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Autore: Starfantasy    21/02/2010    1 recensioni
Ancora una volta la squadra Huntik parte per una missione: nei sotterranei dell'apparentemente normalissima Torino Lok, Sophie, Dante, Zhalia e il piccolo Titano Cherit si traveranno a dover risolvere enigmi ed evitare trappole per finire faccia a faccia con... il diavolo. Ma oltre a un Titano irrequieto c'è qualcosa di più pericoloso, e sembra che Dante se ne stia accorgendo...
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fanfiction su Huntik'
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4^ Parte

 

 

 

La grotta in cui si trovavano era troppo larga perché si potesse raggiungere l’altra sponda anche con Hyperstride e profonda diverse decine di metri. Sul fondo si vedeva una specie di piedistallo su cui era appoggiato un oggetto che emetteva un fascio di intensa luce bluastra che saliva fino al soffitto e si infrangeva conto la pietra grezza, tingendo l’aria di azzurro.

I Cercatori si sporsero cautamente dal ciglio del dirupo.

- Potremmo quasi provare a saltare… - azzardò Lok. - Magari con Featherdrop non ci facciamo niente.

- Featherdrop non è un paracadute. Ci faremmo male, senza contare che non abbiamo idea di cosa ci aspetti là sotto. - commentò Dante.

- Direi che non abbiamo molta scelta. - rispose Zhalia. - non possiamo stare qui per dodici ore. Però possiamo inviare uno scout. Perché non evochi Solwing? - il cercatore annuì e prese l’amuleto del Titano, che subito apparve davanti a lui, per poi lanciarsi sul fondo della grotta. Tornò su dopo qualche minuto.

- A quanto pare è tutto a posto… - annunciò Dante con aria diffidente. - Bene. Ora troviamo un mezzo che ci porti là sotto senza farci rischiare l’osso del collo.

- Potrebbe aiutarci Icarus. - Sophie non aspettò risposte ed evocò il Titano, pronta a farsi portare sul fondo.

- Aspetta. Vado prima io. - Dante salì sulla schiena del Titano e si fece posare vicino al piedistallo. Poco dopo arrivò Lok, seguito da Zhalia. Per ultima scese Sophie, che poi congedò il Titano alato.

Si avvicinarono all’oggetto luminoso al centro della stanza: era una piccola piramide di vetro al cui interno brillava un oggetto.

- Non sembra un amuleto. Piuttosto una pergamena.

- Una pergamena protetta da un incantesimo. Breakspell! - la piramide brillò ancora più intensamente e i Cercatori si coprirono gli occhi, abbagliati. Quando la luce si spense, sul fondo della grotta si aprì un varco dall’entrata triangolare e la pergamena andò a posarsi nelle mani di Sophie. La ragazzina osservò i simboli sulla pagina: non ne aveva mai visti di simili, sembravano molto complessi e lei era davvero stanca di tradurre e risolvere enigmi.

- Penso che dovrebbe occuparsene la Fondazione. - disse. - Ci hanno detto di riferire cosa troviamo e consegnare ogni oggetto ritrovato. Inoltre io non sono in grado di tradurla.

Dante prese il foglio con estrema attenzione e lo ripose nel contenitore di plexiglass adatto. Fatto questo il gruppo entrò nel varco. Subito quel buio denso li inghiottì. Il detective si affrettò ad accendere la pila. Sul pavimento c’era un incisione.

- Il Titano degli Inferi riposa oltre alle tenebre. Seguendo questa strada non arriverai in superficie, torna sui tuoi passi per rivedere la luce. - tradusse velocemente Sophie.

- Accidenti, stai migliorando!

- E’ solo latino, lo conosco come se fosse la mia lingua madre.- si fermò a ragionare. - Il Titano degli Inferi… il Diavolo?

- Alcuni scritti gli attribuiscono le qualità proprie di un Titano, e qui si tratta del Titano Mavil, ma direi che non è il caso di andarlo a cercare.

- Ma come, Dante? Perché no?

- L’iscrizione non ha tutti i torti, soprattutto in queste circostanze. E’ meglio seguire i buoni consigli finché si è in tempo. - Lok e Sophie si scambiarono un’occhiata: come mai faceva così? Non era da lui lasciare una missione incompiuta senza motivo tangibile.

- Cosa dobbiamo fare? - intervenne Zhalia.

- Dobbiamo proseguire nelle grotte al livello superiore.

- Devo evocare di nuovo Icarus? - chiese Sophie allarmata. Era già debole per aver usato un potere che richiedeva tutta quell’energia per ben due volte e senza allenamento. Poi aveva dovuto chiamare Icarus, nonostante fosse già spossata dal potere e dalla lunga camminata. E adesso doveva evocare di nuovo?

- No. - Dante bloccò i suoi pensieri. - E’ apparsa una scalinata quando hai usato Breakspell. Mi stupisce che non l’abbiate notato.

Il gruppo uscì dalla porta triangolare e cominciò a salire i gradini scivolosi di pietra levigata. Lok pensò a quante persone dovevano averci camminato per renderli così lucidi. Arrivarono in cima alle scale con poca difficoltà e continuarono il loro percorso, che proseguì indisturbato per qualche minuto, fino a quando non sentirono un boato venire dalla direzione in cui erano venuti. Dante cercò di sembrare tranquillo e controllato come al solito, ma sapeva esattamente cosa aveva provocato quel rumore. Non aveva dubbi. E la cosa era la peggiore che potesse accadere.

   
 
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