Bhè, aver
detto no ad Alessandro era già stato un gran passo… Lui mi aveva fatto soffrire
al tempo delle superiori e adesso toccava a lui soffrire. Ben gli sta! Comunque tutta la storia del pagellino era servita ad
avvicinarci e a fare in modo che non lo trattassi poi così male. Conoscendolo infatti, avevo avuto la possibilità di apprezzarlo di più e
tra noi c’era più armonia. La cosa di cui ero sicura in quel momento
era quella di avere il coltello dalla parte del manico. Tutto procedeva bene e
oramai erano già trascorse le vacanze di Natale e ci trovavamo
all’inizio di Febbraio e era tempo di gita! Sarebbe stata la mia prima gita
insieme a una quinta! Che
bello! Non vedevo l’ora! Naturalmente appena Alessandro seppe che andavo mi
seguì a ruota! Ci saremmo divertiti un casino!
La mattina
della partenza…
Le quattro e mezza… Vedo Alessandro che striscia
praticamente per terra a causa del sonno e una volta raggiunta mi dice:
-Le quattro…
Ma che cazzo di ora è?-
-Bhè, io ieri
alle otto ero a letto… E adesso sono fresca e riposata…-
Uno studente
corre verso di me sbraitando… Pensai che cominciavano
ad esserci problemi. Mi raggiunge e mi fa:
-Brutte
notizie prof! La prof. Zucci si è ammalata!-
Alessandro fa
un salto per aria e aggiunge:
-BRUTTE
NOTIZIE????? Ti sembrano brutte notizie queste?????-
Io aggiungo:
-Allora ci
manca un docente?-
-No, c’è un
insegnante sostituto…-
-Chi s’è?- aggiunge Alessandro.
-Melani
Marco.-
Azzeramento della pressione sanguigna, battito cardiaco nullo,
encefalogramma piatto, risultato, io pallida come uno straccio.
-Qualche
problema Silvia?- fece Ale.
-Salve! E’
qui la festa?-
Era proprio
quel Marco, il mio ex.
IL PUNTO DI
VISTA DI LUI
Vedendo la
faccia di Silvia, capii subito di che Marco si trattava. Forza Ale, sii
cortese, mi dissi.
-Ciao,
piacere. Alessandro Calesi. Sono l’insegnante di Lettere.-
-Piacere mio.
Marco Melani. Sono il nuovo docente di Matematica.-
Lei era
visibilmente sbiancata. Non mi aveva mai spiegato se si erano lasciati da amici
o meno.
-Ciao Silvia!
Come stai?- chiese Marco a Silvia.
-Non c’è
male! Tu?-
-Me la cavo
al solito.-
Ecco si era
già dimenticato di me. Come descriverlo!?!? Fustaccio, denti bianchissimi, sdolcinato da
far venire il diabete, le ragazze sarebbero impazzite per lui, all’istante. E Silvia? Come diavolo si sarebbe comportata?
IL PUNTO DI
VISTA DI LEI
Il viaggio
cominciò. Io ero già distrutta ancora prima di partire… Oddio, sono proprio sfigata… Il quasi uomo della mia vita era seduto a due passi
da me… E l’altro si era chiuso in se stesso e non diceva più una parola… Le
ragazze seppero quasi subito la nostra storia… Non facevano altro che pormi
domande… Marco mi si avvicina e mi fa:
-Allora…
Viaggio tutto ok?-
-Sì, tu?-
-Ho fatto la
conoscenza di diverse ragazze!-
-Ah…-
-Comunque non fanno per me… Però sono simpatiche… Senti ma
quel Calesi… E’ proprio il Calesi che conosciamo noi?
-Sé, proprio
quello!-
-Ah…-
-Già!-
-Devo andarci
d’accordo per forza?-
-Sì, è un mio
amico.-
-Poi noi due non mica stiamo più insieme. Tu mi hai lasciato…-
E con quella
frase se ne andò. Stava forse cercando di farmi
sentire in colpa? Non glielo avrei permesso. Infondo mentire
sarebbe stato peggio. Una cosa era certa: Alessandro e Marco non
sarebbero andati affatto d’accordo. Ariecchitelo Marco che ritorna alla carica e
mi si siede davanti:
-Senti almeno
una cosa me la devi spiegare.-
-Spara.-
-Perché mi hai lasciato? Io ti amavo da morire. Così di
punto in bianco te ne sei andata.-
-Devo
proprio?-
-Sì, devi.-
-Potrebbe
farti male.-
-Non mi importata. Sopporterò il peso della conoscenza.-
-La mia vita
si è fermata il giorno in cui ci siamo messi insieme. Hai idea di cosa voglia dire svegliarsi una mattina è capire di aver smesso
di vivere da anni?-
-Ma eravamo felici!-
-No! Tu lo
eri! Non sei la mia metà Marco.-
-Ma allora se
non sono la tua metà spiegami come diavolo hai fatto a
vivere con me tutti quegli anni.-
-Credo per il
bisogno di amore.-
-Poi cosa è
successo? Se n’è andato?-
-No. E’ subentrato il bisogno di vivere e di uscire da quel
nido di falsità che mi ero creata nell’ultimo anno in cui siamo stati insieme. Siamo maturati insieme, abbiamo vissuto insieme. Ma non abbiamo avuto altre esperienze. Ci siamo chiusi in
noi stessi. Poi finalmente ho capito che la felicità non la
si trova in qualcun altro, ma in noi stessi.-
-E tu hai buttato all’aria otto anni di relazione per fare
delle esperienze? Io avrei fatto qualsiasi cosa per te!-
-Ma io NO! IO NON TI AMAVO! Non ti ho mai amato! Non c’era
più storia Marco, anzi forse non c’è mai stata… Mi dispiace dirlo ma ho perso
la mia vita, o meglio, i miei anni migliori… Se ci ripenso mi viene da
piangere… Otto anni…-
Lui guardò
sconcertato per terra… Io decisi che era proprio ora di troncare la
conversazione:
-Mi
dispiace…-
-Non è vero.
L’hai fatto perché lo volevi fare e ora non t’azzardare a fare l’affranta. Non
hai sofferto affatto. Io sì. Come un cane.-
Così se ne andò. Ale si sedette davanti col sorriso in viso e l’aria
soddisfatta e disse:
-Non mi sono
fatto sfuggire una parola… Così hai perso otto anni
della tua vita, ti sei persa nei meandri dei sentimenti… Ma soprattutto quando
l’hai mollato non gli hai spiegato il perché… E hai anche avuto il coraggio di
venirmi ha criticare quando non ho dato delle spiegazioni a Jessica?-
-Lui sapendo
sarebbe stato peggio…-
-Mi pare
evidente, che non ha la minima intenzione di lasciarti andare e soprattutto non
si è buttato otto anni di vita alle spalle… Me la spieghi una cosa: come fai a
far rincoglionire così gli uomini?-
-… Una dote
naturale… Come la tua d’altronde…-
-Ora capisco perché
ce l’hai tanto con gli uomini… Otto anni buttati nel
cesso non sono una gran soddisfazione… Ora mi spiego come mai hai resistito al
mio fascino del figo… Ci sei anche andata a letto col belloccio?-
-Non sono
fatti tuoi…-
-Dai andiamo! Sarai mica vergine?-
-Ti ripeto
che non sono fatti tuoi…-
-Okey…
Rispetto la tua decisione di silenzio… Quindi vado dall’autista e faccio un
annuncio al microfono che sei vergine..-
Alessandro si
alzò e io lo fermai per un braccio e lui mi disse:
-Allora, sei
vergine o no?-
-No. Sei contento ora?-
-Bhè, sì,
posso ritenermi soddisfatto.-
-Sei uno
scassapalle!-
-Grazie! Lo
prendo come un complimento!-
Così se ne andò. Che tipo! Un matto! Quando mi piaceva doveva essermi caduta una tegola in testa
o qualcos’altro… Che bambino… Sembrava un adolescente in piena pubertà…
IL PUNTO DI
VISTA DI LUI
Poveraccia…
Otto anni buttati nel cesso… Che sfiga… Bhè comunque
era ora di sondare il territorio di lui… Vedere a che prezzo voleva
ricomprarsela. Così mi avvicinai per parlargli:
-Ehi Marco!
Ho sentito che prima tu e Silvia stavate discutendo…
Qualche problema?-
-Sai dopo
otto anni di relazione se uno ti molla vuoi almeno una spiegazione…-
-Sì, ti
capisco (ma quando mai??? Io relazioni serie al
massimo uno o due mesi…)-
-Se non
sbaglio quando mi sono messo con Silvia, ti piaceva
alla grande… Com’è che non hai combinato nulla?-
-Non c’ho avuto le palle… Sai com’è, lei è una piuttosto
impegnativa… Poi sei arrivato tu e…-
-Sì,
comprendo la situazione e mi ricordo di ciò che è successo…-
-Preferirei
che tu non le dicessi che mi ero preso una sbandata per lei e non ho concluso niente… Sai com’è, le donne…-
-Sì. Non
preoccuparti.-
Dannazione,
lui era sempre stato più determinato di me.
Ma, avevo sbagliato una volta, e non sarebbe
successo di nuovo.
-Sai io e
Silvia ci siamo baciati appassionatamente l’altro
giorno… Se la cava molto bene…-
Lui mi guardò
con sguardo pressoché assassino e aggiunse a fatica:
-Già, hai
ragione…-
IL PUNTO DI
VISTA DI LEI
Situazione
meravigliosa: aveva un ex ancora innamorato e un non-proprio-ex
che non sapeva come comportarsi. Chissà, forse per schiarirsi le idee aveva
deciso di andare a letto con un’altra studentessa. Bah, via
pensieri malvagi dalla mia mente. Voglio godermi questa gita! Quello fu il mio ultimo pensiero prima di addormentarmi…
All’albergo…
E lì la notizia che mi giunse mi sconvolse: sarei stata in
camera con Ale e Marco. Oddio. Avrebbero potuto sparlare sul mio conto! Almeno
sarebbero diventati amici… Chissà cosa gli avrebbe chiesto Ale… Forse domande
del tipo: come bacia, ti ha mai chiamato cucciolo… Oddio, al solo pensiero
rabbrividisco…
Arrivati in
camera Ale si infilò in bagno e Marco mi disse a bassa
voce:
-Mi ha detto il Cale che vi siete baciati l’altro giorno, molto
appassionatamente…-
COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA????????????????????????????
COSA AVEVA FATTO QUEL VERME SCHIFOSOOOOOOOOOOOOOO?????????
NOI ??????????????? BACIATI COME????????? MA IO L’AMMAZZO !!!!!!!!!!!!!!!
Con l’aria di
una piuttosto tranquilla gli risposi:
-Già, ma è stato
solo un caso… Tra noi non c’è assolutamente nulla…-
Marco si
allontanò e andò in bagno e Ale tornò. Io lo presi e
lo strattonai per un orecchio gridando a bassa voce:
-Ma ti sei bevuto il cervello? Che cazzo gli
sei andato a dire a Marco?-
-Che ci siamo baciati mooolto appassionatamente! E sottolineo il “mooolto”!-
-Sei UN PORCO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E lo dici pure con soddisfazione?????????????-
-Già!!!-
-Solo a
pensare una cosa del genere mi viene la nausea!-
In quel
momento Marco tornò e lasciai l’orecchio di Alessandro…
-Allora… Scendiamo a mangiare?!?!- chiese Ale.
Bhè, dai poteva andare peggio… Infondo a me non piaceva nessuno dei due, anche se non si sopportavano a vicenda io non c’entravo un accidente, se la sarebbero dovuta vedere loro.
IL PUNTO DI VISTA DELL’ALTRO
(ovvero il punto di vista di Marco)
lo odiavo ormai era accertato. Quel visino da furbino, le sue battutine da simpatico, che sembravano purtroppo funzionare, quei sorrisini verso di me così falsi e irritanti, mi risultava ormai già insopportabile. E ultimo ma non ultimo, il fattore Silvia, quello più importante. Certo lui aveva il vantaggio di essere così pieno di vita e simpatico a Silvia, ma io e lei avevamo condiviso otto anni di vita, e nonostante lei dicesse che non mi aveva mai amato, io non la credevo. Ad Alessandro Silvia era sempre piaciuta , ma visto come lui era fatto, non avrebbe mai concluso niente. Avevo la “vittoria” in tasca.
IL PUNTO DI VISTA DI LUI
Lo guardavo cercando di sforzarmi di sorridergli. Oddio, il solo guardarlo mi dava il voltastomaco. Così sicuro di sé, preso da se stesso, convinto di poter riconquistare Silvia all’istante… Gli occhi azzurri, i capelli biondi… Chi avrebbe vinto tra noi due? Lei sembrava tranquilla anzi avrei quasi giurato che si stesse divertendo un casino. Era tanto che non mi scervellavo così per una donna, forse dai tempi dell’università. Silvia non aveva nessuna intenzione di farsi conquistare ma io non avrei certo rinunciato come avevo fatto in passato. Una cosa però era certa: io ero molto più bello e molto più figo di lui!!!
IL PUNTO DI VISTA DI LEI
Mi capitò di guardare oggettivamente i due: così diversi l’uno dall’altro, eppure mi erano piaciuti tutti e due. Strana la vita. Forse aveva ragione Ale… Avrei dovuto trovarmi qualcuno e riprendere in mano la mia vita sentimentale… Non mi sarei di certo rimessa con uno dei due. Avevano avuto entrambi la loro possibilità e l’avevano sprecata, adesso erano fatti loro.
La sera feci il giro delle camere per fare un controllo generale delle camere. Così mi fermai a parlare un po’ con alcune delle mie alunne fuori dalla porta della loro stanza:
-Allora prof, quale dei due ha scelto?-
-Come scusa?-
-Quale dei due ha scelto?-
-Tra chi?-
-Tra il prof Melani e il prof Calesi…-
-Veramente nessuno dei due…-
-Come no prof?-
-Non mi piace nessuno dei due…-
-Questo non è possibile…-
-E’ assolutamente sicura di non provare nulla per nessuno dei due?-
-Al cento per cento!-
-Peccato… Volevamo una bella love story…-
-Sarà per la prossima volta…-
-Io la vedevo bene con il prof Melani…-
-Ma stai a scherzà Kia? Io a la prof la vedevo meglio col Cale!-
-No no no. Pe la prof è meglio il Mela…-
-Te che dici Francy?-
-Per la proffe, Cale forever!-
-Pazza… Il Mela è più adatto alla prof!-
-Per me, li vedo poco adatti tutti e due… Qual è il più carino secondo voi?-
-Mela…-
-Cale…-
-Cale…-
-Mela…-
-Mela…-
-Cale…-
-Cale…-
-Okey, quattro a tre per il professor Calesi. Poi dipende anche dai gusti… C’è chi preferisce i mori e chi i biondi… Comunque ragazze come già saprete la scelta del proprio compagno non si basa solo sull’aspetto fisico…-
-Sì prof questo è vero. Comunque lì come cade, cade bene perché sono molto carini tutti e due.-
-Ma non esistono mica solo loro al mondo…-
-Già, magari se c’abbiamo un po’ di fortuna arriva un altro prof bono…-
-La Francy c’ha ragione…-
-C’è mica qualche altro docente carino che conosce, prof?-
-Ora come ora non mi pare… Però magari arriva qualcuno che non conosco e…-
-Scatta la scintilla!-
-Così noi avremo la nostra love story e lei un nuovo fidanzato!!!-
L’idea non era poi così deprecabile… A ogni modo, era tardi così me ne andai. Senza che io sentissi, Chiara e Francesca continuarono a chiacchierare e la prima fece alla seconda:
-Secondo te con quale va prima, il Cale o il Mela?-
-Bella domanda… Lo scopriremo presto…-
E così entrarono nella loro stanza…
Intanto nella “mia” stanza Ale e Marco si scrutavano facendo i finti amici… Le solite domande di rito (come avrebbe detto Ale)… Ale era in mut…, diciamo che era in desabille (penso si scriva così), cercando di mostrare il suo fisico. Marco aveva avuto la decenza di tenere almeno i jeans… Così Ale, con la sua sigaretta in mano, cercò di mettere i piedi un dialogo decente:
-Vuoi una sigaretta?-
Proprio per questo ho detto “cercò”.
-No grazie, io non fumo.-
Tono freddo e distaccato. Bhè, come chiacchierata tra amici non cominciava al meglio…
IL PUNTO DI VISTA DI LUI
Allora, il piano era questo… Tra noi poteva stare in piedi anche un’amicizia, un po’ alla meglio, ma comunque poteva esserci… D’altronde lo capivo se gli piaceva Silvia… Però un po’ di apertura mentale lui doveva pur averla… Io poi i perfettini (tipo lui) non li ho mai potuti vedere… O se no il piano b era questo: dirgli in faccia che non lo sopportavo e dichiarargli guerra aperta (il che sarebbe stato molto più interessante)… Quindi feci un ultimo sforzo per cercare di essergli amico, infondo era stato otto anni con Silvia, qualche pregio doveva pur averlo:
-Che laurea hai?-
-Fisica… Tu?-
-Lettere e Filosofia…-
-Com’è che hai deciso di insegnare?-
-Mi piace stare fra i ragazzi… Ti mantiene giovane e informato… Tu?-
-I miei insegnavano così ho deciso di intraprendere questa strada…-
Cocco di mamma, un altro difetto… Dai Ale, non ti scoraggiare…
-Senti Ale, è cambiata molto Silvia da quando andavamo al liceo?-
-Bhè, vorrei ben vedere, sono passati otto anni. Comunque fondamentalmente ha sempre il solito carattere diffidente e timido…-
-Già, lo avevo notato… Tu invece sei sempre lo stesso…-
Tono di sufficienza totale. Bene Ale, è giunto il momento di ammazzarlo di botte…
-Anche tu non sei cambiato per niente… (sei sempre il solito testa di minchia perfettino…)…-
-Bhè, sai stare con la stessa persona per otto anni ti lascia un segno profondo…-
-… Ma come tutte le “grandi” storie d’amore la vostra è stata destinata a finire… Se due non sono predestinati, è così che va la vita…-
Lui mi guarda di nuovo con sguardo assassino e io gli faccio un altro dei miei sorrisini e mi faccio un tiro di sigaretta… Lui, per cercare di “tamponare il sangue che esce dalla ferita”, dice:
-Ma sai, non credo che il nostro amore sia finito…-
-A no?-
-No, credo che lei mi ami ancora…-
-Ma allora perché ti avrebbe lasciato?-
-Forse era un po’ stanca… Come mi pare di averti già detto la nostra è stata una relazione molto impegnativa…-
Stanca??? Stanca??? Io mi sarei spaccato le balle a stare con questo tizio per otto anni. Tono di voce sempre uguale, humour zero assoluto, il ragazzo è tanto divertente quanto un cazzotto nello stomaco. Comunque la nostra conversazione terminò grazie alla porta che si aprì. Era Silvia. Mi guardò e sbottò con un:
-Belle mutande Ale, complimenti!-
Tono sarcastico… Avrei fatto meglio a tenere almeno i jeans!?!?!
***Fine Chapter 3***