Libri > Il diario del vampiro
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Autore: SabrinaPennacchio    21/02/2010    7 recensioni
Dopo i vari avvenimenti a Fell's Church e la delusione da Katherine ed Elena, per Damon è arrivato il momento di affrontare un altro problema.
I sentimenti e l'umanità, non svaniscono solo perché lo si vuole.
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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--- Capitolo Dodicesimo ---






«Bevi!»
Sabrina lo guardò spaventata.
Il silenzio era tale da riuscire a sentire il battito del suo cuore accelerato.
Era pazzo! Ecco cos’era. Come poteva anche solo pretendere una cosa del genere?!
Lei non voleva diventare un vampiro.
E poi, perché voleva che lei lo diventasse?! Per fare un dispetto ad Elena, a Stefan?!
Da ciò che aveva saputo dalla stessa Elena e da Stefan, Damon era innamorato di lei e aveva fatto di tutto per averla. Forse trasformare un'altra in vampira era un dispetto per lei.
«Tu sei fuori di testa!» cercò di scansarlo, urlando e implorando aiuto, ma lui le afferrò i polsi con una sola mano e la immobilizzò al letto.
«Non ti sentirà nessuno, è inutile che implori aiuto» strinse la presa ancora di più con sguardo fermo.
«Mi fai male!»
La guardò intensamente con lo sguardo freddo e determinato.
«Non ti tenta l’immortalità, Sabrina Evans?» ghignò, gli occhi del colore del sangue «Tu provi qualcosa per me, e lo vuoi, vuoi che ti trasformi…» sorrise, iniziando ad usare un pò del suo Potere di persuasione «Vuoi passare l’eternità come vampiro, ammettilo. Potresti stare in mia compagnia per molto tempo» la incatenò con lo sguardo, mentre la voce le risuonava in testa con fare ipnotico, sino a portare fuori uso la sua volontà.
Lo sguardo della ragazza si fece vuoto, mentre Damon si avvicinava nuovamente a lei. Le labbra vicinissime nel dettarle un'ordine «Tu mi ami» di certo non era amore quello che lei sentiva per lui, e lui lo sapeva bene, ma una sincera infatuazione c'era e farle credere di amarlo sarebbe stato un ottimo vantaggio di vendetta verso Stefan e la sua combriccola. Sarebbe stato divertente mettergliela contro.
«Ma tu ami Elena…» delle lacrime spaventate sgorgarono dagli occhi spenti di Sabrina, che perdeva definitivamente ogni atto di volontà propria.
Damon sussultò a quelle parole, guardandola per un breve attimo, con stupore. Voltò lo sguardo altrove e un sorriso malinconico gli si allungò sul viso.
Che stupido!
Non poteva permettere che il suo cuore di pietra perdesse anche solo un piccolo frammento. Non di nuovo.
Tornò a guardarla. Ormai per lui Elena contava poco e niente. Aveva scelto quell’insignificante di suo fratello?! Bene. Pazienza!
Lui non era di certo il tipo che correva dietro alle ragazze, e se lo faceva, lo faceva solo per berne il sangue. Tutto qui.
Sfiorò il viso di Sabrina per poi baciarla e farla così tornare in sé.
La ragazza sussultò disgustata, mentre lui le faceva bere il suo sangue, premendole il polso sanguinante sulle labbra semiaperte.
Diede un lamento, come se avesse voluto vomitare quell’orrendo sapore metallico. Le lacrime continuarono ad incorniciarle il viso, implorandolo in un mugolio, di fermarsi.
Damon tolse il polso dalle bocca di lei solo quando ebbe bevuto il necessario, per poi leccarselo.
Ella cercò di fuggire, girandosi a gattoni, ma il vampiro le fu addosso, immobilizzandola col proprio corpo per poi tenerle il capo con entrambe le mani.
«Ora non mi resterebbe che romperti il collo e diventeresti come me»
Sabrina sussultò e urlando impaurita, iniziò a scalciare per scansarlo. Doveva fermalo! Pianse ancora di più nel vano tentativo, mentre il corpo tremava spaventato.
Damon sospirò, per poi abbracciarla. «… ma non lo farò…» socchiuse gli occhi, alzando lo sguardo al cielo «hai mandato a puttane tutto il divertimento»
Sabrina arrossì di colpo e si lasciò stringere, continuando a sfogarsi fra le sue braccia, ancora intontita per il Potere usato su di lei.
Era salva.
Non sapeva perché, ma si fidava delle parole di Damon in quel momento. Sentiva che per la prima volta, esse, erano sincere.

«Ti accompagno a casa» Damon si alzò dal letto, sistemandosi la camicia nera per poi scompigliarsi i capelli.
Sabrina si mise seduta, guardandolo stupita e lui ricambiò lo sguardo «Vuoi rimanere qui?» sorrise malizioso ed ella scosse il capo, alzandosi immediatamente dal letto dalle coperte scarlatte.
Lui la fermò, circondandole il collo col braccio, e la ragazza sussultò, non sapendo cos'altro aspettarsi. «Ti ho proprio messo paura, eh?» Sabrina non rispose a quella domanda per lei inutile. Damon schioccò la lingua con tono nervoso, dirignando poi i denti mentre farfugliava qualcosa che neanche lui comprendeva, ma che poteva accreditare come colpa ad Elena, per averlo rammollito forse un pò troppo «Mi dispiace» lei lo guardò sorpresa ma preferì non fidarsi ulteriormente di quel lunatico ed egocentrico uomo..

Damon Salvatore fermò la Ferrari nera davanti casa Evans.
Per un breve attimo rimasero in silenzio, quando Sabrina disse, incerta sul potersi muovere tranquillamente o meno: «Io… non voglio più vederti» sapeva bene che non dipendesse da lei una simile scelta, ma sul serio non riusciva a reggere più quella presenza nella sua vita. Quaranta lunghissimi giorni di tortura.
Damon ghignò, scuotendo il capo «Decido io quando non mi vedrai più, dolcezza»
la Evans abbassò lo sguardo «Perché ti diverti tanto a farmi del male? Credi sul serio che così facendo tu possa vendicarti?» si voltò a guardarlo con espressione affranta «Solo perché hai sofferto a causa di due donne, non vuol dire, questo, che tu debba prendertela con tutte le altre.»
Damon stava per rispondere a quelle parole - sicuramente Stefan le aveva raccontato i fatti suoi - ma decise di evitare. Sapeva che altrimenti, quella bella testolina sarebbe rotolata via dalla macchina senza il corpo. «Sono un vampiro. È un dato di fatto» si limitò, invece, a rispondere, con un sogghigno appena accennato.
lei sorrise esasperata, scuotendo il capo «Addio, Damon Salvatore» fece per aprire lo sportello dell’auto ma il vampiro l’afferrò, chinandole il collo indietro.
Questa volta si era davvero stancato!
La morse, mettendole una mano sulla bocca per impedirle di urlare.

«Ho dovuto dire a sua madre che Sabrina era da me, ma…»
Angel era fuori casa sua con Stefan ed Elena. Aveva chiamato il ragazzo, spaventata perché l’amica non era tornata a casa e lui, trovandosi in compagnia di Elena, si era precipitato lì con la fidanzata. «Damon le avrà fatto del male»
Stefan strinse i pungi, guardando il cielo buio e senza stelle «Dobbiamo fare qualcosa»
«E se aspettassimo fuori dagli Evans? Senza farci vedere, ovvio» propose Elena «I suoi genitori stanno sicuramente dormendo visto che pensano che Sabrina sia qui, quindi non rischiamo di farci vedere. Ma meglio essere prudenti»
Angel la guardò e sorrise «Ok»

«Sabrina!»
Angel, Stefan ed Elena arrivarono fuori casa Evans e Sabrina era in piedi, fuori dal cancello, con lo sguardo vuoto.
Si voltò a guardarli. A malapena si intravide lo stupore nei suoi occhi nel vederli insieme.
Perché Angel è con…
Il flusso dei pensieri le si interruppe nell'istante in cui perse conoscenza.
Angel corse dall’amica e sussultò, coprendosi il naso con la mano nel vederla piena di sangue. Quel maledetto odore era dannatamente invitante...
«Damon!» Stefan ringhiò, allontanando la vampira che sembrava in procinto di perdere il controllo. «Sta lontana, non sei abituata»
Elena portò lontano Angel, mentre Stefan prendeva la ragazza priva di sensi fra le braccia.

La signora Flowers preparò degli impacchi che Stefan mise sulla profonda ferita di Sabrina.
Damon doveva essere proprio furioso per averla ridotta in quello stato. Se non si fosse fermato, l'avrebbe sicuramente uccisa da lì a poco.
Elena era in un angolo con Angel - che ancora non riusciva a sopportare l'odore del sangue senza agire -, preoccupata.
Damon non era mai stato così violento. Questo voleva dire solo una cosa: la rabbia che provava era davvero intensa... e Sabrina non doveva essergli tanto insignificante per non ucciderla preso da tale ira.
Sabrina - sdraiata sul letto di Stefan - riaprì lentamente gli occhi qualche attimo dopo gli impacchi, intontita. «R-ragazzi?!»
Angel scoppiò a piangere nel vederla riprendersi, correndo a stringerla.
Elena sorrise, avvicinandosi a Stefan «Visto?» gli sussurrò «L’hai salvata, Stefan»
il ragazzo scosse il capo, sussurrando a sua volta «Non del tutto. Damon la perseguiterà ancora»

«Angel, perché sei con Stefan ed Elena?» Sabrina la guardò stupita.
Perché la sua migliore amica era in compagnia di persone che conosceva appena?! Sussultò quando un pensiero le balenò nella testa: Ha scoperto tutto?!
Angel guardò Stefan che le sorrise e sospirò. Era arrivato il momento di parlare, di dire la verità. Non c'era altra scelta, ormai «Io sono un vampiro, Sabrina»
l’amica sussultò stupefatta «C-cosa?»
«Un mezzo vampiro, con precisione… e…» Angel abbassò lo sguardo «Io e Stefan ci conosciamo da anni»

La vampira spiegò tutto alla ragazza e Sabrina guardò prima Stefan e poi Angel «Perché non me l’hai mai detto?» possibile che fosse riuscita a nasconderglielo così bene, per anni?!
«Avevo paura di perderti» la bruna inarcò un sopracciglio a quelle parole ma la mora continuò a parlare «La morte di Nathaniel...» fece, prendendo un gran respiro «è opera mia.»
Sabrina sbiancò «Cosa..?!»
«Chi è Nathaniel?» chiese Elena con stupore, intromettendosi nella discussione. Stefan le fece cenno di tacere, mandandole un messaggio telepatico: ti spiegherò io. Angel, infondo, qualche ora prima aveva trovato il coraggio di confidarsi con lui telepaticamente.
«Sono andata in tribunale e in terapia...» continuò Sabrina con voce tremante «per una cosa che tu hai commesso?!» il mondo le stava davvero crollando sotto i piedi.
Angel scosse il capo «Sei stata assolta perché ho persuaso con il mio Potere il giudice... ma non avevo tanto potere da persuadere anche i tuoi genitori e gli psicologi....» continuò con tono dispiaciuto «almeno non subito. Ho imparato a gestire tutto da poco.»
«Sono andata in terapia! Mi sono sentita colpevole di un omicidio!»
«Lui ti voleva uccidere!» a quelle parole, la bruna sussultò, guardando Angel con aria interrogativa «Lavorava per qualcuno. Qualcuno di potente di cui non sono riuscita a scoprire il nome!»
«... mi voleva morta..? Ma chi... io non ho mai...»
l'amica sospirò, annuendo «Lo so. Ma ucciderlo era l'unico modo per salvarti la vita. Che tu sia stata coinvolta è stato un caso. Mi dispiace... davvero...»
Gli occhi della Evans si fecero appena umidi: cosa diavolo stava accadendo nella sua vita?! Ma il passato era passato, e chi la voleva morta doveva passare in secondo piano adesso che sembrava non averla seguita a Fell's Church. La cosa più importante al momento era chi la stesse tormentando lì. Ovvero Damon Salvatore.
Non riusciva a perdonare Angel di averle nascosto una cosa tanto importante, o almeno non in quel momento, ma se pensava con un altro punto di vista, poteva cercare di capirla.
Allugò le braccia verso la mora, stringendola forte a sé. «Non mentirmi mai più.»
Angel si lasciò andare ad alcune lacrime fuggiasca, stringendo la sua migliore amica alla quale, pur non volendo, aveva letto nel pensiero.

«Credo che ora capirai quanto sia pericoloso Damon» Stefan prese la mano della Evans, quando il discorso fu chiuso e riportato su suo fratello «Dev’essere fermato»
La ragazza scosse il capo, tornando a sdraiarsi sul letto per la debolezza «Non voglio che gli venga fatto del male» sussurrò con un fil di voce, senza capire neanche lei il motivo delle sue parole
«Ma perché?» Stefan Salvatore la guardò con aria interrogativa.
«Io…» ella arrossì, chiudendo gli occhi «So che dev'essere fermato... ma sono dell'idea che da vendetta nasca vendetta. E poi...» forse solo adesso poteva rendersi seriamente conto della cosa «nonostante tutto, nonostante mi odi per questo... credo di provare qualcosa per lui... qualcosa di purtroppo sincero»
«Che diamine dici?» Angel sussultò, seduta accanto a lei, guardandola poi con pieno stupore «Sei impazzita? Non può essere una cosa sincera»
«Mio fratello è pericoloso, Sabrina» Stefan scosse il capo «E dovresti averlo capito. Sicuramente ciò che provi è opera del suo Potere»
«Lo credevo anche io... ma non-» Angel l’afferrò per le spalle, guardandola intensamente con sguardo furioso
«Ma sei pazza?» urlò, scuotendola «Lui ti ucciderà!»
«Lui ha… tentato di trasformarmi» spiegò, poi, infine, l'altra. Lo scuotere dell'amica si fermò.
Stefan ed Elena sussultarono
«Ti ha forse ipnotizzata?» Angel urlò nuovamente «Non puoi essere così pazza!»
«Angel…» Elena le mise una mano sulla spalla per calmarla. Stefan rimase immobile, alzò lo sguardo al soffitto e poi lo portò su Sabrina «Damon… ha…?» scosse il capo
Elena sorrise per poi ridacchiare con fare convinto «Non posso crederci» farfugliò, continuando a ridere «Damon prova qualcosa per te»
i tre ragazzi la guardarono stupiti «Voleva solo mettervi contro di voi»
Elena scosse il capo «Io lo conosco bene» Stefan quasi ebbe una morsa allo stomaco a quelle parole: infondo il suo angelo aveva ragione. Ed era una cosa che odiava.
Sabrina si guardò intorno col cuore che stupidamente iniziò a battere più forte. Non era possibile che lui provasse davvero qualcosa per lei.








Oo Angolino dell'Autrice oO






Grazie mille a tutti coloro che continuano a seguirmi ^^ scriverò il prima possibile il seguito, siete davvero calorosi, grazie per i magnifici commenti, spero continuiate a seguirmi e che i capitoli continuino a piacervi ^\\\\^


MikuChan
   
 
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