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Autore: milly92    21/02/2010    7 recensioni
Si dice sempre che non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina, eppure questo è l’errore che commette Luna giudicando male la sua gemella Stella e il migliore amico di quest’ultima, Marco. Si trasferisce nella città in cui abita suo padre sin da dopo la separazione con sua madre e, inevitabilmente, Stella la segue. Cosa succederà quando, tra uno spagnolo affascinante, una zia quarantenne single, un datore di lavoro bonaccione, dei nonni affettuosi e cugine un po’ pasticcione, Luna sarà costretta a vivere delle situazioni che nel loro essere spiacevoli la porteranno a ricredersi, soprattutto riguardo Marco? Può un “odio secolare” mutare in qualcosa che possa remotamente chiamarsi amore?
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Odi, Sed Amo'
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epilogo

Epilogo

“Vuoi tu, Caterina Solari, prendere il qui presente Michele Crescenti come tuo legittimo sposo, promettendo di rispettarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita, nella gioia e nel dolore, nella salute e nelle malattia, in ricchezza e in povertà finchè morte non vi separi?”.

La voce di Padre Eugenio riecheggiò nella chiesa, ma io quasi non lo ascoltavo, presa dall’emozione mentre per la primissima volta nella mia vita non facevo altro che pensare ad una frase in stile Baci Perugina, ovvero che alla fine l’amore trionfa sempre nonostante tutti gli ostacoli. Qualche mese prima mi sarei sparata al solo pensiero di poter pensare una simile frase sdolcinata, eppure eccomi lì, che cercavo di non piangere per la gioia mentre la mia zia preferita si stava per sposare con l’unico uomo che a mio giudizio l’avrebbe mai potuta meritare.

“Si, lo voglio” rispose lei, bellissima nel suo abito nuziale immacolato, come l’aveva sempre desiderato, abbastanza sfarzoso e decorato.

“Ehi, calmati, così inonderai la chiesa” mi sussurrò papà all’orecchio, stringendomi il braccio.

“Insensibile” soffiai in risposta. Ce ne stavamo ai lati della zia, visto che lei ci aveva scelto come testimoni di nozze, mentre di fronte a noi se ne stavano la sorella e un cugino di Michele.

Nel frattempo, il sacerdote aveva formulato la fatidica domanda anche a quest’ultimo, emozionato come non mai.

“Si, lo voglio”.

“Allora io vi dichiaro marito e moglie”.

Mi alzai dalla panca come un’ossessa e iniziai a battere le mani, entusiasta al massimo, mentre loro due si scambiavano un bacio d’affetto. Ero troppo felice, quasi come se a sposarmi fossi stata io.

Organizzare quella cerimonia era stato abbastanza difficile visto che avevamo avuto solo un mese a disposizione; infatti, il giorno dopo aver saputo che mamma e papà erano tornati insieme ero andata a trovare la zia come mi aveva detto ed ero rimasta felicemente scioccata nel trovare Michele nel soggiorno, che mi guardava felice. Durante quei venti giorni in cui non ero stata molto presente, loro due erano usciti insieme numerose volte dopo essersi incontrati per caso al cinema e così i loro sentimenti erano venuti a galla e la zia non aveva esitato a capire cosa rappresentasse ormai per lei quell’uomo così garbato e dolce.

L’idea di sposarsi li aveva colti ad aprile; ormai certi del loro amore non avevano esitato a darci la notizia ed ora eccoci in quella chiesa, in cui si erano sposate due persone che avevano dimostrato che sul serio non c’è un’età precisa per innamorarsi e che alla fine aspettare senza mai accontentarsi della prima proposta ripaga sempre.

“Oh, quanto sono felice! Mister, ora però sei mio zio…” sussurrai, avvicinandomi alla coppia, già sommersa dagli invitati. Li abbracciai entrambi con slancio e loro ricambiarono. “Vi faccio i miei più sinceri auguri”.

“Grazie, Luna” disse la zia, sorridendomi con sincerità.

“Grazie” ribadì Michele, che quasi stentavo a riconoscere con indosso quel completo così elegante, abituata alla solita misa lavorativa che includeva anche un bel grembiule colorato.

“Su, su, sorella, fammi spazio, largo, largo!” inveì raggiante Stella, spingendomi da parte per congratularsi con gli sposi.

“Sempre gentile e beneducata tu, eh, sorellina?” domandai sarcastica.

“Almeno oggi evitate di discutere” disse una voce al mio orecchio, alias quella del mio ragazzo.

Sospirai e mi voltai verso di lui. “E tanto a te che importa, mica sei tu che hai una sorella che svolge le faccende domestiche mezza volta alla settimana, facendo sgobbare me per tenere la casa in ordine dopo che devo anche studiare!” sibilai tra i denti, poggiando le mani sui fianchi.

Se all’inizio avevo pensato che portare avanti una cosa con Stella sarebbe stato facile, ora avevo capito che avevo sbagliato di grosso: la mia adorabile sorellina lavava i piatti e faceva il bucato solo quando le andava, ovvero al massimo due volte a settimana. Non ordinava mai la sua stanza, lasciava il bagno in condizioni orribili…

“Sempre a contestare tu, sei peggio di una casalinga disperata” disse soavemente Stella, ricomparendo tra la folla.

“Se fossi per te vivremo tra le pulci! Stamattina mi hai fatto preparare in fretta e furia perché hai occupato il bagno per tre ore e hai rischiato di farmi rompere l’osso del collo visto che stavo scivolando a causa del laghetto d’acqua che hai lasciato per terra!” sbottai, con un tono minaccioso se pur sussurrando, onde non far ascoltare nulla alle mie zie spia che sapendo notizie del genere avrebbero trovato pane per i loro denti, dato che rappresentavano ottimo materiale su cui spettegolare.

“Ragazze, ora basta, su!” intervenne Mario, mentre uscivamo dalla chiesa , allontanandoci.

“Tu non t’intromettere” dissi. “Anzi, dì alla tua ragazza che se proprio non vuole collaborare, almeno si metta  a pagare una tata che faccia le cose al posto suo visto che lavora e sa solo spendere i soldi che guadagna comprando vestiti e trucchi”.

“Che cosa..? Ma come osi…?” urlò Stella.

“Ora basta sul serio! Stella, per favore, Luna è solo un po’ nervosa per gli esami, tutti qui…” s’intromise a sua volta Marco, sapendo che mancavano due settimane all’esame di inglese e dovevo ancora studiare moltissimo, cosa che mi era difficile fare con tutti quegli impegni che avevo.

“Ma se fino a mezzo minuto fa era tutta commossa per la zia” puntualizzò lei, prima di allontanarsi con Mario alle calcagna.

Io e Marco ci fermammo davanti la sua auto, mentre tutti gli invitati lanciavano il riso addosso agli sposi.

“Amore, devi stare un po’ più calma, con Stella ci parlo io” cercò di tranquillizzarmi, con un tono a cui era impossibile dire di no, vellutato e rassicurante come sempre. Feci un piccolo cenno prima di abbracciarlo e perdermi nel suo profumo inebriante.

“Si, è solo che ho paura di non andare bene, la notte ho gli incubi… E’ che non riesco a combinare nulla con lei che ascolta la musica e parla al telefono per ore” mi lamentai. Ormai io e mia sorella avevamo passato la fase delle coccole e delle parole dolci dopo la nostra riappacificazione, ora il nostro rapporto era normale, solo che ognuna comprendeva l’altra e  ci sopportavamo; purtroppo il convivere da sole, senza i nonni che ci tenevano un po’ più a bada, aveva fatto sì che ognuna riscoprisse i difetti e le carenze dell’altra.

Marco mi accarezzò i capelli con fare sempre più rassicurante. “Domani andiamo in biblioteca e studiamo ok? Tutto il pomeriggio, da soli, senza nessuno che ci disturba” domandò.

“Si! E poi andiamo a cena fuori?” proposi, colta da quella bella prospettiva rilassante.

“Se abbiamo smaltito il cibo del pranzo di oggi perché no” rispose ridendo, contagiandomi e facendo sì che in un battibaleno ritornassi ad abitare su quella piccola nuvoletta privata in cui solo noi eravamo i protagonisti.

“E, tra parentesi, buon terzo mesiversario” dichiarò.

Lo guardai di sottecchi, con un’aria quasi sarcastica. “Finalmente! Te lo sei ricordato! Di la verità, hai letto che oggi era il nove maggio sulla partecipazione e ti è venuto in mente…” dissi, decidendo di punzecchiarlo un po’ anche se ero certa che le cose non stessero nemmeno così.

“Oh,no, in realtà l’ho ricordato perché sono abituato al fatto che ogni mese io e te festeggiamo giusto un giorno dopo il mio mesiversario con l’altra mia ragazza…” disse con falsa aria da finto tonto, guadagnandosi uno scappellotto. “Miriam, salvami dalle grinfie della mia ragazza!” aggiunse con voce terrorizzata, rivolto a mia cugina che passava per di lì, diretta verso l’auto dei suoi genitori. 

Carina come sempre ed elegante più che mai, lei scosse il capo divertita. “No, se si sta comportando così vuol dire che te lo meriti!” rispose sadica.

“Brava!” approvai con un’occhiata di approvazione, mentre lui si fingeva sconsolato.

Ma quella scenetta idilliaca fu bloccata dal sopraggiungere di Mario, che si trascinava alle calcagna mia sorella, decisamente imbronciata.

Li guardai curiosa, e compresi l’intenzione del ragazzo quando annunciò: “A nome di Stella ti dico che ti promette che sarà più responsabile, ordinata e che rispetterà i suoi turni per quanto riguarda le faccende domestiche”.

Sospirai, incrociando le braccia e scrutando mia sorella che non accennava alcun movimento che potesse farmi capire che era dispiaciuta per i suoi atteggiamenti.

“Allora vuol dire che d’ora in poi tu sarai il mio avvocato, Mario, e mi aiuterai tu con le faccende di casa se la tua ragazza si sottrae. Voglio proprio vedere se hai il coraggio di far sgobbare il tuo povero fidanzatino” spiegai perfida.

Mario assunse un’espressione quasi incredula e sentii suo fratello ridere. “Dì la verità, solo io potevo avere una ragazza così geniale…”.

Stella storse il naso. “E va bene! Sul serio, Luna, farò ciò che mi spetta, nessuna faccenda in più, nessuna faccenda in meno” dichiarò.

“Perfetto” esclamai, e così dicendo ci stringemmo la mano in segno di tacito accordo.

 

 

“Ma è possibile che io e te non riusciamo a non arrivare mai fino alla fine di un matrimonio e dobbiamo sempre andarcene prima?” domandò ridacchiando Marco, appena entrammo nella mia stanza, quella che occupavo nella mia “Nuova casa”. Era simile a quella che avevo a Firenze, con le pareti pesca e una bella scrivania che purtroppo mi ritrovavo ad utilizzare solo per studiare e non, magari, per usare il mio amato portatile.  

“Guarda che gli sposi se n’erano andati da tempo, dimmi perché dovevamo restare lì a sorbirci le chiacchiere degli altri invitati senza motivo” chiesi, sedendomi sul letto e togliendomi le scarpe dal tacco vertiginoso insieme alla stola che avevo abbinato al vestito color lavanda. “E poi è dopo un matrimonio che ci siamo dati il primo bacio” aggiunsi, invitandolo a sedersi accanto a me, chiedendomi che cosa c’entrasse quella frase.

Obbedì come un cagnolino, sorridendo al solo ricordo. “Che mi hai dato il primo bacio” mi corresse con aria da saputello, avvicinandosi sempre di più.

Ci scambiammo uno sguardo complice, a sentendo i suoi occhi blu fissi  su di me mi sentii andare lievemente fuori dai gangheri.

“Intanto rispondesti al bacio come un mezzo assatanato” precisai, scostandomi di qualche centimetro. Come se avessi una calamita, lui mi seguii.

“Sono solo dettagli, e poi avevo i miei buoni motivi” sussurrò, chiudendo gli occhi e poggiando le labbra sulla mia spalla nuda a causa dell’abito a bretelle.

Improvvisamente, socchiudendo gli occhi a mia volta, mi sentii leggera, presa da una strana sensazione paradisiaca che provavo ogni volta che io e lui eravamo solo ed eravamo sul punto di osare un po’ di più.

Avverti il suo tocco arrivare nei pressi del collo, e così mi aggrappai sulle sue spalle. Mano a mano arrivò a baciarmi le labbra, ma brevemente, prima di tornare a torturarmi dal collo in giù.

Non so come in pochi minuti mi ritrovai seduta addosso a lui, intenta nell’allentargli il nodo della cravatta con le mani tremanti e gli occhi ostentatamente chiusi. 

La mia bocca sfiorò il lobo del suo orecchio e, incredula, lo sentii fare degli sforzi sovrumani per astenersi dal fremere, tradito dalla sua espressione rapita. Possibile che potessi avere un simile potere su di lui con un simile minimo gesto…?

“Luna…” sussurrò.

“Si?” chiesi, accarezzandogli il petto, ormai agendo istintivamente, senza meditare ogni mossa.

“E’ meglio se…”.

“Se…?”.

“Se forse ci fermiamo qui per oggi…” disse, ma mi sembrava di percepire una volontà pari a zero. La sua voce roca era maledettamente eccitante ad essere onesti e mi faceva andare ancora di più in tilt.

“E perché?”domandai, visto che non ne avevo la minima voglia.

Esitò, allontanandomi un secondo dal suo viso. “Ma se fai così mi rendi tutto più difficile...”.

“Io credo che così sia più facile, invece… Marco, stiamo insieme da tre mesi e abbiamo sempre fatto i finti tonti! Insomma, io…”. Arrossii ancora di più pronunciando quelle parole, dato che in quei mesi non avevamo parlato mai della nostra prima volta, quasi come se fosse un tabù.  Ogni volta che ci ritrovavamo in quelle condizioni finivamo sempre per fermarci a causa di qualcosa. Avevamo impiegato secoli per metterci insieme, figuriamoci compiere un passo come quello senza fare gli idioti come nostro solito…! “Io voglio farlo con te. E invece mi sembra che la sola idea al momento ti faccia schifo” dissi con sincerità, frustrata. Come faceva a controllarsi così tanto se io invece impazzivo per una minima carezza da parte sua? Voleva dire che c’era qualcosa che non andava in me, che non lo attiravo fisicamente… La sua espressione paradisiaca di poco prima sembrava essere stata solo un’utopia.

Però Marco sembrò pensarla diversamente visto che mi fissò come se stessi dicendo una pazzia. “Amore, ma cosa ti salta in mente? Tu non sai che effetto mi fai… Vuoi sapere la verità?” domandò, alzandosi sui gomiti. “Tu sei capace di farmi perdere la lucidità anche solo compiendo un gesto banale come mangiare qualcosa con un cucchiaino e farmi desiderare di essere al suo posto! Non sai quante volte mi ritrovo a fissarti, pensare a quanto tu sia così eccitante e il pensiero di volerti tutta per me diviene incontrollabile, ma ora non possiamo, Luna, non qui con tua sorella che sta per venire e i tuoi genitori che potrebbero fare la pensata di venirti a salutare da un momento all’altro… Inoltre ti avevo anche promesso che sarei stato un ragazzo esemplare, e voglio che sia così, non dobbiamo correre…” ammise, con un’aria un po’ frustrata che mi fece comprendere quanto in realtà anche lui desiderasse lasciarsi andare.

Non dissi nulla, alzandomi di dosso a lui e cercando di scacciare il rossore dalle mie guance, cosa che non voleva assolutamente andare via. “Per le prime due opzioni ti capisco, ma per quanto riguarda l’ultima, pensa che la scelta sta a me, non puoi decidere al posto mio. Insomma, è ridicolo, se tu vuoi ed io voglio non capisco perché mai…”.

Non potei continuare perché non ne ebbi il tempo,dal momento che Marco mi aveva attratto di nuovo a sé e mi ero ritrovata sul letto, schiacciata sotto il suo corpo, mentre lui mi ribaciava e le sue mani accarezzavano con maestria le mie gambe.

“Lo dico sempre che sei la mia rovina… Saresti capace di farmi esaudire qualsiasi richiesta…” sussurrò.

Sembrava quasi impossessato da un altro spirito, quello del Marco passionale e non più razionale, e la cosa non poteva che piacermi. Era lui il mio sogno proibito, e quasi non credevo possibile di essere lì, su un letto con un ragazzo così magnificamente attraente che riusciva a farmi isolare dalla realtà circostante con gesti semplici, che miliardi di persone di ogni paese, di ogni continente, conoscono da millenni.

“Non mi sembra ti dispiaccia…” ribattei sospirando.

“No, certo che no…”.

Era tutta una serie di sfioramenti, carezze, baci, e gli stavo giusto sbottando la camicia- con le mani che tremavano e un’emozione che mi avvolgeva sempre di più, annebbiandomi il cervello e aumentando la percezione di ogni singolo movimento- mentre sentivo la lampo del vestito scendere sempre più giù avvertii passi nell’ingresso.

“Luna, sei in casa?”.

Ma che cavolo, proprio ora mia sorella doveva decidersi a tornare? Maledii la mia povera privacy ormai andata a farsi benedire, mentre io e Marco ci staccavamo ansanti e correvo a chiudere la porta.

“Si, sono in camera con Marco!” risposi, cercando di utilizzare un tono neutro, cosa che mi riusciva assolutamente impossibile, dato il fiatone. Il mio ragazzo mi guardava tra il seccato e il “cosa ti avevo detto?” e non potei non dargli ragione a malincuore.

“Stanno venendo mamma e papà a salutarci che devono ripartire per Firenze” mi informò, e poi la sentii chiudere con uno scatto la porta del bagno, poco distante dalla mia camera.

“Che palle” sbottai, facendomi aria con la mano.

“Concordo” asserii lui.

“Ma sappi che non è finita qui, riprendiamo il discorso appena possibile, signorino…” sussurrai, dandogli un ultimo bacio prima di tornare a sistemarmi. Se papà mi avesse visto così sconvolta non avrebbe esitato a restare con noi a Maddaloni per sorvegliarmi!

“Mi piace questo discorso circa quel discorso…” disse ironico, alzandosi a sua volta e sistemandosi la cravatta, lanciandomi un’occhiata eloquente. Si notava la sua frustrazione, però, proprio come la mia. Non riuscivo a non immaginare cosa sarebbe successo se nessuno ci avesse interrotti, e un sorriso malandrino prese possesso delle mie labbra, perché sapevo che molto presto sarebbe successo ciò che ora potevo solo immaginare, e non ne vedevo l’ora.

Eccoci, semplicemente noi due mano a mano che scavalcavamo ogni gradino della nostra storia con calma, senza fretta, consapevoli di avere tutto il tempo del mondo a nostra disposizione dopo aver rischiato di non vivere un amore così vero e autentico a causa di pregiudizi e paura di non essere ricambiati…

Il nostro futuro era ancora incerto come quello degli altri, ovvio, ma l’unica cosa sicura che sapevamo era che ogni ostacolo derivante da conclusioni affrettate e dall’eccessività di orgoglio lo avremmo scacciato, continuando il nostro percorso mano nella mano, come un tutt’uno solido e compatto dopo tutto il tempo impiegato per diventare così indissolubile, quasi come una fusione.

 

*°*°*°*°*

E così eccoci giunti anche all’epilogo… Ma se vi và di avere almeno un piccolo scorcio di quella che sarà la seconda parte della storia, non vi resta che andare qui per leggere il prologo del seguito,  

Thinking Of You


L’altra volta vi avevo detto che avevo iniziato un corso di teatro, ed ora, dulcis in fundo, ci si è messo anche l’esame di spagnolo, il DELE, per il livello B1 che devo sostenere a maggio, quindi vi dico che purtroppo non avrò tempo per scrivere chissà quanto e quindi aggiornerò la seconda parte tra un po’ di tempo, ma sappiate che non l’abbandonerò perché questa storia è parte di me e sono felice di essere stata incoraggiata dalle vostre recensioni così sempre affettuose!

Un ringraziamento speciale và a Lola SteP che ha citato questa storia nel forum di Efp, proponendola nella sezione “Pubblicizzare una fanfic” per cercare di farla inserire tra le storie scelte. Grazie tesoro, non sai quanto sia stato importante, dolcissimo, inaspettato e magnifico questo tuo gesto! *____*

 

Comunque, bando alle ciance, xD devo assolutamente passare ai ringraziamenti U_U

Grazie a coloro che hanno messo la storia tra le seguite, ovvero:

 araba89
BizarreBiscuit
Blair 95
brennan
chiaretta88
chica KM
CriCri88
flisss
Giulietta7
huli
I love sasunaru
Jes Potter
jesskiss85
kiravf
Kyryu
LadyCassandra
lady_free
Lamuchina
lilysol
littlestar23
mondred
pazzamente unica
pieno_pieno
PinkPrincess
princessarx
Purple
Red76
rossy87
roxy81
S chan
salf
shikon93
StArStArMinnie
Veronica91
___Yuki___

Coloro che hanno messo al storia tra le preferite:

 

95_angy_95
alina 95
B r o K e n
Billie Joe Fan
Fattucchiara
ffdipendente
gargi89
Giulietta7
Giu__xX
HOLLYWOOD
Kiky_Cullen96
kira83pc
k_Lu
Lamuchina
lillay
lilyjuve
LoLa SteP
micino
PatoPato
pometina94
Purple
sam05
StArStArMinnie
Sweet Stella
Truelove
vampistrella
vero15star
vincy93hp
XXX_Ice_Princess_XXX [Contatta]

Ylenia_
yury_chan
 
_Bella_Swan_
__piccola_stella_senza_cielo__

Coloro che hanno letto e coloro che hanno recensito:

XXX_Ice_Princess_XXX: Ciao cara, grazio di cuore per le tue parole! In effetti è un periodo un po’ no, ma comunque ho tantissime idee per il seguito e diciamo che mi sento già meglio, appena avrò un po’ di tempo libero continuerò  a scrivere anche se pubblicherò i capitoli tra un po’ ^^ Il corso di teatro poi ti fa anche molte energie… E pensa che il regista è il mio prof di latino e greco xD Grazie ancora cara, spero che il seguito i piacerà se ti andrà di seguirlo! ^^ Un bacione!

Giulietta7: Grazie mille, sei stata gentilissima, sto seguendo in pieno il tuo consiglio, anche perché in questi giorni le idee sono aumentate e appena avrò un po’ di tempo e ispirazione in più mi metterò “all’opera” xD I sentimenti sono  stati in gran parte inventati come dicevo, e mi fa piacere sapere che secondo te non sembra, e soprattutto che i personaggi siano stati ben caratterizzati. Ancora grazie, un bacione! ^^

Lola SteP: *_____* La faccina esprime tutto. Grazie. Grazie. Grazie. Tesoro, mi stai dimostrando una fiducia che mi sbalordisce, davvero non ci credevo quando mi hai dato la notizia! E’ stato un gesto stupendo, ma non è nulla in confronto alle bellissime parole che mi dedichi sempre, sul serio, se potessi ti farei una statua, e poi è anche a questo tuo gesto che mi sento un po’ meglio… ^^ Non so davvero cosa dirti ancora, lo sai che non sono brava in queste cose… G R A Z I E *_* un bacione, tvttttttttttb!

CriCri88: Ciao Cri! Lo so, ci mancava solo il corso di teatro, ma pensa che ora devo pure prepararmi per l’esame del DELE, ragion per cui seguirò il tuo consiglio, anche se mi dispiace moltissimo stare un po’ lontana dalle ff ma purtroppo è necessario, sigh. Solo che poi ti avverto, non avrai pace quando “ritornerò” perché sto preparando altri piani alla beautiful xD Riguardo i due piccioncini, beh, ora vogliono spingersi un (bel) po’ oltre e questa sarà una uestione centrale della prima parte del seguito… Grazie mille ancora per avermi seguita e sopportata anche qui cara! Un bacione!

Non mi resta che fare un po’ di pubblicità a questo forum meraviglioso ideato da Chiara-fallsofarc in cui le amanti delle fanfic possono dare ampio sfogo ai loro sogni… Lì c’è anche una sezione dedicata alle mie storie, quindi potrete vedere anche lì eventuali messaggi e notizie sul mio “ritorno”à http://ourdreamland.forumcommunity.net/

Cosa dirvi, GRAZIE DI CUORE EPR AVERMI SEGUITA, spero darete una sbirciatina anche al prologo del seguito!

La vostra milly92.

  
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