I don't understand and I don't like it

Nei momenti di calma, e cioè quando non c'erano demoni o fantasmi da prendere a calci nel sedere, o quando nessun Cavaliere dell'Apocalisse decideva di palesarsi e portare morte e distruzione, Castiel semplicemente se ne stava seduto nella stanza di qualche modesto e talvolta squallido motel, insieme ai Winchester.

Le sue domande col tempo erano diminuite, vuoi perché li aveva già assillati abbastanza, vuoi perché stava conoscendo il Mondo sulla propria pelle, ma stava di fatto che, e Dean ringraziava la sua buona stella, Castiel aveva imparato a stare più zitto.

Ma quella mattina, Cas era più serio del solito. Beh, lui era sempre uno stramaledetto musone tanto che entrambi i fratelli talvolta pensavano che i muscoli facciali del povero Jimmy avrebbero finito coll'atrofizzarsi. Però quella mattina c'era qualcosa che lo turbava particolarmente.

“Ehi Cas”, lo chiamò Dean attirando la sua attenzione, “per caso il gatto ti ha mangiato la lingua?” gli domandò ridacchiando.

Castiel, com'era prevedibile, non capì la frase e lo guardò corrugando la fronte.

“Ma non c'è nessun gatto qui”, rispose guardandosi attorno come se realmente cercasse il felino nominato dal giovane. “E poi me ne sarei accorto” continuò serio, “sai, non sono più resistente al dolore come prima, se un gatto si fosse cibato della mia lingua, mi avrebbe fatto molto male.”

Dean lo fissò a bocca aperta e Sam scoppiò in una risata talmente violenta da farlo vacillare sulla sedia e per poco non cadde.

“Ma è un modo di dire, cazzone di un angelo! È per dire che... uno sta' zitto più del solito!” gemette Dean mentre Sam continuava a ridere forsennatamente.

Castiel sembrò capire e un'espressione di stupore apparve sul suo viso. “Ah!”, esclamò, “comunque una persona può starsene zitta anche senza l'intervento di un gatto” sottolineò insistendo su questa storia del gatto e della lingua.

Dean sbuffò e mormorò improperi in direzione del povero messaggero celeste, mentre Sam si asciugava le lacrime dagli occhi ringraziando Dio per aver creato una creatura come Castiel.

“Io non so mai se c'è o ci fa!” sbottò Dean parlando al fratello.

L'altro tentò di smorzare le risate e si chiarì la gola. “Non lo so, però è magnifico!” affermò entusiasta.

Ma Castiel tornò ai suoi pensieri e ignorò le successive fasi della discussione tra i due fratelli che dibatterono a lungo sulla possibilità che il loro angelo disertore fosse un idiota o semplicemente amava mandare ai pazzi Dean.

“Secondo me ogni tanto lo fa di proposito”, affermò Sam guardando il diretto interessato, “perché di solito è molto intelligente. Solo quando te ne esci con battute e giochi di parole, lui reagisce.... da scemo!”

Dean scosse il capo gravemente. “No no... secondo me è proprio un pirla.” dichiarò acido.

In quell'istante Castiel sembrò svegliarsi dal letargo e lanciò un'occhiata furiosa all'umano che aveva appena parlato.

“Guarda che ti sento, Dean.” gli fece notare stizzito. “E se a volte sembro un.... pirla, è perché senza contare gli ultimi due anni, ho sempre vissuto in Paradiso, e non capisco niente delle vostre stupide battute.”

Quando Sam sentì l'angelo pronunciare “pirla” con un tono tra l'offeso e l'incredulo, scoppiò di nuovo a ridere, mentre Dean cercava come controbattere anche se stavolta anche a lui veniva da ridere. Le parolacce avevano un suono diverso quando a dirle era Castiel.

“Porca miseria quanto sei permaloso! E tu smettila di ridere Samantha*!” fu tutto quello che il più vecchio dei Winchester riuscì a dire.

Castiel sgranò gli occhi e guardò entrambi in modo strano.

“Che c'è?” domandò Sam accorgendosi dell'espressione bizzarra dell'angelo.

“Perché tuo fratello ti ha chiamato Samantha quando il tuo nome è Samuel?”

Sam si strinse nelle spalle. “Perché è un cretino, prima di tutto”, affermò facendo roteare gli occhi al fratello, “e poi si usa uhm... giocare con allusioni di questo tipo.” tentò di spiegare.

Castiel non capì. “Cioè gli umani sono soliti cambiare i nomi ponendo quello dell'altro genere?”

Sam rifletté per un istante. “Uhm.... non proprio, ecco...” ma venne bloccato da Dean.

“Ascolta fringuello”, esordì facendo corrugare la fronte al povero angelo, “se vuoi davvero offendere un uomo, devi alludere alla sua scarsa virilità. Quindi se uno si chiama.... che so... Frank e voglio farlo incazzare, posso chiamarlo Francesca. Lui penserà subito che io mi stai riferendo alla sua mascolinità e l'obiettivo sarà raggiunto!” concluse con un sorriso.

Sam e Castiel si guardarono perplessi.

“Ma così Frank ti picchierebbe a sangue, suppongo.” ragionò Castiel.

Sam annuì serio. “E' questo che Dean non capisce... non tutti lasciano correre senza spaccargli il muso come faccio io.”

Castiel lo guardò. “Infatti volevo chiederti come mai non ti sei offeso.” gli domandò sinceramente curioso.

Il giovane scrollò le spalle. “E' un idiota, sarebbe inutile prendersela con lui.”

“Ehi!” protestò Dean.

“Ah.” rispose l'angelo, poi sospirò. “Se osassi io chiamare Gabriella mio fratello Gabriel, mi disintegrerebbe in mezzo secondo.” disse a sé stesso con tristezza.

I due fratelli si guardarono e risero. “Ma hai chiamato puttana Raphael!” gli ricordò Dean.

Castiel annuì. “Sì lo ricordo, e infatti mi aspetto di vederlo sbucare da qualche parte con l'intenzione di spazzarmi via dal Creato.”

“Non preoccuparti”, lo rassicurò Dean con un sorriso, “ti proteggeremo noi.”

“Dean.. se venisse Raphael, morireste prima di me.” rispose in tono grave.

“Wow che ottimismo! Su con la vita Cas, pensa a cose più allegre!” lo esortò il cacciatore più vecchio.

L'angelo tacque di nuovo e si rituffò nei suoi strani e misteriosi pensieri.

Sam navigava in internet e Dean se ne stava buttato su una poltrona a guardare distrattamente un programma Tv.

“Cas?” questa volta fu Sam a chiamarlo.

“Sì?”

“Che diavolo hai? Noi stavano scherzando prima ma forse tu hai davvero qualche pensiero che ti turba.” gli disse in tono serio. Al che Dean spense la Tv e lo guardò: magari stavolta c'è davvero qualche problema e non le solite stronzate Castieliane.

“No”, rispose inizialmente, poi sospirò e si mosse sulla sedia come a disagio. “E' che c'è una cosa degli umani... che non capisco.” iniziò guardando a terra.

“Dicci cosa Cas, magari possiamo aiutarti.” lo esortò Dean. Dato che ultimamente se ne stava un po' più zitto, non gli dispiaceva risolvere uno dei tanti enigmi che affollavano la sua angelica testolina.

Castiel si schiarì la voce e pensò a come affrontare l'argomento.

“Uhm... io capisco la fantasia delle persone... anzi un po' la invidio visto che la mia è pressoché inesistente, ma c'è davvero una cosa che non riesco a farmela entrare in testa...”

Ora i due giovani lo fissavano incuriositi per davvero, ed entrambi pensarono che questa cosa che Castiel non capiva, aveva a che fare con il sesso. Sul viso di entrambi apparve un sorrisetto.

“Avanti Cas, non essere timido.” gli disse Sam con gentilezza.

“Perché ci sono ragazze che scrivono di voi due che fate sesso?” sparò tutto d'un fiato guardandoli in faccia.

Il sorriso sui loro volti morì di colpo. Si guardarono increduli senza sapere cosa rispondere.

“Vedi... ahm... cos'è che non ti è chiaro?” farfugliò Sam in difficoltà.

Castiel aprì le braccia. “Voi siete fratelli! Voglio dire...” fece una paura e sospirò, “io non dovrei dirlo, ma personalmente non condanno gli uomini che...si vogliono bene. Ma perché si divertono tanto a far fare quelle cose... a due fratelli?” ripeté quasi costernato.

Sam tossicchiò nervosamente mentre Dean lo fissava incredulo.

“Cas... non tutti pensano che l'incesto sia peccato...” bofonchiò Sam.

Castiel scosse il capo energicamente. “Oh no.. non mi riferisco al peccato in sé. Su questa linea allora è peccato anche tra uomo e donna fuori dal matrimonio”, obiettò, “voglio dire.. che c'è di bello nell'immaginare due fratelli che si accoppiano? È davvero una cosa che non capisco.” disse sgomento.

“Magari alle donne piace immaginare due uomini che fanno sesso”, azzardò Dean, “un po' come per gli uomini che amano pensare a due donne che...” ma si fermò davanti allo sguardo sconvolto dell'angelo.

“Non lo sapevi che gli uomini amano queste cose?” gli chiese Dean.

Castiel sbatté le palpebre. “No. E ora c'è anche questa cosa che non capirò mai.”

Dean fece un sorriso malizioso e un luccichio strano balenò nei suoi occhi. “Questo perché sei un verginello Cas. Se riusciremo a farti avere una ragazza, capirai tante cose.” gli promise.

“Non mi sono espresso bene, Dean”, puntualizzò, “quello che non capisco è come facciate voi uomini a non capire.”

Dean aggrottò la fronte. “Cioè?”

L'angelo lo guardò come se fosse realmente stupido. “Se due donne stanno insieme, è perché a loro non piacciono gli uomini.” disse con una logica sconcertante, “E quindi tutte quelle cose che guardi tu in Tv a notte fonda, sono finte. Non penso che a due fidanzate piace l'idea di essere spiate dagli uomini, quindi quelle ragazze fingono!”

Inutile raccontare di come Sam scoppiò a ridere così forte da farsi male alla pancia.

Quando la sua crisi di riso incontrollato finì, dopo circa cinque minuti buoni, Sam si ricompose come poté e tentò di spiegargli la situazione.

“Vedi Cas”, iniziò quando ancora la pancia gli faceva male. “è proprio questo il punto. L'immaginazione. I maschi.. uhm... vedono le donne che... stanno insieme e..”

“Non continuare, ho capito.” lo fermò Castiel imbarazzato.

“Oh no, non volevo descriverti cosa fanno gli uomini quando le vedono!” precisò Sam allarmato. “Volevo dire che, anche se sappiamo benissimo che due donne che stanno insieme non sono attratte dagli uomini e sicuramente non sarebbe felici di essere spiate, ci.. piace vederle che... hai capito no?”

Sì, per una volta aveva capito. “Vivete d'illusioni, dunque.” affermò l'angelo.

“In un certo senso.” gli concesse Dean con un sorriso.

Castiel annuì lentamente. “Ma questo comunque non spiega perché le ragazze scrivano di voi due insieme.” insistette.

Sam alzò le braccia. “Cas, sinceramente non lo so. Ce lo siamo chiesto anche noi diverse volte, ma non lo sappiamo. Per divertirsi credo.”

L'angelo aggrottò la fronte. “Immaginare due fratelli che si conoscono biblicamente è divertente?” domandò allibito.

“Per loro sì, forse.” annuì Dean.

“Ma non c'è niente di divertente in un incesto!” dissentì il messaggero celeste. “Cioè.... posso capire immaginare .. due persone dello stesso sesso... ma due fratelli?” ragionò con una serietà da grande filosofo.

“La gente è strana Cas, alcuni si divertono così.” rispose Dean semplicemente.

“Non mi sembrate molto contrariati.” notò l'angelo.

“Beh ormai lo sappiamo da tempo... e comunque, a quanto pare, le ragazze che scrivono queste cose in realtà uhm... ci amano.” affermò Sam.

A queste parole Castiel parve raggiungere il punto di rottura. “Vi amano?” ripeté incredulo.

“Eh già, figo no? Amano anche te, hai uno stuolo di ammiratrici che smaniano per te.” gli disse Dean in tono canzonatorio.

“Ah quindi mi fanno andare a letto a turno con te e con Sam perché mi amano?” reagì brusco.

I due ridacchiarono, ma poco convinti. Era più una risatina isterica. “Sì lo so che è un meccanismo contorto, ma ti assicuro che le ragazze che scrivono queste storie sono nostre ammiratrici. Ovviamente non sanno che esistiamo per davvero quindi non pensano di farci un torto.” spiegò Sam in tono pacato.

Castiel scosse il capo. “Uno strano modo per dimostrare amore. E poi anche se credono che non esistiamo... è proprio il concetto di incesto che non capisco...” ribadì con un sospiro. “E inoltre.... ammettendo che io … che mi dite di Jimmy? Non credo che apprezzerebbe.”

“Perché non glielo chiedi?” lo provocò Dean con un ghigno.

L'angelo lo guardò disgustato. “Non ce n'è bisogno: non piaci né a me né a lui.”

Sam rise di nuovo. “Mi dispiace fratello, non gli piaci!”

“Fottiti.”

“Non c'è niente da fare ragazzi... non capisco.”

“Non ci sorprende.” risposero i due in coro.

“No, sul serio.... ditemi, se vi piace una ragazza, fantasticate su di lei e la sorella che dormono insieme?” domandò Castiel serio.

I due fratelli si bloccarono e si guardarono imbarazzati. In effetti immaginare due sorelle non era per nulla eccitante.

“No... è... contro natura... due sorelle...” ammise Dean.

Castiel annuì vigorosamente. “Ecco! È questo che non capisco. E non è una questione di peccato, è proprio.... contro natura.”

“Cosa possiamo dirti, Cas? Non è che ci piace tutto questo ma.... alla fine chissenefrega. Cioè... se si divertono così che facciano pure. L'importante è che non è vero.” ragionò Sam.

L'angelo tacque per alcuni istanti, poi riprese. “Ma sai Sam... io credo che il legame tra fratelli sia molto importante, un legame di sangue. E queste fantasie, forse, lo danneggiano. Loro non sanno che esistete per davvero, ma ciò non toglie che fantastichino su un legame morboso tra fratelli. Forse sbaglio... ma non è normale, non lo trovo giusto.” concluse con un sospiro l'ingenuo angelo.

“Che vuoi farci, amico?”, si intromise Dean che per fortuna aveva superato lo shock da fan fictions slash mesi prima, “Alle pupe piace questo. E poi almeno quando scrivono di me e te o di te e Sam... non siamo consanguinei!” finì con un sorriso.

Castiel fece una smorfia. “Magra consolazione.” ribatté serio. “E personalmente mi piacciono solo le storie in cui mi fanno andare a letto con le donne.” rivelò. I due giovani lo guardarono stupiti e lui arrossì violentemente.

“Tu... leggi le fan fictions che ti riguardano?” gli domandò Dean sconcertato.

L'angelo annuì. “Qualcuna”, ammise in imbarazzo, “ma solo quelle etero.”

Dean e Sam scoppiarono a ridere, Castiel era un grande.

“Dunque.... ti piace leggere di te con le donne...” iniziò Dean quando si fu calmato. “E perché non te la trovi sul serio una donna?”

“Già Cas, perché non ti trovi una fidanzata? Ormai hai disobbedito, non ti riprenderanno più in Cielo. Tanto vale smetterla di fare il monaco e divertirti un po'. Alla tua età ancora vergine... è proprio un peccato!” continuò Sam ammiccando a suo fratello.

Castiel restò in silenzio e lentamente un sorriso gli distese le labbra. “Ti vi assicura che io sia vergine?” disse malizioso.

I fratelli Winchester aprirono la bocca e lo guardarono esterrefatti. “Scusa, puoi ripetere?” gli domandò Sam.

L'angelo scosse il capo. “Ora non ho tempo, devo andare.” tagliò corto alzandosi.

“No aspetta un po'!” tentò di fermarlo Dean alzandosi dalla poltrona di scatto. Anche Sam si alzò rapidamente.

“Ora tu ci racconti che vuol dire quell'affermazione. Sei stato con una ragazza? E quando?” domandò Dean ansioso.

“Mi dispiace ragazzi, ma ora proprio non ho tempo, devo andare.”

“Da lei?” domandarono in coro i due umani.

Castiel aggrottò la fronte. “Nella vita c'è altro, ragazzi.” li ammonì.

“Sì ma tu hai almeno cinquemila anni di arretrati!” sostenne Dean.

“Dean.. lo fai sembrare un affitto...” mormorò Sam divertito.

“Sam, non capisci? Cas ci ha appena rivelato che ha avuto una donna, o magari più di una, visto quello che farà nel futuro!”

“Non dire sciocchezze, Dean.” protestò Castiel, “e comunque ora non ho tempo di parlare di queste cose. A più tardi.” e sparì.

Ma ricomparve neanche cinque secondi dopo.

“Ah Sam”, gli disse, “quando Dean ti chiama Samantha, tu potresti chiamarlo Diana... secondo me gli starebbe bene.” e se ne andò di nuovo, mentre Sam scoppiava a ridere rumorosamente e Dean mandava al diavolo il povero messaggero celeste.

N.d.A: Samantha*: Alexya se stai leggendo, ti chiedo scusa per aver preso in prestito questo nome, ma quando l'ho letto nella tua ff Castiel's First Date ho riso da sola per tre quarti d'ora XD

Non è mia intenzione offendere chi scrive storie slash.. solo che non capisco l'incesto O__o!!

PUBBLICITA': Ti è piaciuta questa storia? Allora forse ti piacerà anche questa fan fiction scritta a quattro mani da me e da Robigna88 nella quale Castiel conoscerà l'amore *__*

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