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Autore: Beeble    27/02/2010    4 recensioni
1700. Due giovani. Due segreti. L'irruzione dell'Amore...e un pizzico di magia... Due cuori che si incontrano e si attraggono... non c'è ostacolo che tenga, non c'è vento che sradichi tutto... Una storia romantica, d'avventura e che spero vi possa trasmettere qualcosa...
Genere: Romantico, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolo della scrittrice:

Care lettrici,

spero di non far torto a nessuno, ma voglio dedicare questo capitolo alla mia migliore amica e lettrice di questa storia: Mou (Hibernia).

Sono molto orgogliosa di questo capitolo... e spero che piaccia anche a voi... è più lungo del solito e ho cercato di spiegare in modo più particolareggiato le ambientazioni...

Voglio spiegare alle lettrici più attente al mio lessico che in questo capitolo Marie passa dal parlare del principe in terza persona es. lui mi riconoscesse alla quinta persona, rivolgendosi a lui es. voi mi riconosceste... lo faccio, perchè immagino che lei cominci a rivolgersi a lui, in sua presenza....

Comunque aspetto commenti anche su questo...se vi piace o no....

 

Ringraziamenti ai commentatori in EFP:

 

Grazie a Hibernia: il personaggio nuovo di questa storia si chiama con un nome che ti piace tanto.

Grazie per tutte le volte che non riesco a rialzarmi e tu mi aiuti.

Grazie per tutte le volte che sono ferita, incapace di tutto, confusa... e tu sei lì vicina a me.

Grazie per tutte le volte che pensandola diversamente mi fai riflettere e comunque mi sei molto più vicina di molti che la pensano come me.

Grazie a GinevraLovesArmand, grazie mille per la recensione e per i complimenti...

le tue recensioni mi fanno sempre piacere...

Grazie a Giulia 91 per la recensione e ed i complimenti.. fammi sapere anche cosa ne pensi di questo...

 

Ringraziamenti ai sostenitori non in EFP:

 

Grazie a Debra per aver cercato questo capitolo quando io ancora non l'avevo scritto... grazie per il sostegno...

Grazie a Erica, a cui auguro pronta guarigione, che so legge volentieri la mia storia...

Grazie a MaryAnn che legge e crede in questa storia...

Grazie a Arianna, mia sorella che legge la mia storia sul suo mp3 di nascosto a scuola... e che ha azzardato delle buone ipotesi... giuste o sbagliate lo vedrai qui...

Grazie a Iris che ha accettato di leggere questa storia e di cui non so ancora il parere... =)

 

 

X – Gocce di dubbi

 

“...nella nostra povertà

e nella nostra dignità

nonostante tutto...”

 

 

Vengo svegliata di soprassalto da due possenti braccia che mi afferrano e mi trascinano giù dal carro, sul terreno, senza lasciarmi nemmeno il tempo di stare in piedi da sola...

L'unico vestito da lavoro rovinato e sono senza cappello...      

Ho paura, la paura mi rende le gambe molli... ora comunque non mi servono...

Vengo spinta a terra con forza e cadendo batto il gomito e tutto il mio corpo cade a terra senza che nulla rallenti o attutisca il colpo, solo con il braccio sotto di me...

Mi accascio a terra restando in uno stato di confusione fra il conscio e l'inconscio.

Ci sono solo altre voci ribelli, qualcuno che mi trascina altrove, ma non ho nemmeno la forza per oppormi.

 

°°° °°° °°° °°° °°° °°° °°° °°° °°°

 

Mi sveglia una mano sulla fronte.

Apro gli occhi e vedo una ragazza che avrà più o meno la mia età che si china verso di me.

Mi accorgo di essere stesa a terra fra la terra e la paglia... ho ancora i polsi legati con le catene...e sento un dolore al braccio farsi strada mano a mano che la mia coscienza ritorna...

Da un'unica piccola finestra su un muro filtra poca luce, ma dev'essere comunque già giorno.

Il resto della cella è fatta da muri umidi e non rifiniti...solo pietre, come le case di campagna...come casa mia... Una porta in legno probabilmente chiusa a chiave ci separa dalla libertà...

“Come stai?” mi chiede timidamente l'altra ragazza.

“Bene...” mi guardo intorno  “...credo...credo di avere un braccio rotto...” dico cercando di atirarmi almeno su a sedere...

Dato che ho ancora  polsi ammanettati dietro la schiena, rotolo dal lato del braccio sano... e punto il gomito per alzarmi.

Nonostante la ragazza che mi ha svegliata mi stia aiutando sento un dolore atroce all'altro braccio... tanto che trattengo un gemito, ma non riesco proprio ad evitare le lacrime che mi salgono agli occhi...

La ragazza mi sostiene... “Come ti chiami” le chiedo con la voce che riesco a tirare fuori stringendo i denti.

“Rebecca” risponde lei.

“Bene...sai dove siamo?” chiedo.

Scuote il capo “Era troppo scuro, era notte fonda quando ci hanno portati qui”

“Hanno catturato molte persone?” chiedo ancora.

Non so che senso abbia per me sapere tutto ciò, se comunque ci troviamo tutti nella stessa situazione... forse semplicemente accertarmi e rendermi consapevole che tutto ciò che sta accadendo è vero e non frutto di una mia visione...

“Sì...abbastanza...” risponde paziente.

“Provo a vedere cosa è successo al tuo braccio...” e posa le mani fredde sul mio braccio “cercherò di non farti male ma non ti garantisco che non te ne farò...almeno poi sapremo se è rotto...”

Preme un po' sia più in alto che sotto il gomito e io devo stringere i denti per non dire nulla.

“Scusa...immagino di averti fatto male...hai il braccio rotto...” constata.

“Grazie...” le sorrido... un po' ironica per lo scherzo che la sorte mi ha preparato...

La ferita è ancora fatta da troppo poco tempo per dire se guarirò al meglio e così gli avvenimenti che mi stanno accadendo sono solo all'inizio per comprendere cosa ha in serbo per me il destino...

A questo penso mentre Rebecca strappa una fascia della sua sottogonna per poi fasciarmi abbastanza strettamente il braccio in modo che il braccio si possa riformare in modo meno doloroso e perché in futuro io possa ancora utilizzarlo.

La ringrazio con un sorriso... è il massimo che riesco a fare con le forze che ho...

 

“Stamattina il re viene a fare compere di schiavi!” la voce roca di un uomo proviene da fuori la porta... L'uomo apre la nostra porta...è sulla cinquantina d'anni, barba abbastanza lunga e poco curata e capelli dalle spalle castani...

Porta una spada al cinto.

Il mio cuore prende di nuovo a battere acceleratamente ed evidentemente sul mio volto si dipinge una maschera di paura...

L'uomo afferra me tirandomi in piedi... non oppongo resistenze...

Arriva anche un altro uomo che vedo, prende Rebecca...

Vedo che conducono anche altri, giovani perlopiù, all'esterno...

Piove e credo di aver capito dove siamo... ai margini del mercato...

Ci legano tutti ad un'unica corda e ci conducono, tirandola, nel bel mezzo del mercato...

Tengo la testa alta...

Mi hanno tolto la libertà, ma non la dignità...

Poi ripenso alle parole dell'uomo... prego che sia solo davvero il re... e non il principe...

Vedo altri ricchi girarci intorno, osservandoci lì, nella nostra povertà e nella nostra dignità nonostante tutto.

Ma oggi viene il re e quindi lui ha il privilegio di scegliere la merce, perché da merce ci trattano, per primo...

Tutti i nobili hanno due servitori che tengono loro un piccolo baldacchino sopra la testa perché la pioggia non li colpisca.

 

Sta arrivando il re e tutta la folla si allontana da noi... lasciando posto alle due persone che stanno arrivando...un grande baldacchino sopra di loro, colore dell'oro...

Il mio animo è lacerato dall'incertezza, dalla paura...

C'è il principe, ora lo vedo chiaramente... da un lato vorrei che non riconoscesse, che non ricordi quella sera...

Dall'altro l'unica cosa che irrazionalmente, senza alcuna logica e senza alcun senso desidero è che mi ricordi, mi riconosca... e l'unica spiegazione ragionata che riesco a produrre è che spero che lui mi liberi...

Sono di fronte a noi...anzi...siete di fronte a noi... voi e vostro padre...

Vi guardo per un secondo e poi sento da dietro un uomo spingermi urlando “Inginocchiatevi di fronte al vostro re!!”

Sento il dolore alle ginocchia che battono sul terreno di terriccio e sassi ormai ridotto a fanghiglia dalla pioggia torrenziale...tengo la testa bassa... i cappelli fradici...il vento freddo che mi fa rabbrividire...il braccio che pulsa...

“Benvenuto principe Sebastian...” dice uno dei nostri carcerieri.

“Mio figlio sceglierà per primo...” è la voce del re.

Io fisso solo il terreno.

“Voglio quella donna padre” è un ordine “prima la farò curare e poi entrerà a far parte della mia servitù...” il vostro tono è duro... non lo riconosco quasi...

“E sia” sospira vostro padre  “Slegatela... e poiché dovrò spendere per le sue cure ve la pagherò solo 50 franchi...”

Alzo lo sguardo per vedere a chi si riferiscono...

E lo scopro...perchè l'uomo che mi ha catturata prende me e mi slega dagli altri.

Dio, no...non può essere...

E così il mio valore è di 50 franchi...la rabbia mi rende più lucida, meno arrendevole...

Mi arrabbio e mi dimeno “Lasciatemi andare...lasciatemi” gli intimo.

L'uomo ride solamente.

Ma voi siete serio...chissà come vedere l'intera faccenda...

Non è possibile che mi abbiate riconosciuto...

Il mio sguardo si posa su di voi mentre mi dimeno e ho la conferma...non sapete chi io sia...

E sono un po' delusa... un poì sollevata...

Lagatela al carro, farà tutta la strada a piedi... seguendoci...” decide il re...

“Non ne sarebbe in grado” ribattete pungente...

Io intanto smetto di muovermi... è comunque inutile...

“Non farmi vergognare di te...esegui gli ordini...”

Vi vedo tirare fuori un pugnale...volete lottare contro vostro padre...?...

Poi venite verso di me... e nella mia mente tutto si fa nebbioso, confuso... sento le gambe tremare...

“Non aver paura ...” dite a bassa voce...col pugnale tagliate la corda che mi tiene legati i polsi

“Salite a cavallo” mi dite... mi volete far scappare...?

Non potrei mai farcela nemmeno a salire a cavallo con un braccio rotto....

Lui mi aiuta a salire e salite subito dietro di me...

Prendete le redini e dite: “Ci vediamo al castello padre...”

Partiamo al galoppo... io seduta con entrambe le gambe da un lato davanti e lui dietro me...

Dopo un po' parlate... me ne stupisco... “Perdonatemi... non posso lasciarvi scappare... ma vi assicuro che il palazzo reale è il posto migliore che poteva capitarvi...”

“Confido in voi, vostra altezza” riesco a dire... la pioggia cade ancora pesante...

Annuite solamente, serio.

Giunti al castello mi aiutate a scendere, ma tremo... la stanchezza e il freddo mi hanno provata...

Vi togliete la vostra giacca frradicia e la mettete sopra le mie spalle sostenendomi mentre mi conducete in qualche luogo...

“Come vi chiamate?”

Marie” rispondo senza farci caso.. tremo ancora e sento molto freddo...

Mi fermate ed io sono costretta a voltarmi...

Mi fissate negli occhi... vedo i vostri occhi perplessi...

Ma non riesco più a pensare...sono troppo stanca...

E come il sonno mi prende l'incoscenza e sento solo che non cado a terra a peso morto...

 

*** Fine del capitolo***

 

Alla prossima

 

Beeble

  
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