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Autore: amy    19/07/2005    4 recensioni
cosa succede se due persone incompatibili si incontrano, o meglio si scontrano... e se scoprissero che l'amore non è poi così brutto come pensavano....vabbè ho detto troppo(o niente...) leggete e commentate...vi prego commentate...ah un ultima cosa..non badate troppo alla prima impressione su miyu...non è quella giusta... kiss amy
Genere: Commedia, Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Romanticamente incompatibili

Romanticamente incompatibili

 

Capitolo 4

 

Si. Ormai non avevo altra scelta…o l’intervista o niente più lavoro. Con christine in quello stato poi…

Ah già, voi non sapete niente…

Christine è in cinta. Non è come credete voi. Non è incinta di un figlio di Kanata…quando mi trasferii in Inghilterra, non me ne andai da sola…o meglio, all’inizio si, ma poi si aggiunse christine… già proprio lei…siamo diventate ottime amiche e vivevamo in una vecchia casa semi abbandonata che christine aveva comprato, ma che non abbiamo mai voluto restaurare…non è che eravamo pazze. No per niente.

Il motivo che ci aveva allontanate dal Giappone e che ci aveva portate in Inghilterra era la forza dei sentimenti…entrambe avevamo sofferto per colpa dell’amore e quando ci eravamo trasferite qui, quello che cercavamo era ancora una volta, provare un sentimento d’amore…non ci mettemmo alla ricerca di un nuovo fidanzato,per carità.

Ma trovammo lo stesso l’amore.

Lo trovammo in quella casa semi-abbandonata.

Quella casa era il nostro nuovo amore…

Fu il destino a guidarci a quella casa. Non avevamo un posto dove andare(christine era scappata e nessuno sapeva dove era, quindi neanche il signor de cervis con i soldi…). Avevamo freddo. E per di più pioveva anche.

Ci incontrammo lì, all’incrocio tra la Bayswater road e la Edgware road.

Io ero appena uscita da un pub dove avevo mangiato un bel piatto di qualcosa caldo e lei invece camminava come uno zombie per le strade inzuppate della incessante pioggia di Londra.

- Chris…Chris…sei davvero tu?-

Non ricevetti mai una risposta a quella domanda. Lei si limitò solo ad alzare lo sguardo e a gettarsi letteralmente al mio collo abbracciandomi. Potremmo dire che la nostra amicizia sia cominciata proprio in quel momento…

Per la notte la ospitai nello squallido ostello nel quale alloggiavo.

Il giorno dopo non so perché, ma entrambe eravamo decise a scappare da quell ostello e cercarci una casa tutta per noi. Almeno io volevo andarmene da lì, ma non avevo la materia principale per poterlo fare…i soldi.

Christine invece anche se ora non ne aveva, in un batter d’occhio, avrebbe potuto averli…

Non so neanche perché, ma l’idea di accompagnare Chris in giro per case non mi dispiaceva affatto…

Passammo tutta la giornata passando da una casa ad un'altra…ce ne erano di belle, ma nessuna convinceva Chris. Quelle poche che le piacevano, a me non piacevano. Non che la cosa avesse avuto molta importanza prima di allora, ma da quando eravamo “diventate amiche”, lei riusciva a capire giusto dalla strana espressione che prendeva la mia faccia, se una casa mi piacesse oppure no.

Arrivate più o meno alle 19.00(ora in cui in quella parte di Londra non c’è quasi più nessuno), ci incamminammo per un piccolo vicoletto che portava ad Hide park.

Lì nascosta da una serie di palazzoni moderni c’era una casetta abbandonata in stile coloniale.

Avevamo già oltrepassato il punto da dove si poteva scorgere la casetta, ma come attratte magneticamente, tornammo indietro e rimanemmo lì a fissare quella casa.

- si. È perfetta. Non c’è una casa che vada meglio per me. –

- hai ragione Chris. È ridotta maluccio, ma è stupenda. –

maluccio? Quella casa era simile ad una casa appena colpita da un bombardamento. Ma per noi in quel momento era perfetta.

- certo che vivere da soli in questa casa, deve essere triste. Si vede che è una casa per almeno due persone. Miyu tu conosci qualcuno disposto a diventare mio coinquilino in questa vecchia casa?. –

Per lei, ormai il tutto era già fatto. Per lei quella casa era già sua.E io sapevo che se lei voleva qualcosa…la otteneva.

Un momento. Ma cosa stavo dicendo? Chris mi aveva appena chiesto di andare a vivere con lei, la mia nuova, unica, migliore amica, in quella casa che probabilmente solo noi due trovavamo bellissima.

Feci due calcoli, giusto due, perché non sono mai stata brava in matematica e…corsi ad abbracciarla.

Il giorno dopo come se avesse intuito dove fossimo il signor de cervis si presentò alla hall dell’ostello e con un grande sorriso noi gli corremmo incontro e lo abbracciammo come se fosse il nostro unico salvatore. Cosa che infondo era.

La mattinata proseguì alla ricerca della benedetta agenzia immobiliare che possedeva la “nostra casa”.

A sera proprio di fronte alla porta d’entrata, ci fu consegnato il contratto della casa.

Ora si che quella casa era davvero nostra.

Aprimmo la porta di casa e ci si presentò una grande scalinata in legno bianco.

Salimmo il primo gradino insieme.

Ci girammo e davanti a noi, oltre la porta di entrata e oltre la strada, si stagliava Hide park.

Lì in quel preciso momento capimmo che una nuova vita stava cominciando per noi.

E l’abbiamo pensata in questo modo fino a due giorni fa.

Quando il nostro fantasma era tornato a farci visita.

Quando tutti gli sforzi per ricominciare, ci riportavano dritti di nuovo a lui.

O almeno così era per me.

 

Tornando al discorso iniziale comunque, vi stavo dicendo che Chris era in cinta…

Già. Avevamo deciso di non amare più nessuno. E rimanemmo fedeli alla nostra promessa, almeno fino a che Chris non incontrò micheal, un giovane londinese. All’inizio sembrava una delle semplici storie che avevamo deciso di avere, ma poi con il tempo era diventata qualcosa di serio. Lui ormai stava più a casa nostra che a casa sua. È vero, aveva tradito il patto. Ma era felice.

Io non tornai mai veramente felice dopo…beh sì insomma dopo Kanata. Ma lei si. E se lei era felice lo ero anche io.

Quando poi mi aveva confessato di essere incinta e che presto sarei potuta diventare una zia, lo fui ancora di più.

Ovviamente sempre fino a quando non ho avuto la “spiacevole” notizia dell’intervista.

Da allora io entrai in uno stato di semi-trance in cui tutto mi sembrava grigio. Io.

Chris invece era diventata ancora più radiosa.

Sosteneva che almeno così avremmo potuto chiarire e chiudere la storia definitivamente. Facendo vedere al nostro fantasma che ora vivevamo bene anche senza di lui e che eravamo felici.

Già felici.

Ma io ero davvero felice?

 

Continua….

 

Note dell’autrice

 

Si…mi congratulo molto con me stessa, mi ero preparata a fare un capitolo scialbo e senza importanza e invece mi è venuto un bellissimo capitolo. Sono molto fiera di me. Spero che lo sarete anche voi…fatemi sapere qualche cosa commentando…

A presto con un nuovo capitolo

Grazie a Sikky, reby,martina,sita e arwen91 per aver recensito…grazie…come farei senza di voi?

Kiss

Amy

P.s: leggete e commentate e fatemi sapere che ne pensate

  
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