli occhi al cielo, quando vide la vecchia avvicinarsi a loro.
“Chi e' lei?” chiese George, incuriosito. Penny scosse la testa, sussurrando un “lasciamo perdere” che non riusci' a sentire.
Quando il chitarrista rischio' di prendersi un colpo quando si ritrovo' la vecchia davanti a se che gli sfiorava con l'indice il livido sulla guancia. A Penny cadde la sigaretta dalle dita dalla sorpresa. Perche' quella vecchietta in calore si era messa a fare la pedofila?.. Forse era un'influenza dalle nipotine liverpooliane.
L'occhio della vecchia cadde sul labbro ammaccato del giovane e poi sul cerotto sulla fronte. Storse la bocca.
“George Harrison?” chiese, con una voce molto piu' morbida del suo sguardo.
“Ehm..” Penny gli fece il segno di 'no' con la testa. “..si'.” rispose George. Penny fece segno di strapparsi i capelli.
La vecchia aggrotto' la fronte, passando un dito sul cerotto malmesso.
“Cosa ti hanno fatto?” chiese, con naturalezza, mentre ritornava a esaminare la ferita sul labbro inferiore.
“Ecco...” Penny non gli stava facendo nessun gesto. “Ehm.. Sono caduto dalle scale.”
Penny rimase sorpresa dalla risposta di Harrison e pesto' la sigaretta ai suoi piedi, per spegnerla.
La vecchia non sembrava convinta. Fece una smorfia, per poi dirigersi verso il cancelletto.
“Venite, vi offro del te'.”

 

Jim stava imburrando un toast da dare al gatto Lucifer, il gatto prediletto di Stan, che lo aveva raggiunto fino alla casa della sua fidanzata dall'altra parte del quartiere – lui viveva vicino alla spiaggia.
Stan, intanto, dava delle carezze al suo gattino, mentre faceva saltare le frittelle sulla padella con un'abilita' degna da chef francese. Non che avesse origini francesi: era nato a Las Vegas da un padre newyorkese e una madre dal sangue scozzese nelle vene.
Ordunque” esordi' Jim, con una parola che riteneva elegante e di cui nemmeno conosceva il significato reale, “Stanley! Lucifer mi guarda male!”
In effetti il gatto continuava a fissare con diffidenza l'amico del suo padroncino, con quegli occhi gialli e inquietanti.
“Lucifer! Non guardare male Jamie!” lo sgrido' con dolcezza Stan, mentre l'altro fece le fusa. “Aaw, Lucifer! Non fare cosi', che mi fai tenerezza e rovescio le frittelle! Poi cosa vuoi che mangi il tuo Stanny e il nostro caro Jimmy? Piccolino!” e inizio' a fare strani versi infantili, prendendolo in braccio e strusciando il suo viso contro il suo muso. Lo stesso fece il gatto.
“Non ti bastava Penny per pomiciare?” chiese Jim, sconvolto. Stan lo fisso', ancora piu' sconvolto di lui.
“E' Ty che ti insegna a parlare cosi'? Hai solo diciassette anni, amico!” fece Stan, con uno sbuffo.
“Ho diciassette anni e ho provato l'acido prima di te, scemo!” sghignazzo' Jim, schivando una forchetta volante.
“Non dirlo manco per sogno, Jamie Wilson!” grido' lui, facendo la linguaccia. E scoppiarono entrambi a ridere, mentre lo spilungone capovolgeva di nuovo la frittella con maestria – gli mancava solo un cappello bianco da cuoco.
Si senti' un trillo dal salotto, Jim si volto' con un mezzo sorriso. “Saranno gia' tornati, quei due.”
“E' passata solo una mezz'ora, su'.” borbotto' Stan, poco convinto. Ma ci sperava in un ritorno veloce della sua Penny.
Perche' Penny.. Penny l'amava e lui amava lei, stavano insieme da quando lei aveva solo quindici anni e lui ne aveva gia' ventuno e quando lei marinava la scuola per vedersi con lui. Nel '63, la piccola Penelope Rain era ancora una matricola liceale, solare e gentile, con un morbido caschetto biondo e il fisico ancora timido. Era solita a subire i soliti idioti che le fischiavano dietro e che le alzavano la gonna, ridendo come dei deficienti. Pure Ed, l'ex fidanzato di Penny, era un vero idiota. La conosceva da due anni e aveva cercato di scoparsela gia' quando ne aveva solo tredici, povera ragazza. Meno male che Tyler Gomez, che a quei tempi ancora non conosceva, gli aveva riempito la casa di uova marce e lo aveva lasciato marcire per strada.
La piccola e dolce Penny Rain che aveva conosciuto quattro anni fa' era cresciuta, maturata e.. era molto, molto cambiata.
Da quell'estate del '65, quello stesso giorno in cui.. No. Non ci voleva piu' pensare. Era stata una cosa orribile.
“JIMMY!”
Stan scivolo' sul pavimento della cucina.
Jim aveva imburrato il pavimento? Che coglione!
Un secondo, non era a quello che stava pensando. E poi.. Quella voce, quella che aveva urlato “Jimmy” con una foga incredibile, apparteneva ad una sola persona in questo mondo. E quella persona doveva essere appena ritornata da un trip per tutta l'America.
Rialzandosi con fatica, corse verso il salotto e rimase a bocca aperta, non riuscendo a credere a quello che vedevano i suoi occhi.
Tyler abbracciava Jim piangendo (per davvero) lacrime che potevano commuovere persino.. Penny.
Dietro di lui, un ragazzino giapponese si guardava attorno con aria poco interessata e.. un attimo!
“Ehi! Ma tu..” fece Stan, incredulo.
L'altro uomo si volto', aggrottando la fronte. Poi gli fece un occhiolino.
Stan non poteva credere (per davvero) ai suoi occhi.
“No no no no.. No! No! Avevamo gia'.. No! Accidenti, no!!” inizio' Stan, disperato.
“Eddai,
amigo!” gli disse Tyler, sciolto l'abbraccio con Jim – che era leggermente frastornato. “Possibile che non ti ricordi del mio caro Lenny?”
Lennon sghignazzo' e porse la mano destra, togliendosi il cappello di paglia.
“Piacere. Sono John Lennon.”
“No guarda, sei Bob Dylan!!” esclamo' Stan.
“Sei violento eh, amico.” lo critico' Lennon, con un ghigno.
“Non sono violento!” contrattacco' Stanley. Jim si mise a tossicchiare. “Tu che vuoi?!”
“Io non ho detto niente, Stanley!” disse Jim, ridacchiando. “Ma chi e' shanghai-man?”
Il tipo con gli occhi a mandorla lo squadro' da testa a piedi. “Chiamami ancora shanghai-man e ci gioco con le tue ossa, a shanghai.”
“Markie-Markie! Sei violento pure tu, mizzica!” disse Ty, crucciandosi. Lennon annui'. “Pero', se giochi a shanghai.. posso giocare pure io?”
“Mi chiamo Mark, quante volte ve lo devo dire?” chiese lui, freddo.
“Dai, che se non ti pescavamo dalla polizia eri fritto come un involtino primavera.” disse John, ridendo.
“Alt, Lennon. Sono giapponese.” grugni' lui, fessurizzando gli occhi. A Tyler venne un brivido.
“ALT!” ripete' Stan, mentre Jim se la rideva. “Non ci sto capendo un fico secco! Mi spiegate tutto daccapo?!”
Tyler fece sedere John sul divano, mentre il cosiddetto 'Mark' rimase in piedi, continuando a guardarsi attorno. Jim si sedette sul divano-letto li' vicino, a lato della televisione, prendendo un involtino primavera andato a male dal tavolino.
John si sistemo' la camicia e si schiari' la voce, tutto rilassato.
“Allora, vi raccontiamo una bella storiella?”

 

 

 


Un altro capitolo! xDD ed e' anche un po' stupido, stavolta, soprattutto il finale.. vabbe'!
L'inquitetante gattino Lucifer e' stato preso dalla canzone “Lucifer Sam” che parla proprio di un gatto, a quanto pare XD Ricordate la battuta di Jim in cui citava i gatti di Stan? Beh, i gatti di Stan esistono per davvero! xDDD ne ha dieci, va pazzo dei gatti, ma lo vedremo dopo XD sto cercando di approfondire il carattere di questo personaggio.. poi vedrete come si evolvera' XD Pero' rimane sempre un po' stupidotto XD
Nel prossimo capitolo, John e Ty racconteranno la loro avventura nella highway! XD
Poi che fara' la vecchia a Penny e George? *silenzio* ..boh. Poi vedro' XD u.u
Ringrazio ancora chi ha recensito :)

Zazar90: Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo *-* eh si', come si fa a non stimare Jimmy? *__* XD il personaggio di Stan verra' un po' approfondito nei prossimi capitoli ;) quella non e' esattamente una scena splatter, e' piu' una scena di lotta XD la scena splatter e' alle porte O__O poi si capira' cosa intendo XD Comunque si', quel giorno Jim e George erano parecchio allupati.. sara' il sonno xDDD

Marty_youchy: Gia' poverino! Non se lo meritava u.u pero' anche lui, spiare una ragazza nuda che si fa la doccia u.u xDD E poi Stan aveva i suoi motivi (che si vedranno mooolto dopo), ma non lo perdono lo stesso u.u John fara' una ri-comparsa piu' decente nel prossimo capitolo XD

Laban: Ecco, cos'ha fatto di male nella vita? y___y (ma sei stata tu a picchiarmi! t-t n.d.George) (Ma nooo y_y e' stato lui! *indica Stan* u.u n.d.Thief) (me l'hai fatto fare! u.u n.d.Stan) Ok! Sto delirando! E' ufficiale! xDDD Ma non schiaffeggiarmi George t__t XD (si si, mi piace molto anche a me, Time, soprattutto la parte finale! *-*)

Un maestoso saluto. Baci. <3 XD

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: chaplin