Titolo: Ashes to ashes, we all fall down.
Fandom: Criminal Minds.
Personaggio Principale: Spencer Reid.
Personaggi
Secondari:
Aaron ‘Hotch’ Hotchner, David
Rossi.
Prompt:
compagni
di squadra.
Rating: PG.
Avvertimenti: AU (Alternative Universe), What if...?, un po' angst, decisamente
OOC per Reid.
Conteggio parole: 787 W, one-shot.
Disclaimer: i personaggi appartengono a
Jeff Davis, questa storia non è a scopo di lucro ed è tutto frutto della mia
mente malata.
Nota:
§ scritta per la community fanfic100_ita, table.
§ il titolo è preso da 'House of Wolves' by My Chemical Romance.
§ questa storia è stata
scritta nel lontano 2008, non so bene in base a quale delirio di deficienza ma
fatto sta che l’ho scritta e mi sento in po’ ma Meyer,
il che non è bello.
§ i
commenti sono l’Amore <3
Ashes to ashes, we all fall down.
Era
la fine.
La battaglia decisiva. Non pensavano che
diventasse così calcolatore in quello stato. Ne erano spaventati, angosciati,
ma tutto era soffocato da uno strato di rabbia per come aveva trattato i loro
compagni, per come stava trattando adesso quella guardia, per cosa avrebbe
potuto fare in seguito.
Se qualcuno avesse detto a Reid che entro il suo ventiseiesimo compleanno sarebbe
diventato un mostro, lo avrebbe fatto ricoverare in un ospedale psichiatrico.
Lui non credeva in quelle cose, non c'erano le basi scientifiche che
avvalorassero quella tesi: conclusione? Era impossibile.
Videro il capo di quella povera guardia
girato di centottanta gradi, ed entrambi sentirono una sinistra fitta al collo.
'Autosuggestione' si dissero, 'solo
autosuggestione'.
« Bene, cosa vogliamo fare con voi due? Per
questa sera sono sazio, ma in effetti ho parecchi amici che non sarebbero
dispiaciuti nel fare uno spuntino fuori programma. »
Reid era disgustoso, non
si curava nemmeno di asciugare quella goccia che gli colava sul mento, ma
continuava imperterrito a passarsi la lingua sui canini, era al limite
dell'osceno.
« Allora, Agente Hotchner,
Agente Rossi, avete perso la parola? »
Li derideva, consapevole che non potevano
più fargli nulla, ora era invincibile.
I due agenti non ci credevano, non
sapevano se era più incredibile il fatto che avesse ucciso, o quasi, tutti i
membri della loro squadra o che fosse un vampiro.
Vampiro.
Era irreale. Loro non vivevano in un telefilm, non era a fianco di Buffy, anche se avevano i paletti; nella vita reale
quelle cose non succedevano, eccezione fatta per Reid,
evidentemente.
« Su, su, non siate così stupiti, abbiamo
visto cose peggiori con il nostro lavoro. »
Ma i due non riuscivano a replicare,
avevano paura di fare quello per cui avevano raggiunto il ragazzo. Non
provavano alcun dispiacere nel pensare di ucciderlo, non doveva vivere una
creatura del genere sulla Terra, non potevano permetterlo, non dopo aver visto
con che ferocia aveva trasformato i loro compagni.
No, non avrebbero provato alcuna pietà.
« Sapete, iniziate a stancarmi con questo
ostinato silenzio, credo proprio che dirò ai miei amici di approfittare della
vostra immensa cortesia, dovranno anche loro cibarsi, no? Bene, da chi potremmo
iniziare? »
E come se fosse un bambino che decide quali
dei suoi amici dovrà contare per giocare a nascondino, iniziò a canticchiare
sotto voce una vecchia canzoncina, spostando il dito da uno all'altro.
« Abbiamo un vincitore. Hotchner!
Avrai il privilegio di donarti anima e corpo, soprattutto quest'ultimo, alla
squadra. Non sei contento? »
In un secondo si ritrovò attorniato da
tutta il suo team, le persone con le quali aveva condiviso gli ultimi anni
della sua vita, alla quale aveva dato consiglio e dalle quali li aveva
ricevuti, ed ora gli ringhiavano contro come un branco di cani affamati,
mostrando i denti.
Per quanto Rossi cercasse di intervenire,
veniva sempre preso di peso e sbalzato lontano.
« E' così patetico questo tuo tentativo di
aiutare Aaron, ma con te voglio vedermela da solo. Sai sono indeciso. » Disse
il vampiro picchiandosi l'indice sul mento « se ucciderti immediatamente o
succhiarti il sangue. »
Rimase zitto un istante, fingendo di
pensarci.
« Effettivamente potrei succhiarti il
sangue, anche se correrei il rischio si assaggiare qualcosa che potrebbe essere
un po' stantio, o magari è come il vino, più invecchia più è buono. »
Scoppiò in una risata sgradevole che non
superò la linea delle labbra.
Rossi era consapevole che quella era la sua
ultima occasione, non aveva molte possibilità di vittoria, ma se ce ne fosse
stata solo una, un misero passaggio per vendicare i suoi compagni, doveva
cercare in tutti i modi di attraversarlo. Si scagliò contro il ragazzo,
cercando di non pensare all'atto che stava compiendo, uccidere quel vampiro un
volta per tutte per tutte, cercando di non pensare a cosa sarebbe successo se
avesse fallito; pensò solo a cosa sarebbe successo se fosse riuscito nel suo
intento.
Reid derise quel suo
pietoso tentativo, non ci sarebbe mai riuscito.
L'ultima certezza che Rossi ebbe prima di scontrarsi
contro il ragazzo era una scheggia del paletto dolorosamente conficcata nel
palmo della sua mano.
And if you put the spike in my heart.*
Hotchner sentì che la fine
era ormai prossima, sperò solo che dopo la sua orribile trasformazione non
andasse a nutrirsi del sangue di suo figlio, quando fu improvvisamente travolto
un'andata di polvere.
But would anything matter if you're already dead?**
Francamente pensava che sarebbe stato più
doloroso, in fondo era sempre un paletto di legno, materialmente solido,
piantato nel suo cuore che, per quanto possa aver smesso di battere, era pur
sempre ancora dotato di terminazioni nervose. Vide i suoi compagni svanire in
un mare di polvere, ma non una singola fibra del suo corpo provò del
risentimento, era superiore ormai a quegli stupidi sentimenti umani.
Guardò Rossi negli occhi prima di sentire
ogni singola cellula del suo corpo polverizzarsi, letteralmente.
As the fragments of my skull begin to fall, fall on your tongue like
pixie dust.***
* 'Vampire will never hurt you', by My Chemical Romance.
** 'Early sunset over Moroeville', by My
Chemical Romance.
*** 'Headfirst for Halos', by My Chemical Romance.
Tutti i diritti vanno a loro e alla casa
discografica.