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Autore: Aching4perfection    20/02/2010    5 recensioni
Edward credeva, Edward sapeva che Bella è e sarebbe stata l'unica donna che avrebbe amato per l'eternità; invece, prima di lei c'era stata un'altra donna.
Una donna che aveva cancellato le proprie tracce a Forks, portando via con sè i ricordi dei Cullen e qualcosa di ancora più prezioso.
Dopo cinque anni, ella fa la sua ricomparsa, accompagnata dall'unica persona che sarà mai in grado di amare.
Ma perché voler tornare a Forks così all'improvviso se aveva giurato a sè stessa che non avrebbe mai cambiato idea?
Perché questa volta, c'era in gioco molto più del suo orgoglio e tornare era l'unica soluzione esistente.
Genere: Generale, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Paura

-Nora metti immediatamente giù quella brocca!- esclamò Rosalie strappandomela dalle mani, rimasi immobile dov'ero per qualche secondo. Completamente colta alla sprovvista.
-Perché scusa?- domandai raggiungendola e cercando di riprendermi la brocca dell'acqua, cosa che lei mi impedì lanciandola in aria e facendola recuperare al volo da Alice prima che cadesse anche solo una goccia d'acqua. Vidi Bella fare una risatina mentre pelava cinque carote quasi allo stesso tempo, era talmente rapida che mi ricordava una di quelle dee indiane con sei braccia; Esme, invece, fece finta di nulla, ormai ci sarà abituata a vedere Rose ed Alice mettere a repentaglio i suoi amati cristalli.
-Non devi muovere un dito oggi!- esclamò Alice poggiando la brocca al centro della tavolata al posto mio. Bello, ci mancava solo che mi facessero sdraiare sul divano con una borsa per il ghiaccio in testa e il classico termometro in bocca. Che visione triste.
-Vai di là dagli altri, in quattro persone in cucina sono già troppe!- commentò Esme. In quel momento aveva anche lei un coltello in mano, meglio non contraddirla. Forse avrei potuto buttarla sulla pietà... naa, non sono così meschina. Ma loro oggi lo erano e mamma Cullen, notando la mia irremovibilità, abbandonò il ripiano da lavoro su cui stava preparando la faraona ripiena e mi circondò le spalle con il braccio destro, obbligandomi a voltare le spalle alle altre per uscire dalla stanza.
-Aspetta un attimo, e l'incantesimo? Fino a prova contraria serve una strega.- risposi cercando disperatamente di tenere i piedi attaccati al marmo del pavimento, ovviamente senza riuscirci. Scivolavo come se indossassi delle pattine anziché dei tacchi a spillo.
-Ti chiameremo quando sarà pronto, non ti preoccupare cara.- mormorò lei accompagnandomi in sala e riscomparendo in cucina senza lasciarmi il tempo di replicare alcunché.
Rientrando in sala, mi sembrò di essere stata catapultata in una specie di film western, ma senza tutto quel western. Non ha molto senso, vero, ma vedere cinque uomini, un ragazzino e una bambina giocare a Poker Texas Hold 'em faceva molto Pallottole Cinesi. Renesmee stava seduta in braccio ad Alex e giocavano in due, erano davvero molto teneri e ovviamente stavano vincendo alla grande.
La telepatia di Edward faceva un baffo ai poteri di Alex, quasi la totalità delle fish di plastica erano davanti ai due ragazzini che se la ridevano come pochi. Alla faccia dell'innocente infanzia. Sentendo i miei pensieri Edward rise e mi fece posto sulla sedia accanto. Una bella partita a poker mi serviva proprio.
-Almeno tu fai l'adulta ed evita di barare.- commentò Emmett distribuendo le carte. Renesmee davanti a noi, arricciò le labbra offesa. Piccola!
-Ma zio, non stiamo barando!- esclamò con quella vocina squillante così vicina agli ultrasuoni.
-Noo, certo che no Nessie. Il fatto che vi siano capitate cinque scale reali massime di fila e un poker d'assi non è barare.- rispose il vampiro gigante scuotendo la testa.
-Alex, forse dovremmo evitare di essere così palesi.- mormorò la bambina rivolgendosi al fratellastro. Lui si limitò a stendere un sorriso beffardo, è proprio mio figlio.
-O forse, Alex dovrebbe evitare di usare i suoi poteri ed affidarsi semplicemente a San Culo.- proposi io guardando le carte del cavolo che avevo in mano, un tre di picche e un quattro dello stesso seme, non sarei andata molto lontano con simili carte. Gli altri risero alla mia battuta e cominciò il girò di puntate. Lanciando le prime due fish sul tavolo mi cadde l'occhio sull'orologio che tenevo al polso, erano appena le undici e mezza, ne avremmo avuto di tempo per giocare!
Poco dopo, Edward inclinò leggermente la testa nella mia direzione. -Cerca di assecondarle, fanno quello che possono.
Credevano che non facendomi fare nulla mi avrebbero aiutato a realizzare il lutto? Ma non avevano mai sentito parlare della “scatola”?
Io immagino una grande scatola vuota di cartone, riempirla di tutti i pensieri e i sentimenti più brutti e poi immagino me stessa chiudere la scatola e metterla in uno sgabuzzino vuoto per poi chiuderlo a chiave. Avrei lasciato la scatola chiusa per tutto il giorno, poi, una volta a casa, avrei aperto sgabuzzino e la scatola e ne avrei affrontato il contenuto, in privato. Come ho sempre fatto del resto.

*

Siccome l'acqua non bastava a togliermi il sapore di succo gastrico dalla bocca, decisi di ripiegare sul collutorio e ne ingoiai un tappino intero. La menta fredda mi fece lacrimare un poco ma, in confronto al saporaccio acido del pepsinogeno, mi sembrava panna montata.
L'orologio sul muro di fianco allo specchio segnava le undici e mezza, Gillian sarebbe tornata entro mezz'ora e non volevo che mi vedesse in quello stato. Uscii dal bagno con passo leggermente barcollante ma mi raddrizzai quasi subito e tornai in cucina, dove mi sedetti sulla sedia più vicina portandomi entrambe le ginocchia al petto e circondandole con le braccia. Edward aveva appena finito di lavare il piatto e le posate che avevo usato, non ci avrà messo più di dieci secondi per lavarli, asciugarli e rimetterli nella dispensa. Sembrava pensieroso, in attesa, indeciso.
-Sai a cosa pensavo?- domandò restando con le mani appoggiate al lavandino. Io alzai la testa e la scossi di lato.
-Sorprendimi.- Che non dovremmo più fare uscite notturne? Quello lo pensavo anche io, la temperatura di stanotte era tre gradi sotto zero, e poi mi stupisco se vomito!
-A parte quello, forse è il caso di aspettare l'arrivo della primavera per ricominciare a fare certe uscite romantiche...no, io pensavo noi due, più che altro.- in quel momento, tirò fuori dalle tasche della tuta un sacchettino di raso bianco avorio legato da un nastrino dello stesso colore e mi si avvicinò piano, per poi inginocchiarsi accanto alla sedia su cui ero seduta io. Ero ancora mezza rimbambita dai conati di prima, mi girava la testa, non ci sarei mai arrivata.
-Nora, tu sei la ragazza più nevrotica, imprevedibile e testarda che io abbia mai conosciuto in più di cento anni, a volte sei davvero intrattabile e se l'unica ragazza che è stata in grado di fare davvero amicizia con Rosalie; nonché l'unica che non corre alcun rischio vivendo in una famiglia di vampiri...
-Ed, al momento mi gira un po' tanto la testa e capisco la metà delle parole che dici... dove vuoi arrivare?- lo vidi alzare gli occhi al cielo e sorridere, poi appoggiò sul tavolo il sacchettino che emise un piccolo tintinnio al contatto col legno. Sentii freddo, Edward mi aveva afferrato entrambe le mani e ora le stringeva delicatamente tra le proprie.
-...e volevo fare tutto un discorso molto profondo per creare un minimo di atmosfera romantica che mi hai appena smontato, ma non saresti la donna che amo se non lo avessi fatto.-risollevò il sacchettino di raso dal tavolo e sciolse il nodo del nastrino, ben attento a non romperlo, per poi lasciarsi scivolare nella mano il suo contenuto. Un anello d'oro di fattura antica, un po' vistoso, con file diagonali di diamanti incastonati nel prezioso metallo.
-Avrei voluto aspettare un momento più adatto, per dartelo, poi ho capito che avrei dovuto farlo qui. Dove spero di rimanere con te finché avrò vita.- mi guardai un attimo intorno.
-In cucina, circondati da waffles in salsa di ribes?- lui rise e cominciò ad accarezzarmi il viso col palmo della mano.
-No, sciocca, in questa casa.- rispose con una convinzione che avevo visto in rare occasioni, gli brillavano gli occhi e questo poteva significare solo due cose: o stava per scoppiare a piangere, il che era poco probabile visto il soggetto, o...
-...Eleonora Bennett, vuoi sposarmi?- un po' me lo aspettavo. Insomma, prima l'anello, poi il discorso per girarci intorno...ma l'unica cosa che riuscii a dire...
-Oh mio Dio. - e, in quel momento, andai in apnea, completamente incapace di respirare o di fare qualsiasi altra cosa.
-Dì di sì e farai di me l'uomo più felice del mondo.- ricominciai a respirare, giusto per non svenire; non appena l'aria ricominciò a circolarmi nei polmoni riconobbi quel piccolo crampo allo stomaco di prima. Come dire, posto giusto al momento giusto.
-...io, Edward... oh, porca miseria!- in una frazione di secondo mi catapultai di nuovo in bagno tappandomi la bocca con la mano. Stavolta non feci in tempo ad arrivare al water e dovetti sacrificare il lavandino, che schifo. Grazie a Dio lo stomaco era già stato parzialmente svuotato.
Quando finii di vomitare, vidi la mano di Edward aprire completamente l'acqua fredda del lavandino, mi porse l'asciugamano e mi riportò in braccio in camera mia, dove mi fece stendere sul letto. Sentivo gli occhi lucidi, ma la testa aveva smesso di girarmi.
-Nora, amore. Stai bene?- domandò sdraiandomisi accanto. A quel punto non riuscivo a pensare ad altro.
-Stiamo insieme da quanto, otto-nove mesi, non è un po' azzardato?- domandai più che altro a me stessa, lo sentii ridere dall'altro lato del materasso.
-Nora, nella mia epoca sarei già stato sposato da un pezzo. Quello che conta è che io ti amo e che voglio passare l'eternità insieme a te.
-Già, peccato che qui siamo nella mia...un momento... eternità? Stai dicendo che vorresti trasformarmi?- mi alzai di scatto, poggiando la schiena contro la testiera del letto. Non ci credevo.
-Solo se lo vorrai. Personalmente, lo desidero molto.- sussurrò sedendosi accanto a me e circondandomi le spalle col braccio gelido, poi notai di nuovo l'anello sul palmo della sua mano: lo afferrai e lasciai che scivolasse attorno al mio anulare sinistro.
-Sì, sì che lo voglio!- esclamai gettandomi letteralmente addosso a lui e prendendo a baciarlo con forse un po' troppa enfasi, ma non me ne importava. Era magnifico, adesso avevo tutto ciò che avevo sempre desiderato. Non avevo bisogno di nient'altro.

*

-Esme, questa faraona è sublime!- esclamai dopo avere inghiottito il sesto boccone, la carne era così tenera che mi si scioglieva direttamente sulla lingua. Assolutamente deliziosa. Tutto, su quella tavola, era delizioso.
-Grazie cara, però penso che la salsa sia un po' densa.- sorrise cordialmente la diretta interessata. Scommetto che dentro stava facendo i salti di gioia e le capriole all'indietro, Dio solo sa quanto tempo era che quella donna desiderava cucinare per la famiglia dei piatti veri.
-E chi ci fa caso? Solo Jasper è già alla terza porzione!- lui era alla terza, come Edward e Carlisle del resto, mentre Emmett finiva di gusto la quinta. Mi sembrava di essere finita nel cartone animato di Dragonball, dove tutti i sayan mangiavano quantità di cibo spropositate. Evidentemente, anche i vampiri non sono da meno.
Alla mia destra, Bella e Alice ridevano di alcuni aneddoti che si raccontavano a vicenda. Io non sapevo quasi niente della storia di Bella e Edward e non sapevo come ingraziarmi Bella, magari chiederle della loro storia mia avrebbe aiutata a farci amicizia. In caso contrario...beh, avrei tirato le cuoia entro qualche mese, quindi aveva poca importanza.
-Allora Bella, qual'è la cosa più romantica che Edward ha fatto durante la vostra relazione?
-Beh, quella più romantica è stata prima che ci mettessimo insieme. Ha passato molte notti nella mia stanza per guardarmi dormire e non lo sapevo! Non è la cosa più romantica di questo mondo?- per un attimo mi strozzai col vino. Ero leggermente basita e avevo i brividi al pensiero.
-...che?! Non è romantico, è pauroso! Io ti avrei denunciato per stalking!- esclamai guardando lui. Edward si limitò a bere un sorso di vino, poi ricominciò a mangiare come se niente fosse. Bella invece sembrò un po' offesa, oh cavolo, mi sa che li avevo toccati in un punto delicato. Che gaff.
-Vuoi dire che non è mai venuto a trovarti?- mi domandò lei cercando di apparire educata anche se scommetto che avrebbe volentieri voluto strozzarmi con le sue stesse mani per aver insultato i loro momenti più romantici.
-Assolutamente no, mia madre aveva piazzato incantesimi di protezione tutt'intorno alla casa. Se avesse voluto venire a farmi una sorpresa avrebbe dovuto lanciare i sassolini sulla finestra, svegliare Gillian e pregarla per toglierli!- spiegai gesticolando con forchetta e coltello.
-Non lo potevi fare tu?
-Ma ti pare! Non mi sveglierei nemmeno se mi piazzassero un concerto spin-metal sotto la finestra, figurati dei sassolini contro il vetro!
Per un attimo, un attimo solo, mi si fermò il respiro. Per fortuna nessuno se ne accorse e ricominciai a mangiare come se niente fosse. Ma non era così, non andava bene. Era come se un'ombra mi avesse attraversata da dietro, un'ombra nera che sapeva di fuliggine e sporco. I miei poteri mi stavano mettendo in allarme, non eravamo soli.
C'è una cosa che i vampiri non sanno e forse che non sapranno mai: loro non sono in grado di percepire la presenza delle streghe. La magia lascia una scia tutta sua, percepibile solo da altre streghe e Alex costituiva un'altra fantastica eccezione. La sua metà magica era stata attraversata dai miei stessi brividi. Incrociammo lo sguardo per un istante, non so che espressione avevo in quel momento, ma potevo vedere la sua. Era spaventato, preso alla sprovvista.
Daniel aveva deciso di attaccarci.

*

-Dov'è il tuo ragazzo?- era entrata da appena dieci secondi e già faceva l'acida?
-Ciao anche a te! È tornato a casa, doveva dire una cosa ai suoi. Mamma, cos'è questa roba?- domandai svuotando il sacchetto di carta della farmacia. Erano tre scatole di colori diversi ma tutte pubblicizzavano lo stesso inquietante oggetto.
-Tesoro, hai fatto educazione sessuale due anni fa e a dieci anni la tua maestra di scienze mi ha risparmiato l'odioso discorsetto delle api e dei fiori. Ti prego, evita di farmi domande a cui sai risponderti da sola.- rispose seccamente Gillian mettendo sul fuoco il bollitore del tè. Sì, mia madre è sempre stata una persona molto diretta, senza peli sulla lingua.
-So cos'è un test di gravidanza, quello che mi chiedo è che diavolo ci fa sul nostro tavolo!- esclamai prendendo una delle scatole e sollevandola in aria in modo che la vedesse bene anche lei.
Mia madre non si mosse dal piano cottura, completamente priva di una qualsiasi espressione che potesse aiutarmi a capire a che cosa stesse pensando.
-Voglio che tu li faccia, tutti e tre.
-Cosa? Non sono incinta!- esclamai basita. Sperai sinceramente che stesse scherzando, invece era serissima. Brutta cosa.
-Tu non lo sai.
-E tu sì?- domandai ancora più sconcertata. A mia madre non era mai importato niente della mia vita sessuale e adesso si mette a comprarmi i test di gravidanza che io ne sappia nulla?
-Ellie, è da cinque giorni che quando attivo le protezioni della casa sento dei piccoli fischi continui che mi hanno fatto venire l'emicrania e non ce la faccio più!- era stanca, lo sentivo dal suo tono di voce. Allora era vero che non dormiva da cinque giorni, questo spiega anche l'intera caraffa di camomilla e melassa che si era appena preparata.
-Cos'è, l'allarme ti dice che sono incinta?
-No, mi dice se ci sono dei vampiri in casa ed Edward Cullen non dorme qua da quasi una settimana, la scorsa notte esclusa. A meno che tu non sia diventata una di loro e lo escludo, allora ce un piccolo essere della notte che si sta sviluppando nel tuo ventre e voglio esserne sicura.- affermò raccogliendo tutte le scatole dal tavolo e mettendomele sulle braccia.
-Vai. Ah, a proposito, bell'anello. Te lo ha regalato lui?- disse indicandomi la mano sinistra. Io arretrai di qualche passo, meglio non approfondire il discorso matrimonio finché non avessimo risolto questo.
-Sì, mamma. Ora vado in bagno così prima ti dimostro che va tutto bene, prima ti darai una calmata.
Ero divisa a metà, non io personalmente, ma la mia paura. Non sapevo cosa mi spaventava di più, se la proposta di matrimonio di qualche ora prima o l'essere incinta di un vampiro. In entrambi i casi, non avevo la minima idea di cosa aspettarmi, accadeva tutto così in fretta che non mi sembrava neanche di riuscire a viverlo. Guardavo il mio riflesso nello specchio, poi i tre bastoncini bianchi ai miei piedi, poi di nuovo il riflesso senza un motivo. Il rumore della porta d'ingresso mi risvegliò dai miei pensieri.
-Ciao Edward.- oh cazzo. E adesso? No, non può essere. Aveva detto che ci avrebbe messo più di un paio d'ore.
-Signora Bennett.
-Ellie è in bagno, uscirà a momenti.
Sembrava che il tempo si fosse fermato, la lancetta dei secondi non avanzava e un minuto mi sembrò un'ora. Solo dopo mi accorsi che, forse, era giunto tutto troppo presto. E mi venne una voglia incontrollabile di urlare.
-PUTTANA LADRA!- il calcio che tirai alla porta era talmente forte che la scardinai completamente e questa si spalancò battendo contro il muro di fianco. Di fronte a me, Edward e Gillian. Cartaiginienica, cartaiginienica, cartaiginienica, cartaiginienica...
-Amore, stai bene?
-...ehm, sì! È finita la cartaigienica.- e anche la mia vita.

*******Spazio Autrice********
Buona sera a tutti!!!! Eccomi, finalmente sono riuscita ad essere puntuale!
Però sono davvero soddisfatta, e anche un pò emozionata visto che questo era il penultimo capitolo!

Purtroppo non riuscirò a rispondere alle recensioni perché devo uscire e per rispondere ci metterei almeno una decina di minuti, cosa che non ho.

Risponderò nel prossimo ed ultimo capitolo, sono davvero commossa perchè la fic è seguita da un sacco di persone e ne sono davvero orgogliosa!

Ovviamente ringrazio lovecoffee, Hinata_S_I_TT 4EVER, titti92, Sara90 e Saretta__Trilly__ per aver recensito lo scorso capitolo.

Poi rigrazio tantissimo anche coloro che hanno appena aggiunto la storia tra i preferiti e tra le seguite, numero che vedo crescere di giorno in giorno!

Ringrazio anche coloro che l'hanno appena letta e coloro che vorranno lasciare una recensione.

Kiss by Achin4perfection!

   
 
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