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Autore: Laurelin    21/02/2010    2 recensioni
La Compagnia si è sciolta e la Guerra dell'Anello si avvicina. Rohan e Gondor stanno per subire gli attacchi di Saruman e Sauron, mentre il Portatore dell'Anello si avvia verso Mordor con il suo fedele scudiero: cosa faranno gli altri Viandanti?
E' l'ora di fare alcune scelte: saranno prese le giuste decisioni?
Una mia rivisitazione delle Due Torri e del Ritorno del Re, parte della saga "Racconti della Terra di Mezzo", What if? e OOC per alcuni personaggi, con elementi ripresi sia dal libro che dai film
Presenza di nuovi personaggi, Boromir sopravvive, Aragorn/OC, Boromir/OC e altre...
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Aragorn, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Racconti della Terra di Mezzo'
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Capitolo 2

 

Mentre Gandalf cercava di convincere Théoden della necessità di combattere contro Saruman per evitare la distruzione di Rohan, gli altri Viandanti si erano allontanati. Legolas, notando la tristezza di Boromir gli chiese se conosceva Theodred ed era la sua morte che lo addolorava.
-Théodred era un valoroso, non lo conoscevo molto bene ma lo stimavo parecchio.- rispose Boromir

Poco dopo vennero raggiunti da Éowyn che chiedeva loro di raggiungere il re e Gandalf nella sala del trono. Mentre parlava, la bella principessa non poteva fare a meno di guardare Aragorn, da cui si sentiva molto attratta e del quale sapeva la reale identità, sperando che l’erede di Isildur potesse ricambiare i suoi sentimenti e portarla via da quella prigione in cui si sentiva rinchiusa.
Poco dopo che Aragorn e gli altri avevano raggiunto Gandalf e il re, che in quel momento sembrava più concentrato sull’organizzare il funerale del figlio che nel prestare attenzione alle parole dell’Istaro, due guerrieri, armati di tutto punto e con ancora gli elmi sul volto, si introdussero nella sala del trono, lanciando un grido di stupore nel vedere Gandalf vivo e vegeto e il re guarito.
-Mithrandir! Credevo fossi morto! O almeno Éomer ne sembrava convinto.- disse uno dei due.
-Sire sono lieta di vedervi guarito, anche se la morte di Théodred mi addolora profondamente.- disse l’altro, levandosi l’elmo e inginocchiandosi davanti al re, imitata dal suo compagno.
-Beren, Laurelin siate i benvenuti. Adesso più che mai credo di aver bisogno di vostri servigi. Ma ditemi, avete visto Éomer? Sapete dove era diretto?- chiese il re, dando il benvenuto ai due
-Si trova non molto distante da Edoras, Sire. Io e Laurelin lo incontrammo ieri, non lontano dal Limlaith e lo convincemmo a seguirci qui, insieme ai suoi uomini, nella speranza che voi li perdonaste.- disse Beren e poco dopo Déorwine, il comandante della guardia di Théoden, partì per raggiungere Éomer e dirgli che il re lo aspettava ad Edoras il prima possibile.

Intanto mentre Beren si fermava a salutare Aragorn, Laurelin si inoltrò per uno dei corridoi, senza rendersi conto che Legolas la stava seguendo.
-Laurelin, ma quale sorpresa! Non avrei mai creduto che la principessa di Lórien potesse abbassarsi a tal punto da mettersi agli ordini del sovrano di un paese, in cui la sua patria viene disprezzata e sua madre definita strega. Ma del resto hai già dimostrato un pessimo gusto nello sceglierti il fidanzato, che è un elfo come tanti, e non sopporti certo il fatto che tua madre te lo rimproveri…
E anche Beren non ci fa certo una bella figura, dovrebbe essere ad Imladris ad obbedire agli ordini di Elrond, non certo vagabondare offrendo i suoi servigi ai signori degli Edain.- le disse Legolas
- Se riuscissi a tenere chiusa la bocca chiusa, una volta ogni tanto, invece di dire cretinate, sarebbe molto meglio per tutti, sai? Non parlare di cose che non conosci e non azzardarti a dire a nessuno, Legolas, che io e Beren siamo elfi o l’essere figlio di tuo padre non ti salverà dalla mia ira e le conseguenze non saranno affatto piacevoli per te, e non sto scherzando. Inoltre ti suggerirei di nominare mai più in mia presenza nessuno dei membri della mia famiglia, siamo intesi? E ricordati che quello che facciamo o diciamo io e Beren non ti riguarda in nessun modo!- fu la risposta gelida della ragazza, che gli lanciò un paio di occhiatacce, per fargli capire che non stava affatto scherzando e che spaventarono Legolas, che fino a quel momento non aveva mai considerato la bella Laurelin pericolosa, ma si rendeva conto di essersi sbagliato nel giudicarla.

Dopo aver finito di parlare, Laurelin si allontanò velocemente, tornando dal fidanzato e dagli altri.
-Va tutto bene, Laurelin? Oppure è successo qualcosa?- le chiese il fidanzato, notando l’aria irritata e nervosa della ragazza, traendola in disparte, per non farsi sentire dagli altri.
-Niente di particolare. Solo Legolas che voleva rompere e ci è riuscito fin troppo bene. Speravo non ci avesse riconosciuti, dato che non sa tenere la bocca chiusa, ma penso di averlo spaventato a sufficienza per evitare che dica in giro qualcosa su di noi.- rispose la ragazza, con un sorriso.
-Sei sicura di non aver esagerato?- chiese Beren, sapendo bene quanto lei  potesse essere pericolosa
-Tranquillo. Mi sono limitata ad un paio di avvertimenti… e se sono andata oltre è solo per quanto il suo tono, i suoi giudizi ed il suo dar sentenze su cose che non sa mi abbia infastidito ed irritato, Beren. Lui ha passato ogni limite, insultandoci entrambi, ed io gli ho risposto come meritava e sta sicuro che non aprirà bocca.- si decise ad ammettere la ragazza
-Mi spiace che tu lo abbia dovuto subire da sola, Laurelin. Speravo venisse a cercare spiegazioni da me, ma a quanto pare mi sbagliavo. Secondo te Legolas dà troppo ascolto al padre o è un caso perso già di suo, come Arwen? - le chiese il ragazzo, seccato dall’accaduto, anche perché non era la prima volta che Legolas od Arwen li criticavano pesantemente e voleva sollevare il morale di Laurelin
-Legolas è così di natura, Beren. Arwen, invece, l’ha rovinata la madre, ma continuo a sperare che sia recuperabile.- rispose la ragazza, decisamente molto più rilassata di prima.

Un paio d’ore dopo ci fu il funerale di Théodred e sia Laurelin che Beren si sentirono rattristati sia perché non avevano potuto fare niente per evitare che il giovane principe, che entrambi stimavano molto, morisse sia per l’evidentissimo dolore del padre, distrutto dalla perdita, e dei cugini.
Dopo la fine del funerale, Théoden si fermò sulla tomba, insieme a Gandalf e si lasciò andare al dolore per la morte del figlio, dicendo che un genitore non dovrebbe mai seppellire il figlio.
Ma il suo sconforto durò poco e già all’ora di pranzo Théoden si era ripreso quanto bastava per capire che ormai, che lui lo volesse o meno, la guerra aperta incombeva e lui non poteva evitarla.
Quindi il Re decise di dare l’ordine alla popolazione di preparasi ad abbandonare la città per rifugiarsi Dunclivo, mentre i guerrieri si sarebbero diretti al Fosso di Helm, e Gandalf, Aragorn, Laurelin e Beren, anche se non erano affatto convinti che fosse la cosa migliore da fare, non tentarono di fargli cambiare decisione, sapendo bene che sarebbe stato inutile.
Poco dopo, Gandalf si diresse alle scuderie, accompagnato da Aragorn, a cui raccomandò di aiutare il Re, che avrebbe avuto bisogno di lui, e di far sì che le difese reggessero, quindi montò a cavallo dicendo che aveva una ricerca da compiere e sperava di portarla a termine ed aggiunse di attenderlo all’alba del quinto giorno e di guardare ad est.

Mentre si preparavano alla partenza Aragorn vide Éowyn che si esercitava con una spada e dopo averla osservata alcuni minuti, bloccò la lama della ragazza con la sua, mentre lei lo osservava sorpresa e senza riuscire a dire una parola.
-Hai destrezza con la lama.- disse Aragorn, che conoscendo le usanze di Rohan non ne era sorpreso
-Le donne di questo paese hanno imparato da tempo. Quelle senza spada possono morire su di essa. Non temo né morte, né dolore.- spiegò Éowyn, mentre rimetteva l’arma nel suo fodero.
-Cosa temi, mia signora?- chiese Aragorn, sorpreso dalle parole di lei
-La gabbia. Stare dietro le sbarre finché l’abitudine e la vecchiaia le accettino e ogni occasione di valore sia diventata un ricordo od un desiderio.- rispose Éowyn, decisa
-Tu sei figlia di Re, una scudiera di Rohan. Non credo che questo sarà il tuo destino.- le rispose Aragorn, prima di allontanarsi mentre lei lo fissava sorpresa e colma di speranza.

Ma di lì a poco Éowyn gli andò incontro, estremamente contrariata per il dover andare a Dunclivo con le donne e i bambini, quando avrebbe di gran lunga preferito combattere al suo fianco, ma l’uomo cercò di persuaderla che il compito che le era stato affidato non era certo negativo, ma anzi molto onorevole e che in ogni caso lui non poteva farci niente. E inoltre avrebbe dovuto sentirsi fiera del fatto che il Re al momento di andare in guerra le avesse affidato il compito di guidare e governare la popolazione. In seguito Aragorn avrebbe rimpianto di non aver ascoltato e osservato più attentamente quello che la principessa gli aveva detto prima di andarsene, le sue parole e il tono della voce gli avrebbero fatto capire o almeno supporre che lei si fosse innamorata di lui e avrebbe potuto scoraggiarla prima e forse in maniera più efficace: Éowyn era bella, fiera e coraggiosa e la ammirava, indubbiamente, e inoltre assomigliava molto, sotto diversi aspetti, ad altre due persone che gli erano molto care, ma il suo cuore era già occupato da tempo. Purtroppo in quel momento la sua mente era occupata da altri pensieri e non si era reso conto che i sentimenti che Éowyn provava per lui non erano solo stima ed ammirazione, ma c’era anche altro.
Mentre stavano per partire, Theoden, notando l’aria afflitta di Déorwine, gli disse che quella non era una sconfitta e che sarebbero ritornati di sicuro nella capitale.

Intanto ad Isengard, Saruman stava progettando, insieme a Gríma Vermilinguo, che lo aveva raggiunto, un modo per attaccare e distruggere Rohan. Dopo che l’ex-consigliere di Théoden lo informò del fatto che difficilmente il re e i suoi uomini sarebbero rimasti ad Edoras, che era vulnerabile, ma si sarebbero diretti al fosso di Helm, lo stregone lo bloccò: conosceva bene la fortezza e nonostante fino a quel momento fosse ritenuta imprendibile, anche perché era una costruzione di origine númenóreana, edificata dagli uomini di Gondor alla fine della Seconda Era,  aveva ideato un modo per distruggere parte delle mura e poterla prendere.

Durante il viaggio i Rohirrim non subirono attacchi, ma vennero a sapere che la situazione stava precipitando: c’era stato uno scontro ai guadi dell’Isen e i cavalieri di Rohan erano stati costretti alla ritirata. Erkenbrand, il più importante tra i signori dell’Ovestfalda, stava cercando di portare i suoi cavalieri al Fosso di Helm, ma quando arrivarono alla fortezza scoprirono che né Gamling, l’anziano comandante del forte, né Dúnhere, nipote di Erkenbrand, che dopo lo scontro ai Guadi si era rifugiato lì con i suoi uomini, avevano sue notizie. Così neppure di Grimbold e degli uomini rimasti con lui quando Dúnhere lo aveva lasciato o di Elfhelm che comandava l’altro gruppo di soldati che aveva combattuto ai Guadi.

 




Ed adesso si comincia a scoprire qualcosa di più su Beren e Laurelin... ma ci sono motivi ben precisi per cui lei fa quel discorso a Legolas...
diciamo che Laurelin e Beren hanno ancora parecchi misteri da rivelare nel corso della storia...
la donna amata da Aragorn (che è anche una delle due persone a cui Éowyn assomiglia secondo lui) non è Arwen, ma un altro dei miei personaggi originali e apparirà tra qualche capitolo....

Grazie per le recensioni e per aver messo la mia storia tra i preferiti Illidan. Come avrai visto Laurelin e Beren non sono Dúnedain, ma fingono di esserlo e in ogni caso sono molto vicini ai Raminghi del Nord e Boromir è vivo perchè in questa storia non muore, punto e stop... io ho difficoltà a farlo morire e Aragorn non se lo sarebbe mai perdonato... e poi Boromir vivo e vegeto mi serve più avanti... 
   
 
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