Capitolo 2
Mentre
Gandalf cercava di convincere Théoden della necessità di combattere
contro
Saruman per evitare la distruzione di Rohan, gli altri Viandanti si
erano
allontanati. Legolas, notando la tristezza di Boromir gli chiese se
conosceva
Theodred ed era la sua morte che lo addolorava.
-Théodred
era un valoroso, non lo conoscevo molto bene ma lo stimavo parecchio.-
rispose
Boromir
Poco
dopo vennero raggiunti da Éowyn che chiedeva loro di raggiungere il re
e
Gandalf nella sala del trono. Mentre parlava, la bella principessa non
poteva
fare a meno di guardare Aragorn, da cui si sentiva molto attratta e del
quale sapeva
la reale identità, sperando che l’erede di Isildur potesse ricambiare i
suoi
sentimenti e portarla via da quella prigione in cui si sentiva
rinchiusa.
Poco
dopo che Aragorn e gli altri avevano raggiunto Gandalf e il re, che in
quel
momento sembrava più concentrato sull’organizzare il funerale del
figlio che
nel prestare attenzione alle parole dell’Istaro, due guerrieri, armati
di tutto
punto e con ancora gli elmi sul volto, si introdussero nella sala del
trono,
lanciando un grido di stupore nel vedere Gandalf vivo e vegeto e il re
guarito.
-Mithrandir!
Credevo fossi morto! O almeno Éomer ne sembrava convinto.- disse uno
dei due.
-Sire
sono lieta di vedervi guarito, anche se la morte di Théodred mi
addolora
profondamente.- disse l’altro, levandosi l’elmo e inginocchiandosi
davanti al
re, imitata dal suo compagno.
-Beren,
Laurelin siate i benvenuti. Adesso più che mai credo di aver bisogno di
vostri
servigi. Ma ditemi, avete visto Éomer? Sapete dove era diretto?- chiese
il re,
dando il benvenuto ai due
-Si
trova non molto distante da Edoras, Sire. Io e Laurelin lo incontrammo
ieri, non
lontano dal Limlaith e lo convincemmo a seguirci qui, insieme ai suoi
uomini,
nella speranza che voi li perdonaste.- disse Beren e poco dopo
Déorwine, il
comandante della guardia di Théoden, partì per raggiungere Éomer e
dirgli che
il re lo aspettava ad Edoras il prima possibile.
Intanto
mentre Beren si fermava a salutare Aragorn, Laurelin si inoltrò per uno
dei
corridoi, senza rendersi conto che Legolas la stava seguendo.
-Laurelin,
ma quale sorpresa! Non avrei mai creduto che la principessa di Lórien
potesse
abbassarsi a tal punto da mettersi agli ordini del sovrano di un paese,
in cui
la sua patria viene disprezzata e sua madre definita strega. Ma del
resto hai
già dimostrato un pessimo gusto nello sceglierti il fidanzato, che è un
elfo
come tanti, e non sopporti certo il fatto che tua madre te lo
rimproveri…
E anche
Beren non ci fa certo una bella figura, dovrebbe essere ad Imladris ad
obbedire
agli ordini di Elrond, non certo vagabondare offrendo i suoi servigi ai
signori
degli Edain.- le disse Legolas
- Se
riuscissi a tenere chiusa la bocca chiusa, una volta ogni tanto, invece
di dire
cretinate, sarebbe molto meglio per tutti, sai? Non parlare di cose che
non
conosci e non azzardarti a dire a nessuno, Legolas, che io e Beren
siamo elfi o
l’essere figlio di tuo padre non ti salverà dalla mia ira e le
conseguenze non
saranno affatto piacevoli per te, e non sto scherzando. Inoltre ti
suggerirei
di nominare mai più in mia presenza nessuno dei membri della mia
famiglia,
siamo intesi? E ricordati che quello che facciamo o diciamo io e Beren
non ti
riguarda in nessun modo!- fu la risposta gelida della ragazza, che gli
lanciò
un paio di occhiatacce, per fargli capire che non stava affatto
scherzando e
che spaventarono Legolas, che fino a quel momento non aveva mai
considerato la
bella Laurelin pericolosa, ma si rendeva conto di essersi sbagliato nel
giudicarla.
Dopo
aver finito di parlare, Laurelin si allontanò velocemente, tornando dal
fidanzato e dagli altri.
-Va
tutto bene, Laurelin? Oppure è successo qualcosa?- le chiese il
fidanzato,
notando l’aria irritata e nervosa della ragazza, traendola in disparte,
per non
farsi sentire dagli altri.
-Niente
di particolare. Solo Legolas che voleva rompere e ci è riuscito fin
troppo
bene. Speravo non ci avesse riconosciuti, dato che non sa tenere la
bocca
chiusa, ma penso di averlo spaventato a sufficienza per evitare che
dica in
giro qualcosa su di noi.- rispose la ragazza, con un sorriso.
-Sei
sicura di non aver esagerato?- chiese Beren, sapendo bene quanto lei potesse essere pericolosa
-Tranquillo.
Mi sono limitata ad un paio di avvertimenti… e se sono andata oltre è
solo per
quanto il suo tono, i suoi giudizi ed il suo dar sentenze su cose che
non sa mi
abbia infastidito ed irritato, Beren. Lui ha passato ogni limite,
insultandoci
entrambi, ed io gli ho risposto come meritava e sta sicuro che non
aprirà
bocca.- si decise ad ammettere la ragazza
-Mi
spiace che tu lo abbia dovuto subire da sola, Laurelin. Speravo venisse
a
cercare spiegazioni da me, ma a quanto pare mi sbagliavo. Secondo te
Legolas dà
troppo ascolto al padre o è un caso perso già di suo, come Arwen? - le
chiese
il ragazzo, seccato dall’accaduto, anche perché non era la prima volta
che
Legolas od Arwen li criticavano pesantemente e voleva sollevare il
morale di
Laurelin
-Legolas
è così di natura, Beren. Arwen, invece, l’ha rovinata la madre, ma
continuo a
sperare che sia recuperabile.- rispose la ragazza, decisamente molto
più
rilassata di prima.
Un
paio d’ore dopo ci fu il funerale di Théodred e sia Laurelin che Beren
si
sentirono rattristati sia perché non avevano potuto fare niente per
evitare che
il giovane principe, che entrambi stimavano molto, morisse sia per
l’evidentissimo
dolore del padre, distrutto dalla perdita, e dei cugini.
Dopo
la fine del funerale, Théoden si fermò sulla tomba, insieme a Gandalf e
si lasciò
andare al dolore per la morte del figlio, dicendo che un genitore non
dovrebbe
mai seppellire il figlio.
Ma il
suo sconforto durò poco e già all’ora di pranzo Théoden si era ripreso
quanto
bastava per capire che ormai, che lui lo volesse o meno, la guerra
aperta
incombeva e lui non poteva evitarla.
Quindi
il Re decise di dare l’ordine alla popolazione di preparasi ad
abbandonare la
città per rifugiarsi Dunclivo, mentre i guerrieri si sarebbero diretti
al Fosso
di Helm, e Gandalf, Aragorn, Laurelin e Beren, anche se non erano
affatto
convinti che fosse la cosa migliore da fare, non tentarono di fargli
cambiare
decisione, sapendo bene che sarebbe stato inutile.
Poco
dopo, Gandalf si diresse alle scuderie, accompagnato da Aragorn, a cui
raccomandò di aiutare il Re, che avrebbe avuto bisogno di lui, e di far
sì che
le difese reggessero, quindi montò a cavallo dicendo che aveva una
ricerca da
compiere e sperava di portarla a termine ed aggiunse di attenderlo
all’alba del
quinto giorno e di guardare ad est.
Mentre si preparavano
alla partenza Aragorn vide Éowyn che si esercitava con
una spada e dopo averla osservata alcuni minuti, bloccò la lama della
ragazza
con la sua, mentre lei lo osservava sorpresa e senza riuscire a dire
una
parola.
-Hai
destrezza con la lama.- disse Aragorn, che conoscendo le usanze di
Rohan non ne
era sorpreso
-Le
donne di questo paese hanno imparato da tempo. Quelle senza spada
possono
morire su di essa. Non temo né morte, né dolore.- spiegò Éowyn, mentre
rimetteva l’arma nel suo fodero.
-Cosa
temi, mia signora?- chiese Aragorn, sorpreso dalle parole di lei
-La
gabbia. Stare dietro le sbarre finché l’abitudine e la vecchiaia le
accettino e
ogni occasione di valore sia diventata un ricordo od un desiderio.-
rispose Éowyn,
decisa
-Tu
sei figlia di Re, una scudiera di Rohan. Non credo che questo sarà il
tuo
destino.- le rispose Aragorn, prima di allontanarsi mentre lei lo
fissava
sorpresa e colma di speranza.
Ma di lì a poco Éowyn
gli andò incontro, estremamente
contrariata per il dover andare a Dunclivo con le donne e i bambini,
quando
avrebbe di gran lunga preferito combattere al suo fianco, ma l’uomo
cercò di
persuaderla che il compito che le era stato affidato non era certo
negativo, ma
anzi molto onorevole e che in ogni caso lui non poteva farci niente. E
inoltre
avrebbe dovuto sentirsi fiera del fatto che il Re al momento di andare
in
guerra le avesse affidato il compito di guidare e governare la
popolazione. In
seguito Aragorn avrebbe rimpianto di non aver ascoltato e osservato più
attentamente
quello che la principessa gli aveva detto prima di andarsene, le sue
parole e
il tono della voce gli avrebbero fatto capire o almeno supporre che lei
si fosse
innamorata di lui e avrebbe potuto scoraggiarla prima e forse in
maniera più
efficace: Éowyn era bella, fiera e coraggiosa e la ammirava,
indubbiamente, e
inoltre assomigliava molto, sotto diversi aspetti, ad altre due persone
che gli
erano molto care, ma il suo cuore era già occupato da tempo. Purtroppo
in quel
momento la sua mente era occupata da altri pensieri e non si era reso
conto che
i sentimenti che Éowyn provava per lui non erano solo stima ed
ammirazione, ma
c’era anche altro.
Mentre
stavano per partire, Theoden, notando l’aria afflitta di Déorwine, gli
disse
che quella non era una sconfitta e che sarebbero ritornati di sicuro
nella
capitale.
Intanto ad Isengard, Saruman stava progettando, insieme a Gríma Vermilinguo, che lo aveva raggiunto, un modo per attaccare e distruggere Rohan. Dopo che l’ex-consigliere di Théoden lo informò del fatto che difficilmente il re e i suoi uomini sarebbero rimasti ad Edoras, che era vulnerabile, ma si sarebbero diretti al fosso di Helm, lo stregone lo bloccò: conosceva bene la fortezza e nonostante fino a quel momento fosse ritenuta imprendibile, anche perché era una costruzione di origine númenóreana, edificata dagli uomini di Gondor alla fine della Seconda Era, aveva ideato un modo per distruggere parte delle mura e poterla prendere.
Durante il viaggio i Rohirrim non subirono attacchi, ma vennero a sapere che la situazione stava precipitando: c’era stato uno scontro ai guadi dell’Isen e i cavalieri di Rohan erano stati costretti alla ritirata. Erkenbrand, il più importante tra i signori dell’Ovestfalda, stava cercando di portare i suoi cavalieri al Fosso di Helm, ma quando arrivarono alla fortezza scoprirono che né Gamling, l’anziano comandante del forte, né Dúnhere, nipote di Erkenbrand, che dopo lo scontro ai Guadi si era rifugiato lì con i suoi uomini, avevano sue notizie. Così neppure di Grimbold e degli uomini rimasti con lui quando Dúnhere lo aveva lasciato o di Elfhelm che comandava l’altro gruppo di soldati che aveva combattuto ai Guadi.
Ed adesso si comincia a scoprire qualcosa di più su Beren e Laurelin... ma ci sono motivi ben precisi per cui lei fa quel discorso a Legolas...
diciamo che Laurelin e Beren hanno ancora parecchi misteri da rivelare nel corso della storia...
la donna amata da Aragorn (che è anche una delle due persone a cui Éowyn assomiglia secondo lui) non è Arwen, ma un altro dei miei personaggi originali e apparirà tra qualche capitolo....
Grazie per le recensioni e per aver messo la mia storia tra i preferiti Illidan. Come avrai visto Laurelin e Beren non sono Dúnedain, ma fingono di esserlo e in ogni caso sono molto vicini ai Raminghi del Nord e Boromir è vivo perchè in questa storia non muore, punto e stop... io ho difficoltà a farlo morire e Aragorn non se lo sarebbe mai perdonato... e poi Boromir vivo e vegeto mi serve più avanti...