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Autore: Milla Nafira    19/02/2010    5 recensioni
Dal cap. 11:
-Ti avevo detto che sarei venuta stanotte-. Rispose la ragazza. -Avevo capito, pensavo solo che saresti venuta un po’ prima-. Disse il biondo, mentre entrambi andavano verso il balcone della Torre. -Sai, volendo, ti potrei togliere diversi punti-. -Stronzo…-. Fece lei, sorridendo dolcemente, pur sapendo che lui stava scherzando e avvicinando le sue labbra a quelle del ragazzo. -Rispetto a stamattina, quando dicevi che non potevamo nemmeno essere amici, abbiamo fatto progressi…-. Le mormorò Draco in un orecchio, non appena si staccarono. Passò qualche minuto, in cui i due si tennero stretti stretti sotto le stelle, senza parlare, Jennifer con la testa poggiata sulla spalla di Draco, i lunghi, lisci capelli scuri che scivolavano lungo il suo braccio. Lui la guardò: era fantastica, così. Niente divisa della scuola, niente stemma e colori del Grifondoro, che la rendevano così distante da lui, semplicemente jeans e maglietta. Malfoy pensò a come sarebbe stato se fosse stata sempre così: niente Grifondoro, niente Serpeverde, senza Hogwarts, senza rivalità tra famiglie, e soprattutto senza una cazzutissima guerra che andava distruggendo, devastando anche anime innocenti “…come sua zia!”. Pensò a come sarebbe stato se la sua morte non fosse già stata decisa, se avesse avuto davanti a sé ancora tutta una vita, se loro due fossero stati due semplici ragazzi innamorati. --- la mia prima fic: se vi piace, COMMENTATE!!!
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lacrime di speranza'
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Cap. 19-Lacrime di speranza: quando l’amore fa male

Mani delicate intorno al suo collo mentre entrava dentro di lei. Baci umidi sulla labbra mentre le sue mani si posavano sui suoi seni. E doveva immaginare che fosse lei mentre se la faceva, perché altrimenti non avrebbe provato nessun piacere. In uno sgabuzzino delle scope isolato nel castello, in uno spazio infimo. Squallido. Lei non avrebbe mai accettato di farlo lì. Guardava Asteria Greengrass rivestirsi mentre lui aveva fatto lo stesso molto più rapidamente e un senso di disgusto verso sé stesso lo invase. Uscì dallo sgabuzzino.

-Fatto-. Disse a Nott, lì fuori con tanto di ghigno dipinto in viso, col tono di uno che deve assolvere ad un obbligo. E più o meno era stato così. Draco si allontanò a passi rapidi.

-E come mai non ansimi come un maiale, allora?-. Gli urlò Theodore, domanda alla quale il biondino non rispose e si diresse verso la Sala Comune.

Asteria uscì dallo stanzino mentre ancora si sistemava il reggiseno sotto il maglione e sorrise soddisfatta in direzione di Nott. Innamorata di Draco Malfoy sin dal primo istante che l’aveva visto, per lei quello era un sogno che si avverava.

Ora di cena. Draco entrò in Sala Grande con aria sconvolta e si sedette al suo tavolo, stranamente senza i suoi scagnozzi al seguito. Era stanco, stranito e disperato. Perché? Perché doveva per forza fare il coglione? Tradirla, quando l’amava, solo per non perdere la faccia con un branco di imbecilli?

-Come mai questa faccia da funerale?-. Era Blaise Zabini, alle sue spalle, che si sedette accanto a lui. Draco non rispose. -Cos’è successo con Jennifer?-. Domandò Blaise ghignando lievemente.

-L’ho tradita-. E per la prima volta Blaise vide una lacrima, di disperazione o di rabbia, violare la soglia dell’occhio di Draco.

-Ma…ma come hai potuto?-. Domandò il moro sinceramente, rendendosi conto di non stare dicendo una frase da grande amico, ma troppo sconvolto dalla dichiarazione di Draco per reagire diversamente. Draco sentì ancor più rabbia ribollire dentro di sé rendendosi conto che una lacrima gli era sfuggita. Una lacrima di rabbia? Di disperazione? Una lacrima di speranza, più probabilmente. Di tensione nella speranza che lei avrebbe potuto perdonarlo. Perché lui non poteva tenerla all’oscuro di tutto e comportarsi come se niente fosse accaduto, doveva dirglielo.

-Ha potuto perché è sempre il solito Malfoy, stronzo e puttaniere-. Al fastidioso tono di voce di Nott si unì una pacca sulla spalla da parte di questo.

-Sei stato tu-. Zabini capì al volo che era stato Theodore a sobillare Draco, e lo fulminò con lo sguardo.

-Si-. Fece Nott per tutta risposta.-Sennò questo non si svegliava più a farsi un’altra-. Si guadagnò un’occhiata letale da entrambi i ragazzi. -E poi, con quella…-. Continuò Nott. -Prima almeno era bella, ora è pure ingrassata, cosa puoi trovarci?-.

-Figlio di puttana-. Sibilò Draco a Nott tra i denti. Questo ghignò, quasi soddisfatto al sentirsi appioppare quell’appellativo.

-Draco…-. Una voce femminile risvegliò il biondo dalla disperazione e dallo stato comatoso in cui stava ricadendo. Era Jennifer. La sua Jennifer. Lui la guardò con uno sguardo colpevole più che mai. Noto che lei era pallida in viso, con un’aria sbattuta più di lui, e gli occhi lucidi si gonfiavano regolarmente di lacrime che la ragazza prontamente ricacciava indietro.

-Ho bisogno di parlarti-. Annunciò Jennifer con un tono disperato. Draco ebbe un sussulto credendo che lei l’avesse scoperto, poi pensò che era praticamente impossibile che fosse venuta già a conoscenza di quello che lui aveva appena fatto. -Ci vediamo alla Torre-.

La loro torre, pensò Draco. Da quanto tempo non si incontravano lì: più o meno dalla loro prime scopate. Lei si allontanò e Draco la fissò uscire dal portone, rassegnandosi al fatto che avrebbe dovuto confessare tutto dopo pochi minuti sulla torre. Sarà anche stato vero che era ingrassata, ma le erano venute due tette incredibili. Si sentì ancora più una merda nel constatarlo in questa situazione.

*

-Ciao-. Lei era già appoggiata alla balconata della Torre, quando lui arrivò. Quel saluto fu appena sussurrato, scossa dai singhiozzi la ragazza lasciò che lui si avvicinasse. Jennifer piangeva. Piangeva senza ricacciare indietro le lacrime, lasciando che queste le rigassero le guance. Ma quelle non erano solo lacrime di tristezza, erano anche lacrime di speranza. Speranza nel fatto che lui, se non avesse trovato la soluzione, l’avrebbe almeno tranquillizzata. Speranza nel fatto che Draco avrebbe accettato il tutto. Speranze buttate via. -Ti devo dire una cosa. E’ importante-. La voce di Jennifer era scossa dai singhiozzi.

Draco tentò di raccogliere il coraggio. -Anche io. Ti prego ascoltami-. Jennifer annuì, come ad acconsentire a sentire prima quello che lui aveva da dire.

Passarono alcuni istanti prima che Draco parlasse. -Ti ho tradita-. Disse infine tutto d’un fiato. Jennifer quasi sussultò, spalancando incredula gli occhi da cui per un attimo le lacrime smisero di uscire, perché tutto parve bloccarsi. Scuoteva leggermente la testa, incredula, incapace di formulare una frase, incapace di reagire.

-Di’ qualcosa-. Disse lui, senza che Jennifer potesse rendersi conto che anche Draco stava piangendo. Questa scosse la testa, lo sguardo fisso.

Draco posò una mano sulla vita di lei, questa la scostò, lo sguardo ancora fisso nel vuoto. Non poteva essere.

Draco mise il suo viso davanti a quello di lei, costringendola a guardarlo negli occhi. -Perdonami…-. Quasi supplicò il ragazzo.

-Vattene!-. Urlò la ragazza riprendendo il controllo delle proprio facoltà mentali e quasi la cognizione della realtà. Draco si sbattè una mano in viso, piangendo mentre sbatteva un pugno sulla ringhiera in ferro.

-Perdonami…-. Ripetè a un centimetro da lei, la voce flebile. Jennifer lo colpì sulla guancia. Faceva male, ma lui non disse niente.

-Perdonami…-. Ripetè soltanto Draco. Jennifer lo colpì di nuovo, come ansimando di rabbia, tra le lacrime di disperazione. Draco abbassò la testa. Non gli importava niente di quanti schiaffi potesse dargli Jennifer, quello che gli interessava era solamente che lei alla fine potesse perdonarlo. E piangeva, nella speranza che questo potesse accadere. E Jennifer piangeva sperando di risvegliarsi scoprendo che era stato tutto un incubo.

-Ti amo, Jennifer-. Non credeva che l’avrebbe mai detto.

-Vattene Draco-. Sussurrò lei con voce spenta, voltandosi per guardare giù dalla ringhiera.

Draco si allontanò scendendo le scale. Ancora pochi giorni e la scuola sarebbe finita. E Jennifer, da quello che aveva sentito dire da alcune pettegole Grifondoro, non sarebbe tornata a scuola l’anno seguente. Non poteva farci nulla, ma l’aveva persa per sempre. Non avrebbe mai saputo ciò che lei doveva dirgli quella sera, il perché piangesse ancora prima della sua confessione. Non l’avrebbe più stretta a sé, baciata scopata. Ma non l’avrebbe nemmeno più rivista. Tutto finito. Le lacrime di speranza dopo un po’ diventano di disillusione.

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Ultimo capitolo!

Mi disp averla fatta finire così ma volevo in parte attenermi ai fatti della Rowling…

Farò un epilogo separato dalla storia (one shot), che pubblicherò nei prossimi giorni, che chiamerò “Nonostante tutto” (vi prego di commentarlo se lo leggete, e di commentare questo capitolo per sapere cosa ne pensate in generale della storia).

MollY_gIaDa: grz x la recensione k hai postato ank se sl nel primo capitolo

OnlyHermione: una breve recensione ma positiva, grazie

x SeryChan x: ank personaggio dll storia! Oltre k x il nome prestato grz 1000 x la tua prima recensione k mi ha aiutata a continuare e x tutte le successive, smpr positive!

masychan: grz x l’unica recensione lascita^^

mattiuzza: grz x le tue recensioni devo dire costruttive ma ank positive nei confronti dll storia

 

zia_addy: grz x le recensioni, molto personali e soprattutto positive, sxo k commenterai ank qs ultimo capitolo.

A presto, ci si vede all’epilogo!

Milla

 

   
 
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