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Autore: SareehK    25/02/2010    0 recensioni
Hogwarts. Cosa succederebbe se al sesto anno Draco Lucius Malfoy trovasse un ostacolo ai piani che suo padre e Voldemort hanno in serbo per lui? E se quell'ostacolo fosse Hermione Jane Granger? | A tutti quelli che avevano letto i primi capitoli e non avevano continuato perchè era scritto in modo pressochè tribale.. spero che adesso non sia più così! PRIMI CAPITOLI RIFATTI
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco, Malfoy, Hermione, Granger, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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WHEN THE GOING GETS TOUGH
Mint and Tobacco



Sei il suono e le parole
di ogni certezza persa dentro il tuo odore.
subsonica





Per riprendere il discorso della volubilità.. Hermione Granger ne era un palese esempio. Quadri, professori e studenti che avevano avuto la poco felice idea di passare per il corridoio fuori dalla stanza, si erano necessariamente accorti delle urla che la prefetta del Grifondoro aveva poco elegantemente rivolto verso il bel cercatore di Serpeverde. Si era lasciata andare ad un linguaggio più colorito del solito, ringraziando mentalmente Ginny per la sua costante mancanza di autocontrollo per quanto riguardava il fare attenzione alla volgarità delle parole che utilizzava.
Draco per lo più non le aveva risposto; si era limitato a ribattere soltanto per quanto concerneva argomenti per i quali ottenere una replica avrebbe giusto aumentato la rabbia di Hermione.
E lui, a vederla arrabbiata, si divertiva.
Non quando anche lui era coinvolto emotivamente, solo quando l'unica ad andare fuori dai gangheri era lei. Diventava quasi buffa. Di certo non immaginava – in quell'esatto istante – quanto avrebbe amato il suo modo di insultarlo di lì a poco. Se qualcuno glielo avesse detto, avrebbe pensato che era matto. Matto da legare, di quelli da prendere seduta stante e portarli d'urgenza al San Mungo, reparto psicomagico.
Con un sorriso sghembo che curvava appena le labbra e tendeva la pelle sugli zigomi, il biondo era tranquillamente appoggiato con le spalle al muro di pietra d'una parete, stranamente libera da scaffali d'ogni genere. Le braccia muscolose, la cui forza era stata temprata da intensi allenamenti di quidditch sotto il sole e le intemperie, erano incrociate al petto. Incrociava le braccia in maniera.. strana.
Era come se non ne fosse veramente capace.
Hermione Jane Granger, invece, aveva la fronte a contatto col legno polveroso d'uno scaffale, le palpebre socchiuse e il pensiero convinto di regolarizzare il respiro, portarlo ad un ritmo quanto meno umano. Quando finalmente rialzò lo sguardo dorato, si volse lentamente in direzione di Draco, un'espressione sconsolata ad occupare il viso di sedicenne.
- Malfoy. -
La Granger era abbastanza alta. Non era troppo magra, sembrava morbida, a guardarsi. Quasi soffice. Non si fece troppi problemi a ritrovarsi a far commenti sul fisico d'una ragazza che – quanto a corpo – era criticabile quanto una pari grado, ossia una purosangue. Gli occhi argentei si spostarono sul viso, appena paffuto. Era arrossato dall'irritazione. Nessun trucco nero ne dipingeva il volto, tirato per la stanchezza, che chiunque avrebbe notato marcare i lineamenti dolci della Mezzosangue. Si riscosse presto dai suoi pensieri, facendo sembrare il suo silenzio una pausa voluta.
- Granger.. -
La stanchezza scomparve dai pozzi delle iridi della fanciulla subito dopo aver constatato che il cercatore verde e argento non aveva perso la sua arroganza, la vena strafottente che stillava dalla sua voce. L'oro colato ben presto sfidava l'argento fuso, in un assurdo gioco di sguardi.
Due innamorati sono in grado di parlare tra loro senza che le loro corde vocali vibrino soltanto una volta prima che il suono prodotto si libri nell'aere.
Due nemici giurati, sono altrettanto in grado di promettersi altro odio senza render la cosa udibile in un discorso.
- Vediamo di mettere bene in chiaro le cose, furetto dei miei stivali.. - cominciò lei, fissandolo con le sopracciglia un poco corrugate. Il labbro inferiore le tremava; colpa del nervoso – Non ho nessuna, ripeto, nessuna intenzone di sistemare questo macello contando solo su me stessa. -
Mentre parlava, il braccio s'era disteso e l'indice, accusatorio, allungato verso il pavimento, celato dalla moltitudine di libricini, grossi tomi e pergamene che lo rivestivano come una seconda pelle. Alcuni, erano – o sembravano – talmente vecchi, che pareva che potessero rompersi soltanto a toccarli, come se un leggerissimo soffio di vento potesse staccare le pagine e farle volare lontano, portandole in posti misteriosi e sconosciuti.
- Puoi sempre rimpicciolire un elfo domestico e portarlo qui perchè ti aiuti.. - Malfoy rispose con semplicità, scrollando le spalle, la voce strascicata e fiera. Canzonatoria quasi.
- Brutto cretino, sai perfettamente che sono la fondatrice del C.R.E.P.A! -
- Non sarebbe per una buona causa? Aiutare una povera piccola sanguesporco che deve difendersi dalla troppa superiorità dell'ultimo discendente di una delle più importanti famiglie purosangue d'inghilterra, che vuole costringerlo ad abbassarsi ai livelli di una servetta, di, per l'appunto, un elfo domestico. - Ribattè, amaro, staccandosi dal muro e scattando d'un passo in avanti. Cominciava ad innervosirsi anche lui; il tempo delle divertenti prese in giro volutamente cattive era finito, ormai.
Hermione non gli rispose, si morse il labbro inferiore, conficcando i denti nella carne fino a farsi male.
- Sai che è vero, per questo non rispondi. Tu e la tua bocca da frigida verginella che usi soltanto per ripetere a memoria gli ingredienti di una pozione. Hai mai provato a sentire sulle labbra il sapore di qualcun altro, anziché soltanto lo scivolare delle parole che compongono un incanto? - si avvicinò ancora; lei tremava.
Lui era a pochi centimetri da Hermione, ora. Il biondo chinò il capo, ciocche chiare che andavano a sfiorare il viso della ragazza; le sollevò il mento bruscamente, con l'ausilio dell'indice e del medio, costringendola a fissare le sue iridi argentate, ora del colore del cielo in tempesta. Sentiva il respiro di lui soffiarle sull'epidermide arrossata; poteva sentire il suo odore. Era fresco, puro. Penetrante, ma non troppo forte da nauseare. Sapeva di menta. E di tabacco.
- Hai mai sentito l'odore di qualcuno entrarti a forza nelle narici, appicartisi addosso e sentirlo anche dopo aver mollato la stretta su quella persona? - si, il tuo. Ora. - Ma certo che no, l'unico profumo che conosci è quello della cotonina e della polvere che ricoprono le pagine dei libri.. Sei una spor.. - Il suo dire era un crescendo di cattiveria ed insulti, scatenato da un'improvvisa rabbia cieca nei confronti della ragazza. Stessa ragazza che aveva impedito che lui continuasse a rinfacciarle cose che ormai le aveva ripetuto già troppe volte; inutile ripetere che aveva bloccato con un sonoro schiaffo che s'era abbattuto sulla pelle nivea del biondo. La carne bruciava, dove lei lo aveva toccato.
Le sue dita si staccarono dal viso della ragazza, portandosi invece sul proprio, a sfiorare il vago segno rossastro che Hermione gli aveva lasciato sul viso. Strinse gli occhi a due fessure; le iridi tendevano a cambiare leggermente sfumatura a seconda del suo umore. Tuttavia la Grifondoro non s'era accorta che le pozze argentee avevano assunto una sfumatura grigio scuro: sembravano nubi cariche d'acqua, pronte a riversar le loro lacrime sulla terra. L'odio, il disprezzo che si leggeva in quello sguardo fece tremare dentro la Prefetta. Dentro, perchè fuori non lo avrebbe mai dato a vedere.
Era un gioco di orgogli da non ferire, di parole mirate a offendere; una guerra senza esclusioni di colpi, una guerra con precisi motivi. Una guerra che portava a battaglie che spesso non avevano una vera e propria ragione a cui appigliarsi per spiegare il perchè erano nate.
- Non osare. Mai più. - il sibilo sferzante del biondo soffiò sul volto arrossato della fanciulla, che combattè la voglia di ritrarsi di qualche passo da quegli occhi accesi in fredde fiamme che non accennavano a spegnersi. D'altronde, come spegnere un fuoco di ghiaccio?
Non rispose; soltanto quando lui le ebbe dato le spalle, si decise a fare qualche passo indietro, l'oro colato dello sguardo fisso sulle spalle larghe e ferme del ragazzo, che le sostava innanzi senza muoversi, immobile. Indetreggiò fino a sbattere contro uno scaffale con la schiena; uno spigolo di legno le punse la carne del fianco, facendola mugolare di dolore. Un mugolio cercato di reprimere, ma che era stato perfettamente percepito dal Serpeverde nella stanza.
In parte dimentico di quanto accaduto poco prima, Draco Malfoy si voltò in direzione della rosso oro, le labbra distese in un ghigno, la lingua pronta ad avvelenare l'aria con parole taglienti.
- Questa tendenza all'autolesionismo.. potrei sfruttarla a mio favore.. -
Hermione dapprima spalancò gli occhi, sgranandoli, stupita dalla volubilità del sedicenne; poi sbuffò, alzando lo sguardo verso il soffitto e incrociando gli avambracci sotto al seno florido.
- Vai al diavolo.. - borbottò, lasciandosi scivolare verso il basso fino a raggiungere il pavimento, cui si fece posto tra le carte ed i tomi impolverati.
- Non prendo ordini, tantomeno da una mezzosangue. - cinguettò Draco, quasi con soddisfazione, mentre con spirito da vero maschio ignorava il bruciare della guancia, cui sentiva affluire il sangue. Però, quello che aveva detto, lo pensava davvero. Si poteva dire che era un ribelle, e forse in parte lo era. Cercava costantemente di ribellarsi alle imposizioni poste alla sua vita, alle privazioni di certe libertà, alle decisioni già prese quanto al suo futuro e dalle quali non vedeva una via d'uscita. Probabilmente, la sua tendenza ad andare contro le regole e contro quanto gli veniva detto di fare, proveniva da un tentativo di evadere dalle consuetudini che avevano accompagnato infanzia e adolescenza; poteva essere un modo di creare un elemento di stacco, differenziare quella parte della sua vita dove non era altro che un burattino nel ruolo del protagonista, e quella dove invece era libero. E l'improvvisa libertà gli dava evidentemente alla testa. Era dall'anno precedente che aveva iniziato a trasgredire le regole e aveva cominciato a fare esattamente tutto che gli passava per il cervello, senza riflettere sulle eventuali conseguenze. E quella nuova sensazione che la consapevolezza della propria parziale libertà aveva liberato in lui, era tale da avergli fatto pensare di poter evitare di adeguarsi ai canoni consueti in ogni situazione.
Un po' come un bambino. Ma un bambino non lo era, era dovuto crescere prima della giusta età, aveva dovuto sbrigarsi a maturare, perchè così serviva a suo padre. E quell'infanzia negata spesso saltava fuori nelle relazioni con gli altri e nel modo di rapportarsi con la gente; i capricci di un ragazzino si facevano notare nel sedicenne perchè sapeva soltanto in quel momento di poter in parte agire secondo unicamente i suoi desideri. Perlomeno, finchè si trovava in quella scuola.
Hermione Jane Granger lo ignorò, optando invece per afferrare un piccolo libricino e cominciare a sfogliarlo svogliatamente. Talmente svogliatamente e distrattamente, che non si accorse d'averlo effettivamente aperto al contrario. Questo particolare sfuggì a lei, ma non al biondo, che nuovamente voltosi verso Hermione, aveva ripreso a ghignare.
- Granger.. -
- Malfoy non mi stressare. - replicò lei, interrompendolo e non permettendogli di concludere la frase. Le dita affusolate continuavano a sfogliare le pagine del piccolo tomo dalla copertina verdastra, rovinata.
- Interessante? - la stessa smorfia sardonica aleggiava sulle sue labbra, ma lei non la poteva vedere, avendo gli occhi versi allo scritto.
- Sì, molto. - rispose, lasciando trapelare l'irritazione dalla voce.
- Il libro o gli studi che stai svolgendo circa la lettura al contrario? - fingendosi serio, Draco s'appoggiò al muro alle sue spalle con la schiena, incrociando le braccia muscolose al petto, tendendo la camicia sulle spalle.
Hermione, irritata, chiuse di scatto il libro, lasciandolo cadere a terra e alzandosi repentinamente.
- Lasciami perdere Malfoy. -
- Con te non è mai stato un gioco. -
- Lasciami perdere ugualmente. -
- E' una guerra. - terminò lui, freddo, le iridi argentate puntate in quelle della Gryffindor, incurante delle interruzioni ricevute dalla stessa.
- Non vedo la differenza. -
- Granger? -
- Mh? -
- Metti a posto questi libri. -
Hermione si inalberò nuovamente, fissandolo con odio. - Ti ho già detto che non farò nulla se non la farai anche tu. - sibilò, contraendo la mascella.
Draco sbuffò. - Visto? Tu non vuoi perdere. - Il tono della sua voce, lasciava intendere che la discussione era finita lì, e qualora ci fosse stata una risposta, non avrebbe comunque avuto intenzione di replicare nuovamente. Si chinò a raccogliere dal pavimento un'altro dei tanti tomi, aprendolo a casaccio. L'occhio grigio cadde involontariamente su una frase, scritta con inchiostro nero; la calligrafia era elegante, era certo che apparteneva a qualche purosangue; i sanguesporco o i mezzibabbani non erano in grado di scrivere a quel modo. Troppo disordinati, troppo veloci, troppo imprecisi: davano troppa poca importanza all'estetismo, considerato invece un punto fondamentale da tutte le dinastie di Purosangue del mondo.


Quando il gioco si fa duro..




Non fece in tempo a terminare di leggere. La porta poco distante da lui si spalancò all'improvviso, e lui lasciò cadere sul pavimento il libricino. Poco distante, vide la Granger sgranare gli occhi, spaventata probabilmente all'idea dell'imminenente e praticamente sicura punizione che l'aspettava. Aveva ancora le guance arrossate dalla rabbia, gli occhi che brillavano, non per la gioia né perchè era sul punto di piangere.
Erano semplicemente vive.
Si ricompose, staccandosi dal muro e riassumendo un'espressione del tutto insofferente.
Non battè ciglio nemmeno quando la figura che entrò dalla soglia della stanza si rivelò nient'altri che Severus Piton, con tanto di svolazzante mantello nero alle spalle. L'espressione arcigna non accennava a modificarsi sul viso del professore, che storse il naso alla vista della saletta ancor più in disordine di prima.
Fece passare lo sguardo su Draco, senza mormorare parola alcuna. Quindi, con disgusto, su Hermione. Il giovane Serpeverde notò l'ansia concretizzarsi maggiormente sul volto della prefetta: il labbro tremava convulsamente, e lei cercava di evitare ciò mordicchiandolo insistentemente.
- Voglio una spiegazione. - sibilò Piton, portando la mano alla bacchetta; non che avesse seriamente intenzione di usarla, chiaro.
Draco s'affrettò a fornire la sua versione dei fatti. - Pretendeva che io sistemassi i libri. - borbottò, infastidito. Hermione rimase ancora più stupita nel constatare che non aveva addossato direttamente la colpa su di lei. O per lo meno non ancora. Da brava serpe, Malfoy aggiunse subito un'altra piccola coordinata all'affermazione precedente. - Ovviamente, lei sosteneva di non dover muover muscolo. - terminò, lasciando che una maschera impassibile nascondesse la soddisfazione sul suo viso pallido.
- Non è vero, io non.. - esclamò la ragazza, indignata, fissando prima con odio il Serpeverde, poi con uno sguardo implorante il professore..
- Signorina Granger! Veda di non peggiorare la situazione e restarsene in silenzio, se non vuole che le conseguenze di ciò che ha fatto si rendano terribili.. - sibilò in sua direzione, muovendo qualche passo in sua direzione e apprestandosi ad afferrarle l'avambraccio.
Draco s'accorse che Piton lo fissava insistentemente mentre trascinava l'afflitta Grifondoro nel corridoio, con la chiara intenzione di portarla da Silente.
Lo ringraziò con un lieve cenno del capo, mentre anche lui s'apprestava a tornare verso il suo dormitorio. Era soddisfatto, nonostante tutto. Aveva dato una lezione alla Mezzosangue.
Non doveva essere solamente soddisfatto: il suo corpo avrebbe dovuto essere pervaso da stilettate continue di gioia; avrebbero dovuto essere talmente tante e talmente forti da fargli quasi male.
Invece un lieve, insignificante senso di soddisfazione era l'unica cosa che la sua impresa gli aveva provocato. Mormorò un'imprecazione, prima di sbattere il pesante portone ricoperto dal velluto.
I passi di Piton e della Granger risuonavano ancora nei corridoi vuoti della scuola; un'eco che continuava a farsi sentire anche dopo che la strana accoppiata aveva svoltato l'angolo, diretta verso lo studio del Preside.
- Grazie, Severus. Sono certo che tu sia stanco e abbia voglia di riposare.. - Albus Silente congiunse le mani all'altezza della pancia, seduto sulla sua poltrona nello studio. Con un sorriso bonario congedò il professore, che non mancò di lanciare un'occhiata al vetriolo in direzione della sedicenne, che sostava poco distante da lui con lo sguardo basso, gli avambracci abbandonati lungo i fianchi. Quindi, con un lieve inchino in direzione del preside, Piton scomparve oltre la soglia in un turbinio di stoffa nera.
- Signorina Grange, Hermione.. veniamo a noi. - La ragazza alzò gli occhi dorati su Silente. - E' la seconda volta che ti vedo nel giro di due giorni. - Trattenne una lieve risata e s'accarezzò la punta finale della lunga barba bianca con indice e pollice, mentre con l'altra mano faceva segno alla giovane di sedersi.
Il viso della prefetta, sedendosi, non si era a sua volta stirato in un sorriso. Anzi, la giovane scattò in avanti poggiando le mani sulla superficie lignea della scrivania, sporgendosi col busto oltre il bordo di questa, incurante della grande e disordinata quantità di oggetti che questa ospitava. - Io non c'entro nulla! Piton.. -
- Il professor Piton, Hermione.. - la riprese lui, senza stilla di severità nel tono di voce, che continuava ad assomigliare a quello usato da un padre rivolgendosi ad una figlia a lui particolarmente cara.
- Sì, lui.. Ha frainteso! E' tutta colpa di Malfoy, pretendeva che io pulissi tutto da sola e io ovviamente mi sono categoricamente rifiutata! Non sono la schiava di nessuno, men che meno la sua. - terminò la sfuriata con un lungo respiro, per riprendere fiato. Poi, ricomponendosi, prese una posa più composta sulla sedia. Silente la guardò con ammirazione: per la tenacia, per l'onore e la grazia con cui difendeva sè stessa ed implicitamente i colori che vestiva.
- Sono perfettamente consapevole che tu non hai colpe, Hermione, ma non ho prove concrete di quanto mi dici. Pertanto, devo raccomandarti di risolvere la situazione entro la fine della settimana, o sarò costretto a prolungare la punizione fino a Natale, quindi di circa un mese. Ora vai, immagino che sarai piuttosto stanca.. - Con un sorriso il vecchio preside congedò anche la prefetta del Grifondoro.
Nel corridoio, Hermione Granger s'appoggiò al muro per qualche istante; sentiva le lacrime pizzicarle gli occhi. Non appena avvertì la calda discesa di una di esse sulla guancia, s'affrettò ad eliminarla sfregandola col dorso della mano. Cancellò la prova dell'ennesima prova di quella che considerava una stupida debolezza. Non poteva permettersi di piangere per Draco Malfoy. Non lo avrebbe più fatto, non sarebbe mai più crollata per una semplice carognata di una Serpe.
Era una promessa.



WRITER'S SPACE


Ma buon giorno gente! Lo so, è molto della serie: chi non muore si rivede! Ahah, l'importante però è che abbia trovato la forza e l'ispirazione per riscrivere i capitoli persi. E' un po' più corto di quanto fosse quello vecchio, però questo va meno avanti con il corso della storia. Dunque, vi ringrazio per la pazienza d'avere aspettato e anche dei commenti al primo capitolo ♥

ange_90: grazie mille! eh sì, in questo capitolo herm picchia! ;D bianfuretto non so in effetti da dove mi è uscito, ma non ho resistito a non scriverlo :)
BabyDany94: grazie anche a te! Anche io adoro le D/H! mi scuso se non ho 'continuato prestissimo' come promesso, ma non era davvero mia intenzione! Mi farò perdonare ;D
Anna96 puoi dirlo forte che è Sexy! Io ci son fissata con Malfoy, sarà il fascino del bello & bastardo che prima o poi colpisce tutte ahah :D E la cioccolata.. beh ogni scusa è buona per mangiarla ;) Grazie anche a te!
Obscura Puella: ehi! è un bel complimento sentirmi dire che non sembrava la mia prima fanfic, grazie :D e sono contenta anche di aver *o per lo meno nel precedente capitolo* aver rispettato i giusti caratteri! Speriamo anche in questo :)

Spero che il capitolo vi piaccia ♥
Recensitee :) Pace e Amore :D

edit 30/05 21.21
stesso motivo del primo capitolo :)
  
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