"The secrets of Volterra"
Dedico questa FanFiction a tutti i Fans della saga di Twilight.
La
ricchezza del mio cuore è infinita come il mare,
così profondo
il mio amore:
più te ne do, più ne ho,
perché entrambi sono
infiniti.
~William
Shakespeare~
Capitolo
1:
L'abbraccio
Mi
ricordo quando venni vampirizzata: avevo solo 21 anni.
Era l'anno
1689 a quel tempo i miei genitori mi avevano spedito via mare, da
Marsiglia, come fossi stata un pacco postale, fino a giungere in
Italia, da dei parenti a Volterra; ricordo ancora quella
città così
piena di luce, di gente. Era un luogo dove la mia creatività
si
sbizzarriva.
Il giorno del mio compleanno chiesi di poter cantare
ariette francesi alla festa patronale della città, il
sindaco
accettò con entusiasmo.
Venne sera e lo spettacolo canoro iniziò
al rintocco della campana della basilica cittadina sul promontorio
della città.
Le fiaccole e i lumi irradiavano tutta la piazza
come una mare di stelle in un grande cielo nero, era uno spettacolo
mozza fiato.
Nessuno conosceva le mie capacità, visto che ero
famosa solamente nella città di Marsiglia, ma rimasero
estremamente
estasiati dalla mia voce, che alla fine della serata, un drappello di
persone si era messo a far la fila per potermi fare il bacia mano e
complimentarsi con me per il dono che mi aveva donato Dio.
Mentre
cercavo di non strascinare il mio vestito di seta nera, vidi in un
viottolo una persona dall'aria sciupata, ma dalla bellezza mozza
fiato che mi osservava con interesse.
In quel momento mi sentii
come se tutto il mondo intorno a me fosse scomparso; quei suoi occhi
mi stavano ghermendo al suo volere, era una sensazione così
piacevole che non riuscii a trattenere la voglia irrefrenabile di
avvicinarmi a lui e assaporare caldamente questa sua magia.
Si
avvicinò lui e mi prese per mano, il suo tocco era gelido
come il
ghiaccio:
"Ha cantato splendidamente, Madame Roxanne Hearted.
Tutti gli angeli e i serafini invidiano la vostra voce. Mi permettete
che vi accompagni alla vostra dimora?"disse con voce
incredibilmente suadente,
"Vi ringrazio Messere. Potrei saper
il nome di cotanto gentiluomo?" risposi con voce incerta,
"Oh
perdonate la mia sbadataggine, il mio nome è Aro, e la mia
famiglia
abita qui da generazioni. Desidero accompagnarla, perché a
quest'ora
della notte non è sicuro girare per le strade."rispose con
voce
sottile e penetrante.
I suoi occhi erano cremisi intenso, come se
fossero stati fatti di sangue, avvicinò il suo viso al mio e
improvvisamente mi sentii scivolare in un abbraccio prima dolce e
delicato e poi bruciante ed insopportabile.
Sentivo il sangue
fluire dal mio collo come coppa da cui attingere succoso nettare
rosso, ero inerme alla sua morsa...e le forze mi stavano
abbandonando.
Il vicolo era sempre più buio, però riuscii a
distinguere una figura avvicinarsi.
Il mostro mi liberò dalla
presa e mi lasciò cadere a terra, e così prima di
svenire vidi il
figuro che si era avvicinato, per parlare col mostro, questi corse
versò di me e mi portò via fra le sue braccia.
Quell'uomo era il
mio salvatore...chiunque fosse stato sarebbe diventato il mio
cavaliere senza macchia.