Anime & Manga > Capitan Harlock
Ricorda la storia  |       
Autore: danish    24/02/2010    2 recensioni
la storia si svolge in un angolo dell'universo chiamato "triangolo della pace" in cui gli abitanti vivono in perfetta armonia, o così almeno sembra. Il capo del triangolo è uno strano Governatore....
l'Arcadia con a bordo i nostri eroi si sta dirigendo proprio lì.
Leggete e lasciatemi i vostri commenti (anche negativi!!).
Piccola precisazione : ho deciso di modificare leggermente il nome del governatore da Arkan ad ARCAN in quanto oggi mi sono accorta che,dopo aver pubblicato i primi due capitoli, scritto nel primo modo richiama decisamente troppo il militare serbo noto con il soprannome di Arkan, riconosciuto colpevole di crimini di guerra. IL mio intento è quello invece di evocare un'aria di mistero intorno al governatore proprio attraverso il suono del suo nome (Arcan = arcano, misterioso).
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cap.1

La nave viaggiava tranquilla attraverso lo spazio senza alcun nemico da affrontare.
Le uniche priorità erano quelle di procurarsi cibo e acqua che incominciavano a scarseggiare. Sul ponte di comando tutti gli ufficiali erano ai loro posti intenti a visualizzare sullo schermo principale il pianeta più vicino sul quale sbarcare. 

“capitano, potremmo scendere sul pianeta Domino! Si trova abbastanza vicino e i suoi abitanti hanno fama di essere una  popolazione pacifica…” Suggerì il primo ufficiale Yattaran, seduto sul pavimento metallico  mentre, apparentemente distratto, armeggiava con i suoi inseparabili modellini tra le mani. 

“Se nessuno ha altre idee… per me va bene.”  Rispose il capitano guardando gli altri membri dell’equipaggio. Come sua abitudine se ne stava seduto sulla sua poltrona con le braccia incrociate sul petto intento a vigilare sugli avvenimenti. 

“magari potremo fermarci qualche giorno e fare un giro per distrarci un po’…..” suggerì Tadashi facendo scorrere sul suo schermo le immagini del pianeta. 

“Ma tu sei già distratto di tuo!! E poi non possiamo rimanere a lungo…dobbiamo raggiungere il quinto settore….” Rispose ironicamente Kei, prendendo in giro Tadashi. 

“qualche ora di sosta farà bene a tutti.”  Rispose concisamente Harlock alzandosi e raggiungendo il timone dell’Arcadia.

“Tadashi, occupati dell’organizzazione dei rifornimenti. Tu, Yattaran e Kei andrete in quella città” disse il capitano, indicando lo schermo sul quale appariva una grande metropoli. Poi si rivolse al dottor Zero : “ Lei dottore verrà con me. Approfittiamo di questa sosta e facciamo rifornimento anche di medicinali.” 

Poco dopo scesero su Domino e come da accordi ognuno si diresse verso la destinazione prestabilita.

“Kei, per quale motivo dobbiamo dirigerci nel quinto settore?” chiese Tadashi mentre camminavano in direzione di un deposito di generi alimentari.

“Non lo so....Harlock non me lo ha detto. So che si tratta di una parte dell’universo in cui vige un patto di alleanza tra tre pianeti….il triangolo della pace. Pare che sia un posto molto prosperoso in cui le popolazioni vivono in perfetta armonia.” 

“Allora andiamo a portare un po’ di scompiglio??” disse ridendo Yattaran

“Ultimamente circolano voci secondo le quali sembra che il nuovo governatore voglia approfittare delle ricchezze del Triangolo per scopi personali….forse andiamo lì per verificare se è davvero così…” aggiunse Kei entrando nel deposito di alimentari. 

Il magazzino era abbastanza affollato e per evitare di farsi riconoscere i tre erano sbarcati con una navicella senza simboli riconoscibili e si erano vestiti con abiti diversi dalle loro uniformi.
Si diressero verso il settore dello scatolame orinandone un grande quantitativo; Poi acquistarono farine, zucchero e olio e altri generi di prima necessità. Uscirono per ritirare tutta la merce e dopo averla caricata sulla navicella, Yattaran fece rientro alla Base lasciando che i due ragazzi facessero una passeggiata per la metropoli.

Nel frattempo il capitano e il dottor Zero si erano procurati i medicinali che stavano scarseggiando nell’infermeria dell’Arcadia . Anche loro si erano camuffati per non farsi riconoscere e non allarmare gli abitanti del pianeta. Non avevano alcuna intenzione di depredare la merce anzi, l’avevano regolarmente pagata. E soprattutto non volevano che qualcuno potesse avvisare le forze d’ordine del Triangolo del loro avvicinamento al quinto settore. 

Mentre Harlock e il dottore facevano rientro sull’astronave, Kei e Tadashi passeggiavano indisturbati per la città.

“Sembriamo una coppietta di innamorati che sta facendo shopping!” disse Tadashi guardando la loro immagine riflessa nelle vetrine del centro.

“Davvero? Allora perché non mi compri qualcosa?” rispose divertita Kei mentre si avvicinava ad un negozio di gioielli.  “ Guarda! Quell’anello è favoloso!!!”  continuò , avvicinandosi alla vetrina. 

All’improvviso si udirono delle sirene. Le persone cominciarono ad indietreggiare  verso i bordi della strada per far passare una navicella che stava sopraggiungendo in quel momento scortata da altre navette militari.

“Ma che succede? “Disse Tadashi guardando Kei con aria preoccupata.

La scorta della navetta in quel momento passò proprio davanti ai loro occhi seguita da una più grande , tutta bianca con degli strani simboli dorati al centro di un triangolo rosso. Chiudeva il corteo un’altra nave-scorta.
Poi si sentì un urlo: qualcuno si era gettato in mezzo alla strada per bloccare il passaggio dei mezzi ma, era stato quasi travolto. 

“ che succede….perchè quell’uomo si è gettato contro le navette??” disse Kei mentre cercava di avvicinarsi passando tra una persona e l’altra. 

Tadashi la seguiva a ruota per capire cosa diavolo stesse accadendo. Giunti a pochi passi videro le navette di scorta ferme e i soldati ai loro lati. Dalla navicella bianca stava per scendere qualcuno , ma da quella  posizione né Kei né Tadashi potevano vedere bene di chi si trattasse. Poi la gente cominciò ad arretrare ulteriormente  per fare spazio, quasi fosse impaurita. 

“E’ il governatore Arcan con la sua scorta!!!” mormorò un anziano signore che stava vicino a Tadashi.

 “Andiamo, voglio vedere questo governatore! E’ quello di cui ti parlavo prima!”  Disse Kei prendendo Tadashi per un braccio e trascinandolo in mezzo alla folla. 

Si fecero largo tra la gente  fino a giungere a pochi metri dal centro della strada. Gli uomini della scorta erano subito intervenuti per bloccare il ragazzo che si era mezzo in mezzo al passaggio. Gli puntarono le armi contro e lo immobilizzarono completamente, sebbene questo non opponesse alcuna resistenza né dimostrasse intenzioni pericolose. 

“Ma è un ragazzino…..avrà si e no dodici anni!! E poi non è nemmeno armato….” Disse Kei a Tadashi mentre osservavano la scena avvicinandosi ulteriormente. 

Le guardie cominciarono ad interrogarlo sui motivi del suo gesto, ma il ragazzo era talmente impaurito che non riusciva a dire una parola. Forse nemmeno lui sapeva spiegarsi il motivo per cui si era messo in mezzo alla strada. Una guardia spazientita lo colpì con un calcio : “Deciditi a parlare o farai una brutta fine!!” gli intimò con rabbia. Il ragazzino scoppiò a piangere. 

D’impulso Kei attraversò la strada e si lanciò verso di lui. Com’era possibile che le guardie del governatore, capo del famoso Triangolo della Pace, usassero delle maniere così barbariche con un bambino??  

“Smettetela subito!! Non vedete che ha paura di voi??”  disse mettendosi tra loro ed il ragazzino. 

Tadashi si mise le mani nei capelli “oh no! E adesso che cosa succederà???” mormorò tra sé e sé alzando gli occhi al cielo. “il solito istinto di protezione di Kei…..” 

Tutta la folla  rimase come paralizzata da quella scena. Si aspettavano che da un momento all’altro qualcuno dei soldati premesse il grilletto per eliminare quella giovane donna che aveva osato mettersi in mezzo. 

“che cosa sta succedendo?”  chiese una voce maschile che proveniva dal fondo del corteo. 

Era la voce del governatore Arcan che, vedendo la confusione e udendo le grida della folla,  era sceso dalla sua navicella e si stava avvicinando alle guardie. 

“non preoccupatevi governatore Arcan, è tutto sotto controllo. Questo ragazzino è inciampato ed è caduto in mezzo alla strada. Ora sua madre è venuta a prenderlo per portarlo via”  rispose il capo delle guardie. 

“Non sono sua madre e questo ragazzino stava per essere picchiato dai vostri uomini!!” rispose Kei.

Non riusciva a vedere il governatore che era ancora distante, ma aveva una gran voglia di dirgliene quattro in faccia. Poi si girò verso il ragazzino e lo aiutò a rialzarsi : 

 “tutto bene ? ora vai via, ci penso io qui.” Gli disse accarezzandogli la testa. Il ragazzino non se lo fece dire due volte e scappò via ringraziandola. 

“Credo che ci sia stato un equivoco” disse con voce calma il governatore. 

“Ma quale equivoco! I Vostri uomini lo stavano picchian……..”  A kei morirono le parole in gola. 

Girandosi si era trovata il governatore a pochi centimetri di distanza. Arcan era un giovane alto dai capelli corvini, sciolti sulle spalle e due occhi azzurri incorniciati da lunghe ciglia nere. Nella sua divisa bianca di governatore era davvero magnifico e lei ne era rimasta colpita. 

“mi dispiace per il loro comportamento….probabilmente temevano qualche azione ai miei danni.”  Disse Arcan guardando Kei diritto negli occhi. 

accidenti….quanto è bello…”  pensò Kei ricambiando lo sguardo. “Può darsi….ma non si tratta così un bambino!!” rispose dopo essersi ripresa. 

“Giusto. Prenderò dei provvedimenti disciplinari per la mia scorta.” disse il governatore. Poi aggiunse a voce più bassa:  “Ma voi chi siete, posso sapere il vostro nome e dove abitate? Vorrei che vi fossero recapitati dei fiori…..per premiare il vostro coraggio ed omaggiare la vostra bellezza …e chiudere questo spiacevole incidente.”  Rispose prontamente Arcan. Si avvicinò, prese la mano di Kei e la baciò come un vero gentiluomo.

“....il mio nome è Kei…ma non vivo su questo pianeta.” Rispose brevemente, incantata dai meravigliosi occhi di Arcan.

Il governatore fece un gesto ad uno dei suoi uomini che si avvicinò prontamente.

“ Portami l’astuccio di velluto rosso.” Ordino’.

 
Dopo alcuni secondi il soldato tornò con un cilindro di velluto rosso legato da un nastro di raso bianco. Poco lontano Tadashi , nascosto tra la folla che era rimasta ad osservare , seguiva la scena. 

“Ma che succede….il governatore fa il cascamorto con Kei???” disse a bassa voce , pensando che nessuno lo sentisse.

“Ragazzo, il governatore ha fama di avere il cuore di ghiaccio….come i suoi occhi! E’ capace di spararle appena si girerà di spalle…” gli rispose una vecchina che aveva udito le sue parole.

 Arcan prese la mano di Kei e vi depose l’astuccio rosso , trattenendole la mano tra le sue.

 “Se non volere dirmi dove abitate, allora  al posto dei fiori vorrei che accettaste questo piccolo dono.” Disse con voce suadente.

 “Grazie….” Riuscì a malapena a rispondere Kei.

Non riusciva a distogliere gli occhi da quel viso così perfetto. Una leggera brezza muoveva i suoi capelli neri e quegli occhi così azzurri la lasciavano quasi stordita. Ma…non voleva dirgliene quattro in faccia??? E allora come mai non le usciva una parola dalla bocca e si sentiva la mente vuota?

“Governatore, forse è il caso di andare. Ci attendono all’ astroporto. Dobbiamo rientrare sul nostro pianeta.”  bisbigliò un ufficiale avvicinandosi. 

“Spero di incontrarvi nuovamente, Kei. Se mai capitaste nel Triangolo della pace, venite a farmi visita. Mi troverete sul pianeta Nexus….”  Così dicendo Arcan le si avvicinò e fissandola intensamente negli occhi le prese nuovamente la mano portandosela alle labbra.  Poi si allontanò rientrando nella navicella bianca. Il corteo ripartì velocemente verso l’astroporto.

 
“Se hai finito di flirtare con quello, possiamo ritornare sull’Arcadia! Si domanderanno che fine abbiamo fatto.” Disse Tadashi con tono stizzito dopo aver raggiunto Kei che, era rimasta immobile in mezzo alla strada con l’astuccio rosso nella mano e lo sguardo imbambolato.

“c…cosa? Si, si andiamo! Torniamo sull’Arcadia. Comunque non stavo flirtando con nessuno, capito???”  rispose Kei arrossendo lievemente. 

L’Arcadia era atterrata tra le montagne di Domino dove stava per scedere la notte e dove avrebbero sostato fino al giorno dopo; sarebbero poi partiti per raggiungere il quinto settore appena si fosse fatto chiaro. Nella cabina del capitano, Tadashi, Kei e Yattaran stavano riferendo su quello che era accaduto quel pomeriggio. 

“ah!ah! allora avete incontrato il governatore Arcan!!!??  E com’era?” chiese con tono incuriosito Yattaran.

“mah…direi che mi è sembrato un damerino arrogante, infagottato in un’uniforme da governatore!!” Rispose con sufficienza Tadashi. 

“Kei, a te che impressione ha fatto? Tadashi mi ha riferito che hai avuto un incontro piuttosto ravvicinato con lui….” Chiese Harlock seduto dietro la sua scrivania. 

“ A proposito, che cosa c’era dentro l’astuccio rosso??” intervenne Tadashi.
 

Kei lo fulminò con lo sguardo. Se non si fosse trovata al cospetto del capitano, si sarebbe tolta uno stivale e lo avrebbe lanciato sulla testa di Tadashi. “Ma perché non si fa gli affari suoi?? Cosa gli interessa sapere dell’astuccio rosso??”  pensò scocciata.
 

“ A me è sembrato…molto educato…..questo è tutto.” Rispose Kei rivolgendosi ad Harlock, cercando di rimanere il più naturale possibile.

Non poteva certo dirgli che Arcan le era sembrato uno schianto e che quegli occhi azzurri le erano arrivati dritti al cuore….già era proprio così. Si meravigliò da sé per quei pensieri.
 

“Ora potete andare. Domani partiremo verso il quinto settore.” Concluse Harlock congedando i suoi uomini. 

“Kei…..aspetta un attimo…” aggiunse Harlock , mentre Tadashi e Yattaran stavano uscendo.

“..Si?” rispose Kei tornando sui suoi passi.
 
“cosa c’era dentro l’astuccio rosso??” le domando’ con un mezzo sorriso sul viso. 

Kei era stupita, non si aspettava che Harlock fosse curioso di sapere il contenuto del cilindretto di velluto e probabilmente lo stupore le si leggeva in viso chiaramente. 

“…capitano, come da regolamento, l’ho esaminato con il metal detector e con lo scanner. Non ci sono tracce di meccanismi esplosivi o altro genere di materiale pericoloso….quindi ho pensato che potevo tenerlo….”   rispose avvicinandosi alla scrivania. Frugò nel fodero della sua Cosmo-gun ed estrasse rapidamente l’astuccio di velluto. 

“Non l’ho ancora aperto….se vuoi lo faccio ora.” Disse allungando verso Harlock la mano in cui teneva  l’astuccio. 

Harlock lo prese e cominciò ad esaminarlo. 

 “non capisco perché tutti sono così curiosi di sapere che cosa ci sia lì dentro. Perfino Harlock ! Non è da lui comportarsi in modo invadente….”  pensava tra sé e sé Kei.
 

Dopo alcuni minuti di studio, Harlock depose il cilindro sulla scrivania e si appoggiò allo schienale della sedia chiudendo gli occhi e incrociando le braccia sul petto. Rimase così per alcuni istanti, assorto in chissà quali pensieri. Poi riaprì gli occhi e guardò Kei che nel frattempo era rimasta sulle spine in attesa di una risposta.

Che cosa le avrebbe detto il capitano? Le avrebbe chiesto di aprire quel piccolo scrigno in sua presenza?

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Capitan Harlock / Vai alla pagina dell'autore: danish