Fred Weasley ghignò e fece
un cenno al fratello George, che per la prima volta in vita sua sembrava
titubante.
«Si può sapere cos’hai?» gli chiese Fred, a metà tra lo scocciato e
l’esasperato.
«Non lo so» rispose George. «Ho un senso d’inquietudine, come se oggi qualcosa
dovesse andare storto»
«Sarà che è venerdì 17?» lo derise Fred. «Da quando sei superstizioso?»
«Ma chi se ne strafrega che è il 17» sbottò George. «E’ solo che…boh. E se Gazza ci scopre?»
«Facile» sogghignò Fred. «Incolpiamo Harry»
George si illuminò. «Hai ragione»
Harry
Potter e la Camera del Biscione Secchione
- Capitolo 7: La festa degli Emo scomparsi -
Harry si svegliò di soprassalto.
Potter Fesso!
HARRY: E che c’entra?
Niente, ma me la sto sentendo ora, e lo
volevo inserire
Halloween si avvicinava, e l’atmosfera nel castello
era febbrile, e non perché faceva venire la febbre. Hagrid
aveva mostrato al solito trio, nonostante gli avessero detto che non glie ne
fregava più di un branco di ippopotami asmatici, le sue zucche OGM, venute così
grosse tramite un concime che si basava su tre elementi: cacca(l’essenziale), viagra(essenziale anche quello) e materiale
radioattivo(il che spiegava perché
emanavano quel lieve color verde fluorescente). Le rotture di palle di Draco proseguivano, le morti di Neville idem, e Allock era sempre più stupido, tanto che a volte pure
Harry(e il che è strano) si chiedeva
dove l’avessero pescato uno così(sarà la
volta buona che diventa intelligente?).
Un giorno, mentre di era di ritorno dall’ufficio di Allock
per l’ennesima sconfitta a “Mortal Kombat: Stupid Edition”(ecco, me
pareva strano), svoltò l’angolo e si ritrovò faccia a faccia con Nick-Quasi-Senza-Testa, il quale era visibilmente incazzato
come un moscerino con un’ala spezzata.
«Ciao, Nick» lo salutò Harry.
«Salve, Harry» rispose Nick.
«Qualcosa non va?» domandò Harry
«Nooooooooo, che cosa te lo fa notare?»
«Ah, allora apposto, ci vediamo»
«Fermo, demente! Si che qualcosa non va!» tentò di aggrappare per una spalla
Harry, ma essendo un fantasma dovette ritentare più volte prima di rendersene
conto. Alla fine risolse tutto nel più classico dei modi: con una mega
bestemmia. Harry si voltò.
«Mi hai chiamato?»
«No» rispose Nick. «Io ho detto solo “porco BESTEMMIED”»
«Embè?» fece Harry. «Io non sono Dio?»
[…]
«Dicevamo?» proseguì Nick, terminato l’accesso di
risate. «Ah sì» si rabbuiò. «Secondo te non mi si potrebbe considerare ormai
idoneo a far parte della Caccia dei Senzatesta dato
che sono stato colpito al collo millemila volte da
un’ascia non affilata a dovere?»
«Eh, no» rispose Harry, chiudendo gli occhi e scuotendo la testa con aria
saccente. «La testa dev’essere staccata del tutto»
[…]
Harry si appoggiò alla parete a riprendere fiato,
sicuro di aver seminato Nick, che finora l’aveva inseguito con un’armatura.
Fece per incamminarsi quando una voce sgarbata riverberò per il corridoio e
fece sobbalzare Harry: «Ah, ecco, l’infido, falso mago!»
Harry si vide venire incontro Gazza, domandandosi cosa ACCIDERBOLINA volesse.
«Potter! E’ ssssstato lui, vero tesssoro?
Nel nostro ufficio, Potter! Ssssubito!»
«Perché?»
«Quessssta mattina abbiamo trovato il nostro ufficio
completamente sssssporco del concime OGM di Hagrid» sbraitò Gazza. «Sssssappiamo
che sssssei ssssstato tu!
Malvagio, infido, falso!»
«Cosa? Ma non è vero!»
«Non ti crediamo! Non ci crediamo, vero, tesssssoro?
Oh, no che non ci crediamo! Hai lassssciato questo
biglietto!»
Harry prese il biglietto e lo osservò: conteneva un suo disegnino, fatto la
sera prima, di lui che si scaccolava. Non sapeva come fosse finito nell’ufficio
di Gazza, ma prima che potesse fare o dire qualcosa questi lo agguantò per la
collottola e se lo trascinò dietro, frignando come un demente: «Il mio tesssssoro…con un occhio in più…la
mia gioia…povero, povero Argusssss…»
Quando arrivarono nell’ufficio di Gazza, infatti,
videro che era tutto sporco di sterco(EHEHEHEHEH)
color verde fluorescente. Mrs Purr
aveva un occhio un più sulla fronte, e tutti e tre gli occhi erano puntati su
Harry, che sostenne lo sguardo in aria di sfida, ma che cedette poco dopo
piangendo come un pirla.
Gazza lo scaraventò sulla sedia di fronte alla sua scrivania, si sedette a sua
volta, estrasse un modulo e cominciò a scrivere: «Nome…Harry Potter, Reato…Ha ssssporcato
il nosssstro ufficio di cacca OGM, facendo sssspuntare un occhio in più al mio tessssoro,
Condanna propossssta…» Fissò Harry con aria malvagia,
meditabondo. Poi si illuminò e fece per scrivere, ma a un tratto si udì quello
che era l’inequivocabile urlo di un Nazgul.
«Sssspettri! Sssspettri con
le ali!» piagnucolò Gazza. «Dobbiamo fuggire, loro ci uccideranno, ci
uccideranno!» e scoppiò in un piagnisteo infantile scappando via, seguito a
ruota da Mrs Purr. Harry,
che era troppo stupido per approfittare della situazione, ci mise un po’ a
capire che doveva darsela a gambe, e finalmente lo fece dopo solo tre ore e
mezza. Passeggiando in corridoio, rincontrò Nick-Quasi-Senza-Testa.
Essendosi dimenticato del diverbio di prima, rimase sorpreso quando Nick si
scagliò su di lui, trapassandolo da parte a parte, provocando l’ilarità di
Harry e, naturalmente, una mega bestemmia.
«Comunque, Harry, volevo chiederti un favore» esordì Nick.
«Dimmi pure» disse Harry
«Vedi, quest’anno ricorre la mia Festa degli Emo
Scomparsi»
«E che roba è?»
«Oh, il nome è piuttosto moderno, ma sono chiamati così i fantasmi che
puntualmente, ogni cento anni, festeggiano la propria morte, si deprimono, si
tagliano le vene, non ci riescono, si deprimono ancora di più e vengono colpiti
da un attacco di diarrea fulminante»
«Vabbè, e quindi?» lo esortò Harry.
«Quest’anno è il mio cinquecentesimo mortiversario…»
«Ha ha!» fece Harry, e Nick gli scoccò un’occhiata assassina.
«…e sarei tanto grato se tu e i tuoi amici veniste
alla mia Festa degli Emo Scomparsi»
«Cosa?» sbottò Harry. «Ma manco per le balle!»
«Oh, andiamo, mi sembra il minimo che tu possa fare dopo che ho provocato quell’urlo»
lo punzecchiò Nick.
«Tu hai provocato l’urlo che ha fatto scappare Gazza?» ripetè
Harry, incredulo
«Ehm…sì!» si vantò Nick, incerto, ma Harry
naturalmente non se ne accorse. «E poi ci saranno tante caramelle!»
«Sìììì, caramelle!» urlò di gioia Harry. «D’accordo,
allora verremo» e se ne andò. Nick rimase un po’ a guardarlo, prima di fare
spallucce e borbottare: «Che idiota»
«MA SEI COMPLETAMENTE SCEMO?» urlò Ron quando Harry
comunicò loro la notizia. Molte teste si voltarono, alcune risero, ma Ron
scagliò loro uno Stupefacente e si trattenne dall’aggredire selvaggiamente
Harry.
«Era il minimo che potessi fare!» si giustificò Harry. «Nick mi aveva salvato
da Gazza, stava per mettermi una punizione perché diceva che gli avevo
imbrattato di cacca OGM il suo ufficio!»
Fred e George scoppiarono a ridere(mi
domando il perché). Harry invece, sapendo che doveva trattarsi di una cosa
ben ridicola, si mise a ridere anche lui(eccerto, perché lui è intelligente)
«E come ti avrebbe salvato, sentiamo?» sbuffò Ron.
«Ha provocato lui quell’urlo, quello del Nazgul»
rispose Harry.
«Ah, certo, almeno su questo è vero» disse Ron. «Ma in realtà l’urlo l’ho fatto
io quando ha suggerito a quei due imbecilli» accennò a Fred e George, che si
rotolavano dalle risate, «di farmi un giochetto tipo Fidel Castro!»
«Fidel chi?» chiese Harry.
«CASTRO!!!» ne approfittò Ron, dandogli una botta possente sulle palle. Harry
si accasciò, lacrimando, imprecando e, guarda un po’, bestemmiando, e sbraitò: «Ron, ma vaffanculo!»
«Secondo me dev’essere affascinante» intervenne Hermione, che fino a quel momento era stata zitta. «Voglio
dire, a voi due più di ogni altro dovrebbe interessare, è il luogo migliore
dove infrangere le regole»
A Ron parve strano che fosse proprio lei a ricordarglielo. A Harry non parve
proprio niente perché era ancora occupato a bestemmiare
«Si vabbè, ma è una festa piena di fantasmi che si
deprimono perché non sono riusciti a tagliarsi le vene e per la diarrea
fulminante!» ricominciò Ron.
«E non c’è neanche un vivo?» domandò Hermione, sia
scettica che incredula
«No!»
«Be’, in quel caso…» riflettè,
«…Harry, sei proprio un pirla!»
I giorni passarono, e arrivò finalmente la notte di
Halloween. Harry non rimpianse per niente la festa della scuola, perché anche
se lì c’erano le più squisite prelibatezze(siccome
la cucina inglese è conosciuta proprio per questo)Nick gli aveva promesso
le caramelle. A Ron era passata la rabbia, ma continua a scoccare occhiate
torve a Harry. Hermione invece, come accadeva spesso
quel periodo, era sovrappensiero e pareva assente. Quando arrivarono, Nick-Quasi-Senza-Testa li accolse: «Ah, eccovi qui!»
«Le mie caramelle?» chiese subito Harry.
«Cioè, ti ha convinto così?» fece Ron, incapace di accettarlo.
«Le caramelle stanno sul tavolo da buffet» disse Nick, indicando un tavolo in
fondo alla sala. «Divertitevi»
Ma c’era ben poco da divertirsi. La musica era bella come mille gessetti che
stridono su una lavagna. Il cibo era marcito, e anche Harry alla fine accettò
che Nick l’avesse preso per il culo quando un attacco di diarrea fulminante gli
fece rendere conto che anche le caramelle erano andate a male. Harry si chiese
che senso avesse mangiare del cibo andato a male, non pensando che in fantasmi comunque
non potevano mangiare. Dopo un po’, Ron si mise a giocare a “Ntaregge” con Pix, ritirandosi
dopo poco perché Pix gli proponeva sfide del tipo:
infilati un dito nel…cervello(perché che pensavate?), cammina sul soffitto, fatti una sega
davanti a tutti, dai un cazzotto a Silente, e la più terribile: tromba con la McStrudel. Quando Ron tornò, di umore sempre più pessimo, Hermione disse: «Oh no, c’è anche Mirtilla
Malcontenta. Speriamo che non venga qui»
Ron si illuminò. «Sì, così possiamo prenderla per culo! Ehi, Mirtilla!»
Si avvicinò a loro il fantasma di una ragazzina, che sembrava la vero Emo di tutta la scuola. Aveva numerosi tagli sui bracci,
degli occhiali che solo un demente come Harry poteva portare, dei capelli che
avrebbero tratto in inganno chiunque, ma quello che la identificava come la più
depressa era il muso lungo che aveva. Ron si divertì a diffamarla, scoprendo
troppo tardi quant’era suscettibile e vendicativa, dato che gli versò una
ciotola di cacca OGM(oh no, anche qui!).
A quel punto Ron sbottò: «Basta, non ce la faccio più. Andiamocene»
Harry e Hermione assentirono, e se la squagliarono
senza che nessuno li notasse. Non fu difficile, perché tutti li trattavano come
se fossero una delle tante mosche che, in sincronia con i gessetti sulla
lavagna, ronzavano intorno al cibo.
Svoltarono in un corridoio, e Ron disse: «Se ci
sbrighiamo possiamo ancora…»
TUMP! SPLAT!
Ron e Hermione si voltarono, e videro Harry per
terra, disteso su una pozza d’acqua
«Harry?» fece Hermione.
«Che stai facendo?» domandò Ron. Harry si rialzò: «Sono inciampato, ma che è?»
Si voltò a guardare quando Hermione sussultò e
esclamò: «Oh cazzo!»
Harry ridacchiò: «Hermione, non è mica la prima volta
che succede…»
«Ma chi se ne frega del cadavere di Neville!» strillò Hermione,
nel panico. «Guarda là»
Harry e Ron seguirono il suo dito e rimasero paralizzati anche loro. Sul muro c’era
scritto, con quello che Harry scambiò per ketchup:
La
Camera del Biscione Secchione è stata riaperta
Nemici dell’Erede, ora sono cazzi vostri
Ma la cosa più scioccante era ciò che era appeso a
testa in giù su una lanterna lì vicino.
«Che cos’è?» domandò Hermione, indicandolo. Harry la
riconobbe per il terzo occhio sulla fronte.
«E’ un gatto radioattivo» rispose
«No, è Mrs Purr» lo
rimbeccò Ron. Si agitò. «Non mi piace. Andiamo via»
«Aspetta, non vuoi divertirti con Mrs Purr per tutto quello che ci ha fatto?» suggerì Harry.
«Hai ragione!» ghignò Ron.
«No, dai, andiamocene, è meglio!» tentò di dissuaderli Hermione,
ma furono tutti e tre interrotti da un frastuono: la festa era finita e la Sala
Grande si stava svuotando.
«Cazzo» fece Ron.
«Cazzocazzocazzo» ripetè Hermione, stavolta nel panico, cosa che stupidamente divertì
Harry. In breve gli studenti si riversarono nel loro corridoio, e dapprima non
capirono cosa fosse successo ma poi alcuni fissarono la scritta sul muro, altri
Mrs Purr, inequivocabile
col suo terzo occhio, altri ancora Harry, Ron e Hermione,
ma nessuno Neville.
«‘Nemici dell’Erede, ora sono cazzi
vostri’» lesse Draco ad alta voce. «Evvai!» e improvvisò un balletto insieme a Tiger e Goyle, che ridevano come se Nick-Quasi-Senza-Testa
avesse anche a loro promesso delle caramelle avariate.
«Loro ci uccideranno, ci uccideranno!» si sentì piagnucolare all’improvviso.
«Ma che ssssuccede qui, eh tessssoro?»
Evidentemente Gazza, che da quel giorno dell’urlo continuava a girovagare
piagnucolando, si era accorto che qualcosa non andava. Si fece spazio tra la calca,
fino ad arrivare allo spazio tra il Dinamico Trio e gli studenti. Gazza si
ricordò allora della punizione quasi affibbiata a Harry e fece:
«Potter! Che cossssa combini?»
Poi lo sguardo gli cadde sulla scritta sul muro e, inevitabilmente, su Mrs Purr. A quel punto sbarrò gli
occhi.
«Il mio…tessssoro…»
Il suo sguardo si posò di nuovo su Harry, che notò con allarme che era
diventato di una strana e malvagia luce verde
«L’altra volta l’hai scampata, vero tessssoro? Non
questa volta, non QUESTA VOLTA!» e si avventò su di lui.
Eeeeeeeeeeeee, rieccomi
qua! Sì, lo so, è passato un’eternità dall’ultima volta che ho postato, ma
ricordate il compito di matematica che doveva riconsegnarci le prof? Bene, ho
preso 4 meno! Quindi potete immaginarvi la reazione dei miei. Ma bando alle
ciance, ora sono tornato, ed è il momento di rispondere alle recensioni:
dirkfelpy89: Ohilà,
mi dispiace di non essermi più fatto vivo, ma i votacci non perdonano. E i
genitori nemmeno. Spero che tu voglia perdonarmi leggendo questo chap, nel quale potrete notare che ci sono un po’ più di
parolacce, ma è solo perché rispecchio la natura di un qualunque dodicenne a
scuola!
Dark Dancer: Guarda che per far ridere bisogna solo saper
sfruttare la situazione, e anche avere una certa dote di ironia e sarcasmo. Per
alcuni basta anche essere imbecilli, ma non è il mio caso. O almeno, così mi
dicono
angy_hihihi:
Eh, si sa, i genitori sono, il più delle volte, ostili ai figli. Ma sono
contento che tu sia riuscita a non farti sgamare e sia riuscita a pubblicare
una recensione. Stavolta però sono io a scusarmi per il ritardo, e come disse
il sommo Jean Claude: «Ommadreeeeeee, PERDONO!»
Veronica Potter
Malandrina: Ma figurati per il ritardo, quanto all’insulto, mi sembra più
una frase da Draco, per Harry è troppo intelligente
un insulto simile. Il pianto più risata poi è una caratteristica comune tra i
malati mentali(te lo dico per ESPERIENZA). Per altro, è vero, Harry ha preso un
bel 10 una volta. 10 meno 30
cubo5: Be’ allora
ti accontento subito con un “Bella piske!”. No,
troppo truzzo, meglio il mio classico “ehilà!”. Mi fa
piacere che il chap ti sia piaciuto, e un giorno di
questi ti sfiderò, perché io detengo il record a “Mortal
Kombat: Stupid Edition”. Alla prossima!
Bene, qui finisce un nuovo capitolo.
Spero che non vogliate mettermi in un tritarifiuti perché l’ho pubblicato dopo millemila anni e peraltro è anche corto, ma in quel caso
spero che vogliate leggere il prossimo capitolo: Inside the legend! A Lunedì!