Alice,

sono passati cinque mesi e tre giorni, da quando non vivo più.

Sarà che sto impazzendo, ma... mi sono inventata un indirizzo e-mail, fingendo che sia il tuo.

Sai, ho bisogno di qualcuno che mi stia vicino, ma purtoppo, in questo momento sono sola, nel più totale sconforto.

Ho proprio bisogno della mia migliore amica. Ma non ci sei Alice… né tu, né quell’ipocrita di tuo fratello.

Oh, si: l’ho chiamato ipocrita!

Perché lo è.

Mi ha mentito, Alice. Diceva di amarmi, diceva di non poter vivere senza di me. Invece, quel giorno, nella foresta, se n' è tranquillamente uscito con << tu non sei la persona giusta per me, Bella >>.

Ed il punto è che io sono d’accordo con lui. Incredibile, vero? Ma è così.

Perché so, ho sempre saputo che prima o poi si sarebbe stancato di me; tutti si stancano di me, prima o poi.

Ma avevo sperato che almeno lui non lo facesse.

Ma sai Alice: la vita non è giusta. La mia vita non è giusta.

Tu non hai idea di quanto stia male… mi sento persa, vuota. Non provo più sentimenti, sono indifferente a tutto e a tutti.

E la colpa di chi è? non di Edward, ma mia.

Mia perché mi sono fidata, mi sono illusa di poter contare realmente per qualcuno, per una persona così importante per me.

Tu non hai idea di quanto io abbia bisogno di voi, in questo momento.

Ma se voi foste qui, io non starei così.

Che schifo, la vita.

Tu non sai… con il mio comportamento faccio soffrire le persone che dovrei amare, per cui provo solo indifferenza- per colpa sua-: Charlie, Renèe, Angela… perfino Jessica ha provato compassione per me!

Tutte le notti, al posto di fare sogni felici, sai io cosa sogno? Il momento in cui tuo fratello mi ha detto addio, in cui mi ha abbandonato al mio dolore in quella foresta.

E urlo, urlo sempre; mio padre ormai passa tutte le notti insonni. Quando urlo il nome di tuo fratello, corre nella mia stanza, mi sveglia e mi fa calmare, mi sta vicino. Poi, quando sono tranquilla, fiero di avermi fatto del bene, torna a dormire nel suo letto. Io richiudo gli occhi. E poi, ricomincia tutto daccapo. Io che urlo, Charlie che mi viene a svegliare… e così tutta la notte, per tutte le notti. E lui si sente sempre più amareggiato, perché non mi può aiutare, non può fare niente per alleviare il dolore… per compensare la perdita.

Oh, Alice… odio il giorno in cui mi sono trasferita qui a Forks… se avessi seguito mia madre a Jacksonville… ora non starei così, perché non vi avrei mai conosciuti.

E il destino, crudele, non avrebbe mai potuto farci incontrare.

Jacksonville è uno dei posti più caldi e soleggiati d’America: e sappiamo entrambi che voi non sareste mai venuti in una città in cui il sole c'è sempre.

Eppure sai una cosa?

Io, Edward non riesco ad odiarlo: lo amo troppo.

E sbaglio, perché lui non ci avrà messo molto a trovare una distrazione…

Io, al contrario suo, non riesco a dimenticarlo.

Se potessi leggere questa mail, ti chiederei di fare un applauso a tuo fratello, per avere una così alta considerazione di me e della mia intelligenza.

Dovresti dirgli anche: << ma la mente umana non era poco più che un colino?! >> .

Beh, la mia mente, purtroppo, non riesce a cancellarlo.

Lo abbiamo sempre saputo che non funzionava bene!

Vorrei aver la forza per ridere di me stessa. Ma a malapena riesco a parlare con un’altra persona del genere umano.

Vorrei parlare tanto con la mia migliore amica, una componente di un mondo misto tra leggenda e fantasia, ma che si è rivelata la mia vita, la mia realtà. Un tempo anche la mia felicità, ma purtroppo, ora è solo frutto di sofferenza e sconforto.

con immenso affetto,

la tua migliore amica Bella