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Autore: Temari    01/03/2010    12 recensioni
Precedentemente 'Pain' e in via di revisione.
- "Solo ora si rendevano veramente conto che c'era stato qualcosa prima della prigionia e mentre lo guardavano agitarsi, avevano iniziato a domadarsi cosa si nascondesse nel passato di Goku che fosse così angosciante e doloroso [...]" -
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Sha Gojio, Son Goku
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pain 8
Salve gente! =D

Scusate per la lunga attesa ^^" mi odierete, haha! Bè, sono di nuovo qui!
Dunque, non voglio perdere tempo, quindi saluto coloro che hanno recensito il capitolo precedente, cioè soniacristina1989, Inuyasha_Fede, warashi e Red Robin: grazie mille!! ^__^

In quanto alla storia, dal prossimo capitolo dovrò tagliare qualcosa per non prolungare troppo le cose... dato che ho intenzione di arrivare a 10 (massimo 12) capitoli la fine non è molto lontana. =P

Ja ne,
Temari =D


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["L'intera storia del sentiero che decisero di percorrere

ormai forse solo io la conosco..."]

"Non avercela con me, Seiten Taisei."

Anche in quel momento, tutto sembra fermarsi di fronte alla prospettiva della morte di Goku; l'aria stessa è immobile - e l'odore pungente del sangue che imbratta il marmo bianco è reso ancora più forte - in attesa di quel colpo che, in un secondo, decreterà la fine del piccolo demone... i tre del Gruppo di Sanzo osservano, impietriti, quella mano dalla perfetta manicure scendere come a rallentatore verso il corpo inerte e pregano - per quanto ironico - che qualcosa o qualcuno intervenga a fermare quello che sembra inevitabile. In quello stesso attimo, Kenren fa un passo in avanti, la mano tesa, ma prima che possa finire anche una sola frase (prima che quel "Frema!" sia uscito completamente dalla sua bocca) è Konzen ad agire: con una velocità che coglie tutti di sorpresa, il Dio biondo arriva dietro a Kanzeon Bosatsu e le afferra il braccio pronto a colpire; i due si fissano per un intenso istante, viola contro viola, poi - per la seconda volta in pochi attimi - Konzen prende tutti di sprovvista colpendo con un pugno in pieno viso la Dea.

Il colpo è ovviamente piuttosto debole, essendo Konzen nulla più di un burocratico che si occupa delle scartoffie, ma serve comunque a portare un punto a suo favore. Kanzeon passa un dito leggermente contro la mandibola, non stacca gli occhi da suo nipote, la Dea... lo sta valutando, come se si aspettasse un gesto di scuse o un passo indietro; quando un secondo passa senza che nessuno dei due si sia mosso, la Dea della Misericordia ghigna - se per soddisfazione o derisione, non è chiaro (Conoscendola, direi entrambe) - e con un movimento tanto fluido quanto potente, un ginocchio va a finire contro lo stomaco di Konzen che, senza fiato, si piega in avanti e cerca di riprendere a respirare.

Kanzeon si risistema con eleganza un ciuffo di capelli corvini, per poi fissare il suo sguardo impassibile sul nipote.

"Heh, ne hai di palle per osare alzare le mani su di me, Konzen Douji." dice la Dea, prima di lanciare un sorriso carico di significati al biondo inginocchiato a terra. "Non pentirtene."

("Potrai essere il Sole di quel bambino?"
"... Wow... sei così luminoso...!")

"... No... io non sono il Sole. In verità --" pensa Konzen mentre si avvicina piano a Goku, ancora privo di sensi, e con una gentilezza mai vista prima allunga le braccia e stringe a sé il piccolo corpo, fremente di vita, e alza lo sguardo fiero e determinato verso Kanzeon. "Non lo farò."

Proprio quando tutto sembra andare per il verso giusto, con Goku salvo dalla mano affilata della ghigliottina, il mondo intorno al gruppo sembra andare in frantumi... la risata maniacale di Li Touten, di cui tutti si erano scordati, rompe la pace che regnava solo pochi attimi prima e d'un tratto i 'ribelli' si rendono conto che i soldati dell'Esercito Celeste sono tutt'intorno.

"Stupido...!! Se decidi di proteggere quel ragazzino, verrai considerato un traditore. Coloro che vanno contro le leggi del Mondo Celeste verranno puniti con la morte! Finirai per morire prima di avere la possibilità di pentirti, Konzen Douji!!" sbotta Li Touten, una mano a coprire l'occhio destro ormai vuoto ma ancora sanguinante; un'aria di sfida e malvagio piacere nel pronunciare quelle parole.

"-- E' quello che dice lui. Che ne pensi, O Maresciallo Tempou?" chiede Kenren in tono leggero e fuori luogo, ma con la spada sguainata pronta a difendere il fianco destro di Konzen, che ancora stringe Goku a sé.

"Chissà?" risponde Tempou, tono altrettanto canzonatorio, mentre si posizione alla sinistra di Konzen. "Anche io sono uno stupido, quindi dev'essere un concetto che va al di là della mia comprensione..."

"Kenren... Tempou..." il Dio biondo non sa che dire, ma la sua domanda implicita non ha bisogno di essere detta.

" 'Se dobbiamo essere degli stupidi, tanto vale ballare', non era così?" commenta il maresciallo con un sorriso. Kenren si volta con un'espressione confusa.

"Che roba è? Non l'ho mai sentito prima..."

"Oh, è un detto del Mondo Terrestre." spiega brevemente il Dio dagli occhi verdi, prima di girarsi verso Konzen. "Konzen, ce la fai a correre portando Goku in braccio?"

Il biondo gli lancia un'occhiata di sbieco. "... Non insultarmi."

"Correre?! E dove vorreste fuggire!?! Le truppe dell'Esercito Celeste vi inseguiranno e vi staneranno dovunque andrete a nascondervi per eliminarvi!!" le minacce di Li Touten echeggiano risolute nella sala del trono devastata ma i tre Dèi a difesa di Goku non si lasciano intimorire. (Ormai sono determinati a portare a termine la loro utopia e chissà... per una volta, forse, Utopia è stata davvero resa reale... per qualche tempo)

"E' così eh...? Allora scommetteremo il tutto per tutto... e andremo in un posto dove non potrete seguirci!!" esclama Kenren, mentre lui, Tempou e Konzen iniziano a farsi strada attraverso le decine di soldati che si avventano su di loro.

I minuti passano lenti, tra ogni soldato che cade a terra e quello successivo sembra passare un secolo. I rumori della battaglia - se tre, no due, contro cento o più può essere definita tale - sono quasi assordanti, le grida, il cozzare di spade e il tonfo sordo di corpi trafitti da pallottole riempie la stanza; Tempou e Kenren sono indubbiamente tra i più abili di tutto l'Esercito Celeste, sono conosciuti e temuti... alcuni fra i più giovani esitano ad alzare la spada contro due dei loro 'idoli', molti fanno parte della loro stessa compagnia, hanno passato molto tempo con loro... li conoscono e vorrebbero evitare di combatterli... ma il Maresciallo e il Generale non hanno tempo da perdere, non possono permettersi di esitare a liberare la strada - perché non si trattava di salvare la propria vita, si trattava di salvare quella di Goku e i due non hanno dubbi: chiunque si metta sulla loro strada deve sparire il più in fretta possibile.

"Non ci devono essere sopravvissuti!! Uccideteli tutti!!" le continue grida di Li Touten fanno da sottofondo alla battaglia.

"--Fermatevi!!" arriva una nuova voce che, da un punto vicino ai due (ormai) ex-soldati, cerca di farsi strada. "Fermatevi immediatamente, Generale Kenren! Maresciallo Tempou!!" ordina Goujin.

Tempou vede di sfuggita il Dio-drago e, cambiando direzione, gli si avventa contro con la spada pronta a colpire; il fendente del moro viene abilmente bloccato dalla spada di Goujin ma Tempou approfitta dell'attimo di stallo per sferrare un calcio allo stomaco dell'altro, prendendolo di sorpresa, Goujin viene voltato velocemente e bloccato con la spada del maresciallo puntata alla gola. Le guardie e i soldati si bloccano di colpo, temendo di ferire il loro superiore.

"Maresciallo Tempou..."

"Mi dispiace di dover ricorrere ad un metodo così tipicamente malvagio..." dice Tempou con un piccolo sorriso. "--Ora, perché non aprite la strada per noi?"

"Stanno lentamente incamminandosi verso una strada senza uscita, vedete?... Ma che dico, dopotutto, questa parte della storia è oramai quasi giunta alla fine; tutto questo non è altro che l'atto finale di un qualcosa che è iniziato molto tempo fa..."

I tre 'traditori', il bambino eretico, il prigioniero e i tre spettatori involontari sono finiti tutti nello studio di Tempou.

Konzen è impegnato a bagnare la fronte di Goku con un panno per tentare di abbassare la febbre che era salita improvvisamente e che causava al piccolo demone - ancora trasformato - di ansimare pesantemente disteso dov'era sul divano; Kenren è nell'atrio dell'ufficio impegnato a fissare assi di legno a porte e finestre, e a barricare il loro 'rifugio' provvisorio; Tempou sta consultando vari libri alla ricerca di un modo per far stare meglio Goku.

Sanzo e gli altri sono alquanto perplessi. Non riescono a capire come mai Goku stia così male; quando il loro Goku si trasformava, certo perdeva il controllo, ma non ne subiva effetti negativi - fisicamente - anzi, l'enorme potere del Seiten Taisei  poteva addirittura guarirlo quando si trovava ad un passo dalla morte... "Come quella volta quando--" ma i tre non si soffermano oltre su quel ricordo spiacevole e tornano a concentrarsi su quel che sta succedendo davanti a loro. (Ah... quando smetterete di nascondervi alla vostra stessa mente?)

"Tempou, fa qualcosa! La febbre è salita ancora... se continua così...!" dice Konzen, evidentemente preoccupato per le sorti del ragazzino.

"Si si, lo so. Per questo sto passando in rassegna i libri..." risponde l'interpellato, con due volumi diversi in mano e altrettanti poggiati sulle ginocchia. "Dato che il potere del Seiten Taisei sta scorrendo liberamente, sta consumando la forza fisica di Goku. Dev'esserci un modo per farlo tornare normale, ma non si trova così facilmente."

Gojyo, a quelle parole realizza qualcosa. "Il diadema! Cosa aspetta quello stupido damerino biondo?!" Sanzo per tutta risposta molla un pugno intesta al mezzo-demone senza degnarsi di rispondere verbalmente.

"A quanto pare, Gojyo," interviene Hakkai incrociando le braccia al petto. "l'antenato di Sanzo non è in grado di produrre un diadema; non ancora, per lo meno. Inoltre, per quanto potente il Seiten Taisei sia, non ho mai visto che indebolisse fisicamente Goku... al contrario..." Hakkai si interrompe, pensieroso.

"Probabilmente il corpo di Goku, adesso, è troppo debole per sopportare il peso di una tale forza. Senza contare che è la prima volta che il diadema si rompe... abbiamo sentito noi stessi il tremendo potere che è stato liberato in quel momento; nulla di paragonabile alla prima volta che Goku si è trasformato poco dopo averlo liberato dal monte Gogyo." Sanzo sembra quasi parlare a se stesso ma il tono rende evidente che non è così. Prima che i tre possano discutere oltre, Kenren rientra nell'ufficio, avendo finito di barricare le porte.

"Goku non si è ancora svegliato?" chiede il generale.

"No." rispondono in sincrono Konzen e Tempou. "Che dire, proviamo questo?" dice poi Tempou, un libro intitolato 'Piacevole Magia Nera' in mano. " 'Bollire il sangue di una pecora e versarlo direttamente nello stomaco'."

"Cos'è, sei assetato di sangue per caso??" sbottano gli altri due, irritati ed increduli. Anche Sanzo e Gojyo involontariamente si voltano a fissare Hakkai, che però non presta loro attenzione pur sentendo i loro sguardi fissi su di lui.

"Stolti..." Goujin, che fino ad allora non aveva aperto bocca, osserva i tre inflessibile. "Dopo aver fatto tutto questo, pensate davvero di riuscire a scappare? Tutto il Mondo Celeste adesso è vostro nemico."

Tempou e Kenren lo fissano per qualche secondo, in silenzio, poi scoppiano a ridere divertiti. "Accidenti... è come se fossimo diventati dei terroristi, vero?" dice il primo. "Hahah!! Lo siamo!" dice il secondo.

Il Dio-drago non crede alle sue orecchie. "Non dovreste prendere questa faccenda così alla leggera!!!" sbotta con una vena che pulsa sotto la pelle bianca. "Cosa pensate di fare?"

L'umore torna serio, mentre Tempou accende una sigaretta con calma. "Ci inventeremo qualcosa."

Ma tutti nella stanza sanno che non ci sono molte possibilità: sia Tempou che Kenren sono abili soldati - sanno bene che essendo gli unici due in grado di combattere, le chance di successo sono poche... - ma tutt'intorno all'ala del palazzo nella quale si trovano, almeno un migliaio di soldati (solo una piccola parte dell'intero esercito) li stanno aspettando al varco e la strada che vogliono percorrere li porterà sicuramente ad attraversare gran parte dell'immenso Palazzo Reale. Sanzo, Hakkai e Gojyo cominciano ora ad intravedere la direzione più probabile che il tutto potrà prendere... e non piace a nessuno dei tre, perché se la loro idea è giusta, quella direzione porterà ad una sola fine... (Una sola fine, già...)

Passata qualche ora di calma, all'improvviso si iniziano a sentire rumori e grida provenire da fuori, dove i soldati dell'esercito sono appostati.

"A quanto pare hanno iniziato a darsi da fare lì fuori, eh? Staranno cercando di provocarci." commenta Kenren.

"Che sia tempo di mostrarsi un po', allora?" aggiunge Tempou, mentre entrambi si avviano alla porta che da nell'altra stanza. "Konzen, lasciamo a te Goku."

Il biondo annuisce. "Si. --State attenti." dice, e subito dopo la porta si chiude dietro i due soldati.

"... N... zen..." Goku sussurra appena, la febbre è alta e il piccolo è chiaramente spossato dall'immensa forza che gli scorre nelle vene. Kozen gli si avvicina e, inginocchiandosi accanto al divano baso, mette una pezza bagnata sulla fronte bollente.

"Konzen Douji..." Goujin rompe il silenzio.

"... Che c'è?"

"Questa è probabilmente la prima volta che ci parliamo."

"... Non ho mai avuto molto a che fare con le questioni militari." risponde Konzen, tamponando il viso sudato di Goku.

"Allora per quale ragione siete deciso a sfidare l'esercito? Se non aveste protetto il SeitenTaisei, non avreste avuto nulla da temere." chiede il Dio-drago.

"--Nessuna ragione. Ho solo deciso che se qualcosa mi da fastidio, dico che mi da fastidio. --Non importa quanto potente possa essere il nemico." dall'angolo della stanza, Sanzo non può fare a meno di trattenere un ghigno di orgoglio a quelle parole - dopotutto è un principio che si è sempre portato dietro, quello.

"... Allora vi chiederò questo: voi, cosa potete fare?" riprende Goujin dopo un momento. "L'Esercito Celeste vi dichiarerà eretici e nemici dell'Imperatore. Faranno tutto ciò che è in loro potere per eliminarvi."

"........." Konzen, voltato verso Goujin , non risponde. Nessuno dei due Dèi nota, dalla loro posizione, che Goku - o meglio il Seiten Taisei - ha ripreso conoscenza.

"Solo perché avete deciso di proteggere un bambino-- Non avete esperienza di guerra, Konzen; siete stato cresciuto sotto una campana di vetro. Cosa potete fare voi?" continua Goujin. "-- Tutto ciò che vi aspetta è l'annientamento."

"Potreste avere ragione..." lo sguardo di Konzen è deciso mentre dice ciò che pensa. "Ma ora è comunque troppo tardi per tornare indietro e non ho intenzione di farlo, anche se così non fosse." dietro Konzen, il Seiten è in piedi sul divano, ma solo Goujin e i tre spettatori se ne accorgono.

"?! Seten Taisei!!!" grida Goujin e Konzen si volta, trovandosi i febbricitanti occhi dorati puntati addosso. Il demone ansima pesantemente, debilitato, ma pur sempre pericoloso.

"... Goku..."

"-- Slegatemi, Konzen Douji! Lo combatterò io!!" ordina il soldato, tentando di liberarsi ma non spostando lo sguardo dal demone. "Non avete possibilità contro di lui! Vi ucciderà, Konzen! Le corde, sbrigatevi...!" Goujin tenta invano di attirare l'attenzione del Dio, che però sembra non sentirlo mentre i suoi occhi viola continuano a fissare Goku impassibili.

Il ragazzino è visibilmente dolorante; gli occhi dorati, feroci, sono poco più che fessure mentre le labbra sottili si tirano indietro scoprendo i denti - con i canini allungati, pronti a recidere la carne delle ossa - in un ringhio basso, come un animale ferito che tenta di difendersi fino all'ultimo respiro. All'improvviso, il Seiten balza in alto, coprendo la distanza fra sè e Konzen in un battito di ciglia. Un senso di dejà-vu investe Hakkai e Sanzo che, dalla loro posizione, rivedono la scena accaduta ormai molto tempo prima di un Goku trasformato che attacca un Sanzo avvelenato nel bel mezzo di un deserto... e per un secondo, il monaco si aspetta di vedere il suo antenato gettare via la Shoureiju e colpire Goku allo stomaco con un ginocchio... invece, Konzen resta immobile e non fa nulla per fermare il piccolo demone quando questo gli atterra sullo sterno, facendo finire entrambi a terra,  una mano in avanti che gli graffia una guancia con gli artigli. Il Dio e il demone restano lì immobili per un lungo momento, poi Konzen, la voce calma, interrompe il silenzio e tutti ascoltano intenti.

"... Quella volta... sei stato tu ad allungare la mano verso di me per primo, Goku." le mani di Konzen pian piano si sollevano e, con una delicatezza che sconcerta i tre spettatori, prendono il viso minuto di Goku avvicinandolo. "... E' una scocciatura, sai. Ora, per quanto possa provarci--" Konzen, messosi a sedere, poggia delicatamente la fronte contro quella del ragazzino. "--non posso più lasciare andare quella mano."

Non appena Konzen prononcia quelle parole, una strana luce dorata si forma intorno alla fronte di Goku e, una volta scomparsa, ciò che resta altro non sono che un nuovo diadema per il potere maligno e un Goku, tornato normale, svenuto tra le braccia di Konzen.

Dall'altra parte della porta, Tempou e Kenren stanno fumando una sigaretta in silenzio, entrambi danno le spalle al giardino che fino a poco tempo prima era occupato dai soldati dell'esercito. Sanzo, Gojyo e Hakkai hanno lasciato Konzen, Goujin e Goku per vedere cosa stavano facendo gli altri due e li hanno trovati così, in silenzio a fumare e ad ammirare i fiori di ciliegio.

"Kenren." Tempou interrompe la quiete.

"Mh?"

"Ti ricordi?" chiede il maresciallo. Un minuto di silenzio segue la domanda, come se Kenren stesse aspettando che l'amico elaborasse la frase.

"La prima volta che ci siamo visti, intendi?" chiede a sua volta, quando l'altro non aggiunge ulteriori dettagli.

"... Quello? Non me ne ricordo io stesso, a dire la verità."

"Bè, perché eri mezzo addormentato, ovviamente." risponde Kenren. "Ma se non ti riferivi a quello, allora è per caso quella volta che c'hai fatti sgattaiolare giù nel Mondo Terrestre per quel yakiniku party?" i tre spettatori si guardano con un sopracciglio alzato a questo.

"Ah, quello è successo." dice Tempou. "Non avrei mai immaginato che avresti davvero fatto pagare me per tutti... eravamo quindici vero? E tu hai mangiato per tre...ah, me la prendo ancora se ci penso."

"... Ok, allora di cosa stai parlando?" chiede Kenren, la testa gettata all'indietro.

"......" Tempou non risponde immediatamente, poi "Cos'era? Me ne sono scordato..."

"Senti tu..." incredulo, Kenren lascia cadere la testa in avanti in un gesto di resa.

"A dire il vero, va bene tutto." dice alla fine Tempou. "Fintanto che te ne ricordi, di qualsiasi cosa si tratti." con quelle parole, i due gettano via i mozziconi delle sigarette e tornano da Konzen.

" 'Fintanto che te ne ricordi...', ha detto." sussurra Sanzo, spostando lo sguardo dalla porta dietro cui sono scomparsi i due ex-soldati ai petali rosa degli alberi che, spinti da un vento leggero, volteggiano nell'aria. Quelle parole hanno colpito un nervo scoperto: il monaco ha sempre pensato che Goku fosse fortunato, a non ricordare nulla... spesso Sanzo si era scoperto a pensare che sarebbe stato bello dimenticare tutti i ricordi tristi e dolorosi, cancellare la vita avuta fino a quel momento e riconminciare senza il peso di un passato pieno di ombre ed incubi... tornare ad essere innocente, in un certo senso, ripartire da zero... ma da quando avevano iniziato questo 'viaggio' attraverso il passato di Goku - e il suo, i loro, passati - non ne era più sicuro, dopotutto Sanzo era chi era grazie al suo passato, pur oscuro e doloroso che fosse, e senza di esso... non avrebbe nessun appiglio e nessuno scopo per continuare a vivere... solo in quel momento, Sanzo si rende finalmente conto di quanto la sua presenza - e quella di Gojyo ed Hakkai - sia importante e vitale per Goku: senza di loro, lui non è nessuno, loro sono le uniche persone che possono attestare al fatto che una persona di nome 'Goku' abbia mai camminato su questo mondo.

"Sanzo... penso che dovremmo tornare di là anche noi." Hakkai interrompe le sue riflessioni e lui anuisce vagamente, senza prestare troppa attenzione.

All'interno dello studio di Tempou, Konzen sta ora spiegando a Goku - che ha da poco ripreso conoscenza - cos'è successo dopo che si è rotto il diadema. Konzen sta cercando di spiegare al bambino le motivazioni che hanno spinto Nataku a colpirsi da solo.

"-- Per spezzare le catene che lo intrappolavano." sta dicendo il biondo quando i tre mortali entrano nella stanza, passando come sempre inosservati. "E quello è stato il modo in cui ha deciso di farlo."

Goku fissa il pavimento con uno sguardo un po' triste un po' confuso. "... Non capisco. Io proprio non capisco..."

"No, immagino di no." continua Konzen. "... Ma sono quasi portato ad invidiarlo... Nataku ha avuto il coraggio di liberarsi, così, con la sua stessa mano. Quello che quel ragazzino ha fatto, il me stesso di qualche tempo fa sicuramente--"

"NO!" grida d'un tratto Goku, balzando davanti a Konzen e afferrando la maglia color panna. "Non devi! Non devi mai fare una cosa così!!"

"Goku." il Dio cerca di calmare il piccolo, che però sembra non sentirlo.

"Non voglio che succeda! Tu e Ten-chan e Ken-nii-chan non dovete andarvene così!" continua Goku, spaventato alla sola possibilità. "NON DOVETE! VI ODIERO' PER SEMPRE SE LO FATE!!!" urla Goku, e tutti i presenti rimagono  basiti finchè Konzen, con un piccolo sorriso, accarezza i capelli castani e lo rassicura.

"Non succederà, rilassati..."

"Davvero...?"

"Davvero. Perché non chiedi anche agli altri?" a quelle parole, Goku si volta verso Tempou e Kenren e li fissa con uno sguardo implorante che colpisce i tre spettatori per la sua assoluta innocenza.

"Per favore... non andate via... non lasciatemi come ha fatto Nataku, ok...?" dice Goku, la voce bassa e impregnata di lacrime a stento trattenute. "... Non importa dove vado, mi basta stare con voi. Andrò in qualunque posto andrete voi. Mi piacete tutti, quindi... quindi... state sempre con me, ok?"

"Dai qui." dice Kenren, prendendo il mignolo di Goku con il proprio e oscillandoli prima da una parte poi dall'altra. "Promesso!"

"Va tutto bene, Goku." dice Tempou, sorridendo. "Ti staremo sempre vicini."

E' in questo preciso momento che Sanzo, Hakkai e Gojyo vedono per la prima volta ciò che davvero è il loro legame. Osservando quelle quattro persone, quelle quattro anime, riescono ora davvero a vedere il filo rosso che li lega insieme; attraverso mille avversità, attraverso gli anni - i secoli - attraverso la vita e la morte. Se loro sono quello che sono, lo devono anche alla purezza e all'innocenza di questo bambino - né umano, né demone, né divino - che li ha voluti al suo fianco nonostante tutto e che, da solo, è stato in grado di dare un senso alla loro vita tanto quanto loro l'hanno dato alla sua. Per quanto diversi l'uno dall'altro, riescono a colmare i reciproci difetti stando insieme.



"D'ora in poi, agiremo per raggiungere il Mondo Terrestre.
Potrà succedere di trovarsi divisi, ma anche se succederà,
sicuramente alla fine noi tutti ci ritroveremo..."

- Konzen, Saiyuki Gaiden -
   
 
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