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Autore: Masamune89    21/02/2010    0 recensioni
Una definizione di ciò che può essere definito "Dedizione" trasportata nel mondo dei Samurai
Genere: Drammatico, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Giappone feudale
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Dedizione

NDA: Questa è la mia prima Storia che pubblico su questo sito, se non proprio una delle prime che pubblico in generale. E' una OneShot ambientata nel periodo Edo in Giappone, proprio dopo la battaglia di Sekigahara, battaglia che determinò l'unificazione del Giappone sotto il nome di Tokugawa. 


DEDIZIONE

 

Il cielo era ricoperto da una coltre di nubi disposte a cerchio sopra alla pianura di Sekigahara attraversate da dei rivoli di luce che toccavano il terreno freddo e grigio che si mischiava con il residuo calore dei corpi dei samurai stesi a terra mentre stringevano tra le mani le loro katane a fianco dei loro cavalli bianchi e neri. Questo era ciò che egli vide osservando da una collina ricoperta da erba verde e profumata. La sua destinazione era proprio oltre quella pianura.

Scese dalla collina e iniziò ad attraversarla camminando lentamente come in segno di rispetto e osservava i dintorni con molta attenzione, sentiva che doveva ricordare quel momento e quel posto. Mentre camminava sollevò lo sguardo da terra e riuscì ad intravedere attraverso la coltre di nebbia due ombre poste una di fronte all'altra. Mano a mano che si avvicinava le due ombre divenivano figure più dettagliate fino a trasformarsi in due persone.

Si fermo a pochi metri da loro e osservò........erano due samurai.

Entrambi stavano inginocchiati uno di fronte all'altro ognuno con la propria Katana infilata nello stomaco dell'altro. Erano di due fazioni opposte che si erano odiate per anni....eppure, in quel momento egli riuscì a scorgere nel loro sguardo un profondo senso di colpa e un'estrema voglia di pace. Erano impauriti. D'un tratto uno dei due discostò lo sguardo dal suo avversario e si voltò alla sua sinistra......in terra giaceva un corno da battaglia. Cercò di raggiungerlo con la mano, ma era troppo lontano. Si sforzò ancora di più......l'altro guerriero inclinò leggermente il torace come per aiutare il primo. Dal suo viso trasparì un'espressione di speranza mischiata con la paura di fallire che si rivelò attendibile quando entrambi si resero conto che non era possibile raggiungere quell'oggetto......

Egli capì........quel corno aveva un potere incredibile. Esso era l'arbitro della battaglia....ne indicava l'inizio e la fine......così tanto potere racchiuso in un mero oggetto di legno..........

Si avvicinò al corno e si inchinò...........i due guerrieri si voltarono  guardandolo negli occhi. Egli contraccambiò lo sguardo e raccolse il corno. I due furono presi a un sussulto e raccolsero tutte le loro forze per resistere ancora un po'.

Egli osservo tra le mani quel corno.......ora aveva il potere.........le sorti di quella battaglia dipendevano da lui..........anche se in realtà la battaglia sembrava finita, egli sapeva che non era così, perchè in campo c'erano ancora due guerrieri che stavano combattendo con valore e con rispetto.

Portò il corno alla bocca e vi posò le labbra......sapeva di terra.......anche l'odore ricordava quello della terra........inspirò lentamente.

I due strinsero tra le mani la loro arma e la affondarono ancora di più.....sentivano la lama penetrare nel corpo del loro avversario cercando di dimenticare quella che invece lacerava il loro stomaco. Ormai sapevano quale sarebbe stato il loro destino e proprio per questo decisero di arrivare alla fine con orgoglio e onore. Urlarono.

Il suono del corno raggiunse tutta la pianura. persino le nuvole e la nebbia si diradarono al suono di quello strumento. Nonappena le vibrazioni toccarono i timpani dei due guerrieri, la loro espressione cambiò immediatamente......i muscoli della faccia si rilassarono dando vita ad un piccolo e timido sorriso seguito da un sospiro.........si guardarono negli occhi........lentamente sfilarono la propria Katana dal corpo dell'avversario e la strinsero a sè.......mentre si lasciavano cadere continuavano a guardarsi sorridendo. Il tonfo dei due corpi fu lieve , quasi muto come per far trasparire la leggerezza del loro spirito e del loro animo in quel momento..........erano liberi e sapevano che se si fossero incontrati in un altro mondo, lo avrebbero fatto sorridendo, senza dover rispondere alla propria fazione.

Egli li osservò per qualche istante e riconobbe in loro anche uno sguardo di gratitudine nei suoi confronti........legò il corno alla vita e riprese il suo cammino..............mentre camminava l'unica parola che gli veniva in mente era............"Dedizione"

 

 

 

  
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