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Autore: Naomi    21/02/2010    3 recensioni
Dopotutto è il college no?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Claire Bennet, Sylar
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Confusion4 Peter Sylar e Matt entrarono nella macchina che Petera aveva noleggiato, dopo che Matt ebbe salutato per l' ennesima volta la moglie e il figlio e come le altre volte non sapeva se li avrebbe mai più rivisti. Avevano un lungo viaggio da fare e a nessuno di loro andava di parlare. Peter era troppo stanco e sperava di riuscire a chiudere occhio almeno ora che Sylar era con lui e che avrebbe potuto tenerlo d' occhio. Matt al volante era troppo occupato a pensare a sua moglie e a cosa era successo l' ultima volta che l' aveva lasciata da sola per prestare attenzione a Sylar che nel frattempo, seduto al sedile posteriore, non faceva altro che pensare a Claire.
Avrebbe voluto chiedere a Peter informazioni in più, avrebbe voluto chiedergli se aveva visto qualcos' altro, se forse c' era una piccola remota possibilità che quel sogno fosse sbagliato, che lo ricordasse male, ma sapeva che questo non era possibile, non gli restava che porre la sua fiducia in Peter. Era grazie a lui se era un uomo migliore, ed era lui che aveva salvato il mondo, non una volta ma decine ormai, aveva fiducia in quel ragazzo, lo zio di Claire, il fratello di Nathan.

Al pensiero di Nathan, Sylar si fece più cupo, quanto avrebbe voluto avere i poteri di Hero solo per un secondo per poter tornare indietro e fermare se stesso dal commettere quell' orribile gesto che era stato uccidere quell' uomo così importante per Claire, o semplicemente uccidere. Claire non lo odiava solo perchè aveva ucciso suo padre, lo odiava per tutta la sofferenza che le aveva fatto passare, lo odiava perchè era un uomo malvagio, ma ora stava cambiando. Doveva cambiare. Per lei.

Arrivarono a New York la mattina presto, il sole si alzava da dietro gli  altissimi grattacieli e con i loro caldi raggi destarono Peter da quel sonno che da giorni ormai non era così tranquillo. Niente visioni. Niente Sylar che uccide Claire. Sarà un buon segno? O semplicemente le visioni non si ripetono? Peter non lo sapeva, ma ci sperava.

Arrivarono al Cmpus e parcheggiarono la macchina in un posto abbastanza vicino per poterla usare in caso di pericolo ma non troppo per non attirare l' attenzione. Samuel era ancora a New York e la prudenza non era mai troppa.
Si diressero verso la stanza di Claire, Peter non sapeva dove fosse perciò fu Sylar a guidarli, mentre camminavano Peter si accorse di avere il cellulare spento.
Lo accese e ascoltò i messaggi.
"Peter sono Claire, ho bisogno di parlarti, subito. Chiamami"

Sylar sentì e cominciò ad avere paura. Le sarà successo qualcosa? O è di me che vuole parlare con Peter? Di quello che è successo.Vuole dirgli che ah paura di me. Che ha bisogno che lui la protegga. Stupido stupido Sylar come puoi aver pensato anche solo per un secondo che avessi qualche possibilità di farti perdonare da Claire?

"Sylar.." Disse Matt
"Cosa c'è Parkman?"
"Meriteresti di essere rifiutato da lei"
"Lo so - disse Sylar sospirando - lo so"

Nel frattempo erano arrivati alla porta della camera di Claire, Peter busso senza esitazione e dopo pochi minuti Claire aprì la porta.
Indossava un semplice paio di Jeans chiari e una t-shirt bianca. Bellissima. pensò Sylar
"Peter finalmente" Esclamò Claire abbracciando lo zio
"Claire come stai? il tuo messaggio mi ha preoccupato"
"No è tutto okay tranquillo" Disse Claire guardando Sylar prima e poi distogliendo subito lo sguardo con la scusa di salutare Matt.
"Perchè siete tutti qui?"
"Succederà qualcosa di grave Claire, la presenza di Samuel è un pericolo" disse Peter.
"Ha in mente qualcosa e bisogna capire cosa, per questo sono venuto anche io, Peter mi ha convinto" Continuò Matt.
"E lui?"Chiese Claire facendo un cenno con la testa in direzione di Sylar
"Lui sta con me" rispose Peter.

Un quarto d' ora dopo erano tutti e tre seduti ad un cafè a fare colazione e Claire ne approfittò per chiamare Peter in disparte e parlargli, non avrebbe potuto sopportare la giornata altrimenti.
Quando furono abbastanza lontani in modo che Sylar non sentisse Claire raccontò a Peter quello che era successo, gli parlò di come Sylar l' avesse attirata nell' aula e di come l' avesse baciata e gli parlò anche di cio che aveva provato e del disgusto che provava per se stessa per il fatto che non aveva provato avversione per Sylar ma compassione e addirittura affetto.

Peter ascoltava sconvolto ma non lasciò trapelare nessun sentimento. Aveva paura, ma non poteva dirlo a Claire. Lei si fidava ciecamente di lui e lo amava come si ama un fratello ma non gli avrebbe più parlato se avesse scoperto che lui era preoccupato per lei e per quello che sarebbe successo. E lui doveva sapere. Altrimenti come avrebbe fatto ad impedire che i due si innamorassero? E a quel punto come avrebbe salvato Claire da quel mostro? Si Peter lo considerava ancora un mostro, nonostante sapeva che stava cambiando, che non uccideva più da molto, moltissimo tempo, che era addirittura pentito, ma aveva ucciso tantissima gente, e aveva ucciso suo fratello Nathan, la persona che più amava, e presto avrebbe ucciso anche Claire, la sua piccola Claire, doveva impedirglielo.

Claire non deve sapere del sogno. Pensò intensamente Peter, concentrandosi su Matt come se stesse cercando di chiamarlo, di attirare la sua attenzione su di se tentando di non far notare niente a Claire che dopo un "Aiutami Peter" disperato si era messa nelle sue braccia. Matt sentì. Claire sembrava così piccola e fragile. Peter avrebbe voluto tenerla li per sempre. Proteggerla, sentire l' odore di pesca del suo shampoo e parlare con la sua piccola Claire. La sua famiglia.
Qualcuno avrebbe potuto pensare che fosse innamorato di lei, e lo era, ma non di un banalissimo amore tra innamorati. No. Lui amava la sua Claire di un amore più puro, un amore che solo qualcuno riesce a raggiungere e quando lo si è raggiunto l' unico pensiero è proteggere la persona amata, stare con lei e assicurarsi che sia felice. Non un amore che si perdeva in struggimenti, passione e desiderio carnale, non un amore che si poteva esprimere con un ti amo. Era qualcosa di più elevato, più divino, lo stesso amore che provava per Nathan, e non voleva di nuovo provare quel dolore lacerante in tutto il corpo che aveva provato alla morte del fratello. Il suo compito era proteggere Claire e lo avrebbe fatto.

Mentre erano ancora abbracciati Matt e Sylar si avvicinarono a loro. Avevano pagato il conto ed erano pronti ad andare ma era troppo presto per andare al Luna Park  e non potevano andare da  Noah. Claire aveva pianto e lui avrebbe fatto troppe domande.
Si diressero a casa di Peter, e mentre camminvano per le immense strade di New York in nessuno dei tre vi erano pensieri felici.
  
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